For me it's always been you

«Because for me it's always been you.
It's always been you. 
I've tried to fight it and I've tried to deny it. 
And I can't do it. I can't. 
You're undeniable.»
 

1. Orange County

Prima di uscire e raggiungere la mia migliore amica che mi aspetta davanti alla porta, mi do un'ultima occhiata allo specchio. L'immagine che vedo riflessa è quasi la stessa di qualche mese fa: l'estate non ha sortito grandi effetti, non mi ha resa chissà quanto più bella e soprattutto non mi ha ancora resa abbastanza bella per lui. 
Non è il classico ragazzo bello e impossibile, eppure ha qualcosa. A scuola ci sono sicuramente tanti ragazzi migliori di lui, soprattutto fisicamente, eppure... eppure c'è qualcosa in lui, qualcosa di veramente inspiegabile, che lo rende affascinante agli occhi di tutte, che lo rende tremendamente "in". Forse la sua arroganza, la sua presunzione, la sua intelligenza superiore alla media, il fatto che sappia disegnare bene e che quindi appaia alle ragazze come un artista pazzo e incompreso, o forse il suo modo di camminare, di parlare, di sorridere, di essere.
Diciamo che io, Summer Roberts, sono cotta di lui da una vita.
Diciamo anche che io l'ho visto in tutti i modi e in tutte le forme: quando era un bambino timido e insignificante alle elementari, quando era un bambino normale e brufoloso alle medie e quando poi ha avuto l'exploit al liceo. 
E, cosa da non sottovalutare, io lo amavo in tutte e tre le fasi.
Ovviamente ho avuto anch'io le mie, ma non sono mai stata né brufolosa né eccessivamente brutta. Anzi, mi hanno sempre considerato carina, alcuni anche bellissima, eppure... Eppure Seth Cohen non mi ha mai notato, o almeno non mi ha mai considerato come una sua possibile fidanzata. Ogni notte mi addormento pensando a lui, ogni mattina mi ritrovo davanti all'armadio e cerco qualcosa che mi faccia apparire bella ai suoi occhi, eppure lui, di tutto questo, non ne è nemmeno a conoscenza. Strana la vita, no?
Spengo la luce della mia camera e scendo frettolosamente le scale, cosciente di aver indugiato fin troppo davanti allo specchio a pensare a chissà cosa. Saluto con un bacio sulla guancia e un veloce abbraccio mio padre e gli dico che vado a scuola con Marissa, poi apro il portone e mi butto fra le sue braccia.
Marissa è la mia migliore amica. E' una ragazza bellissima, sia dentro che fuori: alta, magrissima, bionda, occhi verdi, con una scia infinita di ragazzi dietro che lei, puntualmente, non calcola nemmeno un po'. Perché il suo amore è solo uno, Luke, e anche se è praticamente un decennio che stanno insieme, sono felice che almeno lei abbia trovato un ragazzo bello, gentile, premuroso, che ricambia il suo amore.
E' una persona fantastica: gentile, sempre disposta ad ascoltarti e ad aiutarti, taciturna - non ama parlare dei suoi problemi e si confida praticamente solo con me -, ma anche molto solare quando vuole. Insomma, è il tipo di persona che, quando c'è da far casino, lo fa senza pensarci due volte. Ci conosciamo fin da bambine e ormai con lei mi riesce così facile essere me stessa che non mi devo sforzare nemmeno un po'. Mi legge nel pensiero, mi conosce meglio di chiunque altro, meglio di me stessa, e sa sempre cosa fare e cosa dire al momento giusto. E' lei, è la mia persona, è l'unica. 
«Suuuum», urla lei e io la abbraccio forte.
«Marissa! Come stai?» Lei sorride - ha un sorriso davvero invidiabile, come tutto il resto d'altronde - e ci avviciniamo alla sua bellissima macchina nera decappottabile - un'altra cosa che invidio -.
«Bene e tu? Pronta per il nuovo anno?» Scuoto la testa con forza. Come potrei esserlo?
«Dovresti sapere che non ho molta voglia di studiare. Poi dicono che il penultimo anno sia uno dei più difficili e non credo di essere psicologicamente pronta...»
«C'è qualcosa altro a cui non credi di essere pronta psicologicamente?» Ecco, quando dico che lei mi legge nel pensiero, mi riferisco proprio a questo. Con lei non c'è bisogno di parlare, né di lanciare frecciatine o accennare qualcosa: lei capisce tutto subito, in un secondo. Con lei mi viene così naturale e spontaneo parlare che a volte mi fa quasi paura. Ma in fondo non è questa la bellezza delle vere amicizie? Avere la possibilità di parlare senza aprire bocca?
«Beh, forse. Ma ormai dovrei esserci abituata, sono anni che va avanti questa storia...» Lei mi guarda con un cipiglio severo: quando parlo in questo modo di Seth fa sempre l'arrabbiata. Le dà fastidio quando penso di non essere abbastanza per lui, ma alla fine è ciò che penso.
«Comunque non è normale che tu stia ancora dietro allo stesso ragazzo dalle elementari. Sei pazza!» Rido, ma è una risata amara: ormai penso di essere diventata davvero pazza. Tutta colpa di Cohen. Mi giro verso di lei e la guardo alzando un sopracciglio.
«Parli proprio tu che stai con Luke dalla quinta elementare?!» Lei ride insieme a me e non risponde, perché non sa che rispondere e perché sono anni ormai che facciamo questa messinscena. Anni che ci prendiamo in giro a vicenda per i rispettivi ragazzi.
Marissa apre la portiera ed io faccio lo stesso. Mi siedo sul sedile del passeggero e la mia amica mette subito in moto.
Harbor, stiamo arrivando!


Autrice - 
Salve a tutti! Questa è la mia prima fan fiction su OC e devo dire che sono abbastanza emozionata. Non è la prima storia che scrivo su questo fantastico telefilm e ormai che io sia follemente innamorata di tutto ciò che lo riguarda non è una novità. Penso che sia, oltre che uno dei migliori telefilm in assoluto, la cosa più bella di questo mondo. Ne sono davvero dipendente, lo ammetto. Sono emozionata anche perché questa è la prima vera fan fiction che scrivo con l'intento di continuare e quindi finire. Ho sempre amato scrivere e ho sempre voluto scrivere una storia a più capitoli che potesse piacere agli altri, ma non ci sono mai veramente riuscita. Ho sempre scritto, postato e eliminato dopo meno di 24 ore. Spero che qualcuno recensisca prima delle 24 ore altrimenti potrei avere uno scatto di bassa autostima e cancellarla lol. Sono particolarmente gelosa di questa fan fiction perché so già che richiederà il doppio dell'impegno e perché è tutto frutto della mia immaginazione, quindi spero davvero che vi piaccia e che possiate apprezzarla. Devo ammettere che mi riesce ancora un po' difficile immaginare Summer come la "sfigata" di turno che muore dietro a un ragazzo da anni e Seth come il figo della scuola, ma piano piano mi ci abituerò. E, se deciderete di seguire la storia, è ciò che dovrete fare anche voi.
Fatemi sapere se è accettabile e se vi ha incuriosito almeno un po'. Ditemi se è il caso di continuarla oppure di cestinarla immediatamente e credo che ci penserò seriamente. Questo è un capitolo di 'prova', una specie di introduzione, di prologo, quindi i capitoli seguenti (ammesso che ce ne siano, e lo spero) saranno molto ma molto più lunghi. So di non avere la stessa fantasia di Josh Schwartz e che quindi non creerò intrighi belli come i suoi, ma giuro che ci metterò tutta me stessa e ci proverò. Aspetto vostre recensioni!
F.