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Autore: Dragon Shiryu    19/09/2012    1 recensioni
La maggior parte dei ragazzi, soprattutto durante l'adolescenza, desidera giocare a calcio in modo da poter entrare in un grande club di fama mondiale.
E perfino Michael insegue questo sogno!
Genere: Drammatico, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8
 
 
Arrivò l’inizio di una nuova settimana e, dopo non essersi fatto più sentire per ciò che aveva fatto, Michael si impaurire all’idea di rivedere l’amico poiché era convinto che, dopo quel suo bacio fugace, quest’ultimo potesse più rivolgerli la parola, ma, subito dopo aver sistemato il borsone da calcio nel suo armadietto come il precedente lunedì, una mano avente dita sottili sfiorò la sua spalla.
- Non credevo di essere così spaventoso! - dichiarò Kyle vedendolo sobbalzare sul posto.
- K… - e, non sapendo cos’altro dire, abbassò il capo dalla vergogna.
- È vero che quello che è successo è stato molto sorprendente! - e si abbassò in modo da poter incrociare il suo sguardo - Ma in realtà non è stato così malvagio…
- Cosa vorresti dire? - e si sorprese fissandolo incredulo per le parole appena udite, ma all’improvviso entrambi furono colpiti dai mormorii di ragazzi che, nei pressi della bacheca degli annunci, commentavano ad alta voce.
- Michael, dovresti venire qui immediatamente! - lo chiamò uno degli alunni alzando il braccio in modo da farsi notare e, anche se non capirono assolutamente niente, i due si avvicinarono per vedere il motivo di tanta agitazione anche se, a causa della folla, solo il ragazzo dai capelli neri riuscì ad arrivare davanti in modo da poter leggere attentamente un grosso foglio.
- Ma questi sono pazzi, vero? - chiese ad un coetaneo meravigliatosi di ciò che aveva appena letto - Come mai vogliono riunire tutti quelli che hanno superato il primo provino da questa mattina?
- Non ne ho idea… - gli rispose questi - Ma sarà meglio obbedire! Chissà cosa succede se non ci presentassimo!
La folla pian piano si dileguò lasciando soli i due amici che, dopo essersi chiariti su ciò che era appena successo, si separarono prendendo vie separate in modo da portare il biondo in aula e il coetaneo negli spogliatoi, dove tutti i presenti non riuscivano ancora a spiegarsi il motivo di quell’avviso.
- Ragazzi, ma dov’è Tyson? - intervenne all’improvviso uno dei ragazzi i quali, dopo essersi guardati in giro, non riuscirono a trovare una risposta.
Ma in realtà non c’era il tempo di pensare giacché, una volta indossata la tuta, si avviarono in campo come un branco di bisonti nella maestosa prateria americana per vedere, oltre a tutto lo staff in piedi ad aspettarli, un ragazzo dai capelli rasati seduto sul manto verde.
- Era ora che arrivaste, branco di idioti… - e, senza neanche guardarli, il giovane attaccante stampò un mezzo sorriso sulla sua faccia.
- Finalmente siete arrivati… - iniziò a parlare Robert Jones - Perché non siete stati puntuali come lui?
- Ma in questo momento non importa di ciò…  - e si avvicinò all’uomo Joanna Lopez con in mano una cartella - L’importante è che adesso siete qui pronti per continuare la seconda tranche delle selezioni.
Immediatamente dai ragazzi si sollevò un coro di protesta, non aspettandosi quella proposta da parte loro, tanto che ci fu anche qualcuno che protestò anche in maniera molto vistosa.
- Adesso state calmi!  - intervenne il 35enne cercando di placare tutti - Purtroppo ci siamo accorti che l’inizio della stagione è giunto quasi alle porte, ed è per questo motivo che abbiamo deciso di unire in una sola giornata le ultime due, in modo da poter decidere entro pochi giorni la squadra.
- Ma prima c’è qualche cambiamento fra di voi… - e, sorprendendo tutti, compreso l’intero staff, spinse violentemente una decina di ragazzi, i quali vennero trascinati verso il bordo campo - Voi uscite immediatamente da qui. Siete ufficialmente esclusi dalle selezioni!
- Ma Joanna…. - l’allenatore era ancora incredulo - Alcuno erano titolari della scorsa stagione.
- E a me cosa importa? - e dopo averli visti abbandonare il luogo, ritornò davanti agli aspiranti calciatori, che erano rimasti stupiti dalla strana situazione creatosi - So benissimo che la Chicago Soccer Club ha vinto il campionato scorso, ma ho saputo che è stata solamente per un’incredibile fortuna. Ma adesso la musica cambia, intesi?
- Sa che lei è solo una frustata, visto che ha cacciato alcuni dei campioni in carica? – intervenne, una volta alzatosi, Tyson guardando la donna arrabbiato, gesto che fu subito ricambiato.
- Come ti permetti di dire certe cose? - e, improvvisamente, piazzò un potente e sonoro schiaffo sulle sue guance - Sei solo un povero ragazzo sfigato che crede di essere chissà chi solo perché l’anno passato è stato nominato MVP…
- Quindi, se per lei vincere è importante, sa benissimo che ci sono alcuni ragazzi che non possono soddisfarla…. -  e, non provando nessun dolore alla parte del corpo, si avvicinò a lei sussurrando - Per esempio un frocio non potrebbe mai praticare uno sport come questo.
La donna rimase sorpresa da questa dichiarazione, perché non riusciva a capire per qualche motivo il 16enne avesse pronunciato quella frase e, per istinto, si voltò ad osservare quei ragazzi immobili come statue, allontanandosi poi da lui.
- Non è necessario che ci siano ragazzi di religione, colore o orientamento sessuale diverso… - e Michael credette di sentirsi messo in mezzo senza un motivo apparente - Voglio solo tirare fuori il loro talento...
- E, sperando che le acque si calmino fra qualche minuto, possiamo dare inizio alla prima parte di quest’ultima sessione! - e l’uomo dovette interporsi fra i loro discorsi - Dovrete sostenere esercizi e prove di vario tipo con quella che sarà al vostra migliore amica, ovvero la palla.
E tutto ciò si avviò immediatamente sotto gli occhi vigili dell’intero staff che, fra cambi di esercizi e il loro non aiuto su come affrontarli, cominciò ad eliminare qualche ragazzo, facendo scendere ancora di più il loro numero, quando, senza che se ne accorsero, si udì la campanella che annunciava la fine delle lezioni mattutine.
- Se foste per me avremmo ancora continuato senza neanche fermarci… - annunciò la donna impassibile e, secondo tutti, un po’ seccata dallo stop avvenuto - Ma il vostro futuro allenatore vi ha concesso un’ora per potervi riprendere, in questo modo potete ficcare qualcosa sotto i denti e, perché no, darvi anche una veloce rinfrescata.
Entusiasmi molti corsero veloci verso l’istituto, ed in particolar modo verso le docce, tranne Tyson che si fermò a  parlare con il signor Jones, rimasto solo, sotto lo sguardo di un Michael deluso perché, dopo aver guardato in giro in cerca di qualcuno, dovette avviarsi da solo verso i camerini, anche se si diede una veloce lavata in per poter uscire da là il più presto possibile.
- Immaginavo fosti qui dentro… - e la presenza di una persona lo fece saltare dallo spavento per la seconda volta, per poi meglio visualizzare l’esile corpo di Kyle non appena aprì la porta.
- Ciao K, sono felice di vederti! - e il suo cuore cominciò a rallentare il battito, calmandosi in po’ - Che ne diresti  di pranzare un po’ insieme? Conosco un luogo dove potremo restare in pace solamente noi due…
Il biondino non riuscì a capire ciò che lui volesse intendere, ma non ebbe il tempo di ribattere che fu subito trascinato per il braccio verso l’interno di un istituto oramai quasi deserto.
Percorsero corridoi e scale con la sensazione di essere osservati dai pochissimi studenti rimasti, fino a quando non si ritrovarono soli davanti ad una porta.
- Quando l’anno scorso sono morti mio fratello e mio padre, nelle prime settimane volevo unicamente cercare di cavarmela da solo… - e, dopo aver lasciato la mano, estrasse da una tasca una chiave, che infilò nella serratura cercando di fare il meno rumore possibile.
- Da dove hai avuto questa chiave? - si sorprese guardando quell’oggetto.
- Il bidello mi ha dato l’anno scorso una copia di essa sperando di farmi cambiare umore! - rispose con una mano ferma sulla maniglia – E ne sono molto riconoscente…
Il ragazzo dai capelli neri si decise finalmente ad aprire quella porta e riprese per mano il coetaneo in modo da sorpassare la soglia, fino a ritrovarsi in un luogo illuminato dalla luce del sole.
- Ma questo non è il terrazzo della scuola?- si meravigliò osservando quel luogo.
-Esatto! - e, dopo aver chiuso delicatamente la porta, Michael abbandonò zaino e borsone presi precedentemente nello spogliatoio - Anche se non viene quasi nessuno…
Il biondo chiuse le palpebre dei suoi occhi azzurri assaporando l’aria sulla sua faccia, anche se quel giorno non tirava un solo filo di vento, e dentro di sé non aveva nessuna voglia di andarsene da lì, pur sapendo che il corso pomeridiano di disegno  lo attendeva.
- Cosa fai lì fermo? - sorrise l’amico riportandolo alla realtà - Perché non ti siedi qui accanto e mangiamo qualcosa, prima di ritornare di sotto?
Kyle accettò la proposta e si accomodò alla destra di Michael appoggiandosi con le spalle al muretto proprio accanto alla porta, in modo da poter guardare meglio quel cielo ed assaporare meglio il cibo.
In realtà per entrambi si trattava solamente di un veloce panino e di una bibita, per la precisione un po’ di Pepsi per il ragazzo dai capelli neri e una bottiglia d’acqua naturale per l’altra persona presente.
Ma per loro bastava tutto ciò.
- È stupendo stare qui, anche se solo per poco, da solo con la persona a cui vuoi bene! -  e girò la sua testa verso il coetaneo sorridendogli - E sai benissimo a chi mi sto riferendo!
- L’avevo capito sai? - e, per non pronunciare nient’altro, il piccolo disegnatore sorseggiò un po’ cercando di evitare lo sguardo dell’amico.
Ma i due, dopo qualche istante di un imbarazzante silenzio, interruppero questa strana situazione creatosi parlando di vari argomenti a loro disposizione, evitando però di discutere di ciò che era successo davanti alla porta di casa di Kyle, quando quest’ultimo, ad un tratto, si accorse dell’orario.
- Dovremo scendere giù, così entrambi non faremo tardi! - e mostrò lo schermo del suo cellulare a Michael, il quale prese in fretta lo zaino e il borsone, ma inaspettatamente fu fermato dall’amico.
- Cosa succede adesso? - e lo guardò incuriosito.
- Volevo solamente dirti che… - e incominciò ad arrossire e a balbettare qualche suono senza senso, iniziando perfino ad agitarsi, quando poi l’amico lo fermò prendendolo per le mani, domandando il motivo di quella reazione così improvvisa - Ti ricordi quello che è successo l’ultimo sabato?
- Come potrei scordarlo? - e abbassò il capo - E mi dispiace molto per quello che ti ho fatto…
- In realtà… - e, avendo catturato con queste due parole la sua attenzione, le sue pupille cercarono di guardare altrove, mentre, con una voce al limite basso del volume, continuò - … è stato bello…
Michael non percepì sul momento il senso delle parole pronunciate dalla persona di fronte a lui, ma successivamente, senza un motivo apparente, le sue labbra formarono un sorriso che attirò l’attenzione del biondino, il quale continuò ad arrossire ancora di più fino a quando il ragazzo dai capelli neri avvicinò il suo viso verso l’altro.
Si ritrovavano così a pochissimi centimetri di distanza ed entrambi potevano sentire la loro respirazione quando, quasi come se fosse un gesto istintivo, le loro labbra incominciarono lentamente a toccarsi, mentre contemporaneamente le loro mani si strinsero ancora di più come se entrambi avessero paura di allontanarsi, anche se Michael tentava di non far troppo del male a Kyle.
- Ti amo! - pronunciarono entrambi non appena si staccarono, anche se continuarono ad osservarsi nelle loro pupille fino a potersi rispecchiare, fino a quando si ricordarono all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, di dover scendere per i loro corsi pomeridiani, cosicché si distaccarono di colpo in modo da avviarsi verso l’interno.
- Allora posso considerarti il mio nuovo ragazzo?  e il giovane calciatore allungò la mano verso il biondo che, dopo aver fatto solamente un leggero cenno affermativo con la sua testa, ricambiò quel gesto e, come se fossero incollati, ritornarono insieme giù per le scale per poi doversi dividere, scambiandosi un bacio di arrivederci.
- Ci vediamo dopo, ok? - si promisero tutti e due prima di allontanarsi e sparire dalle loro viste.
- Vedo che hai trovato la tua anima gemella! - si avvicinò un riccioluto dai capelli rossi che il 16enne riconobbe essere il ragazzo massiccio che vide nello spogliatoio.
- Anima gemella è una grossa parola, almeno per il momento… - rispose alla persona che si presentò qualche istante dopo come Peter e con il quale cominciò ad avviarsi di nuovo verso il campo da gioco - Ma con lui sto veramente bene e lo amo. Ed è questa è la cosa più importante!
  
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