Anime & Manga > Trigun
Segui la storia  |       
Autore: Martychan Fantasy    20/09/2012    1 recensioni
Ma sapeva che doveva andare,e che lui non si sarebbe certo fermato per aspettare lei!.
Si asciugò con una manica del vestito,e poi decise di andar a fare due passi per riprendersi da tutte le emozioni che le vorticavano nel cuore e nella mente..
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Trigun Sound Life34
Sound Life



Capitolo 43. Ritorno alla vita

La dolcezza e la pace, stavano interamente avvolgendo la sua anima ancora un po’ spaurita e spaesata. Ma guardare il sorriso così tenero ed incoraggiante di Rem, e sentire il calore del proprio corpo, divenire reale e tangibile, stava aiutando Meryl, a credere che anche quell’impossibile stesse divenendo realtà.

Aveva imparato infondo, stando accanto a Vash, e seguendo le sue molteplici avventure come Meryl, che anche ciò che si crede impossibile, può divenire reale. Sapeva, come Lyler, che lui stava cercando, attraverso i suoi poteri plant, di riportarla alla vita, rinunciando alla straordinaria longevità di cui disponeva.

Ma da solo, Vash, non avrebbe potuto sapere come utilizzare il suo potere. Meryl sapeva che tra i due, era sempre stato Knives, a conservare intatti da subito, i ricordi antichi di Anthares. Vash aveva sempre ricordato confusamente la sua vita precedente come Edhem. Come era riuscito, a capire, che poteva avere anche quell’ultima possibilità?. L’anima della giovane, vacillò, trattenendosi ancora, dal lasciarsi andare ed unirsi completamente al suo corpo che la richiamava a sé. Se si fosse riunita al suo involucro di carne umana, avrebbe dimenticato tutto ciò che aveva vissuto da spirito, avrebbe dimenticato ciò che aveva provato e capito davvero di Knives e di Darthem. Non voleva!. Non poteva lasciarlo al suo destino di autodistruzione!. Knives nascondeva dentro di sé, un essere migliore di ciò che era sempre stato, e di ciò che aveva sempre creduto di sé stesso!. Lei lo aveva visto chiaramente, aveva toccato la sua anima con la sua. Non poteva abbandonarlo, e non voleva, sia come Meryl, che come Lyler.

 

*Meryl, mia cara! Se ti trattieni ancora in questo modo..Vash non riuscirà a riportarti indietro! Perché esiti ancora?* le arrivò dolce la voce di Rem poco distante da lei

 

*Rem! Come spirito..tu hai appreso molte cose grazie al contatto di secoli, che hai avuto con gli spiriti plant!! Tu sai ciò che Knives è veramente! L’hai sentito anche tu, non è vero?! Devi saperlo! Oppure..non avresti sostenuto entrambi sino ad oggi!!*

 

*..* Rem esitò, sapendo che ciò che Meryl voleva fare, era molto al di sopra, delle possibilità di un plant o di uno spirito

 

*Rem!!* la chiamò ancora supplichevole e disperata la giovane, avvicinandosi e prendendola con forza per le braccia

 

*Si! Si, è così Meryl! So tutto, anche del vostro passato antico! So cosa Knives ha veramente dentro di sé!* ammise lo spirito di Rem

 

Meryl sorrise raggiante, come se già stesse trionfando, lasciando le braccia di Rem e voltandosi, alzando il capo verso il cielo, decisa più che mai, ad entrare di nuovo in contatto con l’anima di Knives.

 

*NON DEVI FARLO!*

 

Rem la prese per un braccio saldamente, gridando in tono preoccupato. Meryl si volse a guardarla stupita e confusa. Se Rem sapeva, se aveva capito tutto, perché voleva impedirle di salvare Knives da sé stesso?!.

 

*Lasciami andare! Devo aiutarlo!!* Meryl cercò di strattonarsi, ma invano, Rem non mollava la presa

 

*Non devi,Meryl! Ascoltami! Se ora non rimani qui, e non ritorni subito dal corpo che ti reclama…morirai! Morirai definitivamente, anche come spirito!! E non potrai più tornare! Non potrai più avere altre possibilità di vita..altri giorni felici con Vash!*

 

*!!!* Meryl fermò gli strattoni che dava per liberarsi, guardando negli occhi Rem, sconvolta dalle sue parole

 

*Meryl..smetterai di esistere definitivamente! Per uno spirito, addentrarsi nel mondo dei vivi, per cambiare le sorti di un altro spirito ancora in vita nel proprio corpo..significa sacrificarsi totalmente, e smettere di esistere per sempre!!* Rem la prese per  le spalle scotendola con energia, per convincerla a non commettere quella pazzia.

 

*E’ meraviglioso, il fatto che tu, oltre a Vash, voglia salvare anche Knives! Ma questo, è un compito che non spetta a te! Tu hai già fatto molto, anche solo parlando col suo spirito!. Ora, devi lasciare a chi di dovere, il compito di salvare quel ragazzo!* questa volta a parlare non fu Rem sola, ma anche il plant che la ospitava dentro di sé.

 

*Cosa state dicendo?!* si agitò Meryl, mentre lacrime di luce, già rigavano le sue guance luminose

 

*Il tuo compito termina qui, Lyler! Tu hai fatto tutto ciò che dovevi e che potevi per loro! Sei stata meravigliosa, anche come Meryl! Ora..riposa! Permetti a chi ti ama, di poter fare la sua parte!* la carezza gentile di Rem e dello spirito plant, furono come le dita di una mano, che sciolgono il duro e stretto nodo, che fino a quel momento, Meryl aveva sempre sentito all’altezza del cuore.

 

Liberata finalmente, dal peso del dolore della sua vita antica, dove non era riuscita ad impedire lo scontro tra i due fratelli, e libera nella vita presente, dopo tutto ciò che si era impegnata a compiere per sé stessa, e per amore di Vash, Meryl, lasciò libere le sue lacrime, poggiando il capo al petto di Rem, che la strinse in un abbraccio caldo, tenero e materno.

*Vash ci riuscirà, Meryl! Sono fratelli, e sono gemelli! Nessuno può salvare Knives se non Vash! Lascia che ora..quei due terminino la loro disputa iniziata già in una vita precedente, e trovino il modo di riappacificarsi!* sussurrò gentile Rem mentre accarezzava il capo di Meryl

 

*Knives…ha un solco profondo ed infinitamente oscuro nell’anima! Quel solco, nelle sue profondità quasi infinite, nasconde il suo lato puro e buono!. Ma, lui stesso non se ne rende conto, lo nega, e cerca solo il male, e la distruzione!. Come farà da solo Vash, a trovare quella teca nera, sollevarla e salvare Knives?! Io..io non posso proprio aiutarlo in alcun modo?!* si disperò la povera fanciulla, stringendosi al petto di Rem

 

*Tu ami Knives?* domandò improvvisamente lo spirito plant attraverso Rem

 

Meryl sgranò gli occhi, sentendo i tumulti di Lyler dentro di sé. Quella semplice domanda, l’aveva sconvolta nel profondo, riportandole alla mente, le sensazioni e le emozioni che le aveva provocato il bacio con Knives, ed il ricordo dei suoi sentimenti puri e sinceri per lei.

 

*I-Io…Noi..Io e Darthem..siamo cresciuti insieme..sin da piccoli con Edhem! Volevo molto bene ad entrambi! Li ho amati da subito come fossero miei fratelli, e mi ha sanguinato il cuore, quando da grandi, il modo di volermi bene di Darthem, si era trasformato in una smaniosa voglia di possesso e violenza!* pianse disperata

 

*Tu ami Knives..Meryl?* chiese ancora gentile il plant, attraverso le labbra di Rem

 

Oltre il dolore, oltre l’odio, oltre l’incomprensione della sua malvagità, della sua ingiustificabile follia contro gli umani. Meryl spinse tutta sé stessa oltre tutto quanto, arrivando a vedere solo, il sorriso buono e gentile di Knives.

Oltre il dolore, oltre la frustrazione, oltre la disperazione dello scoprire come fosse sedotto dal male e dal potere, e di come non ci fosse più traccia del bambino buono che era stato un tempo, Lyler si spinse oltre, arrivando a vedere solo, il sorriso buono e gentile di Darthem.

 

*Io amo Vash! Amo Vash!! Amo Vash e solo Vash con tutta me stessa!! Amo Vash ora, e l’ho amato anche prima come Edhem!! Ma…* si soffermò un momento su quel “ma”, che stupì se stessa per il solo fatto di averlo pronunciato, quasi senza rendersene conto *…amo anche Knives, come l’ho amato anche prima come Darthem. Solo..non nel modo in cui amo Vash!*

 

Rem e lo spirito plant, sorrisero a Meryl all’unisono, a quella sua risposta, sofferta, sentita e sincera:

 

*Allora..quel “quasi” riferito alla profonda oscurità infinita, dell’anima di Knives..potrà essere senz’altro vinto da Vash!*

 

Meryl guardò gli occhi di Rem, dentro cui vide quelli del plant gentile, che la stava calmando e confortando, facendo in modo che ritrovasse la pace in sé stessa, e lasciasse definitivamente, l’ultimo scontro, nelle mani di Vash.

*Lasciati andare Meryl! Torna da Vash e da tutti coloro che ti amano! Non farli attendere oltre!* le sorrise gentile Rem, staccando il loro abbraccio e dandole una sicura stretta per le spalle.

Meryl volse lo sguardo al suo corpo cereo, che via via aveva riacquistato in po’ di colore, avvolto tra le amorevoli mani e braccia di Vash, che ancora la baciava, e le trasmetteva il suo soffio di vita. Osservò con commozione, con quanto impegno e amore, quel giovane biondo, stava donando parte di sé stesso per riaverla indietro. Spostò poi lo sguardo, ai volti dei suoi compagni. Guardò Milly, che tremava e stava in trepidante attesa, tra le braccia di Wolfwood, che la stringeva a sé, più protettivo che mai. Gli occhi di Milly, erano molto rossi e gonfi, e cerchiati da un pianto, che di sicuro era stato tra i più disperati che avesse mai fatto in tutta la sua vita. Guardò Funai che stringeva Rina a sé. Quei due coraggiosi ragazzi, unici rimasti della sua squadra militare..erano tutto ciò che le rimaneva di caro, in degli amici veri ed unici che aveva riscoperto anche in Nina e Nilson. Per loro, sentiva di poter tornare a vivere, sentiva di poter sollevare ancora impervie montagne, e difendere insieme il loro sacrosanto diritto alla vita, ed all’esistenza, anche su quel polveroso pianeta, che presto, sarebbe tornato a splendere di vita nuova, come una nuova Terra promessa. Chiuse gli occhi, concentrandosi solo su sé stessa, e sulla sua anima. Sentì di nuovo il contatto col suo corpo. Sentì di nuovo la sua pelle via via sempre più calda, il sangue che le scorreva veloce nelle vene, i polmoni che si riempivano sempre di più d’aria, e spingevano ossigeno al suo cuore, che riprendeva rinvigorito più che mai a battere. Sentiva il punto dove Don Deviler l’aveva trafitta a morte, risanarsi, rigenerarsi e tornare sano, la pelle non più lacerata ma liscia e compatta, le ossa fracassate, di nuovo integre e forti. Sentì il respiro caldo di Vash sulla pelle del viso, e le sue labbra morbide e carnose, pigiate con intensità sulle sue, che divenivano sempre più reali, sempre più sensibili. Si concentrò con tutta la forza di cui era capace, sul singolo ricordo del suo dialogo spirituale con Knives, dove gli chiedeva anche in vece di Lyler, di tornare con lei, e di darsi una seconda possibilità. Strinse forte a sé quel singolo frammento di quel loro incontro soprannaturale, per non perderlo, per poter tenere almeno quello con sé, quando si sarebbe risvegliata di nuovo viva, tra le braccia del suo amato Vash. Strinse forte quel ricordo, per poterlo donare a Vash, come suo ultimo coraggioso aiuto, perchè poi, potesse affrontare Knives da solo.

 

**

L’ora stava infine giungendo.

 

Knives, l’aveva attesa dal giorno in cui, aveva lasciato la piccola casetta di legno, in quel piccolo villaggio di cercatori d’acqua, dove era stato curato ed accudito da Vash, Milly e Meryl.

O forse no. Forse ancora, stava mentendo a sé stesso. Quell’ora, lui la stava aspettando da più di una vita. Quel momento, lo aveva disperatamente cercato come un povero assetato che vaga in cerca di una fonte, come un cieco che brama la luce negli occhi, come un folle alla disperata ricerca della sua mente.

Nonostante fosse vigile, pregno di odio, risentimento per gli umani e desideroso di vendicarsi del fratello, che, invece di assecondarlo ed aiutarlo a sterminali, si era messo a difenderli a costo della vita, Knives in realtà, dentro di sé, in un piccolo angolino di quell’oscurità, bramava la sua fine.

Voleva la libertà, oltre le fattezze di quel corpo simil-umano dalla smisurata lunga vita. Voleva la libertà oltre il tangibile, oltre il materiale, oltre la vita di carne, respiro e pelle. Sempre in continuo disaccordo anche dentro sé stesso, sempre in lotta violenta dentro di sé, col senso di libertà ed il senso di distruzione totale di tutto ciò che lo circondava, sapeva, di essere solo una povera anima in pena, smarrita, che cercava solo il suo posto giusto, in qualsiasi luogo fosse. Cercava solo la pace, e la maniera giusta di esprimersi, ma, si era anche reso consapevole, di non esserne in grado, da solo.

 

“*Vieni con me, Knives!*

 

Quegli occhi belli, di quel colore così particolare, che sembravano il cielo che via via si schiariva d’azzurro, dopo il grigio della pioggia. Quel sorriso così solare, dolce e puro, che l’aveva sempre affascinato e scaldato nel cuore. Quella voce gentile e coraggiosa, che era sempre riuscita a scaldargli l’anima. Quella donna, capace di donargli la pace, come nessuna, né prima, né dopo di lei.

 

“*Vieni con  me! Il perdono non và atteso! Il perdono..và conquistato giorno dopo giorno, passo dopo passo! Troverai il perdono in Vash..e lo troverai anche in me!*”

 

Lui non avrebbe mai pensato, a parole più splendide, proprio dalla sua bocca. Non avrebbe mai creduto, in una comunione così forte dei loro spiriti e delle loro menti. Non avrebbe mai e poi mai, osato sperare, di poter donare quel suo bacio d’amore, tanto tenuto nascosto dentro di sé.

Tornare indietro, ripercorrere i propri passi e correggerli. Darsi una seconda possibilità, e guadagnarsi il perdono. VIVERE.

Sospirò profondamente, guardandosi prima le mani dai palmi aperti ed esposti ai suoi occhi, per poi stringerle forte a pugno, tremando in tutto il corpo, sentendosi quasi tentato di accettare.

Poi, guardò quella spia rossa e luminosa, che lampeggiava veloce ad intermittenza, al centro dei comandi della sua navicella. Quella spia brillava, dall’esatto istante in cui Don Deviler, era stato distrutto.

Quella spia, indicava che il suo tempo era scaduto, e che presto, la sua fine sarebbe giunta.

La sua auto-punizione si sarebbe presto compiuta.

Nonostante quella piccola luce, che Meryl gli aveva donato, Knives non voleva più vivere, né voleva più esistere come spirito.

Dopo essere stato sconfitto da Vash, dopo aver visto l’amore che lo legava anche in quella vita a Lyler ossia Meryl, si era sentito vuoto e spento, fuori posto, sbagliato in tutto e tremendamente solo.

Quando se ne era andato, sapeva che presto, Don Deviler sarebbe inevitabilmente giunto. Nella sua follia geniale, Knives, quando ancora era sicuro di vincere su Vash, aveva unito con un filo invisibile la sua esistenza, a quella di Don Deviler. Si era detto, che se nemmeno lui stesso, sceso in campo, fosse riuscito a far cadere, quel suo ostinato ed inguaribile buonista di fratello, allora, sarebbe stato lui a cadere.

Un po’, in realtà, era ciò che Knives sperava. Credeva, inoltre, che con tutto quello che aveva fatto patire a Vash, quest’ultimo, lo avrebbe eliminato, una volta sconfitto. Se lo aspettava, ne era certissimo. Invece, vederlo cambiare espressione, diventare sicuro, fiero e deciso nel gridargli in faccia determinato :

“Io..adesso..NON SBAGLIERO’ PIU’!!!”

Lo aveva completamente spiazzato. Vash non solo non lo voleva uccidere, ma voleva che vivesse, e che scontasse da solo la sua pena, con la sua vita.

Ma Knives, non voleva vivere. Non così, non in quel modo, non al prezzo, di vedere Lyler ancora insieme a Edhem, e non poterla avere invece al suo fianco.

Non al prezzo, di sentire i sussurri delle anime che aveva mietuto in due vite, che perennemente affollavano le sue orecchie.

Non al prezzo, di sentirsi schiacciato dalla sua stessa follia e malvagità, perché ne aveva presa coscienza, perché se ne rendeva consapevole.

Knives, aveva messo, parte della sua essenza vitale, indispensabile per qualsiasi spirito, sia plant, che umano o altro, dentro al corpo meccanico di Don Deviler. Se quel cyborg, fosse stato sconfitto, nell’esatto istante in cui, anche il punto dove lui aveva inserito quella sua essenza vitale, fosse andato distrutto, sarebbe morto anche lui. Sarebbe morto definitivamente, come essere vivente, e come spirito.

Questa, era la follia ultima e definitiva della sua malvagità contorta.

-Eheheheheheh!- rise malinconicamente tra sé, poggiando pesantemente la schiena alla poltrona che lo ospitava, fissando un punto imprecisato nel vuoto.

Eppure, nonostante tutto, un puntino di luce, lontanissimo, quasi impercettibile dentro quella sua confusione nera, aveva brillato, alle parole ed al sorriso di Meryl. Quando l’aveva vista morta, nello scontro con Don Deviler, non aveva saputo resistere, mettendosi in contatto tramite quel marchingegno elettronico che formava il cervello del suo manichino, con Vash, per aiutarlo e spiegargli come poteva utilizzare i poteri di plant, per farla tornare indietro.

Un unico gesto buono, in una vita, anzi in due vite di orrori.

Sapeva, che un unico gesto, non bastava.

Eppure, il sorriso e le parole di Meryl, gli avevano mostrato tutto il contrario. Un unico gesto, se davvero buono e sincero, poteva bastare eccome. Era un punto d’inizio, per ricominciare e riuscire ad essere, ciò che si era sempre segretamente voluto, ma che non si era mai riusciti ad ottenere.

 

Era tardi ormai.

 

Era troppo tardi per lui, e per quei pensieri di speranza, se pur piccola.

La sua fine era vicina, era ciò che meritava, era ciò che per lui doveva essere.

Il cervello di Don Deviler, era saltato in aria, perché il potere plant di Vash tornasse. Quel cervello era il contenitore della sua essenza vitale, che lo teneva collegato a quel cyborg. Quando la spia rossa che indicava il suo conto alla rovescia, avrebbe smesso di lampeggiare, restando fissa, per lui, sarebbe stata definitivamente la fine.

 

**

Lentamente, il respiro diveniva regolare e calmo. Cuore, sangue e polmoni, tornavano alle loro piene e massime funzionalità. Il viaggio di Meryl, da spirito a persona viva, si era finalmente concluso. Sentì chiare e calde, le labbra di Vash sulle sue, e sentì, di essere completamente tornata in sé. Non potè resistere, la felicità per essere tornata da lui era troppa per trattenersi. Rispose a quel bacio d’amore, alzando anche, quella mano pesantemente stesa a terra sino a quel momento, per accarezzare quella calda e liscia guancia, appartenente a quel volto che aveva sempre tanto amato.

-G-GUARDATE!!!- esplose di gioia Funai, quando, nella disperazione generale di tutti, aveva di nuovo gettato lo sguardo su Vash e Meryl, notando quel significativo movimento della mano da parte della giovane.

Allora, anche Milly, Rina e Wolfwood, riaprirono gli occhi, abbandonarono il pianto, e guardarono ancora. Prima l’incredulità, poi la mancanza improvvisa di fiato per l’emozione intensa, e poi, l’esplosione di gioia, e di grida esultanti, vedendola davvero muoversi, stringersi a Vash, e dare prova che quell’impossibile, era davvero divenuto realtà.

Lei ancora, non sentiva le loro voci e le loro urla festanti. Era ancora troppo presa, solo ed esclusivamente dal suo contatto di vita e di corpo con Vash. Quando con la mano, lo aveva accarezzato sulla guancia, e con le labbra, aveva risposto al suo bacio, lo aveva sentito fremere, spalancare gli occhi a guardarla, stralunato, quasi incredulo, di ciò che lui stesso era riuscito a fare. Ma lei era lì, era di nuovo lì con lui, per davvero, non se lo stava sognando!. Allora, senza smettere di baciarla, guardandola con infinito amore, e venendo ricambiato nel medesimo modo anche nello sguardo, da quegli occhi luminosi e belli, la strinse più forte a sé, intensificando la loro vicinanza, intensificando l’intensità del loro bacio, sentendo entrambe le braccia di Meryl, avvolgerlo forte per le spalle, ed una delle sue manine affusolate e lisce, sprofondare nella sua chioma bionda dietro alla nuca. Non importava, se erano circondati dai loro amici che li osservavano, piangendo e ridendo, gridando e saltando dalla gioia. Niente vergogna, niente pudore. Meryl abbandonò tutte quelle sfaccettature che prima avevano composto il suo essere disciplinato e ferreo, per lasciare spazio solo, all’impulsività, al suo lato più femminile e vero, a ciò che lei era come nuovo essere vivente. Vash invece, abbandonò tutte le sue insicurezze ed incertezze, o tutta la sua paura di soffrire, lasciandosi completamente andare, ed avvolgere dal calore di Meryl, che finalmente, era di nuovo lì, era di nuovo con lui. Questa volta, non avrebbe più commesso errori, nemmeno con lei. Non l’avrebbe lasciata mai più. Non avrebbe permesso più a nessuno, chiunque esso fosse, di mettersi tra loro.

Rem sorrise e pianse nel medesimo tempo, stringendosi felice le mani al petto, mentre osservava i due innamorati, ritrovarsi finalmente, dopo tante sofferenze. Espresse nel silenzio del suo cuore di spirito, un desiderio al plant che la ospitava in sé. Un unico, piccolo desiderio, non avendo mai chiesto niente prima per sé stessa. Voleva avere la possibilità, di rendersi “reale” agli occhi di tutti. Voleva avere la possibilità di far sentire la sua voce, di poter toccare sia Vash che Meryl, di poterli stringere forte, e dire loro quanto era felice. Voleva..poter toccare ed abbracciare anche Knives. E poi, finalmente, se ne sarebbe potuta andare in pace, e tornare nei giardini infiniti ed eterni, dove il suo amato Alex paziente, la attendeva a braccia aperte.

Lo spirito plant, acconsentì a quel desiderio, e, attraverso i propri favolosi poteri, permise allo spirito di Rem, di prendere il sopravvento su di sé, e di avere il pieno controllo del suo corpo “tangibile”, dandole la possibilità, di prendere temporaneamente sembianze reali.

La luce che scatenò il processo di trasformazione temporanea, tra il plant e Rem, chetò le urla e le risa di festa, attirando l’attenzione di tutti, che rimasero a bocche spalancate dallo stupore, quando videro quella bellissima donna dal sorriso gentile, alta, armoniosa, e dai lunghi capelli corvini, comparire dinnanzi a loro. Rem, portandosi un dito indice alle labbra, con una risatina sommessa, fece cenno ai quattro, di fare silenzio e attendere, dato che Vash e Meryl, ancora avvolti dalla luce del potere plant, e ancora uniti nel loro bacio d’amore, non si erano accorti di niente.

I due, poco dopo, si separarono, guardandosi di nuovo negli occhi, sorridendosi con quanta dolcezza sentivano nel cuore, poggiando l’uno, la propria fronte su quella dell’altra. La luce plant di Vash, pian piano si spense, mentre lui tornava ad assumere le sue normali fattezze umane.

 

-Ricordo ancora..il giorno che incontrai per la prima volta..Vash the Stampede! Come potrei..dimenticarlo? Fu il giorno..più bello..di tutta la mia vita!-

 

Meryl ripetè quelle parole sottovoce, con dolcezza. Ripetè le parole, che erano sempre state il suo pensiero e punto fisso anche da spirito, per continuare a restare aggrappata alla speranza, di poterlo rivedere ancora.

 

-Meryl..!- Vash emozionato, strusciò delicatamente il proprio naso con quello della giovane tra le sue braccia, che, lentamente, tornava completamente padrona di sé stessa e della sua nuova vita.

 

-OH, MERLY!! Sapessi quanto siamo stati in pena per te!!- Milly che non riusciva più a trattenersi, esplose con quel commento a voce alta, singhiozzando ancora agitata, mentre la tensione assurda, che aveva sopportato sino a quel momento con tutti gli altri, a mano a mano, si attenuava almeno un po’.

 

-Bentornata tra noi, dolcezza!- le fece l’occhiolino Wolfwood, con un sorriso davvero felice

 

-Siamo così felici..di riaverti con noi!!- singhiozzò Rina asciugandosi con un dito alcune lacrime

 

-Bentornata, maggiore!- sorrise emozionato Funai, facendole il gesto di saluto militare, portandosi la mano alla fronte

 

-Ragazzi…mi siete mancati tutti immensamente!- sorrise lei guardandoli con affetto.

 

Non era ancora tutto a posto però.

 

Non potevano ancora distendersi e festeggiare. Qualcosa non era ancora sistemato, qualcosa suonava ancora una musica triste e tetra. L’anima di Knives.

Meryl sgranò improvvisamente gli occhi, ricordandosi di quell’unico frammento di ricordo spirituale, che aveva tenuto stretto a sé il più forte possibile, per non dimenticarsene, e per poterlo donare a Vash. Ricordò il momento in cui, chiedeva a Knives di tornare indietro. Ricordò quegli occhi buoni, nascosti nelle profondità oscure del male e della disperazione.

Si strinse forte con una mano, alla giacca di Vash, portandolo così a guardarla preoccupato. Ormai, erano in sintonia perfetta. Le loro anime suonavano melodiosamente insieme una melodia in pieno accordo. Vash sentiva subito dentro di sé, i lievi sussulti preoccupati dell’anima di Meryl, come Meryl ora, poteva sentire la preoccupazione di Vash dentro di sé.

 

-Che succede, Meryl?- le chiese protettivo, cercando gli occhi della ragazza

 

-Vash..Vash! Dobbiamo sbrigarci! Dobbiamo salvarlo!!- gridò lei agitata, guardandolo con trepidazione

 

Tutti rimasero in silenzio ad osservare i due, non capendo ora, a cosa lei si stesse riferendo.

 

-Salvarlo?- chiese sempre delicato, ma un po’ spaesato Vash

 

-Knives! Dobbiamo salvare Knives!!- gridò Meryl sempre più in panico

 

Era come se sentisse, il tempo di Knives, che  scorreva inesorabilmente veloce, che si esauriva ad una velocità impressionate. Si spegneva sempre di più..

Vash strabuzzò gli occhi per un istante, quasi gli avessero gridato nelle orecchie chissà che cosa assurda, ma poi si riprese subito, guardando serio Meryl dritto negli occhi. Qualcosa era successo, mentre lei era lontana dal suo corpo, qualcosa di molto serio ed importante, riguardante anche il loro passato antico. Vash lo percepiva chiaramente da lei.

I loro amici invece, a quelle sue parole improvvise, rimasero spiazzati, quasi scioccati, non riuscendo a credere che proprio lei, avesse potuto esprimere un’intenzione simile!. Non dopo tutto quello che era successo, non dopo tutto quello che quel mostro aveva  fatto passare loro. Non potevano vedere Knives in modo diverso, era troppo doloroso.

 

Vash aiutò Meryl, continuando a tenerla tra le braccia, a mettersi seduta, cercando nel mentre di capire cosa le era accaduto con Knives:

 

-Meryl? Hai visto Knives?- le chiese serio ma sempre gentile

 

-Si..l’ho visto. Mentre mi trovavo in un luogo vuoto, pieno solo di luce..Knives mi è apparso..- ammise lei, sforzandosi di ricordare tutto ciò che era stato il suo incontro di anime

 

-E ALLORA?!- gridò improvvisamente Funai spiazzando tutti

 

-R-Rick?!- lo guardò stupita Rina

 

Meryl lo guardò con agitazione. Sapeva cosa il giovane soldato pensava e stava per dirle, e sapeva infondo che era del tutto legittimo che Funai provasse e pensasse quelle cose su Knives, come biasimarlo?.

 

-Come potete anche solo pensare di voler salvare quel mostro, maggiore??! Non è forse lui il creatore di Don Deviler?? Non è forse quel Knives in realtà..l’assassino di Nina e Ihan, e di tutte quelle persone innocenti che sono stare sul vostro cammino, generale Stampede???!!!-

 

-…- Meryl si morse il labbro inferiore tremando, mentre Vash continuava a tenerla stretta tra le braccia con fare protettivo,

 

Le parole di Funai erano tutte vere. Knives si era macchiato di crimini orribili nel corso di tutti quei secoli passati su No-Mans-Land, ed anche prima, nello spazio, sulla nave madre Seeds, causando la pazzia e la morte dei membri dell’equipaggio e di Rem, e prima ancora come Darthem, causando la fine del suo stesso pianeta natale, Anthares. Aveva compiuto azioni che andavano ben al dì la, per le persone comuni, perché potessero riuscire a concedergli il loro perdono, ma nonostante tutto, nonostante questo..

 

-Io l’ho perdonato già da tempo! ^^-

 

La voce gentile e melodiosa di Rem, colpì nel profondo il cuore di Vash, che come fecero tutti, si volse a guardarla stupefatto. Non si era reso conto, che Rem si trovava proprio lì a pochi passi da tutti loro, divenuta temporaneamente ‘reale’.

 

-R-Rem!- bofonchiò sentendo un tuffo al cuore, quando i suoi bellissimi occhi nocciola ridenti, incontrarono i suoi verdi e smarriti,

 

-Ho espresso un solo piccolo desiderio al gentile plant che mi ospita in sé..La possibilità di diventare reale per poco tempo, per avere la possibilità di riabbracciare te Vash, Meryl e anche Knives!^^ Sono sicura che riuscirai a salvarlo, Vash!- sorrise e parlò melodiosa mettendosi le mani distese dietro alla schiena, come soleva fare sempre da abitudine, quando parlava a lui e Knives, allegra e distesa.

 

Gli occhi di Vash tremarono di commozione nel rivederla dopo così tanto tempo, passato anche nel suo ricordo nostalgico e doloroso. Rem, si mostrava nuovamente ai suoi occhi, bellissima com’era sempre stata, vestita ancora con quella maglia a mezze maniche bianca, quella catenina d’argento al collo, quei jeans azzurri un po’ strappati e  le sue solite scarpe da tennis nere e bianche. Meryl invece sorrise alla sua vista, tirandosi a sedere da sola, nell’atto di alzarsi in piedi. Vash allora si riscosse, aiutandola ad alzarsi, e facendo la medesima cosa a sua volta.

 

-V-Voi..l’avete perdonato?! Nonostante ciò che vi ha fatto?!- disse un po’ emozionato Funai, rivolto alla figura sorridente di Rem, che da Vash e Meryl, spostò di nuovo il suo sguardo pulito su di lui,

 

-So che per te è difficile comprenderlo, Rick Funai! Ma la vera forza alle volte, stà nel riuscire a compiere proprio quei gesti e quegli atteggiamenti, verso coloro che ci hanno fatto del male, che ci risultano quasi impossibili. La vera forza, alle volte, caro Funai, stà nel riuscire a perdonare chi ci ha fatto del male!-

 

-Ma come si può perdonare un mostro simile?! Non ha cuore! Non ha pietà! Non ha sentimenti…NON HA AMORE!!!!!!!- gridò il giovane con rabbia e dolore, ricordando solo le morti, le devastazioni e le sofferenze continue a cui aveva dovuto prendere parte, in tutta quella guerra sovrumana.

 

Meryl avanzò seria verso Funai, con cipiglio severo. Si fermò a due passi dinnanzi a lui, guardandolo fisso negli occhi, per poi muoversi di sorpresa, fulminea, rifilandogli un sonoro ceffone, che gli fece voltare la faccia all’indietro per il forte colpo ed il forte urto ricevuto.

 

-Non parlare..COME SE TU CONOSCESSI E SAPESSI TUTTO DI KNIVES!!!- gridò autoritaria, lasciando tutti ammutoliti,

 

-Meryl..- bofonchiò Milly sottovoce, ancora sotto shock per tutto quello che era accaduto sino a quel momento, e per ciò che aveva sentito dire prima a Rem ed ora a Meryl.

 

In effetti, la castana e robusta compagna d’avventure di Meryl, nonostante potesse capire cosa aveva mosso la sua amica sino a quel momento, rimaneva comunque un po’ sconvolta dalla sua reazione alle parole di Funai. Knives aveva compiuto davvero azioni ignobili, e davvero difficili, se non impossibili da perdonare, ed anche se tra loro, avevano cercato di conoscersi un po’ meglio, quando avevano vissuto per un periodo nel villaggio dei cercatori d’acqua, Milly aveva comunque e sempre trovato difficile, riuscire a capire e perdonare Knives.

 

-Knives..non è la persona che tu pensi! Non è ciò che vedi! Non è ciò che lui mostra di sé! C’è dell’altro, c’è molto di più di tutto ciò che voi sapete!!!!!- asserì dura, con le lacrime che le pungevano gli occhi.

 

Capiva, che davanti a tutti, poteva apparire come una pazza a dire quelle cose, proprio dell’uomo che aveva quasi distrutto il loro mondo, e che li aveva così ingiustamente ed atrocemente fatti soffrire per molti anni, ma, nonostante tutto, dopo aver toccato la sua anima, Meryl non lo aveva più considerato ‘il mostro’ di prima. Si, anche lei prima la pensava esattamente come Funai, prima di tutta quella vicenda di Don Deviler, lei pensava esattamente le stesse cose negative e prive di pietà verso Knives. Tutto ciò che le era successo dopo, tutto ciò che aveva provato, di umano e ultraterreno, pian piano, l’aveva cambiata, e aveva cambiato il suo modo di vedere.

 

-Maggiore..-  farfugliò Funai confuso..

 

-Io.. ti comprendo perfettamente Rick! Perché la pensavo esattamente come te, prima! Ma ci sono cose, che per adesso, voi non potete capire! Vi chiedo solo di fidarvi di me, e tutto in seguito vi sarà chiaro!!-

 

Meryl guardò con profonda intensità Funai negli occhi, attendendo trepidante ma decisa, la risposta del suo fidato compagno d’armi. Confidava nel suo animo buono e gentile, e sperava, che nonostante tutto, riuscisse a darle la fiducia che gli chiedeva.

 

-…- Funai a sua volta, la guardò serio e trepidante, perdendosi un istante in quegli occhi grigio-azzurri, così magnetici ed intesi.

 

Poi, sospirando e chiudendo gli occhi, raccolse tutta la forza interiore che gli era rimasta, facendo appello a tutta la sua buona volontà, per andare contro a tutto ciò che di nauseante provava nei confronti di quell’abbietto di Knives Millions. Gli costava un enorme sforzo, ed un tremendo sacrificio morale, il cedere e dire di sì a Meryl. Ad ogni modo, il conoscerla bene ed il sapere che di lei si era sempre e comunque potuto fidare in ogni circostanza, senza mai venir deluso, gli permise di trovare quella forza e quel coraggio.

 

-D’accordo…non riesco proprio a capirvi adesso..ma mi fido di voi, maggiore Strife! Come sempre del resto!- le sorrise infine gentile e fiducioso, permettendo a Meryl di fare altrettanto, e annuirgli molto riconoscente col capo.

 

Poi, tornando seria, si voltò veloce alle sue spalle, cercando e trovando gli occhi di Vash, che erano già puntati su di lei. Non avevano più molto tempo, era questione di minuti, forse anche meno, e per Knives sarebbe stata la fine.

 

-Vash! Ascoltami!- pronunciò combattiva, pronta a spiegare tutto ciò che poteva servire al biondo, per potersi poi scontrare per la seconda volta, con suo fratello. Uno scontro di anime, che sarebbe stato molto, molto diverso da ciò che fu un tempo nel deserto.

 

 

 

 

Continua

 


__________________________________________________________________________

Ciao a tutti! ^_^

Sono finalmente di nuovo con voi! Vi sono mancata?? xD
Sono un pò in ritardo forse (?), mi dispace molto, ma ultimamente sono molto impegnata, e aggiornare velocemente come in estate, non è più molto possibile! ^^'''
Allora..siamo arrivati al punto cruciale! Vash stà per apprestarsi ad affrontare per la seconda volta Knives, anche se, in questo caso, sarà uno scontro completamente diverso, da quello che tutti noi conosciamo dell'anime di TRIGUN.
Sarà uno scontro di anime, di cuore, di sentimenti buoni e malvagi. Uno scontro tra chi vuole salvare e chi non vuole essere salvato..e molto altro! Mi fermo qui, se no vi anticipo troppo! xD
Meryl è tornata, avete visto?^^ Non sono poi così crudele, da fare tutta questa tiritera tra lei e Vash, e poi non farli riunire! Eh eh eh! Sono una romanticona in fin dei conti!.

Che ne pensate della nuova copertina della fanfiction? ^^
Mi sono impegnata tanto per disegnare i nostri due protagonisti!^^
E' cambiato anche il colore del titolo e delle note..segno che la storia..con questo bell'azzurro rilassante..stà per finire.^^

Come sempre, vi ringrazio tutti per essere arrivati fino a qui!

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!^__^

Un abbraccio,

Martychan

Ps. Per il prossimo capitolo, come accaduto la scorsa volta, vi chiedo nuovamente la pazienza di una, massimo due settimane.
Grazie a tutti! ^_^

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Trigun / Vai alla pagina dell'autore: Martychan Fantasy