Crossover
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Autore: Justice Gundam    26/09/2012    2 recensioni
Crossover Bleach / Yes! Pretty Cure 5 / Rosario Plus Vampire / Princess Resurrection. Mentre nemici insidiosi e crudeli tramano nell'ombra per conquistare il potere, eroi vecchi e nuovi si trovano a combattere una difficile lotta per la sopravvivenza, con in palio il futuro della Terra e forse dell'intero universo. Nozomi Yumehara, Ichigo Kurosaki, Tsukune Aono e Hiro Hiyorimi saranno presto costretti ad unire le forze, e a combattere assieme una guerra terribile...
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Yes Bleach Plus Vampire Resurrection-004

Yes! Bleach Resurrection Plus Vampire

Una fanfiction crossover (Yes! Pretty Cure 5 - Bleach - Rosario + Vampire - Princess Resurrection) scritta da: Justice Gundam

Bentornati! Era ora che questa fanfiction venisse finalmente aggiornata, vero? Ho passato un po' di tempo a raccogliere idee, ispirandomi anche ai recenti capitoli di Bleach e Rosario + Vampire (a proposito, Rosario + Vampire è finalmente uscito in fumetteria! Vi consiglio di acquistarlo, perchè merita davvero!) e soprattutto alle uscite giapponesi di Princess Resurrection, in cui ci sono state delle rivelazioni alquanto sconvolgenti! E adesso, credo di essere pronto a riprendere... preparatevi, perchè molto presto vedremo un bel po' d'azione!

Ma come sempre, prima di lasciarvi al nuovo capitolo, è il caso che io risponda alle recensioni che mi avete lasciato! Allora, vediamo un po'...

Darkroxas92: Già... l'accademia sarà presto al centro della lotta con Fairy Tale, e non tarderanno a farsi notare anche da qualche altra fazione! Beh, sì, in effetti lo scopo era proprio quello di presentare i protagonisti di Rosario + Vampire a chi non conosceva questa serie, e farli vedere un po' in azione! Ovviamente, anche Tsukune avrà la sua parte di azione, più avanti... l'attesa è finalmente finita, visto che in questo capitolo le Pretty Cure e Ukitake si incontreranno... e come andrà a finire? Beh, questo lo potrai scoprire leggendo il capitolo! ^_^

Anonimo9987465: Eccomi di ritorno! Era ora che aggiornassi, eh? E l'ho pure fatto con un giorno di ritardo rispetto a quanto avevo previsto... La Principessa non sceglie certo gente qualsiasi, per essere le sue guardie del corpo! Beh, forse Hiro, una volta, era uno qualsiasi, ma adesso... e per il resto, che posso dire? Hehehee... il manga Princess Resurrection stesso insinua qualcosa a proposito del fatto che Hiro potrebbe provare qualcosa per la misteriosa nobildonna! E anche il gruppo del giornalino scolastico ci sa fare... beh, considerato quante volte hanno dovuto difendersi da attentati alle loro vite, e quanti avversari tremendi hanno affrontato, non mi stupisce che un po' di zombi (è lo stesso, sia l'uno che l'altro modo di scrivere) non siano in grado di competere con loro! Come molti di loro già sospettano, però, quella è stata solo un'azione dimostrativa, e molto presto il responsabile di tutto questo passerà a metodi più diretti! Per quanto riguarda l'incontro tra il capitano Ukitake e le Pretty Cure... beh, non hai che da leggere questo capitolo per vedere come andrà! Buona lettura!

Killkenny: Grazie mille! Già, ho pensato che ad un certo punto, anche il buon vecchio Yamamoto avrebbe dovuto essere più moderato, visto com'era ridotta la Soul Society dopo il casino con Aizen! Sì, nemmeno io penso che Nozomi e compagne avrano problemi con Ukitake... ma ovviamente, questo incontro è solo l'inizio del coinvolgimento delle nostre nelle vicende di Bleach! E per il resto, beh... ormai credo che i nostri eroi del giornalino scolastico ci sono abituati! E non credo se ne staranno zitti ad aspettare che il responsabile ci provi di nuovo! Grazie ancora, e a presto!

Bene, direi che siamo pronti! Buona lettura... e sappiatemi dire che ne pensate! A presto!

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Capitolo 4 - L'incontro con lo Shinigami

La giornata era cominciata normalmente per il quintetto delle Pretty Cure e per la loro nuova amica Kurumi... e tutto lasciava credere che sarebbe continuata così, tra i lavoretti che il loro negozio richiedeva, un po' di compiti per i giorni dopo (con grande disappunto della poco studiosa Nozomi), e un tè in compagnia. In effetti, il gruppo non si aspettava nemmeno che quel giorno arrivassero clienti... proprio per questo, Coco, Syrup e Nuts - in quel momento nelle loro forme umane di Kokoda, Shiro e Natsu - rimasero un po' sorpresi quando sentirono qualcuno bussare garbatamente alla porta.

"Hm? Chi potrà essere, in questo momento?" si chiama Komachi, alzando gli occhi verso la porta mentre appoggiava la sua tazzina da tè sul tavolo davanti a sè. "Non mi sembrava che ci aspettassimo qualcuno, almeno non per oggi pomeriggio."

"Vado io. Voi restate pure seduti." rispose Natsu con tutta calma. Dopo essersi alzato e aver raggiunto la porta d'ingresso, il giovane biondo dalla pelle scura diede un'occhiata dallo spioncino, giusto per sicurezza... e vide che si trattava di uno sconosciuto dall'aria distinta, forse anche di salute cagionevole dato il suo colorito non proprio vivace, con lunghi capelli bianchi e vestito di una hakama tradizionale - decisamente, non il tipo di persona che si potrebbe vedere ogni giorno, camminando per strada. Certo, non sembrava un tipo pericoloso, ma Natsu sapeva fin troppo bene che le apparenze possono ingannare, soprattutto considerando tutta l'esperienza che aveva avuto con gli scagnozzi della Nightmare Company e di Eternal... quindi, decise di non aprire subito, e di assicurarsi prima di tutto che ci si potesse fidare di lui. "Voi chi siete? Cosa desiderate da noi?" chiese rivolto alla porta, a voce abbastanza alta perchè l'individuo alla porta comprendesse. A quel punto, l'attenzione delle Pretty Cure e di Kokoda era completamente rivolta alla porta d'ingresso...

L'uomo dai capelli bianchi non si scompose, e mantenne un tono gentile e formale. "Chiedo scusa per il disturbo... è questa la Nuts House di cui ho sentito parlare?" chiese educatamente. "Avrei bisogno di parlare con alcune persone che, dalle informazioni che mi sono state date, vivono qui. Mi rendo conto che non è segno di buona educazione da parte mia venire qui e chiedere di parlarvi, ma è una questione di grande urgenza, che deve essere gestita il più presto possibile."

Natsu corrugò la fronte. Quel tipo non aveva davvero l'aria di uno scagnozzo di Eternal, ma lui non era ancora convinto, e in casi del genere, la prudenza non era mai troppa. Senza aprire la porta, il ragazzo si voltò verso i suoi compagni, che ormai si erano alzati dal tavolo e si erano disposti ordinatamente vicino ad esso. Karen fece un cenno con la testa, volendo dire che poteva anche farlo entrare.

"Se dovesse cercare di rubare il Rose Pact, dovrà vedersela con tutte noi." disse la ragazza dai capelli blu. Convinto dalle sue parole, Natsu annuì e aprì la porta lentamente, senza mai staccare lo sguardo dall'uomo dai capelli bianchi, che nondimeno mantenne il suo tono gentile ed affabile mentre entrava nel negozio, lasciando alla porta i suoi sandali.

"Perdonate l'incomodo, signori... e soprattutto signore, a quanto mi è dato di vedere." affermò con un inchino, dopo aver visto che il gruppo era composto perlopiù da ragazze. Dopo essersi assicurato che Natsu avesse chiuso la porta dietro di lui, proseguì. "Sono stato mandato qui dai miei superiori per cercare un gruppo di ragazze collettivamente conosciute come Pretty Cure. Potete confermarmi... che siete voi?"

La rivelazione colse di sorpresa un po' tutti, e non servì certo a quietare i dubbi che già molti avevano circa le sue intenzioni. Anche Nozomi, che di solito era più che disposta a dare fiducia agli altri, nutriva un po' di sospetto, anche se non lasciò che la cosa si vedesse più di tanto. "Eeeeh? A-aspetti un momento, signore... come fa lei a conoscere le Pretty Cure?" esclamò sorpresa.

"E soprattutto, da dove viene, e cosa vuole dalle... Pretty Cure?" chiese Karen, stringendo un po' gli occhi. A quel punto, l'uomo dai capelli bianchi era diventato l'oggetto della curiosità e del sospetto praticamente di tutti i presenti, e non poteva certo biasimarli... tuttavia, dopo essersi schiarito la voce, continuò a parlare, con tutta calma.

"Chiedo scusa, signorine. Immagino che abbiate i vostri buoni motivi per sospettare delle mie intenzioni." continuò. "Tuttavia, come ho detto, la questione di cui vorrei parlarvi è della massima importanza. Voi... siete state attaccate di recente da un gruppo di mostri, per caso?"

"Cosa?" chiese Shiro, sempre più sospettoso. "E come fa lei a saperlo?"

"Er... beh, in effetti sì... erano anche abbastanza disgustosi, potrei aggiungere!" rispose la piccola Urara, facendo una smorfia di repulsione al ricordo di quei mostruosi Hollow che avevano affrontato solo il giorno prima. "Ma... cosa c'entrano quelli con lei? Ne sa qualcosa?"

"Più di quanto lei possa immaginare, signorina." rispose l'uomo. "Ed è proprio di questo che sono venuto a parlarvi... ma perdonate i miei modi, non mi sono neanche presentato. Io sono il capitano Jushiro Ukitake, comandante della tredicesima divisione dei Seireitei."

"Seirei… che?" chiese stupita Rin. Tutti gli altri presenti fecero delle facce stupite davanti a quel nome che giungeva loro come una novità. "E… e che cosa sarebbe?"

"E’ una storia un po’ lunga da raccontare…" rispose Ukitake. "Che ne dite se ci sediamo e ne parliamo in tutta comodità?"

"Hmm… credo che in effetti si possa fare anche di meglio, signor Ukitake." Propose gentilmente Komachi. "Venga, si accomodi pure, offriamo anche a lei una tazza di tè. Ci dica pure come lo preferisce."

"Beh… se la cosa non dà disturbo, gradirei un po’ di tè verde, grazie mille." Rispose il capitano della tredicesima Divisione. "Credo che così potremmo discutere con più calma, e potrò spiegarvi meglio come stanno le cose."

"Prego, si sieda pure, signor… Ukitake, giusto?" chiese Kokoda, mentre aggiungeva una sedia al tavolo. Shiro diede un'occhiataccia al capitano dai capelli bianchi, ma non disse nulla e si limitò a tenerlo d'occhio. "E ci racconti… che cosa la porta fin qui?"

"Ha detto di essere comandante di una divisione? Quindi lei fa parte di qualche esercito, vero?" chiese Nozomi, sempre più incuriosita.

Quando tutti ebbero preso posto, e Komachi ebbe posto davanti ad Ukitake una tazza di tè verde fumante, il capitano dai capelli bianchi si riorganizzò il discorso e riprese. "Sì, signorina… ehm, non credo di conoscere il suo nome, me lo potrebbe dire, per favore?"

"Certamente!" rispose allegramente la leader non ufficiale delle Pretty Cure. "Il mio nome è Nozomi Yumehara, e queste sono le mie amiche Rin Natsuki, Urara Kasugano, Komachi Akimoto, Karen Minazuki e Kurumi Mimino! E poi, ovviamente, i nostri inseparabili amici, Kouji Kokoda, Shiro Amai e Natsu Tanimoto!" Ognuno di essi fece un cenno di assenso non appena il proprio nome veniva chiamato.

Ukitake chinò educatamente la testa non appena ognuno dei presenti si fu identificato. "Bene... in tal caso, signori... sono molto onorato di conoscervi." affermò. "Comunque, per tornare al discorso che avevo iniziato... l'altro giorno, siete stati attaccati da dei mostri dall'aspetto particolarmente inquietante, dico bene? Vi siete trasformate, e li avete annientati... cosa che, devo dire, è stata alquanto impressionante. Non sono molti gli esseri umani che potrebbero affrontare un Hollow in combattimento."

"Hollow? Si chiamano così, quei mostri?" chiese Urara, tormentandosi un codino con un indice. Il capitano dai capelli bianchi annuì lentamente, dopo aver preso un altro sorso di tè.

"Sì... e l'organizzazione di cui faccio parte io, le Tredici Divisioni o Seireitei, ha tra gli altri il compito di combattere quelle bestie e annientarle. Per rispondere alle domande che indubbiamente vi saranno venute, io vengo da... possiamo definirla una dimensione parallela, se capite cosa voglio dire. So che è un po' difficile spiegarlo a dei profani..."

"Non si preoccupi, signor Ukitake... noi abbiamo un bel po' di esperienze con le dimensioni parallele, dico bene, Natsu?" rispose senza scomporsi Kokoda. "Quindi... sì, diciamo che non c'è bisogno di darci spiegazioni in proposito."

"E che mondo è quello da cui viene, signor Ukitake?" chiese Nozomi, ormai completamente assorbita dal racconto dal capitano della Tredicesima Divisione. "Dev'essere un posto favoloso! E' pieno di arcobaleni, di dolci, di specchi o di libri giganti, per caso?"

"Nozomi, credo che adesso tu gli stia facendo paura..." disse Rin, a metà tra il sarcastico e il preoccupato. Ukitake sbattè gli occhi con una certa meraviglia davanti all'entusiasmo della ragazzina dai capelli rosa, poi fece una breve risata a mezza bocca e proseguì.

"Beh... non esattamente, signorina Nozomi." disse. "Il mondo da cui vengo io si chiama Soul Society, ed è il posto in cui le anime umane vanno dopo che la loro vita terrena si è conclusa. Si tratta di un luogo che ricorda molto il Giappone feudale, giusto per darvene un'idea."

"Caspiterina... una specie di aldilà, si può dire." affermò Kurumi. "E... in tutto questo, cosa c'entrano gli Hollow?"

"Ci stavo appunto arrivando." disse Jushiro. "Allora, dovete sapere che, una volta che l'individuo si reincarna nella Soul Society, comincia a vivere lì per un periodo di tempo indeterminato... non si può dire per certo quanto tempo passi, e anche il processo di invecchiamento dei cittadini della Soul Society è abbastanza erratico. Comunque, quando una persona muore nell Soul Society, l'anima viene rimandata sulla Terra per reincarnarsi... e così via, in un ciclo infinito che mantiene l'ordine e la stabilità dell'intero universo."

"Hmm, interessante... quindi, una volta qui sulla Terra, e una volta nella Soul Society, giusto?" chiese Komachi. Era un'idea talmente affascinante e originale, che avrebbe potuto usarla per ispirarsi per un libro da scrivere in futuro!

"Esatto. Vedo che avete già afferrato il concetto." proseguì Ukitake. Si schiarì la voce con un piccolo colpo di tosse, poi passò alla parte più importante. "Il problema sorge... quando un'anima, per qualche motivo, non si reincarna normalmente nella Soul Society. Quando questo accade, l'anima rischia di dare vita ad un Hollow... ovvero, uno di quei mostri che avete affrontato l'altro giorno. Gli Hollow provocano distruzione tutt'attorno a sè, e scatenano il caos mentre cercano di quietare i rimpianti e i rancori che li tengono ancorati al mondo terreno. Ma così facendo, il flusso continuo di anime tra il vostro mondo e la Soul Society viene danneggiato... e se il danno superasse un certo livello, l'equilibrio tra le due dimensioni verrebbe irrimediabilmente compromesso, e sia la Soul Society che il vostro mondo... verrebbero distrutti."

"Accidenti... quindi, eliminando quegli Hollow, abbiamo fatto in modo che il ciclo riprendesse normalmente per quelle quattro anime, giusto?" chiese Urara, senza mascherare una certa preoccupazione. Il tono con cui Ukitake aveva parlato non le consentiva di essere troppo ottimista, come lo era di solito...

Non ebbe buone notizie, purtroppo. Ukitake socchiuse gli occhi e tirò un sospiro, come se volesse dire che gli dispiaceva... "Purtroppo, temo di doverla deludere, signorina Urara. Il problema è che... ugh!"

Il capitano delle Tredicesima Divisione si interruppe di colpo quando un improvviso attacco di tosse lo costrinse a prendere un fazzoletto e metterselo davanti alla bocca... e i presenti spalancarono gli occhi quando videro che, con ogni colpo di tosse, il tessuto si macchiava di un inequivocabile liquido rosso e denso!

"Signor Urahara!" esclamò Karen, andando a soccorrere il capitano dai capelli bianchi, che si calmò quasi subito e si pulì la bocca con il fazzoletto, cercando di non allarmare più di tanto le ragazze e i loro due amici.

"Signor Urahara, è sicuro di stare bene? Non me ne dava affatto l'impressione..." disse Shiro. "Mi dica, c'è qualcosa che posso fare per lei?"

"Ah... state tranquilli, è una cosa con cui convivo da abbastanza tempo!" disse, sorridendo per non far preoccupare le persone che lo stavano ospitando. Si pulì la bocca e, dopo essersi assicurato di stare meglio, riprese la spiegazione. "Vedete... noi Shinigami, i soldati delle Tredici Divisioni della Soul Society, abbiamo il compito esclusivo di affrontare gli Hollow, sconfiggerli e purificarli. Per fare questo, usiamo le nostre Zanpakuto, ovvero armi spirituali che che sono in grado di danneggiare esseri provenienti da altre dimensioni, e tagliare creature spirituali. Il fatto è... che le nostre Zanpakuto sono le uniche armi in grado di purificare un Hollow e fare in modo che l'anima umana da cui si è originato venga inviata al suo giusto destino, nella Soul Society. Se un hollow viene ucciso in qualsiasi altro modo... l'anima viene persa per sempre."

Nozomi e il resto del gruppo delle Pretty Cure spalancarono gli occhi per l'orrore della rivelazione, e la ragazzina dai capelli rosa si guardò le mani con espressione sconvolta, non riuscendo a controllare un tremore. "C-cosa? S... Signor Ukitake, lei vorrebbe dire... che sconfiggendo quegli Hollow noi avremmo... avremmo..."

"...distrutto definitivamente... quattro anime..." concluse Rin, mettendosi una mano davanti alla bocca. Tutte le ragazze erano scioccate per quanto avevano appena appreso... e Ukitake temette di essere stato un po' troppo diretto nell'annunciare la cosa.

"Aspettate, signorine... non vi volevo sconvolgere così tanto." affermò. "Del resto... non avevate molta scelta, in quel momento. Quegli Hollow volevano uccidervi, e voi vi siete giustamente difese. Tra l'altro... noi dei Seireitei abbiamo il vago sospetto che non siano capitati da voi per caso, ma che invece siano stati portati qui da terzi. Anzi, a dirla tutta... siamo anche convinti di sapere di chi potrebbe trattarsi."

"Davvero?" chiese Komachi, ancora chiaramente scioccata. "E... di chi si tratterebbe? A che scopo ci avrebbe mandato contro quei mostri?"

"E' una storia un po' lunga, signorine..." affermò Ukitake, sfregandosi leggermente la fronte. "Attualmente, alla Soul Society, stiamo affrontando un periodo molto delicato, e dire che siamo nei guai è alquanto riduttivo. Sarebbe un po' lungo spiegarvi tutto nei dettagli, ma vi basti sapere che alcuni capitani, di recente, hanno tradito la Soul Society e si sono rifugiati a Hueco Mundo, un luogo orribile dove prosperano gli Hollow e le loro forme più potenti, gli Arrancar. Molti shinigami sono rimasti feriti nella confusione del momento... io ero uno dei pochi ancora in servizio che erano disponibili per parlare con voi, e per darvi il comunicato dei miei superiori - da questo momento in poi, vi chiediamo di non uccidere più gli Hollow, nel caso dovessero attaccarvi di nuovo. Metterli fuori combattimento senza ucciderli è perfettamente accettabile, ma in ogni caso ricordatevi che deve essere la Zanpakuto di uno shinigami a sferrare il colpo decisivo."

"Sì, capiamo... ce ne ricorderemo da questo momento in poi, ma voi come farete ad essere sul posto una volta che noi avremo neutralizzato gli Hollow in questione?" chiese Karen, sollevando una questione effettivamente importante.

Ukitake tirò un altro sospiro, rendendosi conto che effettivamente la Pretty Cure dell'Intelligenza aveva fatto una domanda sensata. "Purtroppo, questo dobbiamo ancora deciderlo. Il problema è che la Soul Society è attualmente a corto di personale, e dovremmo avere altri shinigami a disposizione per tenere d'occhio anche voi."

Nozomi corrugò la fronte con decisione. "Se vuole, signor Ukitake... e se i suoi superiori fossero d'accordo... io penso che ci sarebbe una soluzione più semplice!" affermò, lo sguardo alto verso Ukitake mentre le sue compagne, Kokoda e Natsu tenevano gli occhi fissi nella sua direzione. Avevano già un'idea di cosa avrebbe proposto...

E non vennero smentite, in effetti.

"Noi, le Pretty Cure, potremmo darvi una mano con questi Hollow, almeno finchè la situazione non si sarà normalizzata!" esclamò la leader non ufficiale del gruppetto. "Questo problema riguarda anche noi adesso... e poi, dobbiamo cercare di rimediare per quelle quattro anime che abbiamo condannato, anche se non sapevamo niente di tutto quello che c'eradietro, questo non ci rende meno colpevoli!"

"Una volta tanto... devo dire che sono perfettamente d'accordo con Nozomi!" fu la pronta risposta di Kurumi. "E visto poi che è stato qualcuno a mandarci contro quei mostri, dobbiamo a quelle quattro anime anche di scovare il responsabile di tutto questo e fargliela pagare!"

"Su questo, potete contare anche su di me!" affermò Rin. "Urara, Komachi, Karen... ci siete anche voi, vero?"

Urara strinse i pugni e annuì energicamente, mentre Komachi e Karen si guardarono negli occhi e si fecero un cenno di assenso a vicenda. "Credo che su questo siamo tutte d'accordo, signor Ukitake." affermò l'ereditiera dai capelli blu. "Credo che, se Kokoda e Natsu sono d'accordo, possiamo darvi una mano a proteggere la Terra e la Soul Society. Del resto, che lo vogliamo o no, ormai siamo coinvolte."

"Questo è vero..." affermò Natsu. "Del resto, abbiamo già ritrovato due dei quattro sovrani, e non credo ci vorrà molto per ritrovare gli altri due. Ed Eternal non si fa sentire da un po'... quindi credo che, se anche Nozomi e le sue compagne si assenteranno per un po', non dovrebbe essere un problema tanto grande. Solo, vorrei raccomandarvi di restare sempre all'erta, e di non spingervi troppo oltre. Non sappiamo con quali poteri abbiamo a che fare."

"E' vero." rispose Kokoda. "E in ogni caso, cercate di tenervi in contatto con noi quanto più possibile, anche quando vi trovate in questa Soul Society, non si sa mai quando potrebbe verificarsi un'emergenza."

Nozomi sorrise e fece un'occhiolino al giovanotto castano, che ricambiò con la stessa espressione, sorridendo garbatamente. "Lo sai che non c'è bisogno di farci queste raccomandazioni, Kokoda! Noi siamo le Pretty Cure, dopotutto, e siamo sempre riuscite a cavarcela, fino a questo momento! Vedrai che anche questa andrà bene!" affermò, per poi rivolgersi alle sue amiche. "Okay, ragazze... abbiamo commesso un errore, e abbiamo provocato un danno alla Soul Society, ma adesso possiamo rimediare... lo dobbiamo anche a quelle persone che purtroppo, per colpa nostra, non potranno più reincarnarsi. Quindi... io dico che adesso andiamo tutte alla Soul Society e vediamo di chiarire le cose! Prossima fermata, Soul Society! E' deciso, sìììì!"

"Lieta di vedere che ci metti sempre il tuo solito entusiasmo, Nozomi..." affermò Rin. "Tuttavia, sono d'accordo con te. Purtroppo non possiamo riportare in vita quelle persone, ma almeno fare in modo che gli Shinigami possano difenderne molte altre... questo sì che possiamo farlo!"

Shiro sospirò. Non gli faceva molto piacere l'idea di invischiarsi in questo tipo di problemi, ma a quel punto, le Pretty Cure non potevano certo chiamarsi fuori, quindi tanto valeva assecondare il resto del gruppo... e poi, riflettè tra sè, forse c'era la possibilità di scoprire qualcosa in più sul suo passato misterioso... Giunti a quel punto, non era possibile scartare nessuna possibilità. "Beh... e va bene, visto che ormai la situazione è questa... mi auguro solo di non dovermene pentire più avanti!"

"Basta solo che il signor Ukitake ci dica cosa dobbiamo fare..." concluse Kurumi. Da parte sua, Jushiro Ukitake era rimasto piuttosto interdetto dalla soluzione che Nozomi aveva proposto. Certo, il comandante supremo Yamamoto non sarebbe stato esattamente entusiasta di un gruppo di ragazzine dai vestiti graziosi che si intromettevano nella lotta della Soul Society... però, riflettè Jushiro, avrebbe anche potuto accettare, visto che in quel momento i Seireitei erano in pessime condizioni...

"Beh... per questo dovrò parlarne anche con i miei superiori. Alle Tredici Divisioni non siamo molto flessibili per quanto riguarda ricevere aiuti esterni." affermò Ukitake, dopo averci riflettuto un po'. "Ma considerando la situazione in cui ci troviamo, credo che per una volta si potrebbe anche fare un'eccezione. Spero solo che vi rendiate conto di quello in cui vi state mettendo, signorine. Affrontare gli Hollow e le loro versioni potenziate, gli Arrancar, non è certo una cosa che dei normali esseri umani possano fare."

Urara ridacchiò gentilmente. "Hehee... beh, signor Ukitake, noi abbiamo già affrontato e sconfitto due tentativi di invadere la Terra, e non ci facciamo certo spaventare da un branco di mostri!" disse la giovanissima idol dai capelli dorati. "Stia pur certo che io e le mie amiche non ci tireremo indietro!"

Il capitano dai capelli bianchi restò fermo per un attimo, poi annuì gentilmente e fece un cenno di assenso verso le ragazze. "Molto bene. Mi fa piacere vedere degli esseri umani così coraggiosi e determinati. Mi ricordate molto... quel ragazzo che si è fatto un certo nome nella Soul Society, di recente! Hehehee... chissà se avrete modo di incontrarlo! Credo che Ichigo Kurosaki vi sarebbe simpatico!"

"Ichigo Kurosaki?" chiese Nozomi. "Hmm... quindi si chiama così? Da come ne parla, signor Ukitake, sembra un tipo in gamba!"

"Hehee... lo è, più di quanto immaginiate!" rispose Ukitake, senza accorgersi di un piccolo particolare che molto probabilmente sarebbe sfuggito a chiunque altro - un gattino nero che, dopo aver sporto la testa dall'uscio del grazioso negozietto e aver guardato all'interno per un po', scivolò via con furtività, a una tale velocità da sembrare che scomparisse per poi riapparire qualche metro più in là...

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La persona di cui stavano parlando, proprio in quel momento, si trovava assieme ai suoi compagni in quella che ormai era diventata la loro base operativa - il negozio di proprietà dell'ex-capitano della Dodicesima Divisione, Kisuke Urahara, esule dalla Soul Society a causa di una delle tante macchinazioni di Aizen, che erano costate il posto e la reputazione anche ai suoi colleghi Isshin Kurosaki e Yoruichi. In quel momento, il gruppetto composto da Ichigo, Orihime, Chad, Uryuu, dalla shiginami Rukia Kuchiki... e dalla Mod Soul Kon, una strana creaturina simile ad un piccolo leone di peluche vivente, con la criniera bruna a triangolini... era seduta attorno a un tavolo, con Urahara seduto a capotavola, a guardarli con la sua consueta espressione tranquilla ed enigmatica. Ichigo e i suoi compagni avevano imparato ad aspettarsi di tutto dal loro eccentrico mentore, e si chiedevano cosa avesse da comunicare di tanto urgente, questa volta...

"Bene, bene... vedo che siete tutti presenti per la riunione straordinaria!" scherzò Urahara. Aveva l'aspetto di un uomo dall'aspetto un po' trasandato, con scompigliati capelli biondi e un po' di barbetta incolta sul mento, vestito di maglietta e pantaloni verdi scuri, con una sorta di haori nero e un cappello bianco sulla testa... e certo, a guardarlo così on si sarebbe potuto immaginare che si trattasse in realtà di una delle menti più geniali delle Soul Society, escludendo la sua eccentricità! "Credetemi, per me è un grande onore poter dare il via a questa nobile assemblea!"

Ichigo sospirò sfregandosi la fronte - Urahara aveva l'abitudine di essere sempre un po' sopra le righe. "Hmm... sì, certo, molto onorati. Adesso, signor Cappello e Sandali, non è che potresti dirci in cosa consiste questo problema di cui volevi parlarci?"

"Si tratterà di qualche strategia che Urahara-san avrà approntato per affrontare il capitano Aizen e gli altri capitani traditori delle Tredici Divisioni, giusto?" chiese con tutta tranquillità Orihime, rivolgendosi a Rukia che era seduta vicino a lei.

Rukia Kuchiki, una shinigami di bassa statura, con grandi occhi viola e capelli neri di cui alcune frangette cadenti in mezzo agli occhi, che in quel momento indossava la divisa scolastica della principale scuola superiore di Karakura, annuì in direzione della sua amica umana. "Non dubito che Urahara-san avrà già in mente un piano!" affermò. "E io mi occuperò di dargli una mano ad illustrarlo! Ho portato giusto con me il mio blocco da disegno e le mie matite colorate per farvi una bella dimostrazione grafica!"

"Grazie mille, nanerottola." disse con sarcasmo Ichigo. "I tuoi disegni saranno un ottimo modo per capirci ancora meno."

Questo gli valse un blocco da disegno tirato in testa dall'irritata shinigami, che andava particolarmente fiera delle sue (scarse) doti di disegnatrice. "I tuoi commenti non erano nè richiesti nè voluti, caro il mio signor Kurosaki!" lo rimbeccò. "E per tua norma e regola, i miei disegni non fanno schifo! Ho semplicemente... uno stile mio, ecco tutto!"

"La sorellona Rukia ha ragione! Sei tu che non sai apprezzare il suo stile!" esclamò indignato Kon, avvicinandosi nel frattempo ad Orihime per poter godere della beatifica visione del suo enorme seno! La ragazza dai capelli rossi indietreggiò leggermente, con imbarazzo... Davvero, quella Mod Soul era lo speccho perfetto di Urahara!

Uryu sospirò e scosse la testa, pensando che come sempre, quei due battibeccavano come due sposini... e il mite Chad rimase in silenzio, schiarendosi solo un po' la voce con un colpo di tosse.

"Hehehee... mi fa piacere vedere che siete tutti energici come sempre!" affermò Urahara, aggiustandosi un po' il suo immancabile cappello. "Allora, come stavo per dire... sì, in effetti ci sarebbero delle interessanti novità circa l'attuale situazione. La Soul Society sta cercando di tenere d'occhio il più possibile Aizen e i suoi uomini, e ha scoperto delle cose... a dir poco sorprendenti!"

"A questo proposito..." chiese Ichigo. "Si sa qualcosa di quella tenente che è stata quasi uccisa da Aizen? Momo Hinamori, mi pare che si chiamasse..."

"Lei? Sì, la Quarta Divisione si è presa cura di lei, e il capitano Unohana ha confermato che si riprenderà del tutto, almeno fisicamente..." rispose l'ex capitano. "Certo, dal punto di vista psicologico... è un altro paio di maniche."

"Già... immagino come si debba sentire, poverina..." mormorò Orihime, simpatizzando con la condizione della giovane luogotenente di Aizen. Conosceva la storia per sommi capi, ma sapeva che Momo Hinamori considerava il suo capitano come un padre, più che come un superiore... ed era stata lei la sua prima vittima dal momento in cui il tradimento era venuto alla luce! Aizen, dopo esserle riapparso davanti vivo e vegeto, l'aveva trapassata con la sua spada, avendo deciso che ormai lei non gli serviva più per i suoi piani... tutto questo dopo aver adottato una facciata di gentilezza ed affetto nei suoi confronti per decenni. Dire che Momo sarebbe rimasta sconvolta da tutto questo sarebbe stato dire poco...

"Ad ogni modo..." riprese Urahara, cercando di riportare la conversazione sui binari originali. "Abbiamo tenuto d'occhio le mosse di Aizen, e per il momento sembra che non stia facendo niente di particolarmente eclatante. Il suo esercito è rintanato a Las Noches, nello Hueco Mundo, un luogo pericoloso popolato da eserciti interi di Hollow e mostruosità simili... il vecchio Yamamoto, per quanto sia desideroso di porre fine a questa faccenda il prima possibile, non ha intenzione di rischiare un attacco diretto a Las Noches."

"Conoscendolo, immagino che Aizen avrà già fatto i dovuti preparativi..." commentò ad alta voce Uryu, ricevendo un cenno di assenso da Urahara.

"Esattamente." proseguì l'ex-capitano della Dodicesima divisione. "Siamo convinti che Aizen abbia già messo in conto un attacco diretto al suo quartier generale, e abbia già predisposto delle difese adeguate. Tuttavia, c'è qualcosa che ci ha incuriosito... e ci ha fatto pensare che ci sia qualcosa di più nei suoi piani!"

"Davvero?" chiese Ichigo, corrugando la fronte con sospetto. "E... di cosa si tratterebbe?"

"Penso... che su questo potrei dire qualcosina anch'io!" disse una voce profonda, mentre una piccola e agile figura nera si intrufolava da una finestra aperta. Con un'espressione sorpresa e imbarazzata, Ichigo si voltò in quella direzione... giusto in tempo per vedere un grazioso gattino nero dall'espressione aristocratica e altezzosa che saltava giù da una finestra, per poi zampettare come niente fosse al centro della stanza e sedersi, guardando i presenti con aria tranquilla! "Ho fatt giusto adesso un po' di... ricognizione, immagino che si possa dire, e ho un po' di notizie fresche fresche da comunicarvi!"

"Ah, la cara Yoruichi! E' sempre un piacere rivederti!" esclamò allegramente Urahara, riconoscendo la sua ex-collega nella sua forma preferita! Sorprendentemente, per quanto in forma di gatto avesse una voce quasi mascolina, Yoruichi Shihoin era una ragazza al cento per cento! "E quindi... ci stai dicendo che alla Soul Society sta bollendo qualcosa in pentola, eh? Molto interessante... perchè non ti unisci all'assemblea, e non ne parliamo con tutta calma?"

Il gatto nero sembrò quasi sorridere astutamente. "Ne sarei davvero onorata. Aspettate solo un momento..." disse Yoruichi. Un istante dopo, una foschia grigia iniziò ad avvolgere il suo corpo, occultando il gatto nero... e una figura umana, appartenente ad una donna alta e dal fisico slanciato, iniziò a prendere forma. Urahara e Kon osservarono con un certo compiacimento, mentre Ichigo fece una faccia stravolta e si voltò dall'altra parte, diventando rosso come un pomodoro maturo!

"Hm? Che succede, Kurosaki?" chiese Chad, notando che anche Uryu stava guardando da un'altra parte, armeggiando nervosamente con i suoi occhiali. Stava cercando di apparire distaccato, ma era ovvio che anche lui era parecchio imbarazzato!

Orihime ridacchiò, sfregandosi lo zigomo con un dito, mentre Rukia guardava da un'altra parte a sua volta. "Ehm... niente di che, Chad-kun..." spiegò la ragazza dai capelli arancioni. "Diciamo che... Yoruichi-san ha un concetto un po' strano di abbigliamento... hehehee..."

Poco dopo, la nebbia si diradò... e Yoruichi Shihoin, ex-capitano della Seconda Divisione dei Seireitei (ora succeduta dalla sua allieva Soi Fon), apparve davanti al gruppo... vestita, con grande scorno di Kon e lieve delusione di Urahara, di una tuta aderente nera che pur lasciando poco all'immaginazione per quanto riguardava le sue forme, copriva quasi tutto il suo corpo! I suoi lunghi capelli viola ondeggiarono lievemente, e i suoi occhi acuti guardarono con fare arguto il gruppo da un viso dalla pelle scura. Era chiaro che sapeva molto bene cosa passasse per la testa di Urahara e della Mod Soul che lui aveva creato...

"Ugh... Yoruichi-sensei, c'era proprio bisogno di fare questa sceneggiata?" borbottò Ichigo, ricordando come la sua insegnante gli si fosse presentata completamente nuda la prima volta che aveva riassunto forma umana!

A rispondergli fu una risatina ironica da parte di Yoruichi. "Hehehee... siamo un po' suscettibili, eh, caro il mio verginello?" affermò, strappando uno sghignazzo anche a Rukia. "Come potete vedere... questa volta ho pensato di apparire con un po' di vestiti addosso, anche perchè conoscendo qualcuno qui presente... avrei potuto essere oggetto di qualche apprezzamento non proprio casto! Dico bene, Kisuke-chan?"

Urahara non perse il suo tono ironico. "Oooh, mia cara Yoruichi! Sono un po' ferito dalle tue insinuazioni... pensi forse che io sia il tipo di uomo che farebbe una cosa del genere?" affermò, con tono falsamente innocente. Ovviamente, Yoruichi non era tipo da farsi incantare tanto facilmente...

"Usare quel tono con me non serve a niente, Kisuke-chan, e lo sai bene!" affermò la ex-capitana con un sorriso arguto... molto simile, notarono Ichigo e i suoi compagni, a quello di un gatto del Cheshire! "Ormai ti conosco... ma comunque, passando a quello che sono venuta qui a dire... alla Soul Society si stanno muovendo, finalmente! E... hanno trovato qualcuno, qui nel mondo umano, che guarda caso è in grado di vedere gli Hollow e farli fuori! Sei ragazze, per l'esattezza!"

"Cosa? Vuoi dire che... ci sono delle ragazze dotate di poteri spirituali... di cui non sapevamo nulla?" esclamò Kon, smuovendo finalmente i suoi pensieri della bellezza dalla pelle scura davanti a lui. Anche Urahara, che era noto per avere quasi sempre la situazione sotto controllo, sembrò vagamente sorpreso da quella notizia...

"E come abbiamo fatto a non notarle fino a questo momento? Le Tredici Divisioni... non hanno mai fatto niente contro di loro?" esclamò stupefatto Ichigo. I Seireitei non erano conosciuti per la loro tolleranza nei confronti delle persone che combattevano gli Hollow per conto loro, come la storia dei Quincy dimostrava ampiamente...

Yoruichi alzò le spalle. "Non chiedetemi perchè, ma fino a questo momento, queste ragazze non hanno mai avuto modo di affrontare degli Hollow..." rispose. "In effetti, c'è motivo di credere che questi Hollow siano stati appositamente indirizzati contro di loro da chi sappiamo noi. Al momento, il capitano Jushiro Ukitake della Tredicesima Divisione - uno dei capitani più diplomatici, per fortuna - è stato mandato per parlare con queste ragazze... Pretty Cure, mi sembra che si chiamino... e a quanto ho capito, loro hanno chiesto di unirsi alla Soul Society per aiutarli a tenere a bada la minaccia degli Hollow."

"Pretty Cure?" chiese Rukia, corrugando la fronte. "E che razza di nome sarebbe?"

"Mah, non lo so... mai sentito prima..." rispose Orihime. "Sembra il nome di un gruppo di ragazze di quegli anime di maghette che guardo qualche volta..."

Uryu alzò le spalle. "Qualunque cosa siano, a me basta che non siano d'intralcio." affermò. "Abbiamo già abbastanza problemi a cui pensare... spero che a questi non si aggiunga dover fare da balia a delle dilettanti..."

"Capisco..." riflettè Ichigo, annuendo lentamente. "Quindi, le cose si stanno facendo più complicate, eh? Devo ammettere che sarei curioso di incontrarle, queste Pretty Cure... da come ne sento parlare, sembrano tipe in gamba..."

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Una cella di una prigione di massima sicurezza nella dimensione degli youkai, infinitamente vicino e al tempo stesso lontano dal mondo umano...

L'occupante della cella blindata si coprì gli occhi con fastidio quando, con un cigolio sinistro, la pesante porta si aprì e ne entrarono degli accecanti raggi di luce artificiale, mentre sulla soglia si intravedevano, in maniera confusa, le figure di due alti umanoidi alati dalla testa d'aquila, che tenevano tra le mani delle alabarde finemente cesellate. Accompagnavano qualcuno... ma la prigioniera, che ormai da mesi languiva in quella cella, non aveva idea di chi poteva essere...

"Ugh..." mormorò la donna... una persona sulla prima trentina, che indossava il completo da carcerata e aveva i capelli verdi chiari, legati in numerose treccine che fuoriuscivano da una bandana rossa legata sul suo capo, e si attorcigliavano attorno alla sua testa come tanti serpenti inferociti. Il suo sguardo era acuto e feroce, e aveva le pupille ellittiche come quelle delle vipere. "Che cosa volete da me, adesso? Ho risposto a tutte le domande che mi avete fatto... non ho più nulla da dichiararvi!"

"Hitomi Ishigami." disse, con voce morbida, uno dei carcerieri, spiegando appena un po' le sue ali. "Abbiamo ricevuto l'ordine di farti uscire. Da questo momento in poi, sei libera... qualcuno, che noi abbiamo accompagnato fin qui, ha voluto pagare la tua cauzione e farti uscire da qui... anche se a mio parere, per quello che hai cercato di fare alla Youkai Academy, meriteresti che non ti venisse concessa alcuna grazia."

Hitomi Ishigami, una gorgone ed ex-insegnante di educazione artistica alla Youkai Academy, espulsa dopo che il club del giornalino scolastico aveva scoperto che aveva pietrificato alcune studentesse per "mantenere la loro bellezza artistica per sempre", corrugò la fronte, segnata da una piccola cicatrice fattale da Moka Akashiya durante il loro primo scontro. "Hm? Qualcuno ha pagato per... farmi uscire da questo buco puzzolente?" chiese. "E chi potrebbe essere? Non conosco nessuno che sarebbe interessato a fare questo."

I carcerieri si spostarono, facendo entrare una terza figura... una figura dall'aspetto umano, alta e regale, con vestiti di foggia aristocratica ed un incedere altezzoso, sicuro di sè. Era un giovanotto alto, dallo sguardo sprezzante e scompigliati capelli biondi, che indossava una sorta di mantello nero dall'interno piumato, oltre che un elegante completo di camicia bianca, pantaloni neri e stivali, tutti di foggia squisita. Portava un fioretto dall'elsa dorata appeso al fianco, infilato in un fodero nero e argentato... e in quel momento, stava guardando Hitomi con grande interesse, porgendole una mano in segno di accordo.

"Chiedo scusa per il disturbo." disse, con tono falsamente affabile, mentre i secondini si allontanavano di malavoglia ad un cenno della sua mano. "Sono io la persona che ha pagato per la sua scarcerazione. Io sono il principe Severin, erede della famiglia della Fenice... e sono un uomo innamorato del suo senso artistico e della sua determinazione, signorina Ishigami!"

Hitomi sbattè gli occhi stupita, anche se il suo cipiglio feroce non svanì. "Hm? E cosa potrebbe volere da me... un membro della prestigiosa famiglia della Fenice, eh?" chiese con sospetto. "Al momento io sono solo un'insegnante d'arte che ha perso il posto e la dignità... per colpa di quattro marmocchi che dovevano ficcare il naso in affari che non li riguardavano!"

Severin sorrise sinistramente. "Hehehee... sì, ho sentito parlare di quel piccolo... incidente, se così possiamo definirlo." affermò. "E proprio per questo penso che ci possiamo venire incontro a vicenda. La Youkai Academy è per noi un nemico comune, giusto? Quindi... ho pensato che se ci mettessimo assieme, avremmo maggiori possibilità di sopraffarli! Soprattutto se considera... che al momento, sto portando dalla mia parte anche l'organizzazione che risponde al nome di Fairy Tale! Che ne dice... la attira l'idea di perseguire con me e con loro... la sua vendetta contro Tsukune Aono e Moka Akashiya?"

Le trecce serpentine della gorgone si agitarono sinistramente, e un ghigno crudele graziò il volto di Hitomi.

"Quando cominciamo?"

"Oh, è già tutto cominciato, signorina Ishigami!" rispose Severin, mentre la sua nuova complice gli stringeva la mano in segno di accordo. "E' tutto già in moto, e ora non devo fare altro che dare una piccola spinta!"

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CONTINUA...

  
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