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Autore: Ciack    16/04/2007    10 recensioni
"Non glielo chiederei se non fossi certa che solo sotto la sua tutela e a quella degli altri insegnanti Lilibeth potrà completare la sua istruzione e imparare a gestire i poteri di cui dispone e che, in parte, non ha ancora scoperto. Fino ad ora io e gli altri spiriti della foresta siamo riusciti a proteggerla e a tenerla nascosta, ma ora temo per la sua incolumità e prima imparerà a gestire le sue indubbie doti di strega meglio sarà.". una lettera arriva a Silente ed è solo l'inizio di un avventuroso ultimo anno, ricco di colpi di scena
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Capitolo 1

UNA RICHIESTA DI AIUTO

 

PREFAZIONE: potrebbe sembrare che il famoso Harry Potter abbia un ruolo marginale qui, ma non giudicate prima di essere arrivati fino in fondo e avere appreso cosa accadrà durante…

 

Albus Silente, Direttore della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, guardò fuori della finestra, la luna era alta nel cielo e illuminava l’ampio giardino del castello, i suoi raggi saltavano da un’increspatura all’altra del lago (evidentemente la piovra gigante non riusciva a prendere sonno) e perfino la Foresta Proibita non sembrava neanche tanto sinistra a quella luce. Silente prese un lembo della sua tunica e vi pulì gli occhiali, poi tornò a prendere la lettera ancora chiusa che aveva poggiato sul tavolo. Nonostante fosse passato molto tempo dall’ultima volta che l’aveva vista, riusciva ancora a riconoscere la calligrafia che aveva scritto il destinatario sulla busta, era una scrittura bella, pulita, ma che rivelava la naturale irrequietezza della sua proprietaria. A poco a poco gli vennero in mente due grandi occhi blu ghiaccio, freddi solo superficialmente, che ben si assortivano con la sensazione di forza che veniva emanata da quel corpo snello e agile. Silente rimase alcuni minuti soprappensiero in preda ai ricordi, alla fine si decise a lacerare lo strano sigillo di resina e a spiegare il foglio.

 

“15 Agosto

Caro Albus Silente,

posso immaginare la sua sorpresa nel ricevere una mia così inaspettata missiva, ma la prego di accettare la mia richiesta di accogliere nella sua prestigiosa scuola mia figlia Lilibeth. Sebbene ella non abbia frequentato come i suoi coetanei i primi anni scolastici, il suo livello di apprendimento è pari a quello degli altri, come sono sicura potranno ben dimostrare i risultati dei test d’ammissione a cui immagino vorrete sottoporla se accetterete la mia richiesta – l’anziano preside sorrise leggermente al pensiero della non cambiata orgogliosità della sua ex alunna – so che questo caso va contro la normale procedura, ma la prego lo stesso di fare uno strappo alla regola. Non glielo chiederei se non fossi certa che solo sotto la sua tutela e a quella degli altri insegnanti Lilibeth potrà completare la sua istruzione e imparare a gestire i poteri di cui dispone e che, in parte, non ha ancora scoperto. Fino ad ora io e gli altri spiriti della foresta siamo riusciti a proteggerla e a tenerla nascosta, ma ora temo per la sua incolumità e prima imparerà a gestire le sue indubbie doti di strega meglio sarà. Temo che qui non possa più essere al sicuro, ma certo lo sarà lì da lei. Non le chiedo questa cortesia solo per questo motivo, Lilibeth è una strega, non deve crescere diversa dagli altri più di quanto non abbia già fatto ed è mio desiderio, forse l’ultimo, che frequenti la stessa scuola mia e di suo padre.

Il corvo che le ho mandato rimarrà da lei fino a quando il Consiglio degli insegnanti non avrà preso una decisione a riguardo. Aspetto una sua risposta, sperando sia affermativa.”

Accluso a questa lettera c’era un altro foglio contenente una descrizione sommaria degli studi effettuati da Lilibeth, ma Silente decise di rimandarne la lettura. Il tutto non era firmato. Una dimenticanza? Poco probabile perché l’autrice, Silente lo sapeva bene, era un tipo molto precisino, lo evidenziava anche il fatto che non si fosse persa in salamelecchi, ma fosse subito arrivata al punto che le premeva. Aveva riconosciuto la calligrafia, ma la sua ex studentessa non poteva essere certa che sarebbe accaduto. In fondo erano passati diversi anni da quando studiava lì. Quel piccolo particolare lo tormentava e alla fine giunse a due possibili conclusioni: la prima era che forse sperava di non essere riconosciuta per non pregiudicare in qualche modo l’accettazione della figlia, cosa peraltro già difficile a quelle condizioni; la seconda, ed era quella che più preoccupava Silente, ed era avvalorata dai chiari riferimenti a un pericolo, era che temeva che la lettera fosse intercettata e si potesse risalire al mittente. Anche nell’indirizzo, notò Silente, la donna aveva evitato di far menzione al luogo d’arrivo, si era limitata a scrivere Al Preside della Scuola.

L’anziano uomo ritornò a guardare fuori della finestra, rifletteva. Dopo tanti anni Tess, la sua ex alunna, si era rifatta viva. Cosa le era successo in tutto quel tempo? Come aveva fatto a nascondere lei stessa e Lilibeth? Non importava tanto il come, quanto il risultato, ma ora Tess gli stava chiedendo il suo aiuto, cosa era cambiato? Tess non era una sciocca, passionale, testarda e orgogliosa sì, ma non era certo una sciocca. Se credeva di non potere essere più in grado di proteggere Lilibeth, dovevano esserci dei motivi seri dietro a tutta la faccenda.

Motivi che prudentemente non aveva spiegato nella lettera.

-         Mi avete cercato Preside? -

-         Eh? Oh sei tu, entra pure e chiudi la porta –

Era Minerva McGranitt, professoressa di Trasfigurazione, responsabile della casata di Grifondoro, nonché Vicepreside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Era alta una testa in meno di Silente, ma guardava comodamente dall’alto in basso (nel senso letterale del termine) la maggior parte dei suoi colleghi. Aveva i capelli sempre perfettamente puliti e in ordine, tenuti raccolti in una crocchia sulla testa, che si mormorava non sciogliesse mai se non quando doveva lavarli. La cura che impiegava per sistemare i suoi capelli, pur essendo solo un fattore secondario esprimeva appieno il suo carattere. Era estremamente severa e rigida e non sopportava nulla che non fosse al suo posto. Questa sua puntigliosità però, nonostante non fosse propriamente apprezzata dagli studenti aveva sempre avuto effetti molto positivi. La professoressa McGranitt non aveva mai regalato un voto, ogni risultato lo faceva sudare, ma preparava maledettamente bene. Come si impegnava al massimo lei per aiutare i volenterosi e insegnar loro la materia, allo stesso modo pretendeva che si impegnassero gli studenti. Era una strega “tutta d’un pezzo”, ma si mormorava che sotto a quello sguardo severo si nascondesse un cuore che palpitava da sempre per Albus Silente. Comunque erano solo voci, a nessuno risultava che fra i due ci fosse qualcosa di più di un solido legame d’amicizia e di stima reciproca.

-         Siediti Minerva, abbiamo molte cose di cui discutere - la professoressa lo guardò da dietro i suoi occhiali cercando di decifrare la strana espressione che c’era sul viso di Silente. - Poche ore fa mi è arrivata una lettera molto importante e vorrei che mi dessi il tuo parere a riguardo - le porse il foglio e guardò il viso dell’amica diventare una maschera impenetrabile.

-         Preside la lettera non è firmata, magari è solo uno scherzo di cattivo gusto...-

-         Oh andiamo Minerva! Ambedue sappiamo che non è così! Tess è ancora viva e ci ha chiesto di accogliere sua figlia Lilibeth fra i nostri studenti. Ora sta a noi decidere cosa fare –

Silente non aveva alzato la voce, ma il suo tono era stato deciso. I due contemplarono tutti gli aspetti della faccenda e decisero che il giorno dopo ne avrebbero parlato con tutti gli altri insegnanti di Hogwarts.

 

§§§§§§§§§§

-         Insomma Harry, ancora con quel coso? Quando imparerai ad usare le beldente?!-

Il giovane Potter sorrise, le beldente erano delle specie di mentine, che messe in bocca esplodevano e liberavano un liquido che puliva i denti.

-         Ron, per piacere non ricominciare, mi trovo molto meglio ad usare il dentifricio e lo spazzolino, combino meno guai e…è più sicuro -

Il terzultimo dei figli Weasley si mise a ridere apertamente e da dietro la porta giunse la risata soffocata di altre persone. Evidentemente tutti erano ansiosi di vedere se la scena dell’altro giorno si sarebbe ripetuta. Ron era riuscito a convincere Harry a lasciar perdere i suoi strumenti di pulizia orale da Babbano e a usare le beldente, “dimenticandosi” di dirgli che Fred e George le avevano stregate. Il risultato era stato disastroso, ma divertentissimo. Appena messa in bocca, la beldente era esplosa, ma invece di liberare la solita quantità di liquido, ne aveva prodotto a litri. Harry aveva subito cominciato a vomitare dappertutto il liquido arancione e quando finalmente era riuscito a tapparsi la bocca con le due mani, il fluido gli era spruzzato fuori dalle orecchie inondando tutto il bagno dei colori più strani (dall’orecchio sinistro uscivano verde e giallo, mentre dal destro uscivano violetto e rosso). Naturalmente la signora Weasley si era molto arrabbiata con i gemelli e con Ron, ma alla sera con suo marito, mentre nessuno li sentiva, aveva concordato anche lei nel riconoscere che Harry era davvero molto buffo con la bocca tappata e con tutto quel liquido colorato che gli usciva dai lati della testa. Da quando i gemelli erano entrati in società con Zonko, il proprietario dell’Emporio degli scherzi, la loro casa era diventata un vero e proprio laboratorio. Ovviamente ogni invenzione, prima di essere messa in commercio, doveva essere testata e chi meglio dei loro famigliari (poteva servire allo scopo…ehm cioè) poteva comprenderli se facevano qualche piccolo errore? Quando mamma Weasley sgridava i suoi due figli, che spesso avevano anche la complicità del fratello Ron, si sforzava di rimanere seria, ma alla fine cedeva quasi sempre al riso a sentire le scuse strampalate che si inventavano quei monelli. Harry se ne era accorto, il giorno stesso del suo arrivo, circa una settimana prima. Fred, George e Ron erano venuti a prenderlo in Privet Drive numero 4, dove abitava fin da piccolo assieme ai suoi zii Babbani. I Dursley mal sopportavano il loro giovane parente, odiavano la magia e ancora di più quella “feccia disadattata” degli amici di Harry. Quando i tre fratelli si erano materializzati in casa, gli zii di Harry avevano subito cominciato a essere scortesi e loro figlio si era nascosto nella vasca da bagno. I tre offesisi allora avevano dato sfogo ai loro trucchi migliori e oltre al resto, tipo trasformare la macchina nuova di zio Vernon in una calessino fucsia e zia Petunia in una bertuccia, avevano trasfigurato il cugino di Harry in un’anatra. Al loro ritorno la signora Weasley aveva dato fuori di matto, rimproverandoli di essersi comportati da irresponsabili. Loro si erano difesi raccontando i mortali pericoli dai quali avevano salvato Harry (la trasformazione di Dudley, secondo loro era dato da un rarissimo virus anatrino), e di come loro stessi avessero rischiato la vita alla vista del colore del mezzo di zio Vernon, per non parlare di zia Petunia, che era saltata in testa a Ron in cerca di pidocchi. Alla fine insomma erano riusciti a farla franca, anche perché con loro era venuto Harry, per il quale mamma Weasley aveva un vero debole, e quindi la loro ultima marachella era passata in secondo piano, all’idea delle cose da preparare per il loro ospite.

In una precedente lettera Ron gli aveva parlato di una novità in famiglia e con sua grossa sorpresa Harry, mentre erano lì in bagno a scherzare sulla sua esperienza con le beldente, la vide. Quando era arrivata tutti si erano zittiti e il riso si era tramutato in un sorriso pieno di tenerezza. Era un cosino minuscolo coperto da una tutina rosa pastello, che guardava tutti con due occhioni nocciola dolci, dolci.

-         Scusami Harry se non ti ho detto niente prima, ma volevamo farti una sorpresa, fino adesso è stata al Ministero della Magia, sezione neonatale per fare le normali visite di controllo. Harry, ti presento mia sorella Lulla-

Disse orgoglioso Ron prendendo quel fagottino dal ciuffo rosso (non per nulla era una Weasley) dalle braccia di suo padre e posandole fra quelle di Harry.

 

 

 

Forse qualcuno se ne sarà accorto, ma questa fan fic era già su efp da diversi anni, ma poi l’avevo lasciata perdere, invece adesso l’ho ripresa in mano. Ho anche apportato dei cambiamenti e delle correzioni. Spero che questo primo capitolo, vi sia piaciuto nonostante ci sia poca azione e sia per la maggior parte descrittivo. Ho introdotto tre nuovi personaggi: Tess, sua figlia Lilibeth e la piccola Lulla Weasley e…se fossi in voi non mi perderei i prossimi capitoli. Vi assicuro che più avanti la magia, l’azione, i colpi di scena e, ma sì, anche i momenti un po’ più tranquilli e romantici non mancheranno. Ora recensitemi per favore, ditemi cosa avete apprezzato di più e cosa proprio non vi è piaciuto in modo che possa migliorare questo e i prossimi capitoli!

Vi ringrazio!!

Vi aspetto al prossimo capitolo!!

 

  
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