Capitolo 43. Ritorno alla vita
La dolcezza
e la pace, stavano interamente avvolgendo la sua anima ancora un po’ spaurita e
spaesata. Ma guardare il sorriso così tenero ed incoraggiante di Rem, e sentire
il calore del proprio corpo, divenire reale e tangibile, stava aiutando Meryl,
a credere che anche quell’impossibile stesse divenendo realtà.
Aveva
imparato infondo, stando accanto a Vash, e seguendo le sue molteplici avventure
come Meryl, che anche ciò che si crede impossibile, può divenire reale. Sapeva,
come Lyler, che lui stava cercando, attraverso i suoi poteri plant, di
riportarla alla vita, rinunciando alla straordinaria longevità di cui
disponeva.
Ma da solo,
Vash, non avrebbe potuto sapere come utilizzare il suo potere. Meryl sapeva che
tra i due, era sempre stato Knives, a conservare intatti da subito, i ricordi
antichi di Anthares. Vash aveva sempre ricordato confusamente la sua vita
precedente come Edhem. Come era riuscito, a capire, che poteva avere anche
quell’ultima possibilità?. L’anima della giovane, vacillò, trattenendosi
ancora, dal lasciarsi andare ed unirsi completamente al suo corpo che la
richiamava a sé. Se si fosse riunita al suo involucro di carne umana, avrebbe
dimenticato tutto ciò che aveva vissuto da spirito, avrebbe dimenticato ciò che
aveva provato e capito davvero di Knives e di Darthem. Non voleva!. Non poteva
lasciarlo al suo destino di autodistruzione!. Knives nascondeva dentro di sé,
un essere migliore di ciò che era sempre stato, e di ciò che aveva sempre
creduto di sé stesso!. Lei lo aveva visto chiaramente, aveva toccato la sua
anima con la sua. Non poteva abbandonarlo, e non voleva, sia come Meryl, che
come Lyler.
*Meryl, mia
cara! Se ti trattieni ancora in questo modo..Vash non riuscirà a riportarti
indietro! Perché esiti ancora?* le arrivò dolce la voce di Rem poco distante da
lei
*Rem! Come
spirito..tu hai appreso molte cose grazie al contatto di secoli, che hai avuto
con gli spiriti plant!! Tu sai ciò che Knives è veramente! L’hai sentito anche
tu, non è vero?! Devi saperlo! Oppure..non avresti sostenuto entrambi sino ad
oggi!!*
*..* Rem
esitò, sapendo che ciò che Meryl voleva fare, era molto al di sopra, delle
possibilità di un plant o di uno spirito
*Rem!!* la
chiamò ancora supplichevole e disperata la giovane, avvicinandosi e prendendola
con forza per le braccia
*Si! Si, è
così Meryl! So tutto, anche del vostro passato antico! So cosa Knives ha
veramente dentro di sé!* ammise lo spirito di Rem
Meryl
sorrise raggiante, come se già stesse trionfando, lasciando le braccia di Rem e
voltandosi, alzando il capo verso il cielo, decisa più che mai, ad entrare di
nuovo in contatto con l’anima di Knives.
*NON DEVI
FARLO!*
Rem la
prese per un braccio saldamente, gridando in tono preoccupato. Meryl si volse a
guardarla stupita e confusa. Se Rem sapeva, se aveva capito tutto, perché
voleva impedirle di salvare Knives da sé stesso?!.
*Lasciami
andare! Devo aiutarlo!!* Meryl cercò di strattonarsi, ma invano, Rem non
mollava la presa
*Non
devi,Meryl! Ascoltami! Se ora non rimani qui, e non ritorni subito dal corpo
che ti reclama…morirai! Morirai definitivamente, anche come spirito!! E non
potrai più tornare! Non potrai più avere altre possibilità di vita..altri
giorni felici con Vash!*
*!!!* Meryl
fermò gli strattoni che dava per liberarsi, guardando negli occhi Rem,
sconvolta dalle sue parole
*Meryl..smetterai
di esistere definitivamente! Per uno spirito, addentrarsi nel mondo dei vivi,
per cambiare le sorti di un altro spirito ancora in vita nel proprio
corpo..significa sacrificarsi totalmente, e smettere di esistere per sempre!!*
Rem la prese per le spalle scotendola
con energia, per convincerla a non commettere quella pazzia.
*E’
meraviglioso, il fatto che tu, oltre a Vash, voglia salvare anche Knives! Ma
questo, è un compito che non spetta a te! Tu hai già fatto molto, anche solo
parlando col suo spirito!. Ora, devi lasciare a chi di dovere, il compito di
salvare quel ragazzo!* questa volta a parlare non fu Rem sola, ma anche il plant
che la ospitava dentro di sé.
*Cosa state
dicendo?!* si agitò Meryl, mentre lacrime di luce, già rigavano le sue guance
luminose
*Il tuo
compito termina qui, Lyler! Tu hai fatto tutto ciò che dovevi e che potevi per
loro! Sei stata meravigliosa, anche come Meryl! Ora..riposa! Permetti a chi ti
ama, di poter fare la sua parte!* la carezza gentile di Rem e dello spirito
plant, furono come le dita di una mano, che sciolgono il duro e stretto nodo,
che fino a quel momento, Meryl aveva sempre sentito all’altezza del cuore.
Liberata
finalmente, dal peso del dolore della sua vita antica, dove non era riuscita ad
impedire lo scontro tra i due fratelli, e libera nella vita presente, dopo
tutto ciò che si era impegnata a compiere per sé stessa, e per amore di Vash,
Meryl, lasciò libere le sue lacrime, poggiando il capo al petto di Rem, che la
strinse in un abbraccio caldo, tenero e materno.
*Vash ci
riuscirà, Meryl! Sono fratelli, e sono gemelli! Nessuno può salvare Knives se
non Vash! Lascia che ora..quei due terminino la loro disputa iniziata già in
una vita precedente, e trovino il modo di riappacificarsi!* sussurrò gentile
Rem mentre accarezzava il capo di Meryl
*Knives…ha
un solco profondo ed infinitamente oscuro nell’anima! Quel solco, nelle sue
profondità quasi infinite, nasconde il suo lato puro e buono!. Ma, lui stesso
non se ne rende conto, lo nega, e cerca solo il male, e la distruzione!. Come
farà da solo Vash, a trovare quella teca nera, sollevarla e salvare Knives?!
Io..io non posso proprio aiutarlo in alcun modo?!* si disperò la povera
fanciulla, stringendosi al petto di Rem
*Tu ami
Knives?* domandò improvvisamente lo spirito plant attraverso Rem
Meryl
sgranò gli occhi, sentendo i tumulti di Lyler dentro di sé. Quella semplice
domanda, l’aveva sconvolta nel profondo, riportandole alla mente, le sensazioni
e le emozioni che le aveva provocato il bacio con Knives, ed il ricordo dei
suoi sentimenti puri e sinceri per lei.
*I-Io…Noi..Io
e Darthem..siamo cresciuti insieme..sin da piccoli con Edhem! Volevo molto bene
ad entrambi! Li ho amati da subito come fossero miei fratelli, e mi ha
sanguinato il cuore, quando da grandi, il modo di volermi bene di Darthem, si
era trasformato in una smaniosa voglia di possesso e violenza!* pianse
disperata
*Tu ami
Knives..Meryl?* chiese ancora gentile il plant, attraverso le labbra di Rem
Oltre il
dolore, oltre l’odio, oltre l’incomprensione della sua malvagità, della sua
ingiustificabile follia contro gli umani. Meryl spinse tutta sé stessa oltre
tutto quanto, arrivando a vedere solo, il sorriso buono e gentile di Knives.
Oltre il
dolore, oltre la frustrazione, oltre la disperazione dello scoprire come fosse
sedotto dal male e dal potere, e di come non ci fosse più traccia del bambino
buono che era stato un tempo, Lyler si spinse oltre, arrivando a vedere solo,
il sorriso buono e gentile di Darthem.
*Io amo
Vash! Amo Vash!! Amo Vash e solo Vash con tutta me stessa!! Amo Vash ora, e
l’ho amato anche prima come Edhem!! Ma…* si soffermò un momento su quel “ma”,
che stupì se stessa per il solo fatto di averlo pronunciato, quasi senza
rendersene conto *…amo anche Knives, come l’ho amato anche prima come Darthem.
Solo..non nel modo in cui amo Vash!*
Rem e lo
spirito plant, sorrisero a Meryl all’unisono, a quella sua risposta, sofferta,
sentita e sincera:
*Allora..quel
“quasi” riferito alla profonda oscurità infinita, dell’anima di Knives..potrà
essere senz’altro vinto da Vash!*
Meryl
guardò gli occhi di Rem, dentro cui vide quelli del plant gentile, che la stava
calmando e confortando, facendo in modo che ritrovasse la pace in sé stessa, e
lasciasse definitivamente, l’ultimo scontro, nelle mani di Vash.
*Lasciati
andare Meryl! Torna da Vash e da tutti coloro che ti amano! Non farli attendere
oltre!* le sorrise gentile Rem, staccando il loro abbraccio e dandole una
sicura stretta per le spalle.
**
L’ora stava
infine giungendo.
Knives,
l’aveva attesa dal giorno in cui, aveva lasciato la piccola casetta di legno,
in quel piccolo villaggio di cercatori d’acqua, dove era stato curato ed
accudito da Vash, Milly e Meryl.
O forse no.
Forse ancora, stava mentendo a sé stesso. Quell’ora, lui la stava aspettando da
più di una vita. Quel momento, lo aveva disperatamente cercato come un povero
assetato che vaga in cerca di una fonte, come un cieco che brama la luce negli
occhi, come un folle alla disperata ricerca della sua mente.
Nonostante
fosse vigile, pregno di odio, risentimento per gli umani e desideroso di
vendicarsi del fratello, che, invece di assecondarlo ed aiutarlo a sterminali,
si era messo a difenderli a costo della vita, Knives in realtà, dentro di sé,
in un piccolo angolino di quell’oscurità, bramava la sua fine.
Voleva la
libertà, oltre le fattezze di quel corpo simil-umano dalla smisurata lunga
vita. Voleva la libertà oltre il tangibile, oltre il materiale, oltre la vita
di carne, respiro e pelle. Sempre in continuo disaccordo anche dentro sé
stesso, sempre in lotta violenta dentro di sé, col senso di libertà ed il senso
di distruzione totale di tutto ciò che lo circondava, sapeva, di essere solo
una povera anima in pena, smarrita, che cercava solo il suo posto giusto, in
qualsiasi luogo fosse. Cercava solo la pace, e la maniera giusta di esprimersi,
ma, si era anche reso consapevole, di non esserne in grado, da solo.
“*Vieni con
me, Knives!*”
Quegli
occhi belli, di quel colore così particolare, che sembravano il cielo che via
via si schiariva d’azzurro, dopo il grigio della pioggia. Quel sorriso così
solare, dolce e puro, che l’aveva sempre affascinato e scaldato nel cuore.
Quella voce gentile e coraggiosa, che era sempre riuscita a scaldargli l’anima.
Quella donna, capace di donargli la pace, come nessuna, né prima, né dopo di
lei.
“*Vieni
con me! Il perdono non và atteso! Il
perdono..và conquistato giorno dopo giorno, passo dopo passo! Troverai il
perdono in Vash..e lo troverai anche in me!*”
Lui non
avrebbe mai pensato, a parole più splendide, proprio dalla sua bocca. Non
avrebbe mai creduto, in una comunione così forte dei loro spiriti e delle loro
menti. Non avrebbe mai e poi mai, osato sperare, di poter donare quel suo bacio
d’amore, tanto tenuto nascosto dentro di sé.
Tornare
indietro, ripercorrere i propri passi e correggerli. Darsi una seconda
possibilità, e guadagnarsi il perdono. VIVERE.
Sospirò
profondamente, guardandosi prima le mani dai palmi aperti ed esposti ai suoi occhi,
per poi stringerle forte a pugno, tremando in tutto il corpo, sentendosi quasi
tentato di accettare.
Poi, guardò
quella spia rossa e luminosa, che lampeggiava veloce ad intermittenza, al
centro dei comandi della sua navicella. Quella spia brillava, dall’esatto
istante in cui Don Deviler, era stato distrutto.
Quella
spia, indicava che il suo tempo era scaduto, e che presto, la sua fine sarebbe
giunta.
La sua
auto-punizione si sarebbe presto compiuta.
Nonostante
quella piccola luce, che Meryl gli aveva donato, Knives non voleva più vivere,
né voleva più esistere come spirito.
Dopo essere
stato sconfitto da Vash, dopo aver visto l’amore che lo legava anche in quella
vita a Lyler ossia Meryl, si era sentito vuoto e spento, fuori posto, sbagliato
in tutto e tremendamente solo.
Quando se
ne era andato, sapeva che presto, Don Deviler sarebbe inevitabilmente giunto.
Nella sua follia geniale, Knives, quando ancora era sicuro di vincere su Vash,
aveva unito con un filo invisibile la sua esistenza, a quella di Don Deviler.
Si era detto, che se nemmeno lui stesso, sceso in campo, fosse riuscito a far
cadere, quel suo ostinato ed inguaribile buonista di fratello, allora, sarebbe
stato lui a cadere.
Un po’, in
realtà, era ciò che Knives sperava. Credeva, inoltre, che con tutto quello che
aveva fatto patire a Vash, quest’ultimo, lo avrebbe eliminato, una volta
sconfitto. Se lo aspettava, ne era certissimo. Invece, vederlo cambiare
espressione, diventare sicuro, fiero e deciso nel gridargli in faccia
determinato :
“Io..adesso..NON
SBAGLIERO’ PIU’!!!”
Ma Knives,
non voleva vivere. Non così, non in quel modo, non al prezzo, di vedere Lyler
ancora insieme a Edhem, e non poterla avere invece al suo fianco.
Non al
prezzo, di sentire i sussurri delle anime che aveva mietuto in due vite, che
perennemente affollavano le sue orecchie.
Non al
prezzo, di sentirsi schiacciato dalla sua stessa follia e malvagità, perché ne
aveva presa coscienza, perché se ne rendeva consapevole.
Questa, era
la follia ultima e definitiva della sua malvagità contorta.
Un unico
gesto buono, in una vita, anzi in due vite di orrori.
Sapeva, che
un unico gesto, non bastava.
Eppure, il
sorriso e le parole di Meryl, gli avevano mostrato tutto il contrario. Un unico
gesto, se davvero buono e sincero, poteva bastare eccome. Era un punto
d’inizio, per ricominciare e riuscire ad essere, ciò che si era sempre segretamente
voluto, ma che non si era mai riusciti ad ottenere.
Era tardi
ormai.
Era troppo
tardi per lui, e per quei pensieri di speranza, se pur piccola.
La sua fine
era vicina, era ciò che meritava, era ciò che per lui doveva essere.
Il cervello
di Don Deviler, era saltato in aria, perché il potere plant di Vash tornasse.
Quel cervello era il contenitore della sua essenza vitale, che lo teneva
collegato a quel cyborg. Quando la spia rossa che indicava il suo conto alla
rovescia, avrebbe smesso di lampeggiare, restando fissa, per lui, sarebbe stata
definitivamente la fine.
**
Lentamente,
il respiro diveniva regolare e calmo. Cuore, sangue e polmoni, tornavano alle
loro piene e massime funzionalità. Il viaggio di Meryl, da spirito a persona
viva, si era finalmente concluso. Sentì chiare e calde, le labbra di Vash sulle
sue, e sentì, di essere completamente tornata in sé. Non potè resistere, la
felicità per essere tornata da lui era troppa per trattenersi. Rispose a quel
bacio d’amore, alzando anche, quella mano pesantemente stesa a terra sino a
quel momento, per accarezzare quella calda e liscia guancia, appartenente a
quel volto che aveva sempre tanto amato.
Lei ancora,
non sentiva le loro voci e le loro urla festanti. Era ancora troppo presa, solo
ed esclusivamente dal suo contatto di vita e di corpo con Vash. Quando con la
mano, lo aveva accarezzato sulla guancia, e con le labbra, aveva risposto al
suo bacio, lo aveva sentito fremere, spalancare gli occhi a guardarla,
stralunato, quasi incredulo, di ciò che lui stesso era riuscito a fare. Ma lei
era lì, era di nuovo lì con lui, per davvero, non se lo stava sognando!.
Allora, senza smettere di baciarla, guardandola con infinito amore, e venendo
ricambiato nel medesimo modo anche nello sguardo, da quegli occhi luminosi e
belli, la strinse più forte a sé, intensificando la loro vicinanza,
intensificando l’intensità del loro bacio, sentendo entrambe le braccia di
Meryl, avvolgerlo forte per le spalle, ed una delle sue manine affusolate e
lisce, sprofondare nella sua chioma bionda dietro alla nuca. Non importava, se
erano circondati dai loro amici che li osservavano, piangendo e ridendo,
gridando e saltando dalla gioia. Niente vergogna, niente pudore. Meryl
abbandonò tutte quelle sfaccettature che prima avevano composto il suo essere
disciplinato e ferreo, per lasciare spazio solo, all’impulsività, al suo lato
più femminile e vero, a ciò che lei era come nuovo essere vivente. Vash invece,
abbandonò tutte le sue insicurezze ed incertezze, o tutta la sua paura di
soffrire, lasciandosi completamente andare, ed avvolgere dal calore di Meryl,
che finalmente, era di nuovo lì, era di nuovo con lui. Questa volta, non
avrebbe più commesso errori, nemmeno con lei. Non l’avrebbe lasciata mai più.
Non avrebbe permesso più a nessuno, chiunque esso fosse, di mettersi tra loro.
Rem sorrise
e pianse nel medesimo tempo, stringendosi felice le mani al petto, mentre
osservava i due innamorati, ritrovarsi finalmente, dopo tante sofferenze.
Espresse nel silenzio del suo cuore di spirito, un desiderio al plant che la
ospitava in sé. Un unico, piccolo desiderio, non avendo mai chiesto niente
prima per sé stessa. Voleva avere la possibilità, di rendersi “reale” agli
occhi di tutti. Voleva avere la possibilità di far sentire la sua voce, di
poter toccare sia Vash che Meryl, di poterli stringere forte, e dire loro
quanto era felice. Voleva..poter toccare ed abbracciare anche Knives. E poi,
finalmente, se ne sarebbe potuta andare in pace, e tornare nei giardini
infiniti ed eterni, dove il suo amato Alex paziente, la attendeva a braccia
aperte.
Lo spirito
plant, acconsentì a quel desiderio, e, attraverso i propri favolosi poteri,
permise allo spirito di Rem, di prendere il sopravvento su di sé, e di avere il
pieno controllo del suo corpo “tangibile”, dandole la possibilità, di prendere
temporaneamente sembianze reali.
I due, poco
dopo, si separarono, guardandosi di nuovo negli occhi, sorridendosi con quanta
dolcezza sentivano nel cuore, poggiando l’uno, la propria fronte su quella
dell’altra. La luce plant di Vash, pian piano si spense, mentre lui tornava ad
assumere le sue normali fattezze umane.
-Ricordo
ancora..il giorno che incontrai per la prima volta..Vash the Stampede! Come
potrei..dimenticarlo? Fu il giorno..più bello..di tutta la mia vita!-
Meryl
ripetè quelle parole sottovoce, con dolcezza. Ripetè le parole, che erano
sempre state il suo pensiero e punto fisso anche da spirito, per continuare a
restare aggrappata alla speranza, di poterlo rivedere ancora.
-Meryl..!-
Vash emozionato, strusciò delicatamente il proprio naso con quello della
giovane tra le sue braccia, che, lentamente, tornava completamente padrona di
sé stessa e della sua nuova vita.
-OH,
MERLY!! Sapessi quanto siamo stati in pena per te!!- Milly che non riusciva più
a trattenersi, esplose con quel commento a voce alta, singhiozzando ancora
agitata, mentre la tensione assurda, che aveva sopportato sino a quel momento
con tutti gli altri, a mano a mano, si attenuava almeno un po’.
-Bentornata
tra noi, dolcezza!- le fece l’occhiolino Wolfwood, con un sorriso davvero
felice
-Siamo così
felici..di riaverti con noi!!- singhiozzò Rina asciugandosi con un dito alcune
lacrime
-Bentornata,
maggiore!- sorrise emozionato Funai, facendole il gesto di saluto militare,
portandosi la mano alla fronte
-Ragazzi…mi
siete mancati tutti immensamente!- sorrise lei guardandoli con affetto.
Non era
ancora tutto a posto però.
Non
potevano ancora distendersi e festeggiare. Qualcosa non era ancora sistemato,
qualcosa suonava ancora una musica triste e tetra. L’anima di Knives.
Meryl
sgranò improvvisamente gli occhi, ricordandosi di quell’unico frammento di
ricordo spirituale, che aveva tenuto stretto a sé il più forte possibile, per
non dimenticarsene, e per poterlo donare a Vash. Ricordò il momento in cui,
chiedeva a Knives di tornare indietro. Ricordò quegli occhi buoni, nascosti
nelle profondità oscure del male e della disperazione.
Si strinse
forte con una mano, alla giacca di Vash, portandolo così a guardarla
preoccupato. Ormai, erano in sintonia perfetta. Le loro anime suonavano
melodiosamente insieme una melodia in pieno accordo. Vash sentiva subito dentro
di sé, i lievi sussulti preoccupati dell’anima di Meryl, come Meryl ora, poteva
sentire la preoccupazione di Vash dentro di sé.
-Che
succede, Meryl?- le chiese protettivo, cercando gli occhi della ragazza
-Vash..Vash!
Dobbiamo sbrigarci! Dobbiamo salvarlo!!- gridò lei agitata, guardandolo con
trepidazione
Tutti
rimasero in silenzio ad osservare i due, non capendo ora, a cosa lei si stesse
riferendo.
-Salvarlo?-
chiese sempre delicato, ma un po’ spaesato Vash
-Knives!
Dobbiamo salvare Knives!!- gridò Meryl sempre più in panico
Era come se
sentisse, il tempo di Knives, che
scorreva inesorabilmente veloce, che si esauriva ad una velocità
impressionate. Si spegneva sempre di più..
Vash
strabuzzò gli occhi per un istante, quasi gli avessero gridato nelle orecchie
chissà che cosa assurda, ma poi si riprese subito, guardando serio Meryl dritto
negli occhi. Qualcosa era successo, mentre lei era lontana dal suo corpo,
qualcosa di molto serio ed importante, riguardante anche il loro passato
antico. Vash lo percepiva chiaramente da lei.
I loro
amici invece, a quelle sue parole improvvise, rimasero spiazzati, quasi
scioccati, non riuscendo a credere che proprio lei, avesse potuto esprimere
un’intenzione simile!. Non dopo tutto quello che era successo, non dopo tutto
quello che quel mostro aveva fatto
passare loro. Non potevano vedere Knives in modo diverso, era troppo doloroso.
Vash aiutò
Meryl, continuando a tenerla tra le braccia, a mettersi seduta, cercando nel
mentre di capire cosa le era accaduto con Knives:
-Meryl? Hai
visto Knives?- le chiese serio ma sempre gentile
-Si..l’ho
visto. Mentre mi trovavo in un luogo vuoto, pieno solo di luce..Knives mi è
apparso..- ammise lei, sforzandosi di ricordare tutto ciò che era stato il suo
incontro di anime
-E
ALLORA?!- gridò improvvisamente Funai spiazzando tutti
-R-Rick?!-
lo guardò stupita Rina
Meryl lo
guardò con agitazione. Sapeva cosa il giovane soldato pensava e stava per
dirle, e sapeva infondo che era del tutto legittimo che Funai provasse e
pensasse quelle cose su Knives, come biasimarlo?.
-Come
potete anche solo pensare di voler salvare quel mostro, maggiore??! Non è forse
lui il creatore di Don Deviler?? Non è forse quel Knives in realtà..l’assassino
di Nina e Ihan, e di tutte quelle persone innocenti che sono stare sul vostro
cammino, generale Stampede???!!!-
-…- Meryl
si morse il labbro inferiore tremando, mentre Vash continuava a tenerla stretta
tra le braccia con fare protettivo,
Le parole
di Funai erano tutte vere. Knives si era macchiato di crimini orribili nel
corso di tutti quei secoli passati su No-Mans-Land, ed anche prima, nello
spazio, sulla nave madre Seeds, causando la pazzia e la morte dei membri dell’equipaggio
e di Rem, e prima ancora come Darthem, causando la fine del suo stesso pianeta
natale, Anthares. Aveva compiuto azioni che andavano ben al dì la, per le persone
comuni, perché potessero riuscire a concedergli il loro perdono, ma nonostante
tutto, nonostante questo..
-Io l’ho
perdonato già da tempo! ^^-
La voce
gentile e melodiosa di Rem, colpì nel profondo il cuore di Vash, che come
fecero tutti, si volse a guardarla stupefatto. Non si era reso conto, che Rem
si trovava proprio lì a pochi passi da tutti loro, divenuta temporaneamente ‘reale’.
-R-Rem!-
bofonchiò sentendo un tuffo al cuore, quando i suoi bellissimi occhi nocciola
ridenti, incontrarono i suoi verdi e smarriti,
-Ho
espresso un solo piccolo desiderio al gentile plant che mi ospita in sé..La
possibilità di diventare reale per poco tempo, per avere la possibilità di riabbracciare
te Vash, Meryl e anche Knives!^^ Sono sicura che riuscirai a salvarlo, Vash!-
sorrise e parlò melodiosa mettendosi le mani distese dietro alla schiena, come
soleva fare sempre da abitudine, quando parlava a lui e Knives, allegra e
distesa.
Gli occhi
di Vash tremarono di commozione nel rivederla dopo così tanto tempo, passato
anche nel suo ricordo nostalgico e doloroso. Rem, si mostrava nuovamente ai
suoi occhi, bellissima com’era sempre stata, vestita ancora con quella maglia a
mezze maniche bianca, quella catenina d’argento al collo, quei jeans azzurri un
po’ strappati e le sue solite scarpe da
tennis nere e bianche. Meryl invece sorrise alla sua vista, tirandosi a sedere
da sola, nell’atto di alzarsi in piedi. Vash allora si riscosse, aiutandola ad
alzarsi, e facendo la medesima cosa a sua volta.
-V-Voi..l’avete
perdonato?! Nonostante ciò che vi ha fatto?!- disse un po’ emozionato Funai,
rivolto alla figura sorridente di Rem, che da Vash e Meryl, spostò di nuovo il
suo sguardo pulito su di lui,
-So che per
te è difficile comprenderlo, Rick Funai! Ma la vera forza alle volte, stà nel
riuscire a compiere proprio quei gesti e quegli atteggiamenti, verso coloro che
ci hanno fatto del male, che ci risultano quasi impossibili. La vera forza,
alle volte, caro Funai, stà nel riuscire a perdonare chi ci ha fatto del male!-
-Ma come si
può perdonare un mostro simile?! Non ha cuore! Non ha pietà! Non ha sentimenti…NON
HA AMORE!!!!!!!- gridò il giovane con rabbia e dolore, ricordando solo le
morti, le devastazioni e le sofferenze continue a cui aveva dovuto prendere
parte, in tutta quella guerra sovrumana.
Meryl
avanzò seria verso Funai, con cipiglio severo. Si fermò a due passi dinnanzi a
lui, guardandolo fisso negli occhi, per poi muoversi di sorpresa, fulminea,
rifilandogli un sonoro ceffone, che gli fece voltare la faccia all’indietro
per il forte colpo ed il forte urto ricevuto.
-Non
parlare..COME SE TU CONOSCESSI E SAPESSI TUTTO DI KNIVES!!!- gridò autoritaria,
lasciando tutti ammutoliti,
-Meryl..-
bofonchiò Milly sottovoce, ancora sotto shock per tutto quello che era accaduto
sino a quel momento, e per ciò che aveva sentito dire prima a Rem ed ora a
Meryl.
In effetti,
la castana e robusta compagna d’avventure di Meryl, nonostante potesse capire
cosa aveva mosso la sua amica sino a quel momento, rimaneva comunque un po’ sconvolta
dalla sua reazione alle parole di Funai. Knives aveva compiuto davvero azioni
ignobili, e davvero difficili, se non impossibili da perdonare, ed anche se tra
loro, avevano cercato di conoscersi un po’ meglio, quando avevano vissuto per
un periodo nel villaggio dei cercatori d’acqua, Milly aveva comunque e sempre
trovato difficile, riuscire a capire e perdonare Knives.
-Knives..non
è la persona che tu pensi! Non è ciò che vedi! Non
è ciò che lui mostra di sé!
C’è dell’altro, c’è molto di più
di tutto ciò che voi sapete!!!!!- asserì dura,
con le lacrime che le pungevano gli occhi.
Capiva, che
davanti a tutti, poteva apparire come una pazza a dire quelle cose, proprio
dell’uomo che aveva quasi distrutto il loro mondo, e che li aveva così
ingiustamente ed atrocemente fatti soffrire per molti anni, ma, nonostante
tutto, dopo aver toccato la sua anima, Meryl non lo aveva più considerato ‘il
mostro’ di prima. Si, anche lei prima la pensava esattamente come Funai, prima
di tutta quella vicenda di Don Deviler, lei pensava esattamente le stesse cose
negative e prive di pietà verso Knives. Tutto ciò che le era successo dopo,
tutto ciò che aveva provato, di umano e ultraterreno, pian piano, l’aveva
cambiata, e aveva cambiato il suo modo di vedere.
-Maggiore..- farfugliò Funai confuso..
-Io.. ti
comprendo perfettamente Rick! Perché la pensavo esattamente come te, prima! Ma
ci sono cose, che per adesso, voi non potete capire! Vi chiedo solo di fidarvi
di me, e tutto in seguito vi sarà chiaro!!-
Meryl
guardò con profonda intensità Funai negli occhi, attendendo trepidante ma
decisa, la risposta del suo fidato compagno d’armi. Confidava nel suo animo
buono e gentile, e sperava, che nonostante tutto, riuscisse a darle la fiducia
che gli chiedeva.
-…- Funai a
sua volta, la guardò serio e trepidante, perdendosi un istante in quegli occhi
grigio-azzurri, così magnetici ed intesi.
Poi,
sospirando e chiudendo gli occhi, raccolse tutta la forza interiore che gli era
rimasta, facendo appello a tutta la sua buona volontà, per andare contro a
tutto ciò che di nauseante provava nei confronti di quell’abbietto di Knives
Millions. Gli costava un enorme sforzo, ed un tremendo sacrificio morale, il
cedere e dire di sì a Meryl. Ad ogni modo, il conoscerla bene ed il sapere che
di lei si era sempre e comunque potuto fidare in ogni circostanza, senza mai
venir deluso, gli permise di trovare quella forza e quel coraggio.
-D’accordo…non
riesco proprio a capirvi adesso..ma mi fido di voi, maggiore Strife! Come
sempre del resto!- le sorrise infine gentile e fiducioso, permettendo a Meryl
di fare altrettanto, e annuirgli molto riconoscente col capo.
Poi,
tornando seria, si voltò veloce alle sue spalle, cercando e trovando gli occhi
di Vash, che erano già puntati su di lei. Non avevano più molto tempo, era
questione di minuti, forse anche meno, e per Knives sarebbe stata la fine.
-Vash!
Ascoltami!- pronunciò combattiva, pronta a spiegare tutto ciò che poteva
servire al biondo, per potersi poi scontrare per la seconda volta, con suo
fratello. Uno scontro di anime, che sarebbe stato molto, molto diverso da ciò
che fu un tempo nel deserto.
Continua
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Ciao a tutti! ^_^
Sono finalmente di nuovo con voi! Vi sono mancata?? xD
Sono un pò in ritardo forse (?), mi dispace molto, ma ultimamente sono molto impegnata, e aggiornare velocemente come in estate, non è più molto possibile! ^^'''
Allora..siamo arrivati al punto cruciale! Vash stà per apprestarsi ad affrontare per la seconda volta Knives, anche se, in questo caso, sarà uno scontro completamente diverso, da quello che tutti noi conosciamo dell'anime di TRIGUN.
Sarà uno scontro di anime, di cuore, di sentimenti buoni e malvagi. Uno scontro tra chi vuole salvare e chi non vuole essere salvato..e molto altro! Mi fermo qui, se no vi anticipo troppo! xD
Meryl è tornata, avete visto?^^ Non sono poi così crudele, da fare tutta questa tiritera tra lei e Vash, e poi non farli riunire! Eh eh eh! Sono una romanticona in fin dei conti!.
Che ne pensate della nuova copertina della fanfiction? ^^
Mi sono impegnata tanto per disegnare i nostri due protagonisti!^^
E' cambiato anche il colore del titolo e delle note..segno che la storia..con questo bell'azzurro rilassante..stà per finire.^^
Come sempre, vi ringrazio tutti per essere arrivati fino a qui!
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!^__^
Un abbraccio,
Martychan
Ps. Per il prossimo capitolo, come accaduto la scorsa volta, vi chiedo nuovamente la pazienza di una, massimo due settimane.
Grazie a tutti! ^_^