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Autore: Mirime Artanis    24/09/2012    2 recensioni
"Non posso proprio vederti così, perché non glielo dici? Mi sembra la cosa più semplice." suggerì Ji Yong cercando di togliermi la coperta sotto la quale mi ero rannicchiata.
"Non posso!" esclamai dalla mia fortezza "Sai com'è lei! 'Dio qui, Dio lì, grazie Signore' e magari finisco per rovinare la nostra amicizia!"
"Ma non siete mai entrate in argomento? Neanche lontanamente? Giusto per sapere cosa pensa a riguardo..." mi domandò, sedendosi sul letto.
"No, mai. Ho paura che possa sospettare qualcosa..." singhiozzai, tirando su rumorosamente col naso.
Ji Yong si spazientì e prese a colpirmi su un braccio da sopra la coperta.
"Oh, ma sei coglione? Ma guarda 'sto stronzo, va'!" inveii scoprendomi per guardarlo adirata.
"Questa è la mia Mina!" mi rispose, sfoderando uno dei suoi magnifici sorrisi.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Ringrazio tutti quelli che hanno letto il primo capitolo della storia: sono rimasta sorpresa, essendo una rating giallo-verdognola, pensavo che nessuno avrebbe apprezzato, invece qualcuno l'ha letta! *In realtà ha spammato come le bestie perché la leggessero i suoi amici, LOL*
Spero che anche questo secondo capitolo vi piaccia, anche se a me non convince per niente, ma pazienza!
Buona lettura, e recensite, se può farvi piacere! ^_^



2. Oh My Friend
 
 
Le accarezzai gentilmente una guancia, chinandomi appena per baciarla. Potevo sentire il suo respiro caldo e umido sul mio viso. Sapeva di... tonno?
 
Mi svegliai di soprassalto, trovandomi faccia a faccia con i due gattini trovatelli che avevo accolto in casa qualche settimana prima. Evidentemente dovevano aver finito di mangiare da poco, perché il loro alito appestava tremendamente. Ero tornata a casa e mi ero infilata nel letto senza neanche pranzare. Guardai l'orologio: le cinque del pomeriggio, mbah, almeno sei ore di sonno le avevo fatte.
"Guarda chi si vede, la regina dei maiali! Ma si può tenere una casa così?"
Mi sedetti sul letto, sbadigliando e guardando verso chi mi aveva appena parlato, senza avere la forza di rispondere.
"Avrai duemila chiamate perse tra me e Young Bae! Pensavamo ti fosse successo qualcosa, così sono corso qui e ho trovato questi due piccini senza cibo e tu a dormire in una sorta di discarica!"
Quando Ji Yong attaccava a parlare, era difficile farlo smettere. Specie se l'argomento era 'pulizia della casa'. 
"Avevo una consegna e ho passato gli ultimi tre giorni qui chiusa a lavorare" riuscii a biascicare. Notai che per terra non c'erano più i barattoli di ramen istantaneo vuoti, né i sacchetti di patatine, né le bottigliette di drink energetici e nemmeno la pozza della birra che avevo rovesciato la sera prima. Evidentemente doveva aver sistemato lui, mentre io dormivo bellamente.
"Quando devi consegnare, non capisci più nulla! Sei una sudicia, Mina!" sbottò, tirandomi addosso dei vestiti, sgualciti, ma puliti.
"Mh, hai fatto anche la lavatrice?" mugolai.
"Per forza! Non si accedeva più al gabinetto per la montagna di panni sporchi che c'era davanti! Adesso vatti a lavare, laida, ché dobbiamo uscire in tempo utile" ordinò vagamente stizzito. Potevo accettare qualunque critica sul mio disordine, ma non potevo certo ammettere che lui mi desse della laida. Mi alzai svogliatamente dal letto per andare in bagno,  tirandogli un cazzotto ben assestato su un braccio mentre gli passavo davanti. 
"Ma tu guarda 'sta bastarda! Sei una laida manesca! E pure irriconoscente!" ringhiò Ji Yong massaggiandosi dove lo avevo colpito.
Appoggiai gli abiti puliti sul lavandino, lasciando la porta aperta mentre mi spogliavo per farmi la doccia.
"Sono bastarda, manesca e irriconoscente, ma di laido non puoi parlarmi proprio tu, che se ti fai la doccia una volta a settimana è tanto! Puzzi come la merda, GeeDee! Potresti avere un sorcio morto in putrefazione nelle mutande e nessuno si accorgerebbe della differenza!" esclamai uscendo dal bagno in biancheria e lanciandogli addosso la maglia sporca del pigiama.
Ji Yong accusò il colpo, perciò lasciò cadere la maglia a terra e tornò in cucina in silenzio, sapendo di non poter controbattere a quella critica veritiera. 
Finii di spogliarmi, guardandomi nello specchio sopra il lavandino: di viso non sono mai stata una pessima ragazza, ho imparato col tempo ad accettare il mio strabismo, ma c'è da dire che i capelli corti e la totale assenza di trucco, allora come adesso, portavano spesso la gente a confondermi per un maschio. Il mio fisico acerbo, per altro, non è mai venuto in mio soccorso: 170 cm di altezza accompagnati da una magrezza quasi malata e un seno inesistente hanno sempre contribuito al fraintendimento del mio genere.
Ammirai estasiata i miei tatuaggi, la scritta "One of a kind" che mi ero fatta da poco sul braccio sinistro era ancora di un nero vivo e ben delineata. Era piaciuta a tutti: Ji Yong ci aveva tratto ispirazione per una canzone e Young Bae la aveva addirittura fotografata e messo come sfondo del cellulare.
Mi ridestai velocemente, andando ad infilarmi sotto la doccia irrimediabilmente fredda, visto che la caldaia si era rotta una settimana prima e non avevo avuto sbatta di chiamare il tecnico per farla aggiustare. Uscii di lì fradicia, nonché congelata e fui colta alla sprovvista dalla mancanza degli asciugamani al loro posto. Sentii Ji Yong parlare in cucina, evidentemente doveva essere entrato qualcuno, a meno che non fosse impazzito tutto insieme e si fosse messo a disquisire da solo. "Gee, ma gli asciugamani? Li hai lavati?" urlai, cercando di strizzare i capelli nel lavandino per togliere l'acqua.  
Ci fu silenzio per qualche secondo, probabilmente stava controllando la pila dei panni asciutti, poi rispose "Seeeeh, sono qui, ma mi son dimenticato di riportarli in bagno"
Sospirai e mi infilai le ciabatte, andando gocciolante e tremante per il freddo in cucina dove trovai Young Bae  che sbarrò gli occhi arrossendo completamente appena mi vide. "Dimmi, avevi intenzione di uccidermi, bestia di un leadah? è così che tratti la tua noona? Oh, ciao Youngbeezy!" farfugliai per il freddo, mentre cercavo gli asciugamani per potermi coprire.
Ji Yong sbuffò e non rispose, mettendo il broncio, mentre Taeyang arrossiva ogni istante di più e cercava disperatamente di guardare altrove. "Buonasera, Mina noona... Ehm, potresti coprirti, per favore? Perché qui la situazione è imbarazzante" mugolò velocemente.
Mi sfuggì un sorriso "Oh, ma andiamo, Young to the Bae! Sono piallata come una tavola, se anche mi guardi non cambia niente!"
"Ha ragione, YB" prese parola Ji Yong "sembra un uomo, guardala! Ho più petto io!" concluse ridendo e io mi unii a lui, perché aveva ragione. "Se vuoi ti presto uno dei miei reggiseni, tanto per me, con o senza, la situazione non cambia!" scherzai.
Ji Yong è sempre stato uno dei miei migliori amici. Ci becchettiamo come cane e gatto, ma ci vogliamo bene e con lui parlo praticamente di tutto. Per quanto riguarda Young Bae, anche lui è un ottimo amico, ma il suo essere così "timorato di Dio" mi trattiene dal parlare con lui di certi argomenti.
"Sono contento che tu prenda così bene la tua androginia, noona, ma se non ti sbrighi ad asciugarti e vestirti, qui non usciamo più!" mi rispose Gee, il che mi costrinse a tornare in bagno e munirmi di phon onde asciugarmi i capelli alla bell'e meglio.
Nel giro di pochi minuti ero pronta: avevo indosso i pantaloni della mia meravigliosa tuta giallo fluo e la felpa azzurra che avevo rubato a Ji Yong, in più, come sempre, un cappellino dei miei soliti, tanto per tenere giù i capelli in qualche modo.
"Non capisco se tu lo faccia apposta a vestirti male, Mina, o se credi davvero nei tuoi abbinamenti..." commentò Ji ancora una volta sorpreso dalla mia assoluta mancanza di gusto nel vestire. "MI PIACCIONO I COLORI, VA BENE?" gli urlai in un orecchio e notai tutto il suo disappunto espresso in un passo veloce per allontanarsi da me. "E poi dovresti tapparti quella fogna che ti ritrovi al posto della bocca, ché il più delle volte sembra tu ti sia vestito al buio! Fashion icon delle palle, proprio!" sbottai, prendendo l'immancabile tracolla prima di uscire sul pianerottolo di casa. Yong Bae mi seguì ridendo, mentre il leader era sempre contrariato. 
Chiusi la porta a chiave, nel mentre che gli altri si avviarono verso il parcheggio, alla macchina di Ji Yong.
"Quindi, qual è il programma per la serata? Ceniamo fuori?" domandai, sistemandomi stravaccata sui sedili posteriori costringendo YB a salire davanti.
"Per ora andiamo alla YG" rispose Gee "poi vedremo".
Abbastanza soddisfatta di quella spiegazione -niente cibo precotto per quella sera!-, guardai il telefono: quarantasette chiamate perse da YB e sessantaquattro dal leader. Centoundici in tutto! Nuovo record, ma ciò che mi rese più felice fu una notifica di instagram: Lydzz aveva commentato!
  
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