Di
Concerti
Saltati… In Aria
Quinta
Puntata Inedita di una Storia un po’ confusa seconda parte:
Questa
volta i nostri eroi furono teletrasportati, grazie a Goku, in un
minuscolo
atollo dove sorgevano una casetta rosa e una palma. E
lì, su una sdraio,
se ne stava un vecchio con occhiali da sole e un guscio di tartaruga
attaccato
alle spalle, intento a sonnecchiare con l’ultima uscita di
PlayBoy abbandonata
accanto, sulla sabbia.
“Toh,
guarda: una tartaruga ninja. Un po’ invecchiata
però!” fece Dean.
“Ora
che manca Spike toccano a te le uscita idiote, vero?” gli
disse John, inarcando
un sopracciglio.
Dean
boccheggiò: “E’ tu come fai a
saperlo… sei con noi solo da due capitoli!!!”
“So
tutto perché seguo ‘Una Storia un Po’
Confusa' dall’inizio!” fece il dottore.
“A
ok!” fece Dean con un’alzata di spalle.
“In
ogni caso, Dean, le tartarughe ninja sono tartarughe e quello
è un vecchio
maniaco. Per la precisione un vecchio maestro di arti marziali, molto
potente a
suo tempo” fece Sherlock. “Surclassato da alieni
superdotati che si trasformano
in Scimmie Giganti con la luna piena!”
John
e Dean lo guardarono con occhi e bocche spalancate, poi John
bisbigliò a Dean:
“Non è incredibile!?!”
Sherlock
sbuffò e si preparò ad insultarli, soprattutto
Dean. In quella Spike
venne scaraventato fuori dalla finestra chiusa, rompendo il vetro e
lasciandovi
la sua perfetta sagoma con tanto di mantello svolazzante. Subito dopo
la
finestra si aprì e saltò fuori una furia bionda
che prese il vampiro per il
colletto, strattonandolo con violenza.
“Avvicinati
ancora a me e sei morto!” fece la bionda, aggressiva.
“Ma
veramente…” fece per dire Dean ma fu fulminato,
letteralmente, dallo sguardo
del cyborg. “Volevo dire che Spike è
già morto. Tutto qua… che
suscettibile!”
pigolò invece, rivolto agli altri due.
Crilin
uscì allora: “C-18… lascialo perdere,
si tratta solo di un errore!”
“Tu
taci, pelato!” fece Spike puntandogli contro il dito.
C-18
gli diede una potente testata mettendolo definitivamente KO. Dean si
fece
avanti con un certo timore: “Hem… non per
contraddirti, ma ci servirebbe
Spike!”
“Non
è che sia così indispensabile. Non fa niente se
non blaterare cose inutili di
tanto in tanto” fece Sherlock.
Dean
lo guardò pensoso per poi sorridere allegramente:
“Beh… In effetti… Un vampiro
biondo in meno. Può sempre seguirci Goku. E’ molto
più utile perché ci
teletrasporta dove vogliamo! Sì, sì…
Procedi pure biondina!” concluse
incrociando le braccia al petto, soddisfatto del suo ragionamento.
Ma
prima che C-18 sferrasse il suo colpo finale contro il vampiro esanime,
un jet
privato atterrò sull’isola. Ne scese una donna
dagli improbabili capelli
azzurri.
“Qui
fanno a gara a chi ha la pettinatura più strana!”
commentò John.
“Goku,
eccoti qui… devi aiutarmi!” fece la donna
avvicinandosi al cappellone.
“Bulma,
che succede?”
“Vegeta
stamattina stava guardando il Jersey Shore alla tv,
quando è passata la
pubblicità del concerto di un tizio. L’ha
scambiato per te e si è
parecchio arrabbiato perché perdi il tempo a fare concerti
invece di
allenarti, quindi è volato via per darti una
lezione!!!” spiegò Bulma.
“Urca,
vado subito a fermarlo prima che uccida
un’innocente!” fece Goku preparandosi
per teletrasportarsi.
“No,
un momento… veniamo con te.” disse Sherlock
lasciando tutti di sasso. “Ma dopo
dovrai venire con noi!”
“Ok,
forza avvicinatevi!” fece il sayan. “Non abbiamo
tempo da perdere!”
Così
Dean e John recuperarono Spike ancora svenuto e insieme a Sherlock si
avvicinarono a Goku, che li teletrasportò al concerto prima
che Vegeta
commettesse una strage.
Comparirono
troppo tardi su di un palco gremito di gente dove un ragazzo
dall’assurda
capigliatura era a terra esanime.
“Vegeta,
che hai fatto?” fece Goku passando lo sguardo dal suo sosia a
terra al principe
dei Sayan appollaiato ad un angolo del palco con aria indifferente.
“Io
proprio niente… Ho solo fatto esplodere qualche luce con la
mia aura
sproporzionatamente potente, e quel tipo e
svenuto!” rispose Vegata con
noncuranza.
“Ma
anche tu… Vegeta, come hai fatto a scambiarlo per
me?” chiese Goku tirando
fuori il sacchetto dei fagioli magici e portandolo dal gruppo che
cercava di
far rinvenire il cantante dei Tokio Hotel, Bill Kauliz.
“Tenete sono fagioli
magici lo faranno riprendere in un baleno!” disse, ficcando
in bocca al ragazzo
uno dei fagioli e facendoglielo ingoiare a son di scossoni, rompendogli
pure
qualche costola.
“Hey,
hey, fermo… ma che fa?” ansimò
il manager del gruppo in preda ad una crisi
di nervi, facendosi avanti di corsa.
Quando
arrivò il giovane cantante, con un rantolo molto
inquietante, schiattò davanti
a tutti.
“Hem…
che è successo?” chiese Dean.
“E
ovvio che è allergico ai legumi!” fece Sherlock.
“Quindi
è morto?” disse il manager impallidendo
di brutto.
“Per
favore, meno ovvietà. Mi state facendo venire il mal di
testa!” continuò
Sherlock.
“Ops!”
fece Goku sentendosi decisamente in colpa.
“Kakaroth,
combini sempre sti casini?”
“Ma
Sherlock… E’ MORTO!” urlò
John dopo essersene accertato di persona.
Intanto
il manager e gli altri componenti del gruppo cominciavano a disperarsi
per la
prematura morte del cantante.
“Tumblr
ci andrà a nozze con questa storia!”
urlò il manager cedendo sulle ginocchia.
“Ucciso da un fagiolo!”
Intanto
il fratello di Bill, Tom, piangeva disperato accanto al fratello cosi
pure come
gli altri due componenti del gruppo, Gustav a Georg.
Dean
richiamò Sherlock, John e Spike che intanto si era ripreso:
“Hem… ora che
facciamo?”
“Beh,
non è il primo incidente di percorso. Lasciamo stare e
continuiamo con la
missione!” disse Spike ricordando quando nella prima missione
erano state
uccise le Mew Mew e Gollum.
“Sono
d’accordo con il vampiro!” fece Sherlock.
John
li guardò sconcertato: “Ma non
possiamo…”
“Cosa?
Non è nemmeno colpa nostra. Sono stati quei due!”
fece Sherlock indicando Goku
e Vegeta che bisticciavano.
“E
va bene!” disse John con un sospiro rassegnato.
“Goku,
dai, ci avevi promesso che venivi con noi!”
“Ah,
sì, ok!” fece il sayan avvicinandosi al gruppo.
“Hey,
un attimo dove stai andando, Kakaroth!” li fermò
Vegeta.
“Li
devo aiutare a trovare la loro amica. Hanno detto che è
molto forte!” spiegò
Goku.
“Coooosa…
è tu vorresti affrontarla senza di me? Vengo anche
io!” sentenziò Vegeta.
Dean
fece per parlare ma Spike lo fermò in tempo:
“Zitto, non vedi che muscoli
hanno? Se si arrabbiano siamo morti!”
Quindi
Goku si preparò a teletrasportare tutti mentre il palco
veniva sgombrato ed un
gruppo di ragazzi di preparava per un’esibizione per
intrattenere il pubblico
che non aveva capito una mazza di cosa stesse succedendo sul palco. Ma
il
nostro gruppo venne di nuovo fermato dal manager dei Tokio Hotel:
“Hey, non
potete andarvene! Avete ucciso Bill Kaulitz!”
Goku
allora si avvicinò al manager: “Non si preoccupi!
Ho la soluzione. Vado a
cercare le sfere del drago e lo resuscito!”
“Aspetta…”
fece Dean. “Che sono ‘ste Sfere del Drago? Ne hai
parlato anche prima a Sayid!”
“Oh,
sono delle sfere magiche. Se le trovi tutte e sette ed invochi il drago
Shenron
puoi esaudire tre desideri!” spiegò Goku.
“Quindi
potremmo cercare queste sfere per far tornare tutto come
prima?” fece Spike.
“Ci
siete arrivati finalmente!” disse Sherlock roteando gli occhi
in un moto di
esasperazione.
“Ma
scusa perché non ce lo hai detto prima!” fece John.
Sherlock
non fece a tempo a rispondergli che si vide arrivare un ragazzo basso
con i
capelli tirati indietro da kili di gel, con delle buffe sopracciglia
triangolari e un farfallino rosa al collo che prese a cantargli:
“When I Get
you aloooone…”
“E
questo che vuole?” fece John minaccioso parandosi davanti a
Sherlock.
“Credo
si sia preso una cotta per Sherlock!” fece Spike ridacchiando
sotto i baffi
finti che si era procurato chissà dove.
“No,
Blaine, non di nuovo!” fece un ragazzo molto più
alto vestito e pettinato alla
perfezione raggiungendo il suo ragazzo e schiaffandosi una mano sulla
faccia.
“Jeremia, Rachel, Sebastian… Possibile che ogni
volta ti prendi ‘ste sbandate?”
“Scusa
ma è tuo amico il nano?” chiese Dean.
“Il
mio ragazzo… ma ogni tanto si prende sta cotte
improvvise!” fece il ragazzo.
“Comunque io sono Kurt Hummel!”
“Interessante,
sì… Ora c’è ne possiamo
andare?” chiese Sherlock annoiato.
“Nooooo…
perché…
dai resta ancora un po’ qui… But you didn't have
to cut me off
Make out like it never happened
And that we were nothing
And I don't even need your love
But you treat me like a stranger…”
“Ma
se non vi conoscete nemmeno!” fece John sempre più
irritato.
“Ok,
lascia stare!” fece Sherlock. “Sono stufo di
perdere tempo così!”
“Senti
ho un’idea!” disse allora Dean.
Sherlock
lo guardò scettico: “Impossibile!”
Dean
fece per tirare fuori la Colt ma Blaine si parò davanti a
Sherlock per fargli
da scudo umano. Sherlock guardò Dean con un sorrisino
sarcastico mentre John
dietro di lui ribolliva di rabbia e Kurt gli faceva pat pat,
comprensivo, sulla
spalla.
“Lo
so! Lo so! Siamo nella stessa
situazione!” sentenziò infatti il giovane
cantante del Glee Club.
“Ma
che dici… io e Sherlock siamo solo
amici!” si difese John anche
se lo tradiva ancora lo sguardo da ‘I was a
soldier. I killed people,
if I had bad days!’.
“Stavo
dicendo” fece Dean. “Ora andiamo tutti insieme a
recuperare Buffy. Poi troviamo
le sfere del Drago, così facciamo passare la cotta sia a
Buffy che a Blaine!”
Spike
annuì: “Ok, ma sbrighiamoci prima di combinare
altri guai!”
Così
tutti si avvicinarono a Goku che li teletrasportò via appena
in tempo,
prima che l’intero palco esplodesse in mille pezzi.
“Ottimo lavoro,
Draco!” fece Jim Moriarty
avvicinandosi al suo nuovo stagista. “Ancora poco e li
avresti fatti saltare in
aria tutti. Sarà per la prossima volta
dai…” quindi gli mise un braccio attorno
alle spalle e lasciarono le macerie del palco.
Il
manager dei Tokio Hotel tornò in quel momento parlando al
telefono: “No… Se
devo decidere tra Justin Biber e Mily Cyrus scelgo le One
Direction… No.. non
ci siamo… E Bill Kauliz non è morto per aver
ingerito un fagiolo… E stato
l’effetto di una potente influenza intestinale!” Si
bloccò vedendo il palco
distrutto e il telefono gli cadde di mano. “E ora tutto
questo chi lo paga?”
L’autrice
si asciugò la fronte madida di sudore:
“Oh… ce l’ho fatta a finirlo!
SI-PUO’-FAAAAAARE!
Muhahahahahahahahahaha…”
“Grapp,
Grapp!” fece un bambinetto di un circa un anno arrivando di
corsa e
abbracciandola stratta.
Poi
il bambino la guardò con uno sguardo criminale e corse via
tenendo alto sopra
la testa il portatile dell’autrice ridendo e urlando:
“Bye, Bye, Grappy!”
L’Autrice
dopo
un momento di confusione prese a rincorrere il piccolo ladro urlandogli
contro:
“You've been hit by
You've been hit by
a
smooth
criminal”
N.d.A.
Allora…
prima di tutto…. SCUSATEEEEEEEEE!!
Ho
un motivo valido per questa luuunghissima assenza. Ho dovuto
interrompere la
scrittura di questa ff perché sono stata parecchio impegnata
con i preparativi
della mia fuga.
Ora
infatti sono nella verde terra. Sì, vedete… La
mia vena demente aveva raggiunto
livelli preoccupanti quindi i miei hanno deciso di mandarmi nel
manicomio della
Terra di Mezzo. Quindi io sono scappata. Mi sono tinta i capelli di
biondo e mi
sono fatta crescere la barba e i baffi. Ma così sembravo
Thor prima della cura
e per poco Loki non mi uccideva credendomi suo fratello. Per questo mi
sono
imbarcata sul Titanic credendo fosse una semplice nave cargo offrendomi
come
vogatore. Quando ho capito l’errore ho chiesto un passaggio
al Dottore sul suo
Tardis, che mi ha portata nella terra verde. Ma lì ho speso
i pochi soldi che avevo
in Guinness . Quindi sono andata alla ricerca di un Lepricauno, che mi
rivelasse dov’è la sua Pignatta D’oro.
Purtroppo dopo la Crisi i Lepricauni
hanno messo tutto il loro oro in banca. Ho tentato una rapina ma sono
stata
arrestata e messa a fare i lavori sforzati. In pratica tosavo pecore e
raccoglievo patate da mattina a sera mangiando solo verze e bevendo
l’acqua dei
piatti. Poi però uscita di prigione sono stata ingaggiata
come guardia del
corpo della Nazionale di Calcio Irlandese dato che raccogliendo patate
e
tosando pecore sono diventata piuttosto forte e la barba incuteva
timore. Quindi
sono riuscita a procurarmi un computer per potervi scrivere.
XD
No,
dai… sul serio… In realtà non trovando
nemmeno mezzo lavoro in Italia ho
cercato all’estero come ragazza alla pari. Quindi ora faccio
la Babysitter per
due bambini qui in Irlanda. Sono stata veramente incasinata tra i vari
preparativi e poi arrivata qui ho dovuto ambientarmi e quindi ho
trovato solo
ora il tempo per scrivere. Mi dispiace davvero tanto ma spero che
questo
capitolo vi serva come primo risarcimento per tutto il tempo di attesa.
Vorrei
precisare che l’ultimo pazzettino sull’Autrice e un
omaggio al mio
personalissimo Poltergeist. Ovvero il piccolo della famiglia Irlandese
con cui
vivo, Joseph. E’ un piccolo genio (criminale) e mi fa
morire… in tutti i sensi
ma lo adoro per questo. La scena con il Pc è successa
realmente, ma al posto
del Pc c’era il mio cellulare. Ripeto è un genio
criminale!!!
Quindi…
che altro dire…
Grazie
a tutti quelli che leggeranno e buon divertimento,
dalla
Vostra Autrice!!!! XD