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Autore: Tatika_Tai_Tacchan    29/09/2012    2 recensioni
Una ragazza inseguita da crudeli abusatori che si tramuta in un lupo, un ragazzo ignorato dai genitori che scappa di casa, entrambi in una sola foresta.
Questa è la mia prima storia a capitoli ed è un po' horror un po' introspettiva ed un po' romantica! Se la leggerete mi farete molto felice!
Genere: Azione, Horror, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Si chiamava Ambrogio, ma nessuno a Lesignano de Bagni conosceva quel nome; quelli del bordello si rivolgevano a lui come ad un capo, mentre per tutti gli altri era semplicemente il signor Guareschi.
 Ambrogio era il padrone del “ Sexy Village” il bordello del paese, ma per il resto delle persone era solo un simpatico vecchietto.
I piedi sulla scrivania, il “simpatico vecchietto” fumava con un’espressione indecifrabile dipinta sul volto, aveva appena finito di mettere a posto i conti di fine mese, ci teneva tantissimo a svolgere quella mansione da solo, dal momento che in fatto di soldi non si fidava di nessuno; d’altra parte fidarsi non rientrava nelle caratteristiche del boss, neanche sua figlia poteva sapere quello che gli frullava per la testa in quel momento.
“Ehi!” una voce riscosse il vecchio dai suoi pensieri, l’uomo che era appena entrato nel suo ufficio era alto, magro, atletico e innegabilmente bello, i tratti duri del suo volto erano contratti in un’espressione corrucciata, aveva labbra sottili piegate in una smorfia di disapprovazione e occhi di un gelido azzurro si guardavano intorno duri e diffidenti, sembrava giovane, sui trent’anni; il vecchio parve un po’ sorpreso: “Quando gli ho chiesto un paio di tagliagole non mi aspettavo avrebbe mandato te! Ah che piacere vederti è davvero passato moltissimo tempo dall’ultima volta che…” iniziò tranquillo Ambrogio “Taglia corto!” lo apostrofò l’uomo interrompendolo “Sempre di poche parole non è vero Uri?!!” sospirò quasi deluso il boss, poi sorrise stancamente chiudendo gli occhi e passandosi una mano sulla fronte, un soffio di vento entrò lieve dalla finestra aperta, una brezza pigra e calda che smosse appena i capelli dell’uomo chiamato Uri, capelli arruffati che gli arrivavano alle spalle, di un castano cenere; “Non sono venuto solo!” come al solito Uri preferiva parlare il meno possibile, il vecchio boss alzò uno sguardo cupo su di lui:”Senti Uri non me ne importa un bel niente di chi hai portato con te, quello che voglio è che tu ti infili in quel bosco e da bravo cagnolino mi riporti l’osso! Ovvero quella puttana in fuga che da un po’ di tempo si diverte a squartare i miei compaesani!” gli spiegò con voce roca, ad Uri non piaceva affatto essere trattato da sotto in su da chi non riconosceva come suo superiore, ma con l’uomo che aveva davanti c’era poco da scherzare, a prima vista non sembrava un tipo pericoloso, piuttosto un simpatico vecchietto, ma pareva aver notato i muscoli contratti di Uri e la sua mano che sfiorava dolcemente la tasca sinistra della giacca in cerca di un pretesto per impugnare la pistola che vi nascondeva. Qualcuno bussò alla porta e l’aprì senza aspettare l’avanti: “C’è qualche problema?!!”  chiese minaccioso il ragazzo che stava sulla porta scrutando l’interno “È un po’ che siete la dentro maestro” continuò con voce tagliente senza degnare Ambrogio di una sola occhiata, aveva ribelli capelli dorati stretti in un’alta coda di cavallo e penetranti occhi nocciola, era bassino, ma non si sarebbe detto gracile, teneva una mano sul pomello e l’altra sprofondata in una tasca; “Nessun problema figliolo!” replicò placidamente il boss “Guarda te che due simpaticoni mi hanno inviato!” non poté trattenersi dal commentare “Ad ogni modo sapete qual è il vostro compito quindi buona fortuna!” concluse Guareschi, l’uomo si voltò “Andiamo Will” ordinò, ma si bloccò alle parole del vecchio “Ah Uri, quasi dimenticavo, non ti avvicinare a mia  figlia, Chiaro?!” Ambrogio sorrise freddamente, Uri non si voltò e non rispose, riprese a camminare seguito a ruota dal ragazzo biondo che a differenza del maestro si permise un’occhiata di disprezzo al proprietario del bordello ancora seduto alla scrivania.          
 
 
 
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Annamaria Guareschi correva verso il Sexy Village, poco fuori paese, zaino sulle spalle e viso ringhiante; entrò come una furia nel bordello e, mentre tutti si facevano cortesemente da parte al suo passaggio,si fiondò su per le scale catapultandosi nell’ufficio del padre:”Che cazzo significa!!??!!??” strillò sventolandogli davanti il cellulare “Qua c’è scritto:Non ti cacciare in situazioni pericolose, preferirei che non entrassi nel bosco. Mi vuoi spiegare che cazzo significa?!? Da quando io prendo ordini da te!!!” la ragazza avrebbe anche continuato a urlargli contro se il padre non avesse cominciato a parlare: “An, An!!! Calmati, quello che volevo dire è che io ho già mandato una squadra a rimettere la situazione a posto e non voglio saperti in pericolo quando non posso…” “Stronzate!!! No ma dico, lo sai quanto mi ha offerto quel bastardo di Masella??!?” chiese Anna le guance infiammate dalla rabbia ed i capelli rossi che si agitavano volando un po’ da tutte le parti “Calmati!!” tentò il padre ”Mille euro, capisci?!? Mille euro per tirare fuori dal bosco il figlio vivo, mi pare si chiami Lucas o qualcosa del genere, ottocentocinquanta per il ragazzino morto!!” spiegò Anna con gli occhi che le brillavano “Quindi non venirmi a rovinare la piazza perché che tu lo voglia o meno io entrerò in quel cazzo di bosco e ci caverò fuori il figlio sociopatico dell’avvocato!!!” esclamò lei prima di girare i tacchi e andarsene sbattendo la porta “An aspetta c’è una cosa importante che non ti ho detto!!” provò ancora a fermarla lui, ma la ragazza non tornò indietro.
 
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William era felice, come ogni volta che si preparava per un lavoro, non vedeva l’ora di essere in quel bosco e poter correre veloce come solo lui sapeva fare, estrarre i coltelli ed agire fare scattare i muscoli in affondi potenti e parate perfette, il suo maestro gli aveva insegnato come prima cosa a mirare e maneggiare bene qualsiasi tipo di arma da fuoco, ma lui aveva sempre prediletto le lame, il fascino tagliente dei grossi coltelli da caccia che danzavano attorno al corpo del suo maestro, Will era bravo a sparare ma per quel lavoro non voleva sprecare nemmeno un proiettile. Il ragazzo finì di pulire le armi e nascondersele addosso pronte per l’uso, si alzò dal tappeto puzzolente della buia e piccola stanza d’albergo prese le chiavi della macchina  e lanciò con noncuranza un’occhiata alla porta del bagno socchiusa, Uri era là dentro e si stava facendo una doccia, forse avrebbe dovuto chiamarlo, dirgli di sbrigarsi, il ragazzo si avvicinò socchiuse la porta, il maestro stava uscendo grondante d’acqua e Will entrò affrettandosi a porgergli un asciugamano, solo un paio di anni prima sarebbe arrossito a quella vista, ora guardava vagamente imbarazzato la schiena perfetta di Uri con l’enorme dragone cinese a colori che lanciava fiammate verso la sua spalla sinistra, Uri era mancino, Will non credeva che le fiamme lo volessero indicare, ma quel tatuaggio gli aveva sempre fatto pensare alla peculiarità del suo maestro; Uri era mancino e per uccidere usava la mano sinistra, la mano di satana, William invece era destro e aveva i capelli biondi sembrava quasi un angelo non fosse stato per i suoi profondi occhi castani di cui nessuno riusciva a vedere il fondo, dopotutto anche lui era un assassino.
Il ragazzo passò un dito sulle scaglie rosso rubino del dragone, sentendo i muscoli, di quella schiena a lui così familiare, irrigidirsi a contatto con la sua pelle, prima che Uri potesse sputare un qualsiasi bofonchiato rimprovero, Will disse: “Questo tatuaggio…non smetterà mai di piacermi. Ahah le fiamme del mancino!!!” suonava pateticamente come una scusa per quel contatto, ma Uri non ci badò, si limitò a allontanarsi per andare a prepararsi, senza dare risposte come suo solito, lasciandosi il suo allievo alle spalle e facendo sparire il drago rosso e dorato con un’anonima maglietta grigina.
 
************** Ok questo capitolo è davvero cortissimo, più che altro perchè è d'introduzione degli altri personaggi della storia, spero possiate comunque apprezzarlo e lasciarmi un commento di qualsiasi tipo, grazie mille a tutti quelli che leggono o leggeranno questa storia! Tai.
  
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