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Autore: michi_993    12/10/2012    1 recensioni
Non provengo da una famiglia povera e non sono rimasta sola. La vita di corte non fa per me, ingiustizie, complotti , tradimenti non fanno parte del mio essere. Il mio lavoro è concludere affari, sono simile ad un banchiere quanto ad una prostituta...
Mi chiamo Fiora Cavazza e ho deciso di servire me stessa.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Ezio Auditore, Leonardo da Vinci
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Tradimento.
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Gli Auditore furono posti in fila con la corda intorno al collo, pronti per essere giustiziati. In gonfaloniere calmò la folla che aveva cominciato ad urlare più forte all’entrata dei condannati.
- Giovanni Auditore, voi e i vostri complici siete stati accusati di tradimento, avete delle prove da presentare a vostra discolpa?! –
- Si! I documenti che vi sono stati consegnati la notte scorsa! – urlò Giovanni.
- Ehm! Temo di non sapere nulla di tali documenti! – concluse il gonfaloniere.
- Sta mentendo!!-  urlò un ragazzo incappucciato accanto a me. Il ragazzo cominciò a spingere per riuscire ad arrivare vicino al patibolo, invano.
- Hey! Sta attento! – urlai.
- In assenza di qualunque prova contraria alle accuse, mi vedo costretto a dichiararvi colpevole. Voi e i vostri collaboratori verrete per tanto condannati a morte! -
A queste parole sbiancai. Appena riuscii a essere più vicina, intravidi il viso del piccolo Pietruccio in lacrime, e Federico assente pronto ad accettare il suo destino.
Appena ripreso colore in viso, cominciai a spintonare gli spettatori del massacro.
-Sei tu il traditore Uberto! Sei uno di loro! Oggi potrai anche toglierci la vita ma avremo la tua in cambio! Lo giuro noi ti…- Giovanni non riuscì a concludere la frase che cadde nel buoi della morte.
Federico rivolse lo sguardo verso di me, pochi secondi prima di sprofondare nel buio.
- No…- sussurrai fermandomi in prossimità del patibolo. Una lacrima mi tagliò la guancia. Portai le mani alla bocca trattenendo il pianto.
- Padre! – urlò ancora il ragazzo incappucciato. Ezio Auditore.
Il mio sguardo si rivolse verso di lui.
- Laggiù! Pretendete il ragazzo. È uno di loro!- urlò il gonfaloniere.
Il ragazzo fu fermato da due guardie. – Ti ucciderò per ciò che hai fatto! – giurò il ragazzo.
-Guardie Arrestatelo! -
Il ragazzo riuscì a liberarsi e sguainò la spada, ma le guardie erano numerose e molto più equipaggiate di lui.
Corsi verso il ragazzo, quando fui abbastanza vicino a lui per riuscire a parlargli, mi nascosi vicino al patibolo.
- Auditore! Scappa svelto! –
Il ragazzo mi guardò, con uno sguardo assente e spaventato, come il mio.
Vidi l’ombra del ragazzo sparire sui tetti, mi allontanai dal patibolo, i corpi ancora appesi, la piazza gremita di gente … Addio Federico.
Arrivata alla Rosa Colta non feci altro che salire le scale celando gli occhi ricolmi di lacrime e i singhiozzi.
 
 









MAD NOTE: Breve capitolo! :D tra poco lo aggiorno !

  
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