Anime & Manga > Twin Princess
Segui la storia  |       
Autore: Kitty For Peace    29/09/2012    1 recensioni
Fine ha ventiquattro anni,una ragazza come tante,che sta per coronare il suo sogno d’amore. Finalmente è arrivato il gran giorno,ma il destino decide di giocarle un brutto scherzo: pochi minuti prima dell’inizio della cerimonia,il fidanzato Shade rimane gravemente ferito a causa di un incidente stradale. Il ragazzo entra in coma,le possibilità di risvegliarsi sono scarse. Fine ogni giorno si reca in ospedale,facendogli ascoltare canzoni e sfogliando vecchi album,ricostruendo la loro vita insieme.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 4



La giornata dai Torre passò molto più in fretta del previsto.
Dopo quella domanda,mi imposi di non andare oltre. Per fortuna Alessia,distratta com’era,non si interessò più di tanto. 
Alle sette,presi il pullman per il mio paese in piazza.
Quel giorno non avevo voglia di ascoltare la musica,mi appoggiai con la testa al finestrino e passai il tempo ad osservare svogliatamente il paesaggio.
Arrivata a casa,non cenai neppure. Rein saltellava da un angolo all’altro della cucina descrivendo il momento ‘’trionfale’’ della sua elezione a rappresentante di classe.
Salii le scale che portavano alla mia camera,non mi misi neanche il pigiama e mi catapultai nel letto.
La mattina dopo,la sveglia suonò alle sette meno dieci.
Mi alzai velocemente,presi dall’armadio la prima maglia che mi capitò sotto mano.Per mia fortuna,i pantaloni non erano stropicciati. Mi pettinai alla in fretta e in furia e,senza neanche aspettare mia sorella,corsi fino alla fermata.
Arrivai che erano le sette e due minuti. Non c’era nessuno oltre a me.
Una paura tremenda mi assalì.
Guardai di nuovo il telefono:le sette e tre.
Proprio in quel momento,sentii un clacson che mi era familiare.
Tirai un sospiro di sollievo vedendo la vettura blu che si avvicinava a me. Salii velocemente,come per paura che rimanessi a terra. L’autista se ne accorse.
-Ehi,giovanotta!Cos’è quest’aria avvilita?-chiese l’uomo sorridendo.
Mi era molto simpatico,tutti lo chiamavano zio.
-Zio Cosimo,ho avuto paura di aver perso il pullman.- risposi sedendomi al primo posto.
-Scusami,ma stamattina sono arrivato tardi al deposito. La prossima volta mi fai uno squillo sul telefono, ok ?-
Sorrisi. Ci trattava come suoi figli. Ma quelle poche volte che si arrabbiava,diventava tremendo.
Dopo un’ora di viaggio,arrivai a scuola mezza insonnolita. Sentivo le palpebre pesanti,ero sicura che sarei crollata appena arrivata in classe. Appena scesi le scale,notai che ero la prima ad arrivare.
Infatti,nessuno passeggiava per i corridoi e le aule erano deserte. Solo un bidello girava per le classi distribuendo i registri rilegati da una copertina blu e con un’etichetta bianca sopra.
Entrai nella mia aula e mi diressi subito alla finestra.
Mi appoggiai col braccio sul davanzale,aspettando che arrivasse qualcuno.
Dopo dieci minuti,arrivarono Martino e Stella,seguiti da Alessia e Anita. In un quarto d’ora la classe si riempì e la Giordano arrivò più precisa che mai.
Per prima cosa,chiuse la porta di quella che sembrava una cella,si accomodò con un sorriso beffardo sul volto e fece l’appello. Subito dopo,disse che nella nostra classe sarebbe venuto un ragazzo che doveva recuperare una verifica,e ci raccomandò di essere il più silenziosi possibile.
Anita tornò dopo cinque minuti,seguita dal ragazzo in questione.
Il tizio entrò solo dopo il permesso della prof ed entrò salutando.
No,doveva essere uno scherzo.
Non poteva essere proprio lui.

Di tante ore che aveva la Giordano,doveva fare il compito proprio in classe mia?
Prese una sedia da un banco vuoto e si accomodò al lato destro della cattedra.
La prof incominciò a spiegare la routine in francese,distribuendo verbi e nozioni a destra e a manca,elencando termini ed esempi a non finire. Non aprii neanche il quaderno per scrivere. Ogni tanto gettavo un’occhiata al libro.
L’aria era più calda del solito,nonostante fosse fino ottobre.
Shade si tolse la sciarpa viola che indossava e l’appoggiò sulla sedia.
L’ora passò velocemente,lui consegnò il foglio e se ne andò.
Ma la sciarpa era lì,sulla sedia.
La Giordano se ne accorse quando era già uscito,la prese in mano e disse:
-Fine!Portagliela,prima che rientri in classe!-
Ma perché proprio io?Incominciai a credere che si trattasse di uno scherzo.
Su venti persone,perché proprio me?
Che stupida,forse perché ero la più vicina alla cattedra e di conseguenza a lei.
Anzi,tolgo anche il forse.
Mi alzai,afferrai la sciarpa e uscii velocemente dall’aula.
Pregai non so neanche io quale Santo di non fare una brutta figura con lui.
Era lì,in fondo al corridoio,al distributore. Mi avvicinai alla ricerca delle parole da usare.
-Scusami,hai dimenticato questa-dissi toccandogli il braccio.
Lui si girò e sorrise.
-Grazie mille!Ci sono molto affezionato.è l’ultimo regalo di una persona cara che purtroppo non c’è più.-rispose abbassando la testa,per coprire qualche lacrima che gli rigava il viso.
Rimasi immobile.
Io non gli avevo chiesto ulteriori informazioni. Forse aveva bisogno di parlare con qualcuno.
Proprio mentre stava per riprendere la parola,uscì dal bagno una ragazza dai capelli ricci che lo abbracciò appena lo vide.
-Amore!Cos’è questa brutta cera?Hai finito di fare la verifica?Su,torniamo in classe!-disse la tizia in questione
Ma Shade non si mosse,voleva ancora dirmi qualcosa.
-Muoviti!-sibilò la riccia strattonandolo per un braccio.
Mi salutò con la mano e scomparì in fondo al corridoio. Quell’arpia continuò a blaterare non so cosa,passando un braccio intorno al collo di Shade. Io rimasi nel punto dov’ero,rigida come una statua.
Mentre quello sguardo triste mi martellava la mente.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Twin Princess / Vai alla pagina dell'autore: Kitty For Peace