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Autore: Fluxx    18/09/2012    3 recensioni
E' passato un lungo mese da quando Liquid Ocelot è passato a miglior vita.
Tutto sembra scorrere per il verso giusto, ora. Tutto sembra essere tornato alla normalità...
Solid Snake è rimasto impresso nella mente di tutti, ma nessuno si aspettava che sarebbe tornato e - soprattutto - che quel giorno sarebbe stato così vicino.
Il suo ritorno porterà felicità e tristezza ma - soprattutto - tanta amarezza quando sarà pronto ad andarsene di nuovo e - questa volta - per sempre.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4. Such a Late Goodbye



Il resto della serata si era svolta 'tranquillamente'. Snake era tornato dopo una lunga pausa-sigaretta e i due avevano poi cominciato a parlare del più e del meno.
Meryl cercava in tutti i modi di non toccare argomenti 'scomodi' o 'sconvenienti', ma non era così semplice: così ogni volta, a metà discorso, si ritrovava a saltare subito ad un altro.
Quando finirono di cenare Meryl voleva pagare ma Snake non glielo permise.
Una volta saldato il conto i due si alzarono, alla ragazza girava un po' la testa in quanto si era bevuta una bottiglia e mezzo di vino da sola.. E non vi era molto abituata. Era un po' 'brilla'.
“Stai bene?” Chiese il Serpente.
“Eh? Io? Sì, perché?”
Lui fece spallucce, uscendo dal ristorante ed avviandosi lungo il corridoio, verso l'ascensore.
“Uhh... Non sono abituata a portare i tacchi, voglio i miei anfibi!” Disse Meryl, ironica, poi ridacchiò.
“Beh potevi metterli..” Rispose lui, fermandosi di fronte l'ascensore.
“Potevo metterli? Con questo vestito?”
“Potevi metterti qualcosa di più comodo.” Sospirò, guardandola.
“Che stronzo.. Una cerca di conciarsi in modo carino e voi uomini nemmeno lo notate!”
“Abbassa la voce.” Mormorò Snake, guardando altrove. “Credo che tu abbia bevuto troppo.”
“N.. No. Sto bene.” Rispose lei facendo spallucce, poi le porte dell'ascensore si aprirono ed uscirono un paio di persone, dopodiché entrarono loro due.
“Sei in macchina? Non puoi guidare in questo stato.”
“Veramente..” Meryl si guardò allo specchio, un istante. Ma che stava facendo? Ma come si era ridotta? Abbassò lo sguardo. “Veramente non potrei nemmeno tornare a casa.. A Johnny non piace quando bevo, soprattutto quando lui non è presente. Non che succeda spesso ma..”
Snake annuì appena, in silenzio. Le porte poco dopo si aprirono al ventesimo piano ed entrarono altre persone, Meryl uscì.
“Ehi! Guarda che non siamo arrivati..!” Le disse l'uomo. Guardò le altre persone sull'ascensore e sospirò rassegnato. “Scusate.” Bofonchiò prima di uscire. “Meryl!” La raggiunse, camminandole al fianco lungo il corridoio dell'hotel.
“Prendiamo una stanza?” Chiese la donna, fermandosi e guardandolo.
“C-cosa?” Snake sgranò gli occhi. Sperava di aver capito male.
“Prendiamo una stanza? Mi fa male la testa, non posso guidare e non posso tornare a casa! Scendi a prendermi una stanza? Ti chiedo solo questo, mi fanno male i piedi..” Disse prima di appoggiarsi contro il muro e togliersi i tacchi, dopodiché tirò fuori la carta di credito e gliela porse. “Sette-otto-sette-due.”
Gli stava dicendo il pin segreto della carta di credito? Stava tutta fusa. Snake sospirò pesantemente.
“Mi aspetti qui?”
“Sì..” Mormorò lei, lasciandosi scivolare lungo il muro fino a sedersi per terra, sulla moquette.
Il Serpente la osservò per qualche istante, rimanendo in silenzio, dopodiché scosse il capo e si avviò verso l'ascensore. Quella serata aveva assunto un tono decisamente bizzarro.


Snake era arrivato al piano di sotto, aveva preso la camera e – prima di risalire – si rivolse alla receptionist. “Potrei fare una telefonata?” Domandò.
“Uh..? Certo..” Così, quella, gli porse il telefono.
“Grazie.” Bofonchiò lui, prima di comporre il numero di Otacon ed attendere. Occupato.


Lo scienziato aveva da poco alzato la cornetta, i patti erano patti: Snake era andato a quel misterioso appuntamento, dunque lui avrebbe dovuto chiamare – ed invitare a cena fuori – Mei Ling.
Il telefono della ragazza squillò alcune volte, prima che Otacon poté sentire una voce femminile dall'altro capo.
“Pronto?”
“Mei Ling, ciao. Sono O.. Hal.”
“Hal?” La ragazza aveva appena finito di fare la doccia, aveva un asciugamano legato intorno al busto, che la copriva fino a metà coscia. Si stava osservando di fronte allo specchio.
“Otacon.” Sperava di poter evitare quel nome, insomma. Non erano più in guerra.
“Ohhh! Hal! Sì, ok! Perdonami... E' che.. Non aspettavo una tua chiamata.”
L'uomo poté intuire dalla sua voce che stava sorridendo. Sorrise a sua volta, “Già... Nemmeno io.” Ammise, gli sfuggì praticamente dalle labbra.
“Cosa?”
“N-no... Niente, dicevo.. Come stai?”
“Bene, bene.” Rispose lei, sedendosi sul bordo del letto, accendendo poi la televisione. “E tu?”
“Io... Bene. Non mi lamento.” Anche lui si sedette sul divano, sospirando silenziosamente. Provava un po' di vergogna a dire il vero. Dannato Snake...
“Come mai questa chiamata? E a quest'ora di sera?” Chiese ancora Mei Ling, osservando l'orologio sul comodino. Erano quasi le dieci. “E' successo qualcosa?”
“No, veramente no.. Ti pensavo e..” Oddio, non voleva proprio dirlo così, sembrava troppo 'intimo'. “.. E sì, insomma, mi chiedevo se avevi ancora voglia di andarci a prendere qualcosa insieme, magari, uno di questi giorni.” Silenzio. Inspirò.
“Oh.” Sorrise. “Certo, perché no?”
“Una cena.. Ti va bene?”
Addirittura una cena? Wow, non se lo aspettava! “Certo, quando?”
“Non so.. Sabato sera ti passo a prendere alle otto?” Sentì il cuore battergli più forte per l'agitazione. Non era abituato a quel tipo di cose.
“Va bene, d'accordo!” Rispose lei con tono allegro e squillante. “Allora ci vediamo Sabato sera..”
“Sì.. A sabato Mei Ling e buonanotte.”
“Anche a te.” Disse lei, con tono lievemente più basso, prima di attaccare.
Otacon rimase lì fermo per qualche istante a guardare un punto indefinito: santo cielo, lo aveva fatto!


Le porte dell'ascensore si riaprirono, Snake uscì da esso e proseguì lungo il corridoio: Meryl era lì dove la aveva lasciata.
“Ehi, avanti, ti ho preso la stanza.” Disse, prima di aiutarla a tirarsi su. La ragazza portò un braccio intorno al collo di Snake, sorreggendosi a lui, mentre con l'altra mano teneva le scarpe.
“Grazie..” Mormorò. Era stanca morta e le girava la testa. Aveva bevuto troppo.
I due arrivarono fino alla stanza, la quale si trovava sul piano. Snake aprì la porta ed entrò, appoggiando le chiavi sul comodino. Avanzò fino al letto, lasciando che Meryl si appoggiasse, dopodiché fece subito per girare i tacchi ed andarsene.
“.. Snake..?”
Il Serpente si fermò, sulla porta. Lo aveva chiamato Snake.. “Cosa?” Chiese, voltandosi a guardarla.
La donna stava sdraiata su di un fianco, gli dava le spalle, volse appena il capo. “Rimani un po'..? Poco.”
“...”
“Poco.. Non mi sento molto bene.”
“Non avresti dovuto bere tanto.” La 'rimproverò' lui, chiudendo la porta e sospirando rassegnato, avvicinandosi al letto.
“E' colpa tua...” Rispose lei appoggiando nuovamente il capo sul cuscino e chiudendo gli occhi. Girava tutto anche ad occhi chiusi, ma era piacevole.. Perché sapeva di essere con Snake, sapeva che lui era lì e ciò le infondeva un senso di profonda sicurezza.
L'uomo sospirò nuovamente, guardandosi intorno e puntando la poltrona.
“Vieni qui?” Lo precedette lei.
“Meryl non... E' tardi. Otacon si starà preoccupando.” Rispose osservandola dai piedi del letto.
La ragazza riaprì gli occhi per un istante. “Che codardo. Non ti mordo... E sei grande abbastanza per rimanere fuori casa oltre la mezzanotte.” Lo rimproverò, quasi.
Snake roteò gli occhi, che tipa. Scosse il capo e si avvicinò, dall'altro lato, sedendosi accanto a lei. Meryl seguì con lo sguardo i suoi movimenti e – una volta che lui si fu seduto accanto a lei – si sentì libera di richiuderli. “Rimani finché non mi addormento?” Sussurrò.
Lui non rispose, si limitò ad osservarla: sembrava così indifesa: per nulla un soldato. Un eccellente soldato... Alcuni flashback gli riaffiorarono alla memoria: il loro primo incontro, Shadow Moses.
“... Dave..?” Lo richiamò la donna a bassa voce con gli occhi ancora chiusi, mentre allungò una mano alla cieca per afferrare la sua, piano, con delicatezza.
Snake ebbe un lieve sussulto, gli si smosse qualcosa dentro e fece per ritirarla... Ma poi rimase fermo.
“Sì.. Si, d'accordo.” Mormorò.


Era passata una buona mezzora, la mano di Meryl era ancora su quella del serpente: lei si era abbandonata da un pezzo a Morfeo mentre il soldato teneva la schiena contro la testiera del letto e fissava un punto indefinito del muro.
Era il momento delle riflessioni, dei rimpianti e dei rimorsi.
Non aveva avuto una vita affatto facile, lui, e lo riconosceva. Era sempre stato – e lo era tutt'ora – un uomo forte. Ma fin quando sarebbe durata tutta quella forza? Il destino lo aveva messo costantemente a dura prova, sempre.
Era un esperimento ed era nato un soldato, aveva dovuto uccidere il suo stesso fratello, un pazzo schizzato, ed il suo stesso padre, o almeno così credeva... L'invecchiamento precoce, poi.
Non aveva mai avuto il calore e l'amore di una vera famiglia, quando aveva avuto quei pochi istanti per riavvicinarsi ai suoi genitori nemmeno era riuscito a stringere un vero e proprio contatto fisico con loro perché la morte era sopraggiunta prima... Ed una famiglia tutta sua non se la poteva fare, non se la poteva permettere.
Era quasi finita quella sofferenza, però. Lo sapeva, era questione di poco tempo e sarebbe diventato cibo per vermi e non poteva neppure approfittare di questi ultimi momenti di vita per dire alle persone che aveva intorno, le uniche che non lo avevano mai abbandonato e che contavano qualcosa per lui, quanto valessero: avrebbe fatto solo peggio.
Ma grazie ad Otacon aveva scoperto la vera amicizia, ed insieme a lui e Sunny il calore di una famiglia, se così si poteva chiamare..
E... Volse appena il capo verso Meryl: grazie a lei, invece, aveva potuto godere di un breve istante d'amore. Certo, vista così sembrava come se dalla vita avesse avuto tutto e – a dirla tutta – preferiva vederla in quel modo seppure, quella notte, gli appariva come una delle più buie. Non era nemmeno facile trovarsi lì con la donna una volta amata.
Solo in quel momento, quando scese con lo sguardo, notò la fede all'anulare della donna.
Sospirò silenziosamente. Si sarebbe voluto alzare ma sentiva i muscoli pesanti e il corpo che non rispondeva più ai comandi mentre gli occhi si chiusero stancamente.


Era notte fonda, le tre passate, quando Snake riaprì gli occhi: si trovava sdraiato di lato, rivolto verso Meryl, la quale lo stava osservando.
Le mani del serpente erano tra quelle della donna, lei gli sorrise appena.
L'uomo sentì un misto tra senso di colpa, disagio ed inadeguatezza... Ma non seppe comunque cosa dire.
“Puoi essere sincero per una volta...? Per l'ultima volta?” Chiese Meryl, a bassa voce.
Non ricevette risposta, così lo prese come un silenzio assenso. “Potremmo esserlo entrambi, magari.” Aggiunse poi.
“Cosa c'è che ti affligge, Meryl?” Domandò allora lui, con lo stesso tono di voce basso, come lei.
“Non... Non ti ho dimenticato Dave..” Sussurrò la donna, stringendo le mani di Snake. “E non voglio farlo... E non voglio che nemmeno tu lo faccia.”
Sinceri... Un'ultima volta. Tra poco sarebbe stato solo un ricordo, perché non poteva dare una soddisfazione a quella donna che un tempo aveva tanto amato e – oltre ciò – togliersi un peso?
Deglutì, anche se gli risultò difficile. “Non l'ho fatto.” Ammise.
Gli occhi di lei si riempirono di lacrime anche se non seppe con precisione dire se di amarezza e tristezza o se di felicità. Probabilmente un misto.
“Sei... Una gran donna, Meryl. Però devi imparare a lasciarti il passato alle spalle e a vivere il presente. A me ormai restano solo i ricordi, non posso crearmi un futuro su delle basi così incerte che sarebbero poi il mio presente. Io non ho un futuro Meryl. Tu sì. Tu devi vivere... E hai chi ti ama accanto.” Avrebbe voluto dirle altro, avrebbe voluto dirle che era stata l'unica per lui, ma non riuscì a sbilanciarsi così tanto.
“E' così ingiusto..” Rispose lei, con la voce che le tremava.
“Lo so...”
Ci furono lunghi secondi di silenzio, forse minuti, nei quali i due si guardavano negli occhi l'un l'altra.
“E se tu fossi l'unico uomo capace di rendermi felice?”
“Togliti questa idea dalla testa, perché se così fosse sarai destinata ad essere infelice.. E ciò vorrà dire che sarò anche l'uomo che ti ci renderà, togliendoti la felicità, e non voglio.” Silenzio.
“Meryl... Devi andare avanti. Io sono stato solo una parentesi della storia della tua vita. E' ora di chiuderla e metterci un punto.”
“Ma..” Stavolta fu lei a deglutire a fatica, sentendo le lacrime nuovamente sul punto di uscire. “Saremmo stati felici insieme... Non è vero?”
“Lo saremmo stati, sì... Se fosse stato possibile.”
La rossa rimase in silenzio, non aggiunse una parola... C'era poco da aggiungere. Gli avrebbe detto che lo amava ancora e non gli interessava se era vecchio o se l'aveva abbandonata. Tuttavia, d'altra parte, si sentiva uno schifo: povero Johnny...
I due rimasero così, a lungo, per un tempo indefinito. L'uno con gli occhi in quello dell'altra, i loro corpi vicini e le loro mani strette.
Nessuno emetteva un suono, nessuno diceva una parola. Erano lì ed erano insieme, quella era l'unica cosa che contava in quel momento... Quel silenzio valeva più di mille parole, sarebbero rimasti entrambi così ad ascoltare il respiro dell'altro tutta la notte perché erano certi di non aver bisogno di altro.
Erano certi che quella sarebbe stata l'ultima volta...


When I thought that I fought this war alone,
You were there by my side on the frontline
And we fought to believe the impossible.
When I thought that I fought this war alone,
We were one with our destinies entwined.
When I thought that I fought without a cause
You gave me the reason why.”

_____________________________________
^-^ Angolo autrice ^-^

Adesso l'angolo autrice sarà contraddistinto dai due ^-^
Ahahah, ok, sono scema! Lo ammetto :D
Allooooooor! Mooolto sentimentale questo capitolo, perdonatemi.
*Si inchina e chiede venia*
Vabbè, ci stava.
Insomma, dopo che QUALCUNO mi ha chiesto sesso violento tra i due. Cioè. Spiegatemi come potrebbero.
Snake avrebbe bisogno di una tripla dose di viagra xD
Vi chiedo scusa se c'ho messo così tanto ad aggiornare ma non mi piaceva l'ultima parte del capitolo prima.. ^^'
Ad ogni modo, la storia sta diventando anche più lunga di quello che pensavo quindi ho bisogno di idee, quindi perdonatemi se ci metterò un po' ad aggiornare!

Detto ciò, passiamo ai ringraziamenti, IMPORTANTISSIMI. Oh.
Ringrazio SimyTheLastSnake, Sisthra, Ayrton Senna Forever e Aya_Brea per aver recensito l'ultimo chappy :)
Ringrazio SimyTheLastSnake per averla messa tra le preferite *_____*
Ringrazio anche Aya_Brea, Ayrton Senna Forever, Sisthra e Leo per averla messa tra le seguite! <3
Ed oooora... Ovviamente, ringrazio anche tutti gli altri lettori ^_^
Spero abbiate apprezzato! Al prossimo capitolo!

   
 
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