Empty Chairs at Empty Tables
There's a grief that can't be
spoken.
There's a pain goes on and on.
Empty chairs at empty tables
Now my friends are dead and gone.
Il
vuoto dei loro occhi.
Era tutto ciò ch’era riuscito a scorgere prima che
lo trascinassero via con
forza, intimandogli con fare minaccioso di tacere.
La
sua mente non era
ancora in grado di accettarlo. Il dolore gli opprimeva il petto in una
terribile morsa; non poteva essere vero, non doveva, e per questo
avrebbe fatto
di tutto, pur di tornare lì’.
Aveva
cercato di
aiutarli, Dio, se non aveva tentato con tutte le sue forze, ma era
comunque
troppo tardi. I loro occhi vitrei lo guardavano con insistenza, come ad
incolparlo, non avrebbe mai più dimenticato quello sguardo
Se
fosse arrivato solo
pochi minuti prima, se avesse capito in tempo, se…
Aveva
urlato, implorato
di andare ad aiutarli, ma gli sguardi che riceveva era colmi di
disgusto e
terrore, e in quel momento comprese che qualunque tentativo di fuga
sarebbe
stato vano.
Here they talked of revolution.
Here
it was they lit the flame.
Here
they sang about
`tomorrow'
And
tomorrow never came.
Faceva
freddo lì, si
strinse un po’ nel cappotto rattoppato e logoro, inspirando
dolorosamente
l’aria nei polmoni, riluttante.
Le
vie del paese erano
ormai deserte, per terra qualche ghirlanda un po’
spiegazzata, l’incarto di un
dolce, un pupazzetto giaceva abbandonato proprio in un angolino.
Camminava
strascicando i
piedi calcandosi un berretto scuro sul capo e, quasi senza accorgersene
si
ritrovò proprio nell’ultimo posto dove
s’erano riuniti insieme, prima che la
morte li inghiottisse tutti, uno dopo l’altro.
Chiuse
gli occhi e
strizzando le palpebre, nella speranza che riaprendoli tutto sarebbe
scomparso,
come un brutto sogno, e avrebbe potuto finalmente rivedere loro.
Per
un istante fu colto
dall’impulso di voltarsi e correre via. Non sopportava la
vista di quei tavoli,
di quelle sedie. Sorrise amaramente. Era davvero un codardo. Lui glielo
ripeteva sempre e doveva ammettere che non aveva tutti i torti.
Stette
a fissare
l’edificio per un po’, prima di decidere cosa fare.
L’orologio
intanto segnò le tre del mattino.
From the table in the corner
They
could see a world reborn
And
they rose with voices ringing
I
can hear them now!
The
very words that they had sung
Became
their last communion
On
the lonely barricade at dawn.
La
porta in legno era assai malandata, non
aveva neanche più il pomello, gli occorse solo una leggere
spinta perché
s’aprisse.
Vago
a lungo con lo sguardo, percorse
affamato ogni angolo del soffitto, ogni anfratto, sino a giungere a
quel
tavolo, dove sedevano sempre dopo le lezioni.
Gli
parve quasi di udire le loro voci, le
risate, e d'un tratto, tutti i ricordi celati a lungo nel suo animo
riaffiorarono e lo travolsero con violenza, per quanto tentasse di
scacciarli.
Non
voleva ricordare, ma guardandosi
intorno ogni angolo di quel posto gli rammentava dei pomeriggi passati
insieme,
delle riunioni pomeridiane, dei progetti per il futuro, ma la guerra
non aveva
avuto pietà per loro, come per tutti gli altri che se
n’erano andati
combattendo con coraggio, fino all’ultimo.
Oh
my friends, my friends forgive me
Lacrime
sottili percorsero il suo volto
mentre lo sguardo era fisso su di una delle assi marce del pavimento.
Avrebbe
voluto essere al suo posto. Questo
era stato il suo primo pensiero quel giorno.
That I live
and you are gone.
There's
a grief that can't be spoken.
There's
a pain goes on
and on
Eppure,
era lì, vivo, senza di loro.
Quanto
avrebbe
volute chieder loro perdono.
Phantom faces at the window.
Phantom
shadows on the
floor..
Li
vide, quella notte.
Si
trattò solo di pochi secondi, ma erano di nuovo
tutti accanto a lui: sorridevano, e i loro occhi erano pieni di vita
come non
se li ricordava da tanto tempo.
Allora,
sentì che il peso che gravava sulla sua anima
s’era un po’ alleggerito.
Empty chairs at empty tables
Where
my friends will meet no more
Non
fece in tempo a fare un solo passo verso di loro,
che erano già scomparsi.
Si
lasciò cadere a terra coprendosi il volto una mano,
esausto. Si guardò attorno ancora una volta prima di andar
via, lasciando
dietro di sé la porta aperta.
Lì
per lui c’erano ormai solo sedie vuote e la memoria
indelebile di una vita lontana.