Katniss/ Prim
“Buonanotte, buonanotte fiorellino,
buonanotte tra le stelle e la stanza,
per sognarti devo averti vicino e vicino non è ancora abbastanza,
ora un un raggio di sole si sole si è fermato proprio sopra il mio biglietto scaduto
tra i tuoi fiocchi di neve, le tue foglie di thè,
buonanotte questa notte è per te”
Stringe forte tra le mani quel pezzo di carta. Oramai è tanto rovinato che quasi non si legge più la scritta stampata sopra con l'inchiostro nero ma Katniss sa bene cosa c'è scritto. C'è scritto “Primrose Everdeen”. E' il biglietto che ha dato inizio a tutto, un tutto che non è comunque servito a salvarla. Nella sua casa da vincitrice non c'è nessuno ora. Sua madre non c'è, Gale non c'è, Peeta non c'è. Ogni tanto ci sono Haymitch o Sae ma per lei è come se non ci fossero. Quelle sono le persone che l'hanno accompagnata per tutta la vita ma ora non le importa un granché che non ci siano. A lei basterebbe rivedere quel viso da bambina, quei capelli biondi, quella coda da paperella. Ma lei non c'è e in quella stanza, mentre fuori le stelle brillano, lei si sente tremendamente sola. Non può non pensare a come Prim usava bene le erbe, sia quelle curative, sia quelle commestibili. Ricorda bene i thè caldi alla menta che le preparava con amore tutte le sere dopo cena, per saziarla un po' di più e farla riprendere dalla lunga giornata di caccia. Ricorda bene come Prim amasse la neve in un modo quasi infantile, dato che nel Dodici era sempre un problema. L'unica sua consolazione ora sono i sogni. Quando la sogna sono ancora insieme, ridono e lei la stringe forte. A volte c'è anche Rue. Ma per sognare davvero Prim ha bisogno di tenerla vicina e l'unico modo è stringere quel biglietto, solo che a volte non è abbastanza. Allora parla alla stanza vuota, parla alla sua piccola primula “Buonanotte, fiorellino. Questa notte è per te.”