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Autore: REAwhereverIgo    14/09/2012    2 recensioni
La giovane Emma si ritrova a dover affrontare la sua prima avventura nella vita, in compagnia dei nostri amati personaggi di Dragon Ball, ma soprattutto di uno di loro!
Spero che vi piaccia!
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Piccolo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La dimisero dall’ospedale la settimana dopo.

I suoi genitori erano andati a prenderla (erano stati in qualche modo condizionati ed erano molto tranquilli, quasi sotto ipnosi) per portarla a casa.

A salutarla c’erano tutti: Chichi; Genio; Goku; Gohan; Tartaruga (Emma non volle sapere come l’avevano portata lì senza che nessuno se ne accorgesse); Crilin; Bulma; persino Vegeta! Mancava solo…

“Non è venuto, vero?” domandò tristemente all’amica.

Questa scosse la testa e la guardò preoccupata.

“Mi spiace” le disse.

Emma scosse il capo e sorrise.

“Non importa, va bene anche così. Sono felice che siate tutti qui, vi ringrazio per tutto ciò che avete fatto per me. Mi mancherete tutti” li salutò.

Abbracciò tutti i presenti uno per uno e si voltò per salire in macchina. Si fermò un secondo, assalita da un dubbio.

“Che fine ha fatto Jill?” chiese.

Goku sorrise e alzò il pollice.

“Stai tranquilla, non darà più fastidio a nessuno” le disse.

Sapeva che non avrebbe avuto altra spiegazione e così si mise a sedere in auto.

Li vide scomparire dal finestrino posteriore e li salutò mentalmente.

Quando fu abbastanza lontana, si mise a piangere.

 

 

Passarono alcune settimane e Emma non riusciva ad essere felice. Le mancavano tutti i ragazzi dell’isola; le mancava Bulma e la sua allegria; le mancava il mare; ma soprattutto le mancava Junior.

Aveva sperato di vederlo arrivare in volo più di una volta, ma poi si era arresa all’idea che non sarebbe venuto. Le faceva un male atroce pensare che non l’avrebbe mai più rivisto.

Mentre dava da mangiare ai gatti fuori casa e si godeva l’atmosfera estiva (i suoi genitori l’avevano fatta rimanere a casa, tanto la scuola sarebbe finita pochi giorni dopo e lei aveva accumulato tanti giorni di assenza da poter fare alla fine) vide in lontananza nel cielo un velivolo che conosceva bene. Sforzandosi riuscì a distinguere Bulma alla guida che la salutava felice.

Quando la navicella atterrò Emma si precipitò ad accogliere l’amica.

“Bulma! Mi sei mancata tanto!” la salutò abbracciandola.

Ridendo l’altra ricambiò l’affetto.

“Ciao tesoro! Come stai? Mi sembri molto più forte, adesso” si complimentò.

Un’ombra passò negli occhi di Emma, che distolse lo sguardo.

“Stai parlando fisicamente o emotivamente?” chiese triste.

“Non si è fatto vedere, vero?” Emma scosse il capo.

“Stai tranquilla, ha le sue ragioni” la consolò.

“Speriamo. Come mai sei qui?” chiese poi, ritrovando il sorriso.

“Ah, giusto. Sono venuta a portarti la partecipazione alla festa per la mia gravidanza. Puoi venire, vero?” la implorò.

Vedendo il suo sguardo Emma rise.

“Certamente. Ormai sono in vacanza, ho tutta l’estate libera. Adesso si vede un po’ di pancia” rispose.

“Stai insinuando che sono grassa?” chiese minacciosa l’altra.

“No, no. Comunque non credo di avere problemi a venire all’isola per la festa

Bulma batté le mani.

“Bene, perché è oggi pomeriggio. Andiamo!” le disse prendendola per un braccio.

“Cosa? Adesso? E come faccio con i miei genitori?”

“Ci penso io! Genio!!” chiamò.

Dalla navicella scese il vecchio signore, sempre in bermuda e camicia hawaiana.

“Dimmi Bulma” disse.

“Devo portare via Emma per la festa, puoi parlare tu con i suoi genitori? Tanto sai già cosa fare” gli spiegò strizzando l’occhio.

Il Genio entrò in casa e, pochi minuti dopo, uscì con il papà e la mamma di Emma.

“Vai pure, tesoro, e rimani con i tuoi amici quanto vuoi” la rassicurò la madre.

“Certo, e divertiti” si raccomandò il padre.

La ragazza era basita.

“Non sono mai stati tanto accomodanti!” disse stupita salendo sulla navicella.

“Non hai mai usato il Genio e il suo condizionamento. Adesso dobbiamo proprio andare”

“Condizionamento?” rise Emma.

 

  
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