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Autore: scythemeister_MakaAlbarn    17/09/2012    10 recensioni
C'è odore di sangue intorno a te? Sei stata di nuovo tu, no?
Non ti dovresti stupire.
Apri gli occhi. Nero nel bianco. Non hai freddo, piccola strega. Non sai cosa sia il gelo. Eppure ce l'hai dentro. E fuori. Aspetti.
Che qualcuno ti salvi.
Aspetti.
Piccola principessa, la tua guardia basterà a proteggerti?
La Fata blu forse ti porterà via, con il suo amico dai capelli di neve. Le loro mani non si sono ancora separate.
Non ti resta che sperare, piccola strega. E aspettare...ancora.
Genere: Azione, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti | Coppie: Soul/Maka
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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capitolo 7

 

TI MANGERA’ SE NON LE CREDI…

 

 
 

Io sono colei che lambisce la speranza nel suo abbraccio viscoso.
Sono ciò che intacca la ragione e fa precipitare il desiderio nell'oblio.
Sono la consapevolezza dell'orrore e della sua creazione.
Chi recide il fiore che allunga i suoi petali alla luce del sole.
Io sono la disperazione, causa ed effetto di ogni follia...
 

 
“C-che cosa?”
La giovane meister sgranò gli occhi.
Il viso del suo partner si deformava in una maschera di terrore e preoccupazione pungente.
“VIA DI LI'!! VAI VIA!!”- quasi gridò questo protendendo le braccia verso di lei e agitandole in modo spasmodico, come tentasse di lacerare l'aria.
Maka tornò a guardare inorridita e confusa la piccina che ancora attendeva immobile ai suoi piedi, il grosso pupazzo stretto tra le braccia esili e nude.
In quei suoi vuoti pozzi neri, parve balenare un guizzo sinistro e opprimente. In un istante si illuminarono come di una luce maligna e viscida al tempo stesso.
La shokunin si sentì affondare, risucchiata inesorabilmente da quell'oscurità strisciante. Si accasciò sulle ginocchia inclinando penosamente il capo in avanti, gli occhi ancora strabuzzati e la conscia incapacità di reagire.
Ansimava, la schiena che si alzava ed abbassava in un inconsulto moto frenetico, e crudeli perle di sudore gelato cominciarono ad adornare la sua pelle candida.
In quel preciso momento, per Maka fu come vedere l'annullamento del suo stesso essere ed un panico scottante si fece largo nel profondo della sua anima.
“S-Soul...”- sussurrò in un sussulto soffocato.
Era come se non avesse più la cognizione del suo corpo.
Aprì la bocca nel vano intento di racimolare in po' d'aria.
Strinse convulsamente i pugni, immergendoli nella neve soffice.
Eppure, il mondo che la circondava sembrava non appartenerle, come lei non sembrava più appartenere ad esso.
“S-Soul...a...aiu...to...”
Maka Albarn, sprofondata in un secondo nell'oceano di catrame qual era la disperazione, non esisteva più...
 
 
“MAKAAA!!”- sbraitò in giovane albino.
L'eco delle sue urla si propagò triste e rombante, intaccando il silenzio immobile che aleggiava nella valle.
Si mosse, corse, lanciandosi tra i fiocchi di neve.
Il gelo gli feriva gli occhi, sferzando impietoso le sue guance scarne ed improvvisamente livide.
A pochi metri dalla compagna, rovinò al suolo e, rotolando in quel candore ghiacciato, le giunse appresso.
Incurante della piccola strega che stava loro vicina, Soul ribaltò la rispettiva artigiana con un colpo secco e poderoso del braccio. Questa si abbandonò debolmente sulla schiena, ritrovandosi supina sul manto nevoso, gli occhi ancora spalancati e maledettamente vacui.
La buki si buttò su di lei. Dopo averle afferrato le spalle, prese a scuoterla con insistenza.
“Maka! Forza, rispondi!! RISPONDIMI!”
Nessuna reazione.
Quei meravigliosi pozzi verdi si erano trasformati in voragini inespressive sul volto contratto della giovane.
“Maka!”
Il ragazzo se la strinse al petto cominciando ad accarezzarne le guance ormai pallidissime, incassando il mento tra i suoi morbidi capelli biondo cenere.
Quella pelle così calda, quelle labbra umide e tremanti, persino la sua presa salda e decisa erano state come annullate.
Ora Maka era fredda ed inerme come una bambola di porcellana.
E improvvisamente, Soul comprese...
Come.
Allentata appena la presa...
Una.
...sollevò piano gli occhi carmini reclinando lievemente il capo.
Bambola.
E quando si poggiarono sulla minutissima figura di Akemi, vibrarono di un guizzo omicida.
Di.
Il giovane dischiuse le labbra rinsecchite in un ghigno folle e rabbioso.
Porcellana.
“Cos'hai fatto alla mia partner? Che hai fatto a Maka?”- sussurrò sibilante.
 
 
Il terso cielo dai dolci toni aranciati stava andando via via a stingere sulle profonde sfumature del blu. Osservando attentamente in alto, si riusciva ad azzeccare il profilo ghignate e cinico di una luna inquietante.
Le vaporose nuvole, ancora illuminate dagli ultimi raggi del sole morente, spiccavano prepotenti sullo sfondo limpido. Dietro la linea dell'orizzonte si riusciva ancora a scorgere un caldo baluginio di quell'assonnato astro.
Ma in quello scenario luminoso, un dolore cieco strisciava e si nascondeva, aspettando pazientemente una buona preda da colpire. E giunto il momento propizio, procedeva.
Scattando, corrodendo, grattando il corpo e l'anima fino a giungere al cuore e lacerare anche quello.
“COS'HAI FATTO A MAKA!”- urlò ancora l'albino puntellandosi su di un polso.
L'altro braccio ancora cingeva le spalle della smorta compagna i cui battiti cardiaci erano ormai lenti, indolenti.
La piccina scosse energicamente il capo, dilatando ancor di più i due pozzi scuri.
“I-io...non ho...”- sussurrò portandosi una manina davanti alla bocca - “Non ho fatto niente...”
Soul ringhiò scoprendo la dentatura affilata.
“Bastarda...dimmel--”
“NON E' COLPA MIA!”- sbraitò Akemi affondando il nasino nel tessuto sdrucito della sua sciarpona.
Il giovane, a quella razione così infantile ed apparentemente priva di senso, non poté che innervosirsi ancor di più.
Strattonò debolmente la sua meister tentando di rimettersi in piedi e se la caricò in braccio di peso.
Le spalle, divenute molli e inanimate, cedettero lasciando che il sottile braccio destro finisse ciondoloni all'indietro.
Soul barcollò cercando un precario equilibrio. Sogghignò.
“Oooh…non sarebbe colpa tua?”- la schernì con tono incrinato dall'ira e dall'opprimente preoccupazione che gli gravava sullo sterno.
La piccina sussultò.
Sebbene i suoi occhi non fossero capaci di trasmettere emozioni o sentimenti, Soul poté chiaramente leggervi l'ombra di un muto timore.
Se ne compiacque lanciandole nuovamente una stilettata d'odio.
Akemi aprì più e più volte la bocca, incapace di rispondere.
“Non è colpa mia... E' lei, è dentro di me...”- farfugliò infine ad occhi bassi.
Un interrogativo si disegnò sul volto della Death Scythe per poi dissolversi come nuvolette di fumo grigiastro.
Ansimò, osservando il suo fiato raggrumarsi in compatti sbuffi bianchicci.
“Lei...?”- grugnì irato.
La strega si accasciò improvvisamente, flettendo le ginocchia mingherline. Il pupazzo le cadde di mano e quelle sue fragili dita andarono ad allacciarlesi al petto.
Mugolò silenziosamente, trattenendo a stento i singulti che la scuotevano.
Dei violenti spasmi presero a tormentarla fin da dentro...ancora.
“Io non volevo...!”- biascicò sconnessamente tra i rantoli - “Non è colpa mia! E' lei. Lei cresce e vuole che faccia tutte queste cose brutte!”
Soul osservò la scena confuso e quasi incredulo. Vide quel corpicino contorcersi in un sordo dolore e gli arti schiantarsi al suolo senza alcun ritegno.
Gli occhi cremisi gli si spalancarono mentre la bocca si dischiudeva.
Persino lui, che non era in grado di percepire le anime, se non quando entrava in risonanza con la sua artigiana, avvertì la lunghezza d'onda di Akemi crescere e svilupparsi inverosimilmente.
Tutt'intorno, una folata di vento gelido sollevò spiraliformi nuvoli di nevischio e un'impressionante onda d'urto li sbatté lontano di parecchi metri.
Maka si ribaltò su di lui che, istintivamente la strinse forte al petto. Ricaddero scompostamente a terra.
Il ragazzo sollevò acciaccato il mento, tornando a fissare i movimenti della piccola rossa.
Stavano lentamente scemando fin quasi ad arrestarsi.
Fece qualche colpo di tosse, sputando con noncuranza un fiotto di sangue denso.
“Stronza...”
Lei, impacciata, si rialzò, afferrando delicatamente in suo orsacchiotto.
“Ti prego...uccidimi.”- disse senza guardarlo.
Finì di ripulire il pupazzo e sollevò gli occhi al cielo.
“Fermatemi.”
 
 
Maka sbatté più volte le palpebre.
I suoi passi incerti scricchiolavano sul legno mezzo marcio di una stanza immersa nella penombra.
Si guardò distrattamente intorno cercando di capire come fosse capitata in quel luogo sconosciuto e rimase sorpresa nel constatare di essere completamente nuda.
Una fatua e livida luce cangiante l’avvolgeva pulsando vivida ad ogni suo movimento.
I lunghi capelli arruffati le galleggiavano liberi attorno al viso, rilucendo anch’essi.
Assorta, si fissò la punta delle dita, passando poi ai palmi luminosi delle minute mani.
Non arrossì, né tentò di coprirsi.
Non c’era nessuno lì con lei…
“Soul…”- sussurrò in un sospiro.
Era sola.
Girò leggera sui talloni.
In quel momento Soul doveva trovarsi in grossi guai…
La fanciulla ricordava perfettamente di averlo abbandonato alla mercé di Akemi.
Ma come aveva potuto abbassare la guardia tanto facilmente?
E il potere della strega si era fulmineamente inoculato nella sua anima, addormentandola come un anestetico. Un brivido le percorse la spina dorsale.
La sola vicinanza di quell’essere poteva fere una cosa del genere?
Già, perché non l’aveva sentita pronunciare alcuna formula o incantesimo…
Forse era una sua abilità, un potere nascosto…
Un po’ come la sua innata capacità di estrarre enciclopedie dal nulla!
Un po’ come la sua onda esorcista…
Scosse la testa battendosi entrambi i palmi sulle guance che a quel contatto sfavillarono.
Doveva trovare al più presto il modo per uscire da lì…
Doveva tornare da Soul!
E, intanto, sperare dal profondo del cuore, che la strega non riuscisse ad intaccare anche la sua anima.
Pregare affinché non lo uccidesse.
Aveva bisogno di lui e della sua amicizia, del suo sfrontato e malcelato affetto e delle sue arroganti battutacce. Non doveva permettersi il lusso di crepare senza prima averla salutata.
Chiuse qualche istante gli occhi, nell’intento di chiamare a raccolta tutta la propria lucidità ed il coraggio di cui disponeva.
Inspirò, espirò, inspirò, espirò…
Quando quei due fanali verdi e fulgidi si spalancarono nuovamente nel buio, una voce flautata si propagò leggiadra per tutta la stanza. In un angolo, fino a quell’istante eclissato al suo sguardo, apparve un piccolo lume acceso che, con la sua allegra fiammella divampante, proiettava ombre tremolanti sulla parete spoglia.

 La luna vola
La luna cade…

Maka assottigliò gli occhi, schermandosi il volto con la destra.
Si mosse cauta e silenziosa cercando l’artefice di quel suono tanto soave. Trattenne il respiro continuando a seguire attentamente la dolce melodia.
Ad un tratto, come per magia, alla sua sinistra si materializzò un’immagine vagamente sfocata.
Un grande materasso sgangherato, le cui molle affioravano in molteplici punti dal tessuto sdrucito e, su di esso, una giovane e bellissima donna dai fluenti capelli rossi.

La luna splende se la si vede…

La chioma di entrambe rifulgeva magnificamente delle calde vampate emesse dalla lampada.
E sorridendo amorevolmente, la dama cantava quella che probabilmente doveva essere una ninna-nanna.
Maka ne colse poche strofe rimanendone, ad ogni modo, incantata.
Assaporò la maternità di quella voce e tutta la sua gentilezza.

E se cantando
Qualcosa chiedi…

Sentiva la piccina ridere e cercare di ripetere le ritmate parole. A volte si ingarbugliava, biascicando lemmi inesistenti e smangiati. Altre, semplicemente, sbottava ilare mentre la donna sopra di lei le solleticava il pancino.

Ti mangerà se non le credi…

“Aaaahm… Oh, brava Akemi! Ma che bella bimba! Ora ti mangiooo!”
“Eheheh! Mammina, b-basta! Ahahah!!”
 E la fanciulla si ritrovò inaspettatamente a sorridere raddolcita per quanto quella situazione fosse buffa ed intima.
Poi, esattamente com’era arrivata, l’effimera proiezione svanì, portandosi dietro gli ultimi lascivi versi della filastrocca.
Maka rimase vagamente indispettita mentre altre immagini le scorrevano veloci d’innanzi, imprimendosi sfrontate nella sua mente. Fugaci.
Fino a che una di queste rallentò la sua precaria corsa.
Ed ancora, quella stessa bambina, avvolta in un leggero abitino color pesca, si stagliò nel suo campo visivo.
Questa volta, la piccina era sola, un grosso pupazzo roseo stretto tra le braccia. Singhiozzava e sembrava triste.
 La fanciulla acuì lo sguardo, incuriosita.
Si protese nel tentativo di sfiorarle una guancia, ma le sue dita trapassarono l’immagine come si trattasse di una proiezione.
Si ritrasse vagamente sconsolata.
“Devi smetterla di muoverti!”- pronunciò improvvisamente la piccola avvicinando le labbra all’orecchio dell’orsacchiotto di pezza.
Il pupazzo reclinò lievemente il capo all’indietro.
Maka sussultò portandosi entrambe le mani alla bocca.
“Mi fa male quando ti muovi, Hime-chan… E la mamma si arrabbia se ti vede.”- disse ancora in tono accusatorio.
Il peluche abbandonò allora il capo in avanti perdendo finalmente vita.
La meister sgranò gli occhi sentendosi l’equilibrio mancare e cadde.
Akemi si voltò di scatto, quasi si fosse accorta della sua presenza.
Maka rimase immobile. Solo in seguito comprese il motivo di quella sua reazione.
Alle sue spalle, una porta andò aprendosi cigolando.
Udì dei passi pesanti, poi lo schiocco sonoro di un poderoso schiaffo.
“Akemi! Ti ho detto di smetterla!”
La piccina cominciò a piangere sommessamente. Calde lacrime si riversarono al suolo disegnando dolorosi arabeschi sulle sue guance arrossate.
E Maka, affranta, capì il terrore di quella giovane madre.
La consapevolezza di aver messo al mondo una strega.
“M-ma mamma…”- gemette Akemi –“Non è colpa mia! N-non lo faccio apposta… E’ lei!”
Un altro schiaffo.
“Ora basta… Lei chi? Smettila di dirmi bugie!”
“NON STO DICENDO BUGIE! E’ COLPA SUA!!”- urlò indicandosi il petto.
In quell’istante, la meister ebbe come un flash.
Vide una piccola anima guizzare affannosamente, come volesse scappare da se stessa. La osservò dilatarsi e comprimersi, dividersi per poi ricongiungere le parti lese.
Prese coscienza del dramma di quell’acerbo essere.
Abbandonando le braccia parallele al corpo, strizzò inorridita le palpebre.
Era ovvio che Akemi fosse una strega, eppure, una remota parte del suo essere, pareva voler reprimere, rinnegare quella sua natura. E a causa di questo, la sua anima sarebbe sempre stata in lotta.
Maka sospirò tornando a rimuginare sull’immane lunghezza d’onda della piccina.
Finalmente poteva capire come un essere tanto giovane fosse in grado di sprigionare quell’incredibile energia.
Se da una parte la Guida del Potere Magico che indirizzava ogni strega alla distruzione premeva per uscire, dall’altra una purezza assoluta la frenava sul nascere.
Queste due forze portanti si sarebbero spronate a vicenda sviluppandosi in maniera straordinaria e terribile.
Poi, lentamente, l’artigiana socchiuse gli occhi.
Ai suoi piedi la donna giaceva riversa, la folta chioma a coprirne il volto.
“M-mamma…perdonami!”- disperò Akemi.
Si buttò a terra urlando e battendo i pugni, mentre Hime-chan veniva lanciato lontano.
“Non mi hai creduto…e alla fine anche io ti ho mangiato! Mamma!”
Continuò a piangere a lungo, le braccia strette al petto, scossa da violente contrazioni.
E quando tutto cessò, e Maka capì di essersi finalmente risvegliata, una disperazione aleggiante si insediò nel profondo della sua anima. Un residuo fastidioso e pesante come macigni.
 
 
Alzò lo sguardo incrociando quello visibilmente sollevato di Soul che ghignò isterico.
“Ci siamo ripresi, mia bella addormentata?”
Lei lo fissò aggrottando le fini sopracciglia nel suo consueto quanto caratteristico broncio.
E la falce magica ebbe la conferma che la partner stesse bene.
“Soul…abbiamo un problema.”- sbuffò Maka.
L’albino schioccò la lingua appiattendosi su di lei.
“Ma che cavolo…!?”
In quell’esatto momento, uno strano fascio di fili luminosi e azzurrognoli, falciò l’aria sopra di loro.
L’artigiana ne seguì la linea flessuosa scoprendo, con sua sorpresa, che questi fossero dirette appendici delle dita di Akemi. Protuberanze volontarie della sua stessa anima.
Male.
Soul si pulì con disinvoltura una macchia di sangue che gli aveva intaccato il bordo del labbro inferiore.
“Fidati Maka… Qui non ne abbiamo solo uno di problema…”- sghignazzò stringendosela al petto.
Un’altra falciata e i due rotolarono di lato.
L’albino sembrava stanco ed ansimava vistosamente.
Maka arricciò le labbra, dispiaciuta di avergli arrecato tanta pena.
Ma, in quella situazione, doveva evitare di lasciarsi trasportare dalle emozioni.
Prese coraggio serrando i pugni.
“Io…”- cominciò seria cercando lo sguardo vivido del compagno –“…suppongo che una strega che possiede l’onda dell’anima esorcista, sia in ogni caso il peggiore.”
Si fissarono complici, allentando di colpo la stretta che li univa l’uno all’altra.
Soul si sentì affondare in quegli occhi liquidi.
 “Cosa?”- disse. 





ANGOLO A ME:

"Fanbrodo, Soul!! Te li fai da solo i compiti!"
"Ma dai Maka... Andiamo..."
"NO! E piantala di strusciarti, sei fastidioso!"
"A me piace..." *sorrisetto*
*sguardo assassino* "A ME NO..."

E-ehm...dicevamo...
Sì, sono ancora viva... Incredibile, non trovate?
Se state davvero leggendo queste assurdità meritate una medaglia al merito...
Non posso credere che qualcuno abbia ancora voglia di seguire questa long! Non dopo il tempo che è passato dallo scorso capitolo, almeno...
Vi ringrazio infinitamente della fiducia che mi date e delle aspettative che riponete nel mio inutile essere!!
GRAZZZZIEEEE!!
Ma passsiamo alle cose serie...
A chi ha recensito: Dark_Star , BakaMakaInu , Willow Gorgon , angel_94_ , kasumi_89 , Excalibuuur_ , sostar , IllyElric (m-mi hai inserita tra...tra gli autori p-preferiti *e leggendolo sputa tutto il cappuccino...in faccia a Soul*) e Mitzune_chan...
Posso darvi un bacio...?
"Maka, non si fanno certe domande!"
"Soul, sei per caso geloso"
"Tappetta..."
"Idiota..."
Sì, ecco... Continuiamo!
Un abbraccio a: 
darkthunder , Dark_Star , Hiyoki , Juliet capulet , Kiara Albarn , Maoko , Odoru Hi Kaze No , robin goodfellow , shoppingismylife , sostar , Tiashe e Willow Gorgon per aver inserito la fic nei preferiti...
me_  e __maka__ per averla messa nelle ricordate...
angel_94_ , BakaMakaInu , darkthunder , Dark_Star , Grace BB , hacca , Hiyoki , IllyElric , Mitzune_chan , muffinishere , RedPaperMoon , robin goodfellow , sostar , Soul97 e __maka__ per averla infilata nelle seguite...

Grazie davvero... *lacrimuccia*
Ecco il consueto allegato!!

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Ciao ciaussss e APPRESTOOOOOOO!!
 

scythemeister_MakaAlbarn

  
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