Passò una settimana, e Donatello e Michelangelo erano ancora chinati sui libri alla ricerca di qualche indizio per poter localizzare la posizione delle leggendarie "Spade dei Dragoni". Ma fin ora le ricerche non avevano portato a una minima conclusione e le due giovani tartarughe stavano per mollare la loro ricerca "Non credi che stiano troppo sui libri? Bhe...capisco Donatello, ma Michelangelo! Non vorrei che me lo infettasse con la sua mania dello studio!" scherzò Leonardo, mentre finiva i suoi allenamenti  "Lascialo fare!" Raffaello era più aggressivo del solito e continuava a prendere a pugni e calci il fantoccio d'allenamento "Qualcosa non va, Rafh?" chiese il maggiore avvicinandosi " È che....da quando Mick è impegnato con questa stupida ricerca...mi mancano le sue cavolate..." Leonardo rise e, come risposta da Raffaello, si beccò un potente destro dritto nella pancia. Quest'ultimo gesto provocò la pazienza del blu, che scattò e attaccò il rosso. Rissa iniziata! Donatello notò i due e si alzò per far smettere il fracasso dei maggiori, sfortunatamente anche lui venne coinvolto nella rissa e il casino si fece sempre più grande. Intanto Michelangelo continuava a cercare qualche indizio sui libri del fratello, senza badare alla rissa che si era scatenata per tutto il salone. Purtroppo, gli occhi della giovane tartaruga non resistirono alla stanchezza che le ore di sonno perse avevano causato e piano piano si chiusero. Quando Michelangelo si risvegliò, non era più nella sua tana...ma in un posto completamente diverso. Era circondato da delle meravigliose piante di tutti i tipi e fiori che con il loro profumo inebriavano le persone e si diffondeva nell'aria, mischiato ad un leggero odore di spezie variegate. Tutt'intorno al giovane si trovavano vasti campi di erba verse smeraldo che danzava al ritmo calmo del vento e producevano una soave musica che solo le creature più colte potevano ascoltare e capire "Dove diavolo mi trovo?? E dove sono Leo, Don e Rafh???" "Ti stavo aspettando, giovane Michelangelo" una voce giovanile eccheggiò alle spalle della tartaruga, che si girò di scatto e vide innanzi a lui un meraviglioso ragazzo vestito con abiti tradizionali dei principi dell'antico Giappone "Io sono il giovane principe di questo regno. E ti stavo aspettando" "I-io non capisco...perché mi aspettavi?? Dove sono? E dove sono i miei fratelli??"  "L'unica domanda a cui posso rispondere è la prima che hai fatto: voglio che sia tu a impugnare le mie spade!" "Spade?? Ma di che parli??" "Delle leggendarie spade dei Dragoni!" "Cosa?! Aspetta...allora...tu sei il principe della leggenda!!!"  "Si...e voglio mostrarti il posto dove le mie spade ti aspettano con ansia, giovane guerriero" "Mi aspettano?!" "Si. Il mondo che conosci sta per cadere nella più grande e dolorosa guerra che abbia mai affrontato! E servono quelle spade per poterlo difendere! Ma Devi essere tu ad impugniarle" "Io?? Perché?" "Ricorda, Michelangelo, la risposta si trova nei sogni! Cerca nei sogni!" "Cosa?? Per favore non cominciare con le frasi ad effetto che...aspetta!! Dove vai??? Dove...." Michelangelo aprì gli occhi di scatto e, dopo qualche secondo per rendersi conto che la conversazione che aveva avuto era stata un sogno, riprese il libro della leggenda e cominciò a leggere la parte finale che Donatello aveva omesso l'ultima volta che aveva letto la leggenda "Ci sono!!" aveva urlato poi, cominciando a saltellare sul posto come un canguro. Incuriositi dall'urlo i tre fratelli si fermarono dalla loro rissa  "Che vuoi dire?" chiese poi Leonardo rimettendosi in piedi "So dove sono le spade!!" rispose il fratello alzando il libro.