Anime & Manga > Detective Conan
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Autore: phantomwise    21/09/2012    6 recensioni
Ambientata dopo due anni dall'inizio degli eventi, questa fanfiction sul mio manga preferito, Detective Conan, inizia con Vermouth che contatta il nostro mini-detective preferito per aiutarla a sconfiggere l'Organizzazione.
Da questo nascerà una squadra, in cui tutti dovranno mettere da parte i propri sentimenti per raggiungere l'obiettivo finale.
Avvertimento: chi non ama le storie lunghe e romantiche, si tenga alla larga!
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Estratto al quarto capitolo: "All I ever wanted"
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Alzò il viso e lo fissò, i suoi occhi azzurri fissati in quelli blu di lui.
In uno sguardo si capirono al volo: non servivano parole per dimostrare ciò che sentivano.
Lui si avvicinò a lei, lei sporse il viso in avanti e chiusero gli occhi, assaporando il loro primo bacio.
In quel momento esistevano solo loro due.
Ran mise una mano sulla nuca di Shinichi, accarezzandogli i capelli, mentre lui posò le mani sui fianchi della ragazza, attirandola a sé dolcemente e lasciando che i loro corpi si toccassero.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Elementary, my dear Watson






-No, mamma, non mi esporrò troppo. Si, abbiamo preso le giuste precauzioni. Si, il tuo “piccino” tornerà a casa sano e salvo. Come “non rispondermi così”? Come dovrei risponderti!? “Meno scocciato”? Ma per favore! Mi stai tormentando! Non sono più un bambino! Si, lo so che vado ancora alle elementari… Già, hai ragione… Si, si, certo che ti voglio bene… Non ti preoccupare, sto mangiando… Ti verrò a trovare, ok… Ciao,  mamma.-
Heiji Hattori guardava di sottecchi l’amico e collega Shinichi Kudo, cercando di non ridere, ma senza successo, lasciandosi esplodere in una clamorosa risata.
-Pensavo di morire! “Non sono più un bambino, ma vado alle elementari” è qualcosa di epico!- esclamò ridendo sguaiatamente il giovane del Kansai.
-Finiscila, Hattori. Ho dovuto avvisare i miei genitori che stavo per intraprendere un’operazione pericolosa. Dovevo parlare con mio padre, ma mia madre gli ha strappato il telefono di mano… Non mi sorprenderebbe se adesso spuntasse da dietro l’angolo… Quella donna è un tormento…- ribatté lui scocciato.
-Scherzi a parte… Come sta andando? Siete a buon punto?- chiese Heiji, tornato serio.
-Abbiamo già pianificato a grandi linee l’operazione. Presto avviseremo FBI e CIA. Spero che vada tutto bene…- rispose Conan, preoccupato.
-Non ti preoccupare, andrà tutto per il meglio. Ora, che mi hai dato le ricetrasmittenti, che ne dici di andare a mangiare un…- continuò il giovane di Osaka.
-Eccoti qui, Heiji! Come ti sei permesso? Sei partito senza dirmi nulla! Vergognati! Sei un pessimo amico! Poi… Oh, ciao Conan, come stai?- lo interruppe una giovane dagli occhi verdi e i capelli scuri raccolti in una coda.
-…Ciao, Kazuha! Sto benissimo! Comunque, Ran è all’agenzia: passa a salutarla, sarà felicissima di rivederti!- rispose il ragazzo con la voce più infantile che riusciva a fare.
-Ok! E tu, Heiji, non credere di esserti salvato! Io e te parleremo dopo. Ci vediamo!- disse andando via la giovane.
-Sei nei guai, amico.- esclamò Shinichi, ridacchiando.
-Già, sono nei guai.- ribatté Heiji, sospirando.

***

-Quindi Sharon era una scienziata, mmh? Non me l’aspettavo…- riflettè Conan ad alta voce.
-E lavorava con i miei genitori… Probabilmente li  conosceva meglio di me…- continuò Ai, sospirando.
L’amico non seppe cosa rispondere. Si limitò a osservarla mentre lei fissava il vuoto.
Le prese la mano e la strinse. Lei si voltò verso di lui, con gli occhi lucidi.
Non pronunciarono alcuna parola. Entrambi sapevano che, con quelli sguardi, riuscivano a comunicare tutto ciò che serviva.
Lei balbettò un “grazie” soffocato e sorrise, asciugandosi gli occhi con il dorso della mano.
Lui ricambiò il sorriso e tornò ai suoi pensieri.
-Una sola cosa non capisco: se lei è entrata a far parte dell’organizzazione più di vent’anni fa ed aveva 27 anni… Ora dovrebbe averne all’incirca 50... Eppure ne dimostra meno di 40. La domanda è: com’è possibile?- disse ragionando ad alta voce.
-Beh… Dopotutto io dovrei avere quasi vent’anni, mentre ne dimostro meno di dieci. E sappiamo anche com’è possibile tutto ciò, no?- rispose Ai attirando l’attenzione dell’amico.
-Cosa vuoi dire?- chiese lui.
Lei si voltò verso di lui, un sorriso ovvio sulle labbra.
-Sharon potrebbe soffrire di una disfunzione ormonale che la fa sembrare più giovane, oppure…- spiegò la scienziata.
-…oppure potrebbe aver ingerito l’APTX, giusto?- continuò il ragazzo.
-Elementare, mio caro Watson.- rispose lei con un sorriso ironico.
-Ehi! Qui il detective sono io!-




 



Avvertimento!


I capitoli seguenti non sono ancora pronti, perciò gli aggiornamenti saranno lenti.
Come ho già scritto in precedenza, ho avuto una specie di "blocco dello scrittore".
In pratica ho le idee chiare, so cosa accadrà in seguito e come finirà.
Ma le parti "d'azione" non sono il mio forte, perciò ho chiesto aiuto aiuto a "Irychan" (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=181638)

Lei, oltre ad essere una bravissima scrttrice in cerca d'ispirazione, è la mia migliore amica e abita a venti metri da me.
Lei ha accettato, si tratta solo di trovare un po' di tempo per dedicarci a questi benedetti capitoli.
Cercheremo di sbrigarci, ma non garantisco nulla.
Se continuerete a seguire questa fanfic, beh, allora siete proprio dei santi!
A (spero) presto, 


MildeAmasoj ^~^

  
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