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Autore: argentmist    19/04/2007    13 recensioni
Tra rapimenti, inaspettati alleati e la nascita di un amore il destino di Alagaesia verrà deciso.Il terzo uovo si schiuderà...e l’identità del suo cavaliere influenzerà le sorti della guerra...
ecco la mia versione del terzo libro dell'eredità. spero vi piaccia!!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angela, Arya, Eragon, Roran | Coppie: Eragon/Arya
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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CAP 1
DOPO LA BATTAGLIA

Il sole era appena sorto sul Surda e sull’accampamento dei Varden.
Tutti si stavano riposando dalle fatiche della battaglia avvenuta il giorno prima.
Tutti. Tranne uno.
Eragon, quella mattina si era alzato presto e vagava per l’accampamento, perché non riusciva ancora a credere a quello che aveva scoperto il giorno prima: che Murtagh era suo fratello e, cosa ancora più sconvolgente, che Morzan era il suo vero padre.
-Condivido con loro un legame di sangue,ma non condividerò MAI le loro idee. Io non diventerò come loro! - pensò Eragon.
Il sole iniziava a essere alto nel cielo, ed Eragon decise di tornare alla sua tenda, da Saphira.
Arrivato alla tenda, Saphira si svegliò.
Eragon sentì un’ondata di preoccupazione provenire dalla dragonessa.
Poi arrivò la domanda.
-Dove sei stato fino ad adesso?- chiese con voce preoccupata Saphira.
-In giro…a cercare di riappacificarmi con la verità- fu l’amara risposta di Eragon.
-Sono sicura che c’è la farai- detto questo la dragonessa e il suo cavaliere uscirono dalla tenda.
Appena usciti videro Roran,il cugino di Eragon,dirigersi verso loro con espressione decisa.
Salutò Saphira ,e inizio a parlare in modo serio e deciso con il cugino:-Eragon, spero che tu mantenga la tua promessa, perché altrimenti…-
-Hai la mia parola di cavaliere- lo interruppe Eragon –Libereremo Katrina e vendicheremo nostro padre. Quando hai intenzione di partire?-
-Oggi, così tra qualche giorno saremo di ritorno tra qualche giorno e nel caso l’esercito di Galbatorix attaccasse di nuovo saremo già ritornati-rispose Roran.
-Bene, allora sarà meglio che vada ad avvertire Nasuada che siamo di partenza- detto questo Eragon e Saphira si incamminarono verso la tenda di Nasuada.
Arrivati, Eragon si fece annunciare da una guardia ed entrò, mentre Saphira lo aspettò fuori.
Nella tenda erano riuniti Nasuada, Elva,che era diventata l’ombra del capo dei Varden per motivi di sicurezza,Jormundur,Arya e re Orrin che discutevano sulle tattiche militari da usare nella prossima battaglia, quando una delle guardie entrò e disse-Lady Nasuada il cavaliere Eragon Ammazzaspettri chiede di poter conferire con voi-
-Fatelo pure entrare- fu la risposta solenne di Nasuada.
La guardia uscì e al suo posto entrò Eragon.
Il cavaliere salutò con un inchino il capo dei Varden che gli chiese- Qual’è il motivo della tua visita, Eragon?
-Volevo informarti che io e mio cugino abbiamo deciso di partire oggi per Dras-Leona, ad andare a salvare la promessa sposa di mio  cugino,prigioniera dei Ra’zac- rispose Eragon.
-E sia,partite pure, ma tornate presto. Non sappiamo quando i soldati di Galbatorix torneranno a colpirci, abbiamo bisogno di voi.- proclamò solennemente Nasuada.
-Certamente mia signora. Saremo di ritorno prima della prossima battaglia- detto questo Eragon si inchinò e uscì.
A quel punto Nasuada annunciò - Signori, la riunione si conclude qui.-
E Eragon e Saphira stavano tornando alla loro tenda per preparare i bagagli, quando sentirono Arya che li chiamava.
Si fermarono e Arya li raggiunse.
-Eragon, ti devo parlare- esordì subitò lei.
Saphira disse a Eragon - Io inizio ad andare, ci vediamo alla tenda-
-Ma…. perché non rimani?-
-Eragon, tu e Arya avete bisogno di parlare-
E detto questo la dragonessa si allontanò.
-Eragon, ti devo parlare- ripeté Arya visto che non aveva ancora ottenuto una risposta.
- Ti ascolto- disse Eragon
- Per combattere i Ra’ zac avrai bisogno di tutto l’aiuto possibile-
Detto questo tirò fuori dalla cintura un pugnale dalla squisita fattura.
Nel pomo aveva incastonato uno smeraldo e sull’elsa e sulla lama c’era un motivo a spirale.
-Questo- continuò Arya- è un pugnale di fattura elfica. Tienilo tu. Ti potrebbe essere utile.
Lo porse a Eragon, che lo prese, lo studiò un attimo, e lo mise nella cintura,e disse -Arya…io…non sono come ringraziarti-
Lei per tutta risposta posò le sue dita fresche sulla guancia di Eragon in una veloce carezza dicendo-Abbi cura di te-
Dopo di ché si allontanò.
 Eragon rimase un attimo sorpreso dal comportamento di Arya, tutta quella dolcezza non  era da lei. Poi riscosse da queste riflessioni e si incamminò verso la sua tenda.
Ma le sorprese non erano ancora finite.
Infatti Eragon incontrò anche Solembun, il gatto mannaro che gli si avvicinò dicendo:
-Salve cavaliere-
- Solembun! E’ Angela dov’è?- rispose Eragon
-Oh, lei è qui in giro- rispose serafico il gatto mannaro –Comunque ho saputo che sei di partenza. Molto stupido da parte tua andare ad affrontare i Ra’zac senza un' ARMA decente.
Non credevo che avessi la memoria corta, cavaliere-
Eragon rifletté un attimo sulle parole di Solembun.
Poi la parola arma fece scattare nella sua mente, un ricordo, una profezia pronunciata proprio dal gatto mannaro:
“Quando avrai bisogno di un’arma cerca sotto l’albero di Menoa“
Allora disse a Solembun - Stai dicendo che dovrei andare a Ellesmera prima di andare ad affrontare i Ra’zac?-
Solembun, dal canto suo,rispose con una risposta da degno gatto mannaro –Ho forse detto questo? beh forse, si, l’ho detto –
Detto questo zompò via,e in due balzi fu fuori dal campo visivo di Eragon.
Il cavaliere aveva capito che doveva dire al cugino che sarebbe stata necessaria una deviazione prima di andare a salvare Katrina.
Si partiva per Ellesmera.
  
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