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Autore: opheliatanis    15/09/2012    0 recensioni
Questa è la storia di Ophelia, favorita del Distretto 1, volontaria ai 72esimi Hunger Games. Ogni capitolo sarà composto di uno o più post, essendo la storia nata da un gioco di ruolo sugli Hunger Games che frequento. Ogni pg citato, che sia Ophelia o altri, è originale e dunque non riconducibile all'opera della Collins. Questa è la nostra storia, tutto il mondo starà a guardare.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Ophelia Tanis Ryder




Quando il treno entró ufficialmente nella Capitale, ne Ophelia ne Simon si disturbarono di arrivare ai finestrini per esibirsi in sciocchi saluti e finti sorrisi: la biondina squadró con sufficienza Tinker che, vestita di un verde fluorescente, mostrava tutta la sua dotazione dentaria.
Quando scesero per poco il fracasso non la assordó, ma non lo diede a vedere, anzi, seguí senza fiatare i Pacificatori dietro a Jaime e davanti a Simon: camminando potè scorgere gli altri tributi frastornati e allo stesso tempo ammaliati da coloro che, pochi giorni dopo, avrebbero giocato a dadi con la loro vita.
Una volta entrati nel centro estetico il Mentore sparí letteralmente, e i due tributi furono portati in due ale separate dell'edificio: Ophelia non si prese la briga di nascondere il disgusto di fronte alle creature che la circondavano: parvenze di uomini dalla carnagione di colori ridicoli e dai capelli, se possibile, ancora peggio. Si presentarono, ma la biondina non disse nulla a parte il suo nome, e due secondi dopo le presentazioni la sua mente aveva già cancellato le informazioni riguardanti il suo staff di preparatori, in fondo, a cosa sarebbero serviti?
La fecero spogliare e la studiarono da capo a piedi senza ritegno, prendendo misure e appuntando dati su un piccolo dispositivo di cui ciascuno era dotato, dopodiché la fecero immergere in una vasca piena di sali da bagno, il profumo della vaniglia aveva impregnato ogni elemento della stanza: dopotutto era piacevole. Delicato e pressoché impercettibile, ma esistente. La lasciarono immersa per quasi due ore, ogni venti minuti un componente dello staff entrava e le applicava un unguento sul corpo e un olio sui capelli, massaggiava le spalle e la cute, la sciacquava e spariva di nuovo.
Quando la fecero uscire dalla vasca la fasciarono in un morbido asciugamano, le asciugarono corpo e capelli e la fecero distendere nuda su un lettino dove la depilarono, le passarono della crema alla vaniglia su tutto il corpo e un balsamo al cocco sui capelli.
Dopodiché sparirono.
Per una buona mezz'ora Ophelia restó sola, ed ebbe il tempo di studiare la sua pelle vellutata al profumo di vaniglia, i suoi capelli morbidi divisi in boccoli perfetti.. Dopodiché entro colui dal quale sarebbe dipesa la sua entrata in gioco a Capitol City.
Era un uomo alto e muscoloso, la pelle era di un verde acquamarina quasi piacevole, i capelli di un grigio argenteo, e sotto gli occhi delle linee nere mettevano evidenza i suoi occhi viola.
-Ciao Ophelia, io sono Xavier, e mi occuperó di curare la tua immagine in preparazione all'esperienza dei Giochi.-
La biondina strinse la mano che le venne tesa e poi si sdraió nuovamente, in attesa di direttive.
-Fa' ciò che ritieni essere la scelta migliore.- mormorò semplicemente chiudendo gli occhi mentre le mani sapienti dell'uomo iniziarono a muoversi nei suoi capelli.
Si, aveva deciso che poteva fidarsi di lui.



L'attesa si può palpare con le dita delle mani in questa calda e limpida sera. Capitol City freme dall'impazienza di ammirare, con occhi stupidi o inorriditi, i nuovi capolavori degli Stilisti.
Nella folla si possono scorgere volti truccati e sorridenti, le bocche aperte in una risata perpetua ed esagerata. Dappertutto si scorgono dettagli verde smeraldo, il must della stagione.
Caesar Flickerman e Claudius Templesmith, luccicanti nei loro capelli tinti e nei loro completi eleganti e colorati, si schiariscono la gola ripetutamente, cercando di controllare l'eccitazione che pervade i loro corpi. La Parata è, insieme all'intervista, il momento più importante per i Tributi: in quei pochi secondi di sfilata dovranno conquistare pubblico e fans, cercando di attirare tutta l'attenzione possibile affinché siano i loro visi e i loro nomi ad essere ricordati da tutta Panem.
L'ordine di uscita è sempre il solito; il primo carro a sfilare, dopo l'arrivo del presidente Snow – elegantissimo nel suo completo grigio chiaro -, sarà quello del primo Distretto. Sicuramente uno dei più attesi, visto il favoritismo e l'ammirazione per i sorteggiati di quel luogo.
L'anfiteatro trema per un'ultima volta, prima di zittirsi, nell'attesa spasmodica.
Non appena i Tributi fanno il loro ingresso, un urlo di schiamazzi elettrizzati pervade il posto. Ophelia Tanis Ryder e Simon Enderson risplendono nei loro abiti. Nessuno potrebbe mettere in dubbio che vengano dal primo Distretto, sembrano delle stelle cadenti che tagliano prepotentemente la notte di Capitol City, infuocando il cielo e i cuori con la loro luminosità.
Caesar squittisce dall'emozione: - Claudius, quest'anno Axia e Xavier hanno superato se stessi! - Inizia ad applaudire, il volto rosso dalla commozione.
Simon è pressoché irriconoscibile questa sera, è rimasto davvero poco del ragazzo sfregiato che era apparso il giorno della Mietitura. Gli stilisti hanno deciso di non ridurlo ad una maschera, il suo viso è lindo fatta eccezione per la cicatrice ed un filo di barba incolta.
I capelli lunghi e di solito disordinati sono raccolti in una coda morbida che cade dolcemente sulla schiena, mischiandosi al velluto nero del nastro che la teneva insieme.
Ma il dettaglio più importante nell'abbigliamento, ciò che colpisce i numerosi occhi del pubblico, è un lungo cappotto in taffettà bianco, abbellito con diamanti su montatura d'oro che fungono come bottoni ed impreziosito da una catena ininterrotta di gemme luminose che seguono il contorno del copri abito.
Il collo alto del cappotto conferisce al giovane un'aria misteriosa e affascinante, soprattutto grazie al gioco di luce che la costellazione di diamanti su di esso appuntati produce sul suo volto indecifrabile. L'insieme dà l'idea che il torace muscoloso e ben delineato di Simon sia stato ricoperto, in ogni suo centimetro, di diamanti e ogni sorta di gemme preziose
. Le gambe toniche e lunghe sono fasciate da un paio di pantaloni in lino bianco, talmente leggeri da sembrare carta velina e talmente stretti da sembrare cuciti addosso al ragazzo; dall'orlo dei pantaloni parte un turbine di diamanti e gemme che, seguendo una linea imprecisa, ma tuttavia estremamente armoniosa, arrivano fin sopra al ginocchio del ragazzoL'attesa si può palpare con le dita delle mani in questa calda e limpida sera. Capitol City freme dall'impazienza di ammirare, con occhi stupidi o inorriditi, i nuovi capolavori degli Stilisti. Nella folla si possono scorgere volti truccati e sorridenti, le bocche aperte in una risata perpetua ed esagerata. Dappertutto si scorgono dettagli verde smeraldo, il must della stagione. Caesar Flickerman e Claudius Templesmith, luccicanti nei loro capelli tinti e nei loro completi eleganti e colorati, si schiariscono la gola ripetutamente, cercando di controllare l'eccitazione che pervade i loro corpi. La Parata è, insieme all'intervista, il momento più importante per i Tributi: in quei pochi secondi di sfilata dovranno conquistare pubblico e fans, cercando di attirare tutta l'attenzione possibile affinché siano i loro visi e i loro nomi ad essere ricordati da tutta Panem. L'ordine di uscita è sempre il solito; il primo carro a sfilare, dopo l'arrivo del presidente Snow – elegantissimo nel suo completo grigio chiaro -, sarà quello del primo Distretto. Sicuramente uno dei più attesi, visto il favoritismo e l'ammirazione per i sorteggiati di quel luogo. L'anfiteatro trema per un'ultima volta, prima di zittirsi, nell'attesa spasmodica. Non appena i Tributi fanno il loro ingresso, un urlo di schiamazzi elettrizzati pervade il posto. Ophelia Tanis Ryde e Simon Enderson risplendono nei loro abiti. Nessuno potrebbe mettere in dubbio che vengano dal primo Distretto, sembrano delle stelle cadenti che tagliano prepotentemente la notte di Capitol City, infuocando il cielo e i cuori con la loro luminosità. Caesar squittisce dall'emozione: - Claudius, quest'anno Axia e Xavier hanno superato se stessi! - Inizia ad applaudire, il volto rosso dalla commozione. Simon è pressoché irriconoscibile questa sera, è rimasto davvero poco del ragazzo sfregiato che era apparso il giorno della Mietitura. Gli stilisti hanno deciso di non ridurlo ad una maschera, il suo viso è lindo fatta eccezione per la cicatrice ed un filo di barba incolta. I capelli lunghi e di solito disordinati sono raccolti in una coda morbida che cade dolcemente sulla schiena, mischiandosi al velluto nero del nastro che la teneva insieme. Ma il dettaglio più importante nell'abbigliamento, ciò che colpisce i numerosi occhi del pubblico, è un lungo cappotto in taffettà bianco, abbellito con diamanti su montatura d'oro che fungono come bottoni ed impreziosito da una catena ininterrotta di gemme luminose che seguono il contorno del copri abito. Il collo alto del cappotto conferisce al giovane un'aria misteriosa e affascinante, soprattutto grazie al gioco di luce che la costellazione di diamanti su di esso appuntati produce sul suo volto indecifrabile. L'insieme dà l'idea che il torace muscoloso e ben delineato di Simon sia stato ricoperto, in ogni suo centimetro, di diamanti e ogni sorta di gemme preziose. Le gambe toniche e lunghe sono fasciate da un paio di pantaloni in lino bianco, talmente leggeri da sembrare carta velina e talmente stretti da sembrare cuciti addosso al ragazzo; dall'orlo dei pantaloni parte un turbine di diamanti e gemme che, seguendo una linea imprecisa, ma tuttavia estremamente armoniosa, arrivav fin sopra al ginocchio del ragazzo.
- Ed è solo l'inizio, Caesar! - urla, visibilmente coinvolto, Claudius, battendo dei pugni sulla scrivania della loro postazione.
Il particolare, però, che garantisce sublime meraviglia alla totalità è l'espressione dura con il quale Simon osserva il pubblico della Capitale, salutando di tanto in tanto con un cenno del capo i numerosi ammiratori.
- E guardate la ragazza, signori! Guardate che incantevole splendore! - strilla ai microfoni un Caesar sudato. A pochi centimetri dal suo compagno di distretto, Ophelia non è mai stata così raggiante.
I capelli color del grano sono raccolti in una sofisticata acconciatura che ricorda lo chignon della Mietitura, morbido e romantico, ma stavolta molto piú di questo: a partire dall'attaccatura dei capelli decine, centinaia di ciocche di diamanti donano ai capelli biondi un bagliore lunare che ha del soprannaturale, in modo tale che, indipendentemente dagli abiti, la giovane brilli di luce propria.
Gli occhi chiari sono stati contornati da una matita color antracite che le allunga lo sguardo, rendendolo simile a quello di una cerbiatta; le ciglia ricoperte di mascara e impreziosite da qualche scheggia di diamante, e poi la magia.
Da sotto l'occhio destro parte una costellazione di diamanti che le attraversa il collo e va a finire, maliziosamente, nella scollatura del vestito, abbandonando qualche diamante qua e là anche sul resto del petto: piccole stelle disobbedienti sfuggite al controllo della costellazione madre.
Il vestito è spettacolare, un inno allo sfarzo del Distretto, ma anche di Capitol City: il body di velluto nero termina sul petto con un'ampia scollatura a cuore che lascia intravedere le forme generose della ragazza, stretto al punto giusto con dei lacci tipici dei vecchi bustini che le penzolano dalla schiena e impreziosito dallo stesso turbine di gemme e diamanti riprodotto sui pantaloni del compagno. Dai fianchi della giovane donna parte poi quella che, forse, si potrebbe definire gonna: più che altro una serie di brandelli di tulle nero di varia lunghezza, alcuni lunghi fino al pavimento, altri nemmeno a metà coscia, che lasciano intravedere le gambe lunghe e affusolate, ricoperte interamente di piccoli frammenti di diamanti che riflettono le luci della Capitale.
Le gambe di Ophelia terminano in un paio di vertiginose scarpe con tacco a spillo nero, rigorosamente tempestate di gemme. Le braccia, lasciate nude, sono state ricoperte dai soliti disegni diamantini del vestito.
Ha lo stesso sguardo di Simon, altero e freddo, ma le sue labbra carnose sono increspate in un ghigno malizioso che la dice lunga sul Tributo volontario del Distretto 1.
Sono in perfetta sintonia, i colori e le forme armonizzate tra loro quasi maniacalmente, in ogni piccolo particolare, fino anche alla sorpresa che gli Stilisti hanno deciso di riservare al pubblico.
Pochi minuti dopo l'uscita del primo carro, i due tributi sono pronti a prendere il volo: tra i gridolini stupiti della gente, dalla schiena di entrambi i Tributi si aprono un paio di ali, bianche e angeliche per Ophelia, nere e demoniache per Simon, leggere e stupende, tempestate di gemme simili alle stelle impigliate nel manto oscuro della notte.
Si muovono, eleganti e flessuose, creando insieme alle gemme degli abiti dei fantastici giochi di luce e ombra sui due giovani provenienti dal primo Distretto: il messaggio è chiaro e spaventoso.
Siamo i Tributi favoriti, brilliamo come stelle. Arriveremo fino alle stelle.
Il pubblico in visibilio guarda incantato le stupende ali muoversi dai busti dei due giovani, così sicuri e splendenti nei loro costumi.

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