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Autore: The Edge    19/10/2012    4 recensioni
Questa storia narra di quattro ragazzini che lavorano e vivono nella periferia londinese.
Non viene specificato con esattezza il tempo in cui avvengono i fatti, non sono ai giorni nostri, ma nemmeno cinquanta anni fa.
Il tempo serve, ma non esiste, e per questo ho preferito comportarmi così.
Buona lettura
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Nella camera regnava il caos, fogli appallottolati per terra, vestiti ammucchiati sul letto.
Zoe disegnava rabbiosamente, con le lacrime agli occhi che le impastavano il viso, i folti capelli ricci le cadevano sulle spalle in un unico groviglio.
La ragazza era di schiena, e non si era accorta della presenza dell’amico. Continuava a singhiozzare, le lacrime scorrevano imperterrite lungo le sue guance.
John si avvicinò senza fare il minimo rumore e osservò il disegno.
Era tutto molto confuso, c’era la casa in fiamme e una bambina che tendeva le braccia verso un uomo steso a terra. Sullo sfondo c’era dipinto il viso deformato di un Hell molto più giovane. Il ghigno perfido era raffigurato con tale maestria che sembrava reale. Jo sentì i brividi corrergli lungo la schiena.
Solo in quel momento comprese quanto dolore albergasse nell’animo della ragazza.

“Zoe..” mormorò dolcemente il rosso, l’interpellata si voltò di scatto e biascicò “c..cosa c’è?”, lui si avvicinò e le posò le mani sul viso, asciugandole le guance “ora basta. Non devi pensare al passato, so che è difficile, ma devi andare avanti. Sono mesi che sei conciata così.. Siamo.. sono preoccupato per te.”
 “Cosa ne sapete voi di quello che provo?”
 “Non lo sappiamo, è vero. Ma ti vogliamo bene, brutta zuccona che non sei altro. Ascoltami per una volta Zoe McCloud. Cerca di dimenticare quel giorno e vai avanti. Ci siamo qua noi, e a breve tornerà tua mamma”
 “Come lo sai?”
 “è arrivato un telegramma stamattina.”
“Oh, capisco..” l’irlandese chiuse gli occhi e appoggiò la testa sulla spalla dell’amico, il quale le passò le dita tra i capelli “Sei cotta. Dovresti dormire un po’, non credi?”
“..Si..”
 “Promettimi che non ti ridurrai mai più in questo stato.. per piacere.” Zoe alzò lo sguardo e annuì, facendo un sorrisino impacciato “Promesso.”
 “Grazie”
 “Jo non prendertela.. ma perché ci tieni tanto?”
 “Perché ti voglio bene! E mi da fastidio vederti.. intrappolata nel passato. Inoltre mi manca tanto la Zoe per cui ho perso la testa. Questa che c’è ora è troppo triste per i miei gusti. Ma la amo lo stesso, e mi piacerebbe che questo concetto si fissasse bene nel suo cervello, perché a quanto ho capito non è molto chiaro”
la ragazza abbassò la testa, incapace di sostenere lo sguardo dell’altro.
John sospirò, alzò gli occhi al cielo e le posò un bacio sulla testa.

Quando Jo-jo uscì dalla stanza dell’irlandese, Zoe preparò dei vestiti puliti e andò in bagno.
Si fece la doccia, l’acqua calda le sciolse la schiena e i nervi tesi. Si massaggiò con il sapone i capelli neri e dopo molto tempo, si rilassò.
Iniziò a riflettere sul suo comportamento. Capì di essere stata una sciocca a ridursi in quel modo.
Un debole sorriso le incurvò leggermente le labbra al ricordo di pochi minuti prima. Le erano mancate le parole impacciate di Jo-jo, le era mancata anche la sua dolcezza.
“Zoe sei una stupida” la ragazza pronunciò quelle parole con decisione, rivolgendosi al suo riflesso sullo specchio.

Il mattino seguente William si alzò barcollando dal letto, ancora mezzo addormentato cadde dall’ultimo scalino e andò a sbattere contro la porta. Bernie scoppiò a ridere, tenendosi la pancia “Oddio.. ahahahahhahahahaahhahahahahahahahahaahahhaahahahah” il biondo gli rifilò un’occhiata di puro odio.
“cosa ti ridi??”
“è stata una scena epica. La tua faccia poi… hahahahaahhahahahaha.”
 “Ti detesto, non hai la minima compassione per la mia testa” il moro si portò una mano sulla fronte, continuando a ridere“ si può rivedere il tuo capitombolo?”
 “SCORDATELO”
 “uffa, si vede che ti sei alzato con il piede sbagliato”
 “Dovrei ridere?”
“Ma guarda, se proprio devi..”
I due ragazzi vennero interrotti da John, il quale domandò “Che succede? Ho sentito un tonfo incredibile” Bernie gli rispose con un sorrisetto “il biondino è caduto ed è andato a sbattere la testa contro la porta” il rosso spalancò gli occhi allarmato “L’uscio è ancora intero o si è sfracassato?”
William biascicò “Jo sei di una simpatia assurda. Tu e Bern avete fatto il pienone di simpatia stamani?” “come sei suscettibile amico!” ridacchiò divertito il rosso, mascherando un sorrisetto dietro ad uno sbadiglio.


“Ma Zoe?”
“Dorme”
“SUL SERIO?”
“si, prima che tu deliziassi Bern con una caduta spettacolare…Ho aperto la sua porta e ho visto che dormiva.”
“i miracoli esistono! Come hai fatto a convincerla?”
“Sai che non ne ho idea? Le ho fatto una sorta di discorso.. Voi non avete idea di come era conciata.”
“perché che ha fatto?” domandarono all’unisono Bernie e William.
Jo-jo si passò una mano tra i capelli e rispose “Beh.. quando ho aperto la porta ho visto che stava disegnando come una forsennata. Il disegno era talmente realistico che non ne avete idea. E’ vero che tutte le sue opere sono molto simili alla realtà, ma questo superava di gran lunga. La casa in fiamme, Hell con il pugnale in mano.. suo.. padre steso a terra. Mi sono spaventato io, figuriamoci lei che lo ha vissuto.”
“Mi spiace tanto. Ho come l’impressione che tutti questi anni passati insieme non siano nulla. Dai ragazzi, in questo ultimo periodo abbiamo scoperto molte cose su di lei che ignoravamo. L’esistenza di sua madre, di questa casa…della sua cotta per te, Jo” l’interpellato arrossì “Cosa c’entra ora nel discorso???”
“Lasciami finire e stai zitto”
“Non ci penso nemmeno biondino dei miei stivali”
“Suvvia non fate i bambini” si intromise Bernie
“Da che pulpito!” esclamò sarcastico William
“Ma come ti permetti brutto muso!”
“io faccio quel cavolo che mi pare e piace”
“Si vede che  hai preso una botta in testa.”
“Ti detesto Bern”
“Di la verità che mi ami alla follia”
“Sotterrati!”

William e Bernie iniziarono a litigare come cane e gatto.
John alzò gli occhi al cielo e sospirò.
Si preannunciava una lunghissima giornata.


Angolo della matta:
Eccomi qua!
Dunque, volevo dire che ho fatto un esperimento.
Ho provato ad impostare i discorsi in questo modo, che magari diventano più facili da leggere...
So perfettamente che questo non è dei migliori, ma mi sto sforzando per buttare giù qualcosina di sensato.
Asd, non ho avuto voglia di correggere, quindi se trovate degli errori ditemelo, che li correggo subito xD
Bon, spero che vi sia piaciuto.
Lasciatemi una recensione, che è sempre gradita.
Molte grazie a tutti!

a presto
The Edge
  
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