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Autore: bibabiba91    09/10/2012    0 recensioni
[Real life]
"Inevitabile anche se ti chiudi dentro nascondersi non serve è questione sai di tempo ci sorprende prima o poi..." Sabrina, ragazza che cambia città per lasciarsi alle spalle un amore finito nei più male dei modi... per incontrare Andrea...
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INEVITABILE
 
-Capitolo 2 -

 
.Sabrina.
Il mattino dopo mi alzai con il freddo che era entrato nelle ossa, la finestra era aperta. Maledizione, dimentico sempre si chiamare qualcuno per aggiustarla. Apri gli occhi e la stanza era illuminata leggermente. Feci un respiro profondo ed un aroma di caffè entro dentro ai polmoni. Adoro l’odore del caffè, anche se non sono una fanatica. Infilai una giacca per riscaldarmi ed andai in cucina.
<< Buongiorno>> mi disse Andrea sorridendo e allegro.
Ricambiai il sorriso.
<< Buongiorno anche a te>>
Presi la mia tazza arancione e ci versai il latte freddo, presi il telecomando della tv…
<< Che fai?>> mi disse con un tono di voce che sembrava un urlo misto ad un rimprovero posandomi una mano sul braccio.
Guardai turbata prima lui, poi il telecomando e poi di nuovo lui, senza proferire una parola.
<< scusami … >> mi lasciò <<… a casa sono stato abituato a non guardare la tv mentre si mangia, l’unica eccezione sono i telegiornali>>
Annui. Devo ammettere che ero un po’ scioccata. Però cavolo se non guardavano la tv penso che per lo meno si scambiavano parole. Voglio chiedergli di più, sapere qualcosa in più di lui, e sapere perché va sempre in giro in mutande. Cavolo io sto morendo di freddo, spero solo che non sia influenza. Si alzò per prendere altri biscotti dalla mensola, e solo allora notai l’enorme tatuaggio che aveva dietro le spalle.  Ying e Yang, con un ala da diavolo ed una da angelo. Si vede lontano un miglio che ha un significato particolare. Lo fissai per un po’, notando ogni particolare di quel fisico perfetto. Scossi la testa per mandare via i pensieri e mi alzai-
<< Io vado… ho delle diverse cose da fare oggi>> dissi posando la tazza nel lavandino e andando in camera mia.
Chiusi la porta facendo un profondo respiro.  Fantastico, a quanto pare sono tornata ad essere di poche parole come una volta. Aprì l’armadio per decidere cosa mettere, anche se in realtà non avevo niente da fare, era solo una scusa per non stare in cucina con lui e quel silenzio imbarazzante. Presi l’asciugamano ed andai in bagno a farmi una doccia calda. Penso che a tutti capita di pensare nella doccia; cosa si è fatto nella giornata, alla gente che abbiamo conosciuto e ai discorsi fatti. Da un anno a questa parte però fare la doccia mi mette ansia. Quasi più si un anno fa ero sempre sotto un getto d’acqua caldo, pensavo ad una discussione che avevo avuto con il mio migliore amico la sera precedente. D’improvviso mia madre entrò nel bagno, non è sua abitudine disturbarmi mentre studio, sono sotto la doccia o altro, e quel giorno mi agitò.
<< Luca ha avuto un grave incidente>> mi disse con voce sottile come se si sentisse in colpa per quello che aveva detto; da quel momento in poi non fu la mia vita a cambiare, ma io.
Aprì la porta del box-doccia asciugandomi una lacrima innocente e mi avvolsi nell’asciugamano per lasciare il bagno libero ad Andrea. Aveva acceso la radio, e la casa fu avvolta dalla solita musica commerciale, strano però pensavo che essendo un ragazzo mettesse la musica ad alto volume e generi che non a tutti piacciono. Entrai in camera mia e me lo vidi davanti al comodino ad osservare delle foto che mi ero portata come ricordo.
<< Si può sapere che ci fai in camera mia?>> dissi molto irritata, mi sentivo violata.
<< Scusami, ho visto che la porta-finestra era rotto e quindi ho pensato di aggiustartela>> sorrise per farsi perdonare.
<< Grazie>> dissi secca e fredda.
Aveva fatto qualcosa di utile ma sempre che era entrato nella mia camera senza il mio consenso.
<< Posso farti una domanda?>>
Annuì sbuffando.
<< Quel ragazzo nella foto è il tuo ragazzo?>>  mi disse indicando la foto di me e Luca.
Sentivo gli occhi gonfiarsi di lacrime e il cuore che iniziava a battere all’impazzata, mancava poco che mi uscisse dal petto. Deglutii a vuoto e poi alzai lo sguardo verso di lui.
<< Ti prego esci dalla mia stanza >> dissi cercando di trattenere le lacrime, ma era troppo tardi.
Vidi lui avanzare verso di me dispiaciuto, ma mi misi di spalle.
<< Scusami … io non volevo…>>
<< Per favore vai via>> sentì il rumore della porta chiudersi.
Mi inginocchiai per terra appoggiando la testa al letto, scoppiando in un pianto silenzioso.
 
.Andrea.
Usci dalla stanza molto dispiaciuto. Non volevo farla stare male. La conosco da nemmeno un giorno e già è il lacrime per colpa mia. l’istinto mi dice di tornare da lei ed abbracciarla per consolarla, ma forse non è il caso. Forse non dovevo entrare nella sua camera e osservare quelle foto.  Tornai in camera mia ed alzai il volume della radio. Mi gettai sul letto ed un fiume di pensieri  mi invasero la mente.
<< Non ci pensare Andrea, dimentica>>
Mi alzai con uno scatto per fare una doccia e prepararmi. Un giro in città mi avrebbe aiutato.
 

 
  
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