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Autore: taisa    21/04/2007    6 recensioni
Il pianeta Namecc è in pericolo, sarà un equipaggio d'eccezione a correre in suo soccorso
Genere: Azione, Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Goku, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE GREEN PLANET

THE GREEN PLANET

*

In nome di un ideale

*

“Non vi permetterò di distruggerlo!” esclamò Whiz alzando lo sguardo verso i guerrieri che lo osservavano con stupore.

“Perché?” mormorò infine Goku incredulo di quanto il Parassis stesse facendo, questi si limitò a guardarlo con serietà poco intenzionato a dare spiegazioni.

Calò il silenzio, i ticchetti d’acqua nelle grotte erano perfettamente udibili alle orecchie di tutti.

A rompere quel silenzio questa volta fu Vegeta, fece un passo in avanti voltandosi verso il rivale di sempre “Che stai aspettando Kakaroth? Continua ad attaccare!” lo incitò serrando un pugno.

Goku guardò incerto l’amico, poi voltò lo sguardo verso l’avversario che aveva cominciato ad ansimare per la fatica.

Osservò il suo sguardo, i suoi occhi, la sua determinazione.

Dentro vi lesse qualcosa che nella sua vita da guerriero aveva letto solo due volte negli occhi di un avversario.

Non c’era solo rabbia, o una insana e spietata voglia di distruggere, era come se la persona che gli sostava davanti stesse combattendo per un motivo ben diverso dalla pura essenza di malvagità.

Forse era proprio quello in punto, la persona contro la quale stava combattendo non era affatto malvagia!

Ed ancora una volta il suo istinto gli diceva che quella non era una persona da eliminare…proprio come in quelle due occasioni nella quale aveva deciso di non infierire contro un nemico.

Abbassò lo sguardo tornando al resto dell’equipaggio, a quei due guerrieri che lo stavano incitando a combattere per sconfiggere insieme un avversario.

Proprio loro, le due persone che era stato felice di risparmiare quando era giunta l’ora del colpo di grazia, i due avversari in cui aveva visto quella piccola speranza di bontà, nonostante tutti gli dicessero che non erano altro che esseri meschini.

Per l’ennesima volta le sue pupille si soffermarono sugli occhi del Parassis…Son Goku esitò…quello non era un nemico da uccidere, ma era necessario fermarlo o le pareti sarebbero presto crollate.

Non era preoccupato per sé stesso, ne per gli altri guerrieri, potevano uscire tutti di là in un lampo senza farsi un graffio, o anche se fossero rimasti intrappolati tra le macerie si sarebbero alzati tutti e tre come se nulla fosse.

Non era nemmeno preoccupato per Bulma, al suo fianco c’era Vegeta, e Goku sapeva bene che l’uomo l’avrebbe protetta col suo stesso corpo se necessario, e questo, forse, lo sapeva meglio del principe stesso.

Ciò che lo preoccupava veramente era quanto aveva ipotizzato Piccolo.

Se davvero la distruzione della caverna non avrebbe salvato il pianeta, era necessario fermare Whiz, e fermare l’estrazione del nucleo prima del crollo totale.

“Datti una mossa Goku!” lo incitò il namecciano risvegliandolo dai suoi pensieri.

“Io…” mormorò ancora indeciso su come agire.

Vegeta ringhiò stufo “Adesso basta! Ci penso io a quello!” dichiarò cominciando ad incrementare l’aura.

Goku si voltò a guardarlo allungando una mano con l’intenzione di fermarlo “Aspetta Vegeta!” tornò a guardare l’avversario.

Conosceva abbastanza bene l’amico per sapere che lui lo avrebbe sicuramente ucciso, ma sapeva anche che il principe della sua razza rispettava quelle che erano le regole di un duello.

L’avversario di un altro non si tocca! Quasi come si trattasse di una donna, quasi come se ci fosse un vincolo non scritto tra i due contendenti.

Goku strinse il pugno “A lui ci penso io!” confermò infine incrementando l’aura e fondandosi verso l’alieno.

Lo avrebbe stremato, steso, ferito forse…ma non lo avrebbe ucciso!

*

Con un tonfo sordo il suo corpo cadde al suolo, ormai sfinito.

Whiz ansimò chiudendo stancamente gli occhi, li riaprì poco dopo osservando l’immenso soffitto di pietra.

Goku atterrò a pochi passi dall’avversario, anche lui era stanco, ma le energie di un Super Saiyan erano nettamente superiori rispetto a quelle di un Parassis, per quanto forte egli sia.

Pochi istanti dopo i due combattenti furono raggiunti dal resto della combriccola, Piccolo si affiancò all’amico Saiyan, Vegeta si fermò alcuni passi indietro, e per ultima anche Bulma si avvicinò all’avversario sconfitto restando al sicuro dietro le spalle di Goku.

“Ho perso…dannazione!” dichiarò con amarezza l’alieno sconfitto.

Piccolo fece un passo in avanti incrociando le braccia ed osservando il guerriero dall’alto “Ora possiamo sapere perché volete il nucleo di Namecc?” chiese ansioso di risolvere la situazione e riportare alla stabilità il suo pianeta natale.

Whiz volse lo sguardo verso di lui, deglutì con tristezza tornando poi al soffitto “Il mio vero nome è Whizly…sono il principe di Parasso” si presentò seriamente cominciando il suo racconto.

“I Parassis sono sempre stato un popolo di instancabili lavoratori. Artigiani, pittori, scultori…tutta gente semplice e con un abilità innata per qualunque genere di creazioni, incluso il campo tecnologico. I nostri manufatti erano conosciuti agli angoli più remoti della galassia” deglutì crucciando le sopracciglia.

“Purtroppo anche ogni genere di criminali conosceva la nostra fama, incluso un certo Freezer” un sussulto generale fece tenere il fiato a tutti i presenti sentendo pronunciare quel nome “Circa vent’anni fa questo mostro atterrò sul nostro pianeta con l’intenzione di schiavizzarne tutta la popolazione, ma si rese presto conto che questo non era possibile” continuò socchiudendo gli occhi.

“I Parassis non possono sopravvivere su un pianeta provvisto di una stella come il sole, e questo ha impedito a Freezer di venderli ad altri compratori” aggiunse Vegeta incrociando le braccia, lui conosceva bene i metodi di quel mostro.

Gli sguardi di tutti si posarono sul Saiyan, che si limitò ad abbassare la testa serrando le palpebre e aggrottando le sopracciglia.

Whiz annuì leggermente “Esatto, ma lui non volle rinunciare alla nostra mano d’opera, così decise di rendere il pianeta un enorme fabbrica sulla quale costruire astronavi, armi, armature e qualsiasi cose riguardasse il suo esercito” confermò continuando la sua spiegazione.

“Col tempo però questa tecnologia cominciò a danneggiare il nucleo del pianeta a causa di particolari sonde che entravano nel sottosuolo” fece una piccola pausa sospirando.

“In pratica il vostro pianeta è esploso per via dei danni causati al nucleo” ipotizzò la donna terrestre che in fatto di tecnologia era sicuramente quella più ferrata.

Il Parassis annuì nuovamente “Solo io Yurk e Xig, insieme ad alcune sentinelle siamo riusciti a salvarci grazie ad una fortuita coincidenza. Per puro caso non eravamo presenti sul pianeta quando successe” concluse con rammarico aggrottando le sopracciglia ed assumendo un aria triste.

“Ancora non ho capito cosa c’entra Namecc” ammise Goku grattandosi una guancia con l’indice.

“E’ semplice” intervenne Piccolo “Volevano ricostruire il pianeta, ma per farlo avevano bisogno di un nucleo simile a quello di Parasso…per questo hanno cercato di prendere quello namecciano” spiegò avendo compreso perfettamente la situazione, e il lungo sospiro del Parassis ne fu la conferma.

“E’ assurdo! Una volta che un pianeta esplode è assolutamente inutile cercare di ricostruirlo!!” sbottò Vegeta avendo perfettamente compreso le ragioni dell’altro, ma non intenzionato a condividerle.

Goku osservò l’altro Saiyan spirando “Ma anche noi abbiamo ripristinato sia Namecc che la Terra con le sfere del drago” gli ricordò ovvio.

“Sfere del drago?” chiese stupito Whiz non a conoscenza dell’esistenza delle magiche sfere.

Il Saiyan tornò a guardarlo con un sorriso “Sì, basterà chiedere al drago di ripristinare il tuo pianeta e tutto tornerà come prima” rispose allegro.

Whiz lo guardò sorpreso per alcuni istanti, sopirò chiuse gli occhi con un mezzo sorriso “Non ha più importanza ormai” disse rassegnato al suo destino.

Bulma guardò l’alieno steso a terra, poi il suo sguardo vagò fino alla parete opposta, quella dietro la quale si custodiva il mistero “Come pensavate di estrarre il nucleo del pianeta? In quanto a tecnologie Namecc non è molto avanzato” chiese mentre la sua solita curiosità da scienziata si stava facendo sentire.

Il Parassis cercò di alzarsi appoggiandosi su un avambraccio.

La terrestre si chinò poi per aiutarlo a mettersi seduto, mentre il marito osservò la scena con un lieve movimento di stizza del volto.

Che poteva farci, sembrava avesse un debole per i principi afflitti e senza popolo!

Whiz allungò la mano calibrando un colpo affinché crollassero le rocce, ma ciò che vi era nascosto rimanesse in piedi.

Si lasciò nuovamente ricadere al suolo sfinito, quelle erano le sue ultime energie “Ci siamo dovuti arrangiare, ma essendo un mezzo di fortuna ha qualche effetto collaterale” spiegò mentre la parete cominciava a scoprirsi mostrando un enorme tubo di metallo che si conficcava nel terreno.

Una scossa di terremoto fece capire ai presenti che non solo quella singola parete, ma anche l’intera caverna stava cominciando a cedere.

Piccolo si voltò verso il Parassis “Con effetti collaterali intendi…la barriera?” chiese a denti stretti e con una certa fretta di risolvere la situazione prima di rimanere schiacciati tra le macerie.

Whiz si esibì in una piccola risata, che fu smorzata da un brutale colpo di tosse “Già, maledetta barriera, ci ha fatto scoprire!” confermò con l’amaro in bocca.

Bulma guardò in lontananza il grosso tubo notando alcune spie luminose che ne indicavano il funzionamento.

Guardò Whiz “Come si ferma quel coso?” chiese allarmata, aveva capito che il nucleo del pianeta non era affatto al sicuro.

Il Parassis chiuse gli occhi “Sbrigatevela da soli…io vi ho detto anche troppo” disse in un ultimo sforzo, quelle furono le sue ultime parole…

*

CONTINUA…

*

*

mery: ecco l’aggiornamento, spero abbia in parte colmato la tua curiosità

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vit: che esagerata…non sono un genio ^^ però ti ringrazio per averlo pensato, davvero grazie

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marina_heart: eheh, il perché è spiegato proprio in questo capitolo

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lilac: devo confessarti che uno dei motivi per la quale ho scritto questa storia era proprio per provare a gestire altri personaggi (è nata proprio così). Sono contenta di essere riuscita a renderli piuttosto bene creando una trama avvincente e complicata ^^. Comunque seguirò il tuo consiglio, se mi verranno in mente storie simili non esiterò a scriverle

*

sweet memole87: allora visto che siamo in tema di monotonia ti dirò anch’io qualcosa che ti ho già detto: ti ringrazio tantissimo! Sono contenta ti sia piaciuta fin qui, e spero che anche i successivi capitoli non siano da meno

*

emyc: ecco l’aggiornamento

  
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