Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Writer96    14/09/2012    9 recensioni
"Lily Trauner era una ragazza strana.
Non è che si vestisse in maniera alternativa o che parlasse in un modo incomprensibile.
Semplicemente, amava passare le sue giornate al cimitero del paese."
Mini-Long da tre capitoli. Una storia particolare, diversa dalle altre.
Un grande dolore, una grande stranezza, un grandissimo affetto.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic

 





"I hear the beat of my heart"







Passò qualche settimana e l’incontro alla tomba di Cathy divenne una sorta di rituale per Lily.
Le ferite di Niall sembravano bruciare ogni volta che lui apriva la bocca e le raccontava qualcosa della sorella. All’inizio la ragazza non faceva domande, aspettando che fosse lui a parlare e che scegliesse l’argomento di conversazione, poi iniziò a sciogliersi e a chiedergli particolari della sua vita a Mullingar, piccola città irlandese dove lui aveva vissuto per tutta la vita, o sul suo sogno di diventare dottore. Avevano la stessa età, ma Niall sembrava più vecchio a volte, specialmente quando si alzava sospirando, mettendosi le mani sulle ginocchia come un vecchio sopraffatto dal dolore.
-Mi hai detto una bugia...- esordì lui, un giorno, vedendo Lily arrivare un po’ in ritardo. Lei strinse le labbra e assunse un’espressione curiosa, chinando leggermente la testa di lato.
-Mi hai detto che vai a scuola. Ma io non ti ho mai vista...- spiegò e lei sorrise, posando la borsa sulla loro solita panchina e guardandolo con affetto. C’era qualcosa, in lui, che la spingeva a volergli sempre più bene, a cercare il suo sorriso –che stava pian piano tornando a spuntare- ogni volta con frequenza maggiore, a chiedersi se avrebbe potuto fare qualcosa di più per lui.
Se fossero stati diversi, avrebbe potuto dire che si stava innamorando di lui, ma non osava pensarlo, non osava immaginare come sarebbe potuto essere. Vedeva le ferite di lui come qualcosa di incolmabile, qualcosa in cui lei sarebbe precipitata e da cui non sarebbe mai riuscita ad uscire.
-Vado in un altro paese a scuola. Lì ho le mie amiche e i miei amici e ho preferito seguirli. Non mi pesa fare mezzora di macchina ogni giorno...- spiegò lei, vedendo che qualcosa di turbato nello sguardo di Niall tardava a scomparire.
-Anche il tuo ragazzo?- le domandò a bruciapelo e lei tossicchiò non appena comprese ciò che lui le aveva chiesto. Le venne da ridere, ma poi si ricordò che erano in un cimitero e non sarebbe stato l’ideale.
-Ma quale ragazzo? Santo Cielo, Niall! Cosa vai a pensare?- replicò e lo vide sorridere in risposta, mentre si stringeva nelle spalle e scuoteva la testa. Rimasero in silenzio per un po’, poi lei tirò fuori un quaderno dove finire alcuni compiti di matematica. Si sentiva addosso lo sguardo di Niall e riusciva a concentrarsi ben poco, ma era determinata a finire. Non appena terminò il tutto alzò lo sguardo e lo vide che la fissava con intensità, le sopracciglia leggermente aggrottate e le labbra contratte.
-Niall?-
-Ti va di fare un giro? Ma fuori di qui...- disse lui e Lily spalancò gli occhi, mentre annuiva, perplessa. In più riprese il ragazzo le aveva parlato del bisogno di stare lì con sua sorella e con lei, dicendole di preferire quel luogo a qualunque altro. Mentre uscivano dal cimitero sotto lo sguardo stupito di Thom, Lily si chiese il perché di quell’azione. Niall non parlava, camminava e basta, una semplice felpa bianca della Nike a sostituire il felpone grigio. Sembrava essere animato da una certa determinazione mentre camminava spedito per le vie del paese e Lily faticava a tenere il passo per stargli dietro.

-Hai intenzione di vincere la marcia alle Olimpiadi o preferisci aspettarmi?- gli chiese, ad un certo punto, piccata, facendolo fermare di botto.
E per la prima volta da quando l’aveva conosciuto, sentì Niall Horan ridere. Aveva una risata sonora, piacevole da sentire, trascinante, che gli usciva dalle labbra senza che lui riuscisse a controllarla. Lily si ritrovò a ridere a sua volta, incredula, mentre le immagini di quel Niall cupo e solitario che l’avevano accompagnata in tutte quelle settimane svanivano, sostituite dall’unico, enorme fotogramma della sua bocca spalancata nell’atto di ridere, gli occhi azzurri socchiusi e il mento sollevato verso l’alto.
Smisero dopo qualche minuto, ma un sorriso rimase sui loro volti ancora a lungo, mentre si guardavano, increduli dopo quell’irresistibile scoppio d’allegria.
-Non ti avevo mai sentito ridere....- commentò Lily, guardandolo con un angolo della bocca sollevato. Lui arrossì, come se si fosse reso conto per la prima volta di quello che era successo.
-In effetti, mi ero dimenticato come fosse farlo...- ammise il ragazzo e Lily lo guardò con affetto, sentendo il suono del suo cuore che batteva forte come non aveva mai fatto. Sentire la risata di Niall era stato come ricevere un colpo al cuore e in quel momento le era sembrato di tornare in un ipotetico passato, in cui Niall era un ragazzo come tutti, che rideva, scherzava ed era circondato da amici. Ripensare a come lo aveva conosciuto lei e come lo aveva visto in quei mesi le faceva male e la costringeva a chiedersi se non avrebbe dovuto fare di più per lui.

Pensò a come sarebbe stato incontrarlo in un altro luogo e in un’altra situazione: chissà, forse le avrebbe presentato Cathy, forse insieme sarebbero andati a vedere una partita di calcio, forse a scuola lui l’avrebbe aiutata a prendere qualcosa dal suo armadietto e avrebbero riso più spesso. Sarebbe stato diverso, quello sì. Ma, una vocina insistente nella sua testa glielo ricordava continuamente, se non fosse successo niente, Niall non si sarebbe trasferito e probabilmente, anche se l’avesse fatto, non sarebbe mai andato in cimitero e non l’avrebbe mai conosciuta.
-Allora.... dove ti porto?- chiese Niall, con un sorriso appena accennato che illuminava anche gli occhi. Lily si riscosse e sorrise a sua volta, alzando poi le spalle.
-Non so, dove vuoi tu...- disse e lui allungò una mano verso di lei, che la fissò quasi fosse qualcosa di strano e pericoloso. Era un gesto strano, inusuale tra loro. Poche volte si erano davvero toccati, poche volte si erano davvero comportati come due amici normali. Erano due naufraghi, probabilmente. O meglio, Niall era un naufrago e Lily un bastoncino alla deriva che, per una qualche ragione, gli aveva permesso di salvarsi.
-Prendiamo un panino? Ho fame...- disse lui e lei annuì, mentre entravano nella panineria distante cinquecento metri dal cimitero. L’odore del pane la colpì e le si risvegliò un gorgoglio nella pancia e lei guardò famelica il bancone pieno di cibo. Si girò verso Niall, sicura che lui avrebbe deriso quella sua espressione da morta di fame e lo trovò che guardava i panini con intensità, quasi volesse trapassarli con lo sguardo. Un sorriso gigantesco aveva conquistato di nuovo il suo viso e lui stava lì, spostando il peso da una gamba all’altra mentre la commessa lo guardava, incredula, probabilmente, alla vista di un tale entusiasmo davanti a dei panini che, a guardarli meglio, non avevano niente di speciale.
-Io prendo... uhm. Uno pomodoro e mozzarella...- disse Lily, dubbiosa, voltandosi verso Niall e scoprendo che ora era lui a fissarla, sorridente. Sorrise in risposta e si chiese cosa diavolo fosse successo nella mente di quel ragazzo per farlo cambiare così rapidamente. O forse impazzire. Non le era chiaro cosa fosse successo, ma qualcosa era scattato in lui.
Si avviò verso un tavolino e Niall le si avvicinò, con un panino tonno e carciofini in mano e una bustina unta tenuta tra anulare e mignolo. Si sedette e per un attimo nessuno dei due disse niente. Niall finì in due morsi il primo panino e poi il secondo- il misterioso contenuto evidentemente troppo oleoso della bustina- in poco più tempo. Lily rise e gli offrì un pezzo del proprio panino, che però lui rifiutò con un gesto gentile della mano. Aspettò che lei finisse guardando fuori da una finestrella e godendosi il paesaggio autunnale che si scorgeva la fuori, quelle foglie giallo-rossastre miste a quelle che avevano un colorito più grigiastro, provocato probabilmente dalla scarsità di luce causata da una nuvola passeggera.

-Sai, saranno due mesi che non mangiavo. Non dico fossi anoressico, questo no, ma poco ci mancava. Tu mi avevi chiesto della felpa grigia, un giorno e io ti avevo detto che serviva a farmi scudo dal mondo. Serviva anche a ripararmi da me stesso. Non so perché io abbia smesso di mangiare. Che ti devo dire? A volte li chiamano comportamenti da adolescente in crisi, che lotta con il proprio corpo. Ma io lottavo con la mia vita, che è diverso. Lottavo perché Cathy mi mancava e perché sembrava che la mia vita fosse l’unico elemento dissonante in una sinfonia di distruzione. All’inizio mi ricordavi Cathy. Quelle frasi enigmatiche, quei sorrisi apparentemente invisibili, quel tuo modo di conoscermi fin da subito. Pensavo che fosse lei a parlarmi, attraverso di te, ed ero entusiasta di questo. Era come riavere la mia sorellina. E poi hai cominciato a riemergere tu, la Lily che io avevo nascosto sotto un’altra esistenza.- Niall prese un profondo respiro e si voltò a guardarla, mentre Lily, con ancora un ultimo pezzo di pane in mano, lo guardava stupefatta, gli occhi spalancati che vagavano lungo il corpo e il viso del ragazzo. Non aveva mai notato quanto fossero magri i suoi polsi quelle rare volte che sbucavano dalle maniche, né come la sua mascella fosse troppo spigolosa, quasi nuda lì nel punto in cui quasi incontrava l’orecchio. Trattenne il fiato e continuò a guardare il ragazzo, chiedendosi perché lei non avesse notato quei segni fin da subito.
La risposta le arrivò chiara e precisa alla mente.

Lei non aveva mai guardato Niall fuori, perché si era concentrata sui crepacci della sua anima. Di Niall, la prima cosa che ricordava erano gli occhi. Azzurri e addolorati. E ora pieni di una risata repressa troppo a lungo. Non ricordava precisi particolari del suo volto o del suo fisico. Si diede della sciocca, perché sapeva per esperienza che il male non è solo interno, ma anche esterno, eppure non se n’era curata. Mai.
-Non farti prendere dai sensi di colpa. Non ti ho mai dato modo di notarlo. Ti ho sempre sommersa di racconti e di parole. E’ questo che mi ha fatto capire che tu non eri Cathy. Cathy si stancava dopo un po’, si alzava e se ne andava dopo avermi dato un bacio sulla guancia e avermi detto “Tutto andrà bene, Nialler, ma ora sta’ un po’ zitto”. Tu no. Rimanevi e mi aspettavi.- continuò e lei sorrise, addolcita, mentre notava come Niall fosse perso nel guardare un uomo che tratteneva a stento un beagle deciso a rincorrere un piccione. Era questo, rifletté, che le piaceva di lui. Guardava, ma senza l’aria saccente di chi giudica ciò che vede. Guardava e basta, e intanto pensava.

-Mi aspetti anche adesso e non dici niente. E’ questo che mi piace tanto di te. Che non dici niente, ma ridi e hai saputo farmi ridere. Ridevo, prima. Ridevo e mangiavo come un pazzo. Mi mettevo magliette più strette, cappellini da cui usciva un ciuffo curato ad arte e pantaloni e scarpe alla moda. E poi, all’improvviso... infagottato in una felpa che non sapevo nemmeno di chi fosse, con sempre le stesse scarpe, che se sorridevo era un miracolo e mangiavo per non far soffrire di più i miei. E adesso. Adesso che non sono nessuno di particolare, che rido di nuovo, con fatica, ma lo faccio. Sei stata tu, sai, Lily? Siete state tu e Cathy. E non posso fare a meno di chiedermi cosa mi sarebbe successo, se non ti avessi incontrata. Se non avessi aspettato, quando tu mi hai chiesto di non andare via. E non c’è risposta. Perché avrei aspettato per sempre, se me l’avessi chiesto.- concluse, guardandola negli occhi. Lily si sentiva spaesata, fuori luogo. Le parole di Niall si erano posate sul suo stomaco, una dopo l’altra, e sembravano pesare eppure allo stesso tempo sollevarla. Fu naturale, per lei, allungare una mano e stringere quella del ragazzo, intrecciando le dita con le sue. Avrebbe voluto parlare e dimostrargli che non era proprio una completa idiota, ma che anche lei aveva ancora il dono della parola, eppure non ci riusciva. Deglutì e sorrise e Niall sorrise a sua volta, facendole perdere per un attimo l’orientamento. Sospirò piano e lasciò le labbra increspate dal sorriso ancora un po’. Cercò nella sua mente le parole adatte, ma era come se fosse bloccata e riuscisse solo a pensare a Niall davanti a lei, a quel Niall nuovo e diverso eppure sempre uguale. L’affetto, quell’affetto prorompente che sentiva nel suo cuore, minacciava di uscirle dalle labbra, dagli occhi, dalle mani. Si alzò in piedi ed andò verso Niall, che si era alzato a sua volta vedendola in piedi e lo abbracciò, stringendolo più forte che poteva e sentendone le ossa sotto le dita, mentre premeva le dita contro la sua schiena. Lui poggiò la testa sulla sua e le cinse la vita con le braccia, stringendola a sua volta.

Ecco il naufrago che si aggrappa al suo bastoncino, pensò lei, e lo strinse più forte. Le pareva di sentirlo il dolore di Niall, che palpitava insieme al suo cuore e si accorse che in quel momento faceva anche parte di lei. Si staccò da lui con lentezza e lasciò le proprie mani ancora strette alla sua felpa, mentre cercava i suoi occhi.
L’azzurro che vi trovò la stupì e le sembrò più chiaro che mai. Il dolore era ancora lì, in quelle minuscole macchioline blu vicine all’iride e lei trattenne il respiro un attimo prima di parlare.

-Ti aspetterò anche io, tutto il tempo che vorrai. Sono abituata al silenzio, ma mi piace di più quando inizi a ridere...- mormorò e sorrise, mentre il viso di Niall si abbassava quel tanto che bastava per permettergli di sfiorare le labbra di Lily con le proprie. Sorridevano entrambi, le labbra che si toccavano e rimanevano immobili, semplicemente incurvate all’insù. Lily l’avrebbe definito, in seguito, il suo bacio-sorriso più bello.
Si staccarono e di nuovo la ragazza sentì Niall ridere, prima più piano e poi più forte, riempiendo la piccola panineria con quel suono così vivo.
-Non è proprio il massimo del romanticismo, vero, questo posto?- commentò Niall e Lily annuì, stringendosi un attimo nelle spalle e continuando a sorridere. Tornò un secondò indietro, prendendo le proprie cose abbandonate sulla sedia e tirò fuori i soldi per pagare. La mano del ragazzo si posò sulla sua e la costrinse a riabbassarla e a rimettere i soldi in borsa, prima di intrecciare di nuovo le dita con le sue.
-Ho fatto io. Sono una persona galante, io...- disse il ragazzo e Lily fece una risata appena smorzata, mentre uscivano e la commessa mormorava loro un piatto “Arrivederci”.


Fuori si era alzata un po’ d’aria, quel tanto che bastava a fare sì che Lily non rimpiangesse l’aver messo il cardigan di lana nera in borsa. Lo prese e se lo mise, sotto lo sguardo di Niall che non si allontanava da lei neanche per un secondo.
-Si sta facendo freddo...- spiegò lei e lui annuì, avvicinandosi e poggiandole un braccio intorno alle spalle. Sorridevano entrambi e sembravano così diversi dal solito, quasi fossero stati colpiti da un incantesimo. Camminarono per un po’ e si resero conto di essere tornati nei pressi del cimitero. Lily sospirò silenziosamente e si strinse di più al ragazzo, terrorizzata dall’idea che sprofondasse di nuovo nel dolore dopo quella breve parentesi di normalità.
-Ne ho abbastanza di cimiteri, se permetti...- disse lui, stupendola e spingendola a sorridere e ad annuire.
-Facciamo ancora un giro?- chiese Lily e automaticamente sentì che le proprie gambe iniziavano a muoversi, in direzione della strada principale, così da dare le spalle al cimitero. La stretta di Niall era salda ed era bello sentire i capelli di lui che ogni tanto le sfioravano le orecchie quando lui si girava e premeva la propria guancia contro il suo zigomo.
-Ci sono tante cose che non ho visto, qui... potresti farmi vedere i posti che ti piacciono di più...- commentò il ragazzo, guardandosi intorno nella piazzetta principale, a quell’ora mediamente piena di gente. Lily sorrise a qualcuno che doveva averla riconosciuta e salutò con un gesto della testa una signora poco lontana, prima di voltarsi verso Niall.
Si posizionò davanti a lui e lo guardò negli occhi, prima di mormorare un “Ovviamente...” e alzarsi sulle punte quel tanto che bastava per baciarlo.
Si strinsero, nella piazzetta abbastanza gremita di persone, come avevano fatto poco prima.
Ma non era il dolore, questa volta, a farli stringere. Era la felicità di farlo che li spingeva.





Writ's Corner
L'ultimo, per questa storia, purtroppo. T.T
Mi mancherà la storia.
E' breve e brutta, lo so.
So anche che non è una delle solite storie e, benchè l'amore trionfi, come al solito, capisco anche che in realtà quella sia solo una questione secondaria.
Mi mancava scrivere qualcosa di triste. E' masochismo, lo so, ma scrivere questa storia mi ha fatto stare in un certo senso meglio.
Sappiate che sto scrivendo una nuova long.
E' long nel senso proprio di long, quindi penso supererà i 15 capitoli, anche se non ne sono sicura.
per ora, tutti quelli che ho scritto superano le 3000 parole.
Fattos ta che dovrò anche scrivere un altro MM di 10 Things.
E poi Click e Combinazioni.
Andrò con calma. Ho deciso di non fare le cose di fretta, ma di farle con calma e bene.
So che mi odierete, ma almeno consolatevi sapendo che perlomeno non mi sentirete ogni volta dire "E' orribile" ma solo"Non mi soddisfa".
Quindi, grazie a quei pochi coraggiosi che hanno leto fino a qui.
Vi voglio bene.

Vi indirizzo da una parte.  
Da una storia che amo.


Image and video hosting by TinyPic
Leggetela. Non ve ne pentirete.
Buon inizio scuola a tutti
Bacioni


Writ



   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Writer96