Capitolo
1
UNA
RICHIESTA DI AIUTO
PREFAZIONE:
potrebbe sembrare che il famoso Harry Potter abbia un ruolo marginale qui, ma
non giudicate prima di essere arrivati fino in fondo e avere appreso cosa
accadrà durante…
Albus
Silente, Direttore della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, guardò
fuori della finestra, la luna era alta nel cielo e illuminava l’ampio giardino
del castello, i suoi raggi saltavano da un’increspatura all’altra del lago
(evidentemente la piovra gigante non riusciva a prendere sonno) e perfino la
Foresta Proibita non sembrava neanche tanto sinistra a quella luce. Silente
prese un lembo della sua tunica e vi pulì gli occhiali, poi tornò a prendere la
lettera ancora chiusa che aveva poggiato sul tavolo. Nonostante fosse passato
molto tempo dall’ultima volta che l’aveva vista, riusciva ancora a riconoscere
la calligrafia che aveva scritto il destinatario sulla busta, era una scrittura
bella, pulita, ma che rivelava la naturale irrequietezza della sua
proprietaria. A poco a poco gli vennero in mente due grandi occhi blu ghiaccio,
freddi solo superficialmente, che ben si assortivano con la sensazione di forza
che veniva emanata da quel corpo snello e agile. Silente rimase alcuni minuti
soprappensiero in preda ai ricordi, alla fine si decise a lacerare lo strano
sigillo di resina e a spiegare il foglio.
“15
Agosto
Caro
Albus Silente,
posso
immaginare la sua sorpresa nel ricevere una mia così inaspettata missiva, ma la
prego di accettare la mia richiesta di accogliere nella sua prestigiosa scuola
mia figlia Lilibeth. Sebbene ella non abbia frequentato come i suoi coetanei i
primi anni scolastici, il suo livello di apprendimento è pari a quello degli
altri, come sono sicura potranno ben dimostrare i risultati dei test
d’ammissione a cui immagino vorrete sottoporla se accetterete la mia richiesta – l’anziano preside sorrise
leggermente al pensiero della non cambiata orgogliosità della sua ex alunna – so
che questo caso va contro la normale procedura, ma la prego lo stesso di fare
uno strappo alla regola. Non glielo chiederei se non fossi certa che solo sotto
la sua tutela e a quella degli altri insegnanti Lilibeth potrà completare la
sua istruzione e imparare a gestire i poteri di cui dispone e che, in parte,
non ha ancora scoperto. Fino ad ora io e gli altri spiriti della foresta siamo
riusciti a proteggerla e a tenerla nascosta, ma ora temo per la sua incolumità
e prima imparerà a gestire le sue indubbie doti di strega meglio sarà. Temo che
qui non possa più essere al sicuro, ma certo lo sarà lì da lei. Non le chiedo
questa cortesia solo per questo motivo, Lilibeth è una strega, non deve
crescere diversa dagli altri più di quanto non abbia già fatto ed è mio
desiderio, forse l’ultimo, che frequenti la stessa scuola mia e di suo padre.
Il
corvo che le ho mandato rimarrà da lei fino a quando il Consiglio degli insegnanti
non avrà preso una decisione a riguardo. Aspetto una sua risposta, sperando sia
affermativa.”
Accluso
a questa lettera c’era un altro foglio contenente una descrizione sommaria
degli studi effettuati da Lilibeth, ma Silente decise di rimandarne la lettura.
Il tutto non era firmato. Una dimenticanza? Poco probabile perché l’autrice,
Silente lo sapeva bene, era un tipo molto precisino, lo evidenziava anche il
fatto che non si fosse persa in salamelecchi, ma fosse subito arrivata al punto
che le premeva. Aveva riconosciuto la calligrafia, ma la sua ex studentessa non
poteva essere certa che sarebbe accaduto. In fondo erano passati diversi anni
da quando studiava lì. Quel piccolo particolare lo tormentava e alla fine
giunse a due possibili conclusioni: la prima era che forse sperava di non
essere riconosciuta per non pregiudicare in qualche modo l’accettazione della
figlia, cosa peraltro già difficile a quelle condizioni; la seconda, ed era
quella che più preoccupava Silente, ed era avvalorata dai chiari riferimenti a
un pericolo, era che temeva che la lettera fosse intercettata e si potesse
risalire al mittente. Anche nell’indirizzo, notò Silente, la donna aveva
evitato di far menzione al luogo d’arrivo, si era limitata a scrivere Al
Preside della Scuola.
L’anziano
uomo ritornò a guardare fuori della finestra, rifletteva. Dopo tanti anni Tess,
la sua ex alunna, si era rifatta viva. Cosa le era successo in tutto quel
tempo? Come aveva fatto a nascondere lei stessa e Lilibeth? Non importava tanto
il come, quanto il risultato, ma ora Tess gli stava chiedendo il suo aiuto,
cosa era cambiato? Tess non era una sciocca, passionale, testarda e orgogliosa
sì, ma non era certo una sciocca. Se credeva di non potere essere più in grado
di proteggere Lilibeth, dovevano esserci dei motivi seri dietro a tutta la
faccenda.
Motivi
che prudentemente non aveva spiegato nella lettera.
-
Mi
avete cercato Preside? -
-
Eh?
Oh sei tu, entra pure e chiudi la porta –
Era
Minerva McGranitt, professoressa di Trasfigurazione, responsabile della casata
di Grifondoro, nonché Vicepreside della Scuola di Magia e Stregoneria di
Hogwarts. Era alta una testa in meno di Silente, ma guardava comodamente
dall’alto in basso (nel senso letterale del termine) la maggior parte dei suoi
colleghi. Aveva i capelli sempre perfettamente puliti e in ordine, tenuti
raccolti in una crocchia sulla testa, che si mormorava non sciogliesse mai se
non quando doveva lavarli. La cura che impiegava per sistemare i suoi capelli,
pur essendo solo un fattore secondario esprimeva appieno il suo carattere. Era
estremamente severa e rigida e non sopportava nulla che non fosse al suo posto.
Questa sua puntigliosità però, nonostante non fosse propriamente apprezzata
dagli studenti aveva sempre avuto effetti molto positivi. La professoressa
McGranitt non aveva mai regalato un voto, ogni risultato lo faceva sudare, ma
preparava maledettamente bene. Come si impegnava al massimo lei per aiutare i
volenterosi e insegnar loro la materia, allo stesso modo pretendeva che si
impegnassero gli studenti. Era una strega “tutta d’un pezzo”, ma si mormorava
che sotto a quello sguardo severo si nascondesse un cuore che palpitava da
sempre per Albus Silente. Comunque erano solo voci, a nessuno risultava che fra
i due ci fosse qualcosa di più di un solido legame d’amicizia e di stima
reciproca.
-
Siediti
Minerva, abbiamo molte cose di cui discutere - la professoressa lo guardò da
dietro i suoi occhiali cercando di decifrare la strana espressione che c’era
sul viso di Silente. - Poche ore fa mi è arrivata una lettera molto importante
e vorrei che mi dessi il tuo parere a riguardo - le porse il foglio e guardò il
viso dell’amica diventare una maschera impenetrabile.
-
Preside
la lettera non è firmata, magari è solo uno scherzo di cattivo gusto...-
-
Oh
andiamo Minerva! Ambedue sappiamo che non è così! Tess è ancora viva e ci ha
chiesto di accogliere sua figlia Lilibeth fra i nostri studenti. Ora sta a noi
decidere cosa fare –
Silente
non aveva alzato la voce, ma il suo tono era stato deciso. I due contemplarono
tutti gli aspetti della faccenda e decisero che il giorno dopo ne avrebbero
parlato con tutti gli altri insegnanti di Hogwarts.
§§§§§§§§§§
-
Insomma
Harry, ancora con quel coso? Quando imparerai ad usare le beldente?!-
Il
giovane Potter sorrise, le beldente erano delle specie di mentine, che messe in
bocca esplodevano e liberavano un liquido che puliva i denti.
-
Ron,
per piacere non ricominciare, mi trovo molto meglio ad usare il dentifricio e
lo spazzolino, combino meno guai e…è più sicuro -
Il
terzultimo dei figli Weasley si mise a ridere apertamente e da dietro la porta
giunse la risata soffocata di altre persone. Evidentemente tutti erano ansiosi
di vedere se la scena dell’altro giorno si sarebbe ripetuta. Ron era riuscito a
convincere Harry a lasciar perdere i suoi strumenti di pulizia orale da Babbano
e a usare le beldente, “dimenticandosi” di dirgli che Fred e George le avevano
stregate. Il risultato era stato disastroso, ma divertentissimo. Appena messa
in bocca, la beldente era esplosa, ma invece di liberare la solita quantità di
liquido, ne aveva prodotto a litri. Harry aveva subito cominciato a vomitare
dappertutto il liquido arancione e quando finalmente era riuscito a tapparsi la
bocca con le due mani, il fluido gli era spruzzato fuori dalle orecchie
inondando tutto il bagno dei colori più strani (dall’orecchio sinistro uscivano
verde e giallo, mentre dal destro uscivano violetto e rosso). Naturalmente la
signora Weasley si era molto arrabbiata con i gemelli e con Ron, ma alla sera
con suo marito, mentre nessuno li sentiva, aveva concordato anche lei nel
riconoscere che Harry era davvero molto buffo con la bocca tappata e con tutto
quel liquido colorato che gli usciva dai lati della testa. Da quando i gemelli
erano entrati in società con Zonko, il proprietario dell’Emporio degli scherzi,
la loro casa era diventata un vero e proprio laboratorio. Ovviamente ogni
invenzione, prima di essere messa in commercio, doveva essere testata e chi
meglio dei loro famigliari (poteva servire allo scopo…ehm cioè) poteva
comprenderli se facevano qualche piccolo errore? Quando mamma Weasley sgridava
i suoi due figli, che spesso avevano anche la complicità del fratello Ron, si
sforzava di rimanere seria, ma alla fine cedeva quasi sempre al riso a sentire
le scuse strampalate che si inventavano quei monelli. Harry se ne era accorto,
il giorno stesso del suo arrivo, circa una settimana prima. Fred, George e Ron
erano venuti a prenderlo in Privet Drive numero 4, dove abitava fin da piccolo
assieme ai suoi zii Babbani. I Dursley mal sopportavano il loro giovane
parente, odiavano la magia e ancora di più quella “feccia disadattata” degli
amici di Harry. Quando i tre fratelli si erano materializzati in casa, gli zii
di Harry avevano subito cominciato a essere scortesi e loro figlio si era
nascosto nella vasca da bagno. I tre offesisi allora avevano dato sfogo ai loro
trucchi migliori e oltre al resto, tipo trasformare la macchina nuova di zio
Vernon in una calessino fucsia e zia Petunia in una bertuccia, avevano
trasfigurato il cugino di Harry in un’anatra. Al loro ritorno la signora
Weasley aveva dato fuori di matto, rimproverandoli di essersi comportati da
irresponsabili. Loro si erano difesi raccontando i mortali pericoli dai quali
avevano salvato Harry (la trasformazione di Dudley, secondo loro era dato da un
rarissimo virus anatrino), e di come loro stessi avessero rischiato la vita
alla vista del colore del mezzo di zio Vernon, per non parlare di zia Petunia,
che era saltata in testa a Ron in cerca di pidocchi. Alla fine insomma erano
riusciti a farla franca, anche perché con loro era venuto Harry, per il quale
mamma Weasley aveva un vero debole, e quindi la loro ultima marachella era
passata in secondo piano, all’idea delle cose da preparare per il loro ospite.
In
una precedente lettera Ron gli aveva parlato di una novità in famiglia e con
sua grossa sorpresa Harry, mentre erano lì in bagno a scherzare sulla sua
esperienza con le beldente, la vide. Quando era arrivata tutti si erano zittiti
e il riso si era tramutato in un sorriso pieno di tenerezza. Era un cosino
minuscolo coperto da una tutina rosa pastello, che guardava tutti con due
occhioni nocciola dolci, dolci.
-
Scusami
Harry se non ti ho detto niente prima, ma volevamo farti una sorpresa, fino
adesso è stata al Ministero della Magia, sezione neonatale per fare le normali
visite di controllo. Harry, ti presento mia sorella Lulla-
Disse
orgoglioso Ron prendendo quel fagottino dal ciuffo rosso (non per nulla era una
Weasley) dalle braccia di suo padre e posandole fra quelle di Harry.
Forse
qualcuno se ne sarà accorto, ma questa fan fic era già su efp da diversi anni,
ma poi l’avevo lasciata perdere, invece adesso l’ho ripresa in mano. Ho anche
apportato dei cambiamenti e delle correzioni. Spero che questo primo capitolo,
vi sia piaciuto nonostante ci sia poca azione e sia per la maggior parte
descrittivo. Ho introdotto tre nuovi personaggi: Tess, sua figlia Lilibeth e la
piccola Lulla Weasley e…se fossi in voi non mi perderei i prossimi capitoli. Vi
assicuro che più avanti la magia, l’azione, i colpi di scena e, ma sì, anche i
momenti un po’ più tranquilli e romantici non mancheranno. Ora recensitemi per
favore, ditemi cosa avete apprezzato di più e cosa proprio non vi è piaciuto in
modo che possa migliorare questo e i prossimi capitoli!
Vi
ringrazio!!
Vi
aspetto al prossimo capitolo!!