4. Such a Late Goodbye
Il
resto della
serata si era svolta 'tranquillamente'. Snake era tornato dopo una
lunga pausa-sigaretta e i due avevano poi cominciato a parlare del
più e del meno.
Meryl cercava in tutti i modi di non toccare
argomenti 'scomodi' o 'sconvenienti', ma non era così
semplice: così
ogni volta, a metà discorso, si ritrovava a saltare subito
ad un
altro.
Quando finirono di cenare Meryl voleva pagare ma Snake non
glielo permise.
Una volta saldato il conto i due si alzarono, alla
ragazza girava un po' la testa in quanto si era bevuta una bottiglia
e mezzo di vino da sola.. E non vi era molto abituata. Era un po'
'brilla'.
“Stai bene?” Chiese il Serpente.
“Eh? Io? Sì,
perché?”
Lui fece spallucce, uscendo dal ristorante ed
avviandosi lungo il corridoio, verso l'ascensore.
“Uhh... Non
sono abituata a portare i tacchi, voglio i miei anfibi!”
Disse
Meryl, ironica, poi ridacchiò.
“Beh potevi metterli..”
Rispose lui, fermandosi di fronte l'ascensore.
“Potevo metterli?
Con questo vestito?”
“Potevi metterti qualcosa di più
comodo.” Sospirò, guardandola.
“Che stronzo.. Una cerca di
conciarsi in modo carino e voi uomini nemmeno lo notate!”
“Abbassa
la voce.” Mormorò Snake, guardando altrove.
“Credo che tu abbia
bevuto troppo.”
“N.. No. Sto bene.” Rispose lei facendo
spallucce, poi le porte dell'ascensore si aprirono ed uscirono un
paio di persone, dopodiché entrarono loro due.
“Sei in
macchina? Non puoi guidare in questo stato.”
“Veramente..”
Meryl si guardò allo specchio, un istante. Ma che stava
facendo? Ma
come si era ridotta? Abbassò lo sguardo.
“Veramente non potrei
nemmeno tornare a casa.. A Johnny non piace quando bevo, soprattutto
quando lui non è presente. Non che succeda spesso
ma..”
Snake
annuì appena, in silenzio. Le porte poco dopo si aprirono al
ventesimo piano ed entrarono altre persone, Meryl uscì.
“Ehi!
Guarda che non siamo arrivati..!” Le disse l'uomo.
Guardò le altre
persone sull'ascensore e sospirò rassegnato.
“Scusate.”
Bofonchiò prima di uscire. “Meryl!” La
raggiunse, camminandole
al fianco lungo il corridoio dell'hotel.
“Prendiamo una stanza?”
Chiese la donna, fermandosi e guardandolo.
“C-cosa?” Snake
sgranò gli occhi. Sperava di aver capito male.
“Prendiamo una
stanza? Mi fa male la testa, non posso guidare e non posso tornare a
casa! Scendi a prendermi una stanza? Ti chiedo solo questo, mi fanno
male i piedi..” Disse prima di appoggiarsi contro il muro e
togliersi i tacchi, dopodiché tirò fuori la carta
di credito e
gliela porse. “Sette-otto-sette-due.”
Gli stava dicendo il pin
segreto della carta di credito? Stava tutta fusa. Snake
sospirò
pesantemente.
“Mi aspetti qui?”
“Sì..” Mormorò lei,
lasciandosi scivolare lungo il muro fino a sedersi per terra, sulla
moquette.
Il Serpente la osservò per qualche istante, rimanendo
in silenzio, dopodiché scosse il capo e si avviò
verso l'ascensore.
Quella serata aveva assunto un tono decisamente bizzarro.
Snake
era arrivato al piano di sotto, aveva preso la camera e –
prima di
risalire – si rivolse alla receptionist. “Potrei
fare una
telefonata?” Domandò.
“Uh..? Certo..” Così, quella, gli
porse il telefono.
“Grazie.” Bofonchiò lui, prima di
comporre
il numero di Otacon ed attendere. Occupato.
Lo scienziato
aveva da poco alzato la cornetta, i patti erano patti: Snake era
andato a quel misterioso appuntamento, dunque lui avrebbe dovuto
chiamare – ed invitare a cena fuori – Mei Ling.
Il telefono
della ragazza squillò alcune volte, prima che Otacon
poté sentire
una voce femminile dall'altro capo.
“Pronto?”
“Mei Ling,
ciao. Sono O.. Hal.”
“Hal?” La ragazza aveva appena finito
di fare la doccia, aveva un asciugamano legato intorno al busto, che
la copriva fino a metà coscia. Si stava osservando di fronte
allo
specchio.
“Otacon.” Sperava di poter evitare quel nome,
insomma. Non erano più in guerra.
“Ohhh! Hal! Sì, ok!
Perdonami... E' che.. Non aspettavo una tua chiamata.”
L'uomo
poté intuire dalla sua voce che stava sorridendo. Sorrise a
sua
volta, “Già... Nemmeno io.” Ammise, gli
sfuggì praticamente
dalle labbra.
“Cosa?”
“N-no... Niente, dicevo.. Come
stai?”
“Bene, bene.” Rispose lei, sedendosi sul bordo del
letto, accendendo poi la televisione. “E tu?”
“Io... Bene.
Non mi lamento.” Anche lui si sedette sul divano, sospirando
silenziosamente. Provava un po' di vergogna a dire il vero. Dannato
Snake...
“Come mai questa chiamata? E a quest'ora di sera?”
Chiese ancora Mei Ling, osservando l'orologio sul comodino. Erano
quasi le dieci. “E' successo qualcosa?”
“No, veramente no..
Ti pensavo e..” Oddio, non voleva proprio dirlo
così, sembrava
troppo 'intimo'. “.. E sì, insomma, mi chiedevo se
avevi ancora
voglia di andarci a prendere qualcosa insieme, magari, uno di questi
giorni.” Silenzio. Inspirò.
“Oh.” Sorrise. “Certo, perché
no?”
“Una cena.. Ti va bene?”
Addirittura una cena? Wow,
non se lo aspettava! “Certo, quando?”
“Non so.. Sabato sera
ti passo a prendere alle otto?” Sentì il cuore
battergli più
forte per l'agitazione. Non era abituato a quel tipo di cose.
“Va
bene, d'accordo!” Rispose lei con tono allegro e squillante.
“Allora ci vediamo Sabato sera..”
“Sì.. A sabato Mei Ling e
buonanotte.”
“Anche a te.” Disse lei, con tono lievemente
più basso, prima di attaccare.
Otacon rimase lì fermo per
qualche istante a guardare un punto indefinito: santo cielo, lo aveva
fatto!
Le porte dell'ascensore si riaprirono, Snake uscì
da esso e proseguì lungo il corridoio: Meryl era
lì dove la aveva
lasciata.
“Ehi, avanti, ti ho preso la stanza.” Disse, prima
di aiutarla a tirarsi su. La ragazza portò un braccio
intorno al
collo di Snake, sorreggendosi a lui, mentre con l'altra mano teneva
le scarpe.
“Grazie..” Mormorò. Era stanca morta e
le girava
la testa. Aveva bevuto troppo.
I due arrivarono fino alla stanza,
la quale si trovava sul piano. Snake aprì la porta ed
entrò,
appoggiando le chiavi sul comodino. Avanzò fino al letto,
lasciando
che Meryl si appoggiasse, dopodiché fece subito per girare i
tacchi
ed andarsene.
“.. Snake..?”
Il Serpente si fermò, sulla
porta. Lo aveva chiamato Snake.. “Cosa?” Chiese,
voltandosi a
guardarla.
La donna stava sdraiata su di un fianco, gli dava le
spalle, volse appena il capo. “Rimani un po'..?
Poco.”
“...”
“Poco.. Non mi sento molto bene.”
“Non
avresti dovuto bere tanto.” La 'rimproverò' lui,
chiudendo la
porta e sospirando rassegnato, avvicinandosi al letto.
“E' colpa
tua...” Rispose lei appoggiando nuovamente il capo sul
cuscino e
chiudendo gli occhi. Girava tutto anche ad occhi chiusi, ma era
piacevole.. Perché sapeva di essere con Snake, sapeva che
lui era lì
e ciò le infondeva un senso di profonda sicurezza.
L'uomo sospirò
nuovamente, guardandosi intorno e puntando la poltrona.
“Vieni
qui?” Lo precedette lei.
“Meryl non... E' tardi. Otacon si
starà preoccupando.” Rispose osservandola dai
piedi del letto.
La
ragazza riaprì gli occhi per un istante. “Che
codardo. Non ti
mordo... E sei grande abbastanza per rimanere fuori casa oltre la
mezzanotte.” Lo rimproverò, quasi.
Snake roteò gli occhi, che
tipa. Scosse il capo e si avvicinò, dall'altro lato,
sedendosi
accanto a lei. Meryl seguì con lo sguardo i suoi movimenti e
– una
volta che lui si fu seduto accanto a lei – si
sentì libera di
richiuderli. “Rimani finché non mi
addormento?” Sussurrò.
Lui
non rispose, si limitò ad osservarla: sembrava
così indifesa: per
nulla un soldato. Un eccellente soldato... Alcuni flashback gli
riaffiorarono alla memoria: il loro primo incontro, Shadow
Moses.
“... Dave..?” Lo richiamò la donna a
bassa voce con
gli occhi ancora chiusi, mentre allungò una mano alla cieca
per
afferrare la sua, piano, con delicatezza.
Snake ebbe un lieve
sussulto, gli si smosse qualcosa dentro e fece per ritirarla... Ma
poi rimase fermo.
“Sì.. Si, d'accordo.”
Mormorò.
Era
passata una buona mezzora, la mano di Meryl era ancora su quella del
serpente: lei si era abbandonata da un pezzo a Morfeo mentre il
soldato teneva la schiena contro la testiera del letto e fissava un
punto indefinito del muro.
Era il momento delle riflessioni, dei
rimpianti e dei rimorsi.
Non aveva avuto una vita affatto facile,
lui, e lo riconosceva. Era sempre stato – e lo era tutt'ora
– un
uomo forte. Ma fin quando sarebbe durata tutta quella forza? Il
destino lo aveva messo costantemente a dura prova, sempre.
Era un
esperimento ed era nato un soldato, aveva dovuto uccidere il suo
stesso fratello, un pazzo schizzato, ed il suo stesso padre, o almeno
così credeva... L'invecchiamento precoce, poi.
Non aveva mai
avuto il calore e l'amore di una vera famiglia, quando aveva avuto
quei pochi istanti per riavvicinarsi ai suoi genitori nemmeno era
riuscito a stringere un vero e proprio contatto fisico con loro
perché la morte era sopraggiunta prima... Ed una famiglia
tutta sua
non se la poteva fare, non se la poteva permettere.
Era quasi
finita quella sofferenza, però. Lo sapeva, era questione di
poco
tempo e sarebbe diventato cibo per vermi e non poteva neppure
approfittare di questi ultimi momenti di vita per dire alle persone
che aveva intorno, le uniche che non lo avevano mai abbandonato e che
contavano qualcosa per lui, quanto valessero: avrebbe fatto solo
peggio.
Ma grazie ad Otacon aveva scoperto la vera amicizia, ed
insieme a lui e Sunny il calore di una famiglia, se così si
poteva
chiamare..
E... Volse appena il capo verso Meryl: grazie a lei,
invece, aveva potuto godere di un breve istante d'amore. Certo, vista
così sembrava come se dalla vita avesse avuto tutto e
– a dirla
tutta – preferiva vederla in quel modo seppure, quella notte,
gli
appariva come una delle più buie. Non era nemmeno facile
trovarsi lì
con la donna una volta amata.
Solo in quel momento, quando scese
con lo sguardo, notò la fede all'anulare della donna.
Sospirò
silenziosamente. Si sarebbe voluto alzare ma sentiva i muscoli
pesanti e il corpo che non rispondeva più ai comandi mentre
gli
occhi si chiusero stancamente.
Era notte fonda, le tre
passate, quando Snake riaprì gli occhi: si trovava sdraiato
di lato,
rivolto verso Meryl, la quale lo stava osservando.
Le mani del
serpente erano tra quelle della donna, lei gli sorrise appena.
L'uomo
sentì un misto tra senso di colpa, disagio ed
inadeguatezza... Ma
non seppe comunque cosa dire.
“Puoi essere sincero per una
volta...? Per l'ultima volta?” Chiese
Meryl, a bassa voce.
Non ricevette risposta, così lo prese come un silenzio
assenso.
“Potremmo esserlo entrambi, magari.” Aggiunse poi.
“Cosa c'è
che ti affligge, Meryl?” Domandò allora lui, con
lo stesso tono di
voce basso, come lei.
“Non... Non ti ho dimenticato Dave..”
Sussurrò la donna, stringendo le mani di Snake. “E
non voglio
farlo... E non voglio che nemmeno tu lo faccia.”
Sinceri...
Un'ultima volta. Tra poco sarebbe stato solo un ricordo,
perché non
poteva dare una soddisfazione a quella donna che un tempo aveva tanto
amato e – oltre ciò – togliersi un peso?
Deglutì, anche se
gli risultò difficile. “Non l'ho fatto.”
Ammise.
Gli occhi di
lei si riempirono di lacrime anche se non seppe con precisione dire
se di amarezza e tristezza o se di felicità. Probabilmente
un
misto.
“Sei... Una gran donna, Meryl. Però devi imparare
a
lasciarti il passato alle spalle e a vivere il presente. A me ormai
restano solo i ricordi, non posso crearmi un futuro su delle basi
così incerte che sarebbero poi il mio presente. Io non ho un
futuro
Meryl. Tu sì. Tu devi vivere... E hai chi ti ama
accanto.” Avrebbe
voluto dirle altro, avrebbe voluto dirle che era stata l'unica per
lui, ma non riuscì a sbilanciarsi così tanto.
“E' così
ingiusto..” Rispose lei, con la voce che le tremava.
“Lo
so...”
Ci furono lunghi secondi di silenzio, forse minuti, nei
quali i due si guardavano negli occhi l'un l'altra.
“E se tu
fossi l'unico uomo capace di rendermi felice?”
“Togliti questa
idea dalla testa, perché se così fosse sarai
destinata ad essere
infelice.. E ciò vorrà dire che sarò
anche l'uomo che ti ci
renderà, togliendoti la felicità, e non
voglio.” Silenzio.
“Meryl... Devi andare avanti. Io sono stato solo una
parentesi
della storia della tua vita. E' ora di chiuderla e metterci un
punto.”
“Ma..” Stavolta fu lei a deglutire a fatica,
sentendo le lacrime nuovamente sul punto di uscire. “Saremmo
stati
felici insieme... Non è vero?”
“Lo saremmo stati, sì... Se
fosse stato possibile.”
La rossa rimase in silenzio, non
aggiunse una parola... C'era poco da aggiungere. Gli avrebbe detto
che lo amava ancora e non gli interessava se era vecchio o se l'aveva
abbandonata. Tuttavia, d'altra parte, si sentiva uno schifo: povero
Johnny...
I due rimasero così, a lungo, per un tempo indefinito.
L'uno con gli occhi in quello dell'altra, i loro corpi vicini e le
loro mani strette.
Nessuno emetteva un suono, nessuno diceva una
parola. Erano lì ed erano insieme, quella era l'unica cosa
che
contava in quel momento... Quel silenzio valeva più di mille
parole,
sarebbero rimasti entrambi così ad ascoltare il respiro
dell'altro
tutta la notte perché erano certi di non aver bisogno di
altro.
Erano certi che quella sarebbe stata l'ultima volta...
“When
I thought that I
fought this war alone,
You were there by my side on the
frontline
And we fought to believe the impossible.
When I
thought that I fought this war alone,
We were one with our
destinies entwined.
When I thought that I fought without a
cause
You gave me the reason why.”
_____________________________________
^-^ Angolo autrice ^-^
Adesso
l'angolo autrice sarà contraddistinto dai due ^-^
Ahahah, ok, sono scema! Lo ammetto :D
Allooooooor! Mooolto sentimentale questo capitolo, perdonatemi.
*Si inchina e chiede venia*
Vabbè, ci stava.
Insomma, dopo che QUALCUNO mi ha chiesto sesso violento tra i due.
Cioè. Spiegatemi come potrebbero.
Snake avrebbe bisogno di una tripla dose di viagra xD
Vi chiedo scusa se c'ho messo così tanto ad aggiornare ma
non mi piaceva l'ultima parte del capitolo prima.. ^^'
Ad ogni modo, la storia sta diventando anche più lunga di
quello che pensavo quindi ho bisogno di idee, quindi perdonatemi se ci
metterò un po' ad aggiornare!
Detto ciò, passiamo ai ringraziamenti,
IMPORTANTISSIMI. Oh.
Ringrazio SimyTheLastSnake,
Sisthra, Ayrton Senna Forever e Aya_Brea per aver
recensito l'ultimo chappy :)
Ringrazio SimyTheLastSnake
per averla messa tra le preferite *_____*
Ringrazio anche Aya_Brea,
Ayrton Senna Forever, Sisthra e Leo per averla messa
tra le seguite! <3
Ed oooora... Ovviamente, ringrazio anche tutti gli altri lettori ^_^
Spero abbiate apprezzato! Al prossimo capitolo!