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Autore: R e d_V a m p i r e     06/10/2012    1 recensioni
[La Storia dell\\\\\\\'Arcana Famiglia]
42. Freddo: [...]Il contraente della Luna è sempre stato bravo con le parole. Capace di manipolarle a suo piacimento, risultando suadente qualsiasi cosa dicesse, convincendo chiunque che avesse ragione. Per questo è diventato il braccio sinistro del Papà della Famiglia.
A parer suo Mondo s'è fatto infinocchiare per bene da quell'essere che tutto si può dire tranne sia umano.[...]
[Vari paring e non]
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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42. Freddo


Quando era bambino e visitava regolarmente quel laboratorio, lo sentiva ancora più prepotente, perchè gli entrava nelle ossa e gli accarezzava la pelle, distraendolo dal dolore degli esperimenti che venivano con così tanta dovizia condotti su di lui, come sui due amici.
Era l'unica cosa a cui si aggrappava per non impazzire, mentre piangeva disperato con i sussurri seducenti di quell'uomo nelle orecchie.
Non avrebbe dovuto avere paura. Andava tutto bene. Presto sarebbe finito.
Promesse, solo promesse.
Il contraente della Luna è sempre stato bravo con le parole. Capace di manipolarle a suo piacimento, risultando suadente qualsiasi cosa dicesse, convincendo chiunque che avesse ragione. Per questo è diventato il braccio sinistro del Papà della Famiglia.
A parer suo Mondo s'è fatto infinocchiare per bene da quell'essere che tutto si può dire tranne sia umano.
Passi il volerlo salvare dai Tarocchi e dal coma in cui inevitabilmente finirà se continua così.
Ma il fine non giustifica certo i mezzi.
E quelli di Jolly sono tutt'altro che legali.
Lo sguardo dorato si posa sulle fialette e i libri stipati ordinatamente negli scaffali.
Non lo sono mai stati.
«E così sei venuto da me, piccolo Debito»
La voce di quell'uomo gli accarezza l'orecchio e gli fa salire un brivido lungo la schiena, gelando la sua pelle.
L'odore acre del fumo del suo sigaro gli stuzzica le narici, facendogli venir voglia di strapparglielo dalle labbra e farglielo ingoiare.
«Mi ci hanno costretto. Ordini di Dante»
Sventola la lettera sigillata, prima di sbattergliela con forza sul petto e voltarsi per andarsene.
Non vuole passare in quel posto un secondo di più. L'ha fatto solo perchè il capo della Intelligence l'ha minacciato di mollarlo in pieno oceano se non avesse fatto quanto gli ha chiesto.
Ma qualcosa gli impedisce di avanzare. Si sente come bloccato. Quasi come quando Pace utilizza il suo potere arcana, impedendogli qualsiasi movimento quando dà di matto e tira fuori le sue pistole per compiere una carneficina.
Ma non c'è nessuno a trattenerlo. Solo lo sguardo perforante di quell'uomo, che brucia come ghiaccio dietro le lenti che lo nascondono.
Al resto del mondo, forse. Ma non da lui.
«Scappi ancora?»
La domanda suona casuale, perdendosi nell'aria tra i fili evanescenti di fumo che salgono verso l'alto.
Il contraente dell'Eremita si irrigidisce, stringendo le mani in pugni.
«Io non scappo mai»
La risata bassa e profonda dell'alchimista lo fa innervosire, tanto da desiderare di poter mettere mano sotto la giacca, per tirar fuori le gemelle dalle loro fondine. Ma non ci riesce.
E' come se fosse stato congelato sul posto.
Per un attimo pensa ad uno degli strani trucchetti dell'altro. Ma sa già che non è Jolly a impedirgli di muoversi. Non fisicamente, almeno.
«Strano. Mi pare tu faccia sempre quello, invece»
Il cuore di Debito pulsa forte nel petto, sente il sangue scorrergli feroce nelle vene e la vista annebbiarsi, accecato dalla rabbia, quando si volta e si getta senza pensare contro il suo nemico.
Buffo. Un membro della Famiglia non dovrebbe essere considerato tale da un altro membro.
Ma l'odio è più forte di tutto.
Tossisce, quando si ritrova a schiantarsi contro la libreria all'angolo, sentendo il suono dei vetri infranti delle provette e il fruscio dei libri caduti.
Jolly è lì, altero e immobile. Indifferente, con quel leggero sogghigno impalpabile come il fumo che gli aleggia attorno al viso, dandogli un'inquieta aria mistica.
L'ha deviato con una mano sola, che ancora riluce di fiamme blu.
«Sei un piccolo testardo, eh? Ma sei sempre stato così d i v e r t e n t e»
Cade in ginocchio il croupier, tossendo ancora e sentendo il sapore ferroso del proprio sangue in bocca. Gli dà il voltastomaco.
Quasi quanto il viso dell'alchimista, ora a un passo dal suo, dopo avergli afferrato con forza i capelli per sollevargli il capo e costringerlo a guardarlo.
Il sorriso di Jolly è sottile come i fili di fumo che sfuggono al mozzicone di sigaro fra le sue dita.
Già, l'odio è più forte.
«Ba-bastardo»
«Che bimbo carino...fa la nanna, adesso»
Un colpo alla nuca. Il buio. Ancora il suo sorriso.
Un brivido.
«Buona notte, piccolo Debito»
Più forte anche del freddo.
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Ed eccomi tornata con un'altra coppia (?) strana ma che mi intriga. Ghghgh.
Ringrazio chi ha semplicemente letto e Grotesque che ha commentato i precedenti capitoli e ha messo questa piccola (?) raccolta fra le seguite. Mi fa piacere che in giro si trovino fan dell'Arcana, molto piacere. E ancor più piacere che ciò che leggi ti piaccia. Il mio ego ringrazia (xD). Comunque per risponderti, certo, la raccolta non verte solo sulla coppia DebitoxLuca (anche se devo ammettere sia la mia preferita, coff) e soprattutto non solo sulle coppie ma anche sui rapporti di amicizia e i singoli personaggi. Dipende tutto da ciò che madama Ispirazione consegna nelle mie manine e ancor più nel mio testolino.
Detto questo, alla prossima puntata! (?)
   
 
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