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Autore: suni    20/10/2012    7 recensioni
[...]Forse non era mai arrivato a dare direttamente e in termini medici dello psicolabile conclamato a qualcuno, non a qualcuno con cui vivesse a stretto contatto, comunque – e sì, fino a relativamente poco tempo prima non viveva a stretto contatto con nessuno ma in ogni caso era abbastanza certo di non averlo mai fatto. L'idea brillante di iniziare con un semidio vendicativo ed ex-supercattivo-forse-non-così-ex la diceva lunga su quanto le aspettative di vita di Tony fossero state sempre calcolate con troppa indulgenza, perché prima o poi avrebbe fatto seriamente incazzare qualcuno che non andava fatto incazzare e dubitava di superare i cinquant'anni, onestamente. Anzi, forse non avrebbe superato nemmeno l'anno in corso, anche se mancavano quattro giorni alla sua fine, perché erano più di trentacinque ore che Loki non era nell'Avengers Tower e nessuno sapeva dove fosse e nemmeno Thor era riuscito a rintracciarlo e trentacinque ore, per un cervello di quel tipo, erano un lasso di tempo più che sufficiente a mettere a punto con un margine d'errore tragicamente basso una strategia di distruzione di massa.
[Legata a "Glucosio" e "Cloruro di sodio"]
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Loki, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Molecole di genio'
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Terza parte della serie Veramente Stupida. Legata alle precedenti "Glucosio" e "Cloruro di sodio", se ne consiglia la lettura per capirci qualcosa in più - anche se la diarrea sintattica di Tony di per sé resta poco chiara. Continua a trattarsi di scene poco serie e molto poco intelligenti, ma che ve lo dico affà.
Di nuovo grazie a duedicoppe per l'aiuto, le correzioni e l'ascolto.



Caffeina



Tony soffiò distrattamente nella tazza del caffè bollente, ignorando volutamente l'occhiata di blanda curiosità che Bruce gli stava facendo brevemente scivolare addosso da sopra il New York Times. Aveva lo sguardo puntato sulla finestra ma non stava guardando il panorama o i tetti di New York, per la precisione non stava guardando e basta, aveva solo lasciato gli occhi lì perché non sapeva che altro farsene e non era nemmeno sicuro di stare soffiando esattamente nella tazza e non magari accanto, perché non aveva preso la mira e non aveva osservato quello che faceva – era già sufficientemente bello che fosse riuscito a versarsi il caffè alla cieca senza ustionarsi la mano.
Bruce probabilmente si stava chiedendo a cosa stesse pensando così intensamente e Tony meditò sul fatto che la risposta a quella domanda inespressa sarebbe stata che stava pensando che lui, Bruce, gli avrebbe chiesto a cosa stesse pensando, quindi in pratica era un pensiero a catena, una specie di matriosca mentale del tutto fine a se stessa, ma in realtà la cosa che Tony stava facendo era cercare di non pensare affatto – e non ci stava riuscendo granché bene, a quanto pareva.
Forse il bere ininterrottamente caffè non era una soluzione vincente per calmare il tumulto mentale ma Tony trovava il fatto di bere caffè, il gesto di portarsi la tazza alle labbra e sorbirne lentamente il contenuto, in qualche modo rilassante, anche se poi gli effetti fisiologici sui sui nervi a lungo termine non erano esattamente calmanti, ed era anche questa una contraddizione insormontabile e quel giorno si sentiva particolarmente incoerente e persino il suo cervello non faceva che segnalarglielo inviandogli impulsi estremamente illogici, come i due principali soggetti su cui stava cercando di non concentrarsi dalla sera prima, sempre con scarsissimi risultati.
Pepper non gli aveva telefonato per fargli gli auguri di Natale – e ok, nemmeno lui l'aveva fatto ma era stava lei a decidere che avevano deciso di prendersi una pausa quindi a rigor di logica avrebbe dovuto essere lei a chiamare, invece gli aveva mandato una mail, che era la cosa più deprimente che a Tony fosse successa da quando aveva fatto saltare in aria Stane e, ok, forse poteva contare anche quella volta che Clint gli aveva rubato un piede del Mark VII e l'aveva nascosto nel cassonetto dell'umido ed era stato abbastanza schifoso.
Tony non aveva bisogno di essere il genio che era per sapere che se la sua quasi-forse-ex-ragazza non lo chiamava nemmeno per Natale non era un buon segno, era una di quelle verità elementari tipo che la terra non era piatta o che il modo in cui Jane Foster guardava il sedere di Thor aveva qualcosa di illegale. L'altra verità era che Tony sapeva di essere uno stronzo, era una nozione acquisita tipo la forza di gravità o il primo principio della termodinamica, esatta oltre ogni ragionevole dubbio, quindi era comprensibile in un certo senso che Pepper non ne potesse più anche perché gli sembrava, onestamente, che la sua scarsa empatia e la sua notevole brutalità andassero peggiorando, perché sì, era appurato da anni che dopo aver bevuto era in grado di dire le peggiori cose possibili, ma forse non era mai arrivato a dare direttamente e in termini medici dello psicolabile conclamato a qualcuno, non a qualcuno con cui vivesse a stretto contatto, comunque – e sì, fino a relativamente poco tempo prima non viveva a stretto contatto con nessuno ma in ogni caso era abbastanza certo di non averlo mai fatto. L'idea brillante di iniziare con un semidio vendicativo ed ex-supercattivo-forse-non-così-ex la diceva lunga su quanto le aspettative di vita di Tony fossero state sempre calcolate con troppa indulgenza, perché prima o poi avrebbe fatto seriamente incazzare qualcuno che non andava fatto incazzare e dubitava di superare i cinquant'anni, onestamente. Anzi, forse non avrebbe superato nemmeno l'anno in corso, anche se mancavano quattro giorni alla sua fine, perché erano più di trentacinque ore che Loki non era nell'Avengers Tower e nessuno sapeva dove fosse e nemmeno Thor era riuscito a rintracciarlo e trentacinque ore, per un cervello di quel tipo, erano un lasso di tempo più che sufficiente a mettere a punto con un margine d'errore tragicamente basso una strategia di distruzione di massa.
Lui il giorno prima era uscito col Mark VIII dopo che Loki non era rientrato per pranzo, ma gli erano bastati cinque minuti per rendersi conto che una ricerca alla cieca fosse la cosa più demenziale che avrebbe potuto fare, almeno Thor si spostava molto più velocemente di lui se il caso lo richiedeva ma no, non serviva a niente trascinarsi in giro, Loki poteva essere semplicemente ovunque e magari in quel momento non si trovava nemmeno più sulla Terra perché, Thor lo aveva detto, sapeva di certi modi di muoversi tra i reami di cui forse non era a conoscenza nessun altro, anche se lasciando Midgard avrebbe incorso nelle ire di Odin, ma magari era così incazzato per essersi preso del malato di mente che non gli interessava, e magari Odin l'avrebbe rinchiuso in una prigione e Tony avrebbe saputo che la colpa era sua e non era una prospettiva molto edificante.
Comunque aveva lasciato che Thor proseguisse per conto suo e invece era tornato all'Avengers Tower giusto in tempo per assistere alla simpatica e gradevole videoconversazione tra Natasha e Fury che poi aveva coinvolto anche tutti loro, perché il direttore dello SHIELD non era stato molto contento di sapere che avevano smarrito il loro elemento-neutrale-provvisorio, in particolar modo dopo aver sgamato che se ci avevano messo tante ore a capirlo era perché lo lasciavano andare in giro per conto proprio indisturbato anche se gli ordini e in generale il protocollo lo vietavano tassativamente nella maniera più assoluta. Tony aveva temuto che gli venisse un attacco apoplettico o che la sua giugulare implodesse, dissanguandolo internamente. Steve era sembrato un po' perplesso nel vederlo fissare lo schermo e la faccia di Fury con una mano stretta sul collo e l'espressione inquieta, ma non aveva fatto commenti perché in quel momento il direttore stava facendo notare proprio a lui che in quanto Capitan America e guida morale degli Avengers si sarebbe aspettato più correttezza e rigore da lui, e Steve aveva messo su un'espressione da setter umiliato che non ha fiutato la quaglia morta e Tony si era sentito veramente un pezzo di sterco, perché era stato lui a insistere con tutti quanti perché lasciassero Loki libero di uscire quando gli aggradava di modo da non indispettirlo e non rischiare che li facesse saltare in aria, anche se tutti erano stati subito d'accordo tranne Clint, che aveva minacciato di infilare una freccia su per il retto a “quello stronzo di Alien coi capelli unti”.
Fortunatamente Loki non era stato presente durante quella conversazione.
Comunque ora Natasha, Clint e Steve erano al quartier generale dello SHIELD per seguire i tentativi dell'equipe di ricercatori per tracciare una mappatura dell'energia di Loki, Thor verosimilmente vagava per qualche deserto – Tony propendeva per il Gobi, al momento, senza nessuna ragione particolare – invocando con voce straziante il nome del fratello, e Bruce aveva deciso che fosse meglio per tutti se lui ne fosse rimasto fuori.
Non vogliamo che accadano incidenti,” aveva decretato, e nessuno aveva capito se stesse parlando a loro in tono di ammonizione o se avesse toccato una nuova vetta di schizofrenia e parlasse ormai con se stesso, con l'Altro e/o con le persone esterne usando il plurale, ma non avevano osato chiederglielo per non infierire.
Tony aveva stabilito di rimanere alla torre perché in un attimo di ottimismo – o di disperazione camuffata – aveva deciso che Loki era semplicemente un po' stizzito e che aveva preferito starsene per conto proprio, ma sarebbe rientrato presto e lui voleva essere lì e scusarsi quando fosse successo, o più precisamente intendeva accoglierlo con un caffè caldo, perché il clima era gelido fuori e sì, forse un Frost Giant non soffriva in maniera drammatica la temperatura invernale newyorchese, ma era un gesto gentile che gli avrebbe permesso di far capire che intendeva scusarsi senza doverlo effettivamente fare.
Impiegò qualche secondo a identificare il suono esterno che lo stava vagamente disturbando come proveniente da Bruce, e un paio d'altri per capire che gli stava effettivamente parlando.
Mh?” bofonchiò, portandosi nuovamente la tazza alle labbra prima di voltarsi. “Scusa, doc, non ti stavo ascoltando.”
L'informazione non sembrò stupire Bruce più di tanto.
Stavo dicendo,” riprese infatti senza scomporsi, voltando la pagina del giornale, “che ho questa sensazione.”
Quale sensazione?”
La sensazione di quando c'è qualcosa che sai e che non hai detto, una lieve omissione. Quella sensazione, Tony,” spiegò Bruce quietamente, prima di schiarirsi la voce guardare altrove – circa ovunque, a occhio e croce, ma non verso di lui.
Oh.”
Già.”
Bruce continuò a fissare con interesse il niente. Lui osservò la tazza come se contenesse delle risposte – e sarebbe stato favoloso, tra l'altro.
Quindi, pensi, eventualmente, che la mia sensazione potrebbe avere un fondamento?” continuò Bruce con fare vago, tamburellando le dita sul tavolo.
Tony espirò rumorosamente.
Da dove... Da dove hai tratto questa sensazione?” tergiversò, con quello che voleva essere un sorriso scientificamente interessato.
Potrei aver visto Loki venire via dal laboratorio con aria estremamente incollerita, la sera di Natale, e potrebbe essere che c'eri tu dentro. Ubriaco, e non ho dimenticato quel racconto di Pepper su te, una sbronza e la parziale distruzione della tua casa di Malibu.”
Oh, giusto, il suo compleanno. Quella volta era parzialmente giustificato dal fatto che credeva di stare per morire per via del palladio e che non avrebbe festeggiato più nessun compleanno e, beh, ok, forse non c'era un nesso apparente tra questo e lo sparare alle bottiglie in casa propria ma il cervello di un genio si muove in modi misteriosi. Qualcosa del genere.
Mh,” mugugnò senza compromettersi.
Quindi?”
Tony posò la tazza sul bancone con un gesto secco.
Potrei aver o non aver detto a Loki qualcosa sui disturbi bipolari e le sindromi maniaco-depressive,” ammise con fare distratto e noncurante, premendo il pulsante per far scaldare altro caffè. Gli sembrava indispensabile, al punto in cui erano le cose, e poi non lo rendeva affatto così nervoso come sembrava, non gli stavano neanche tremando le mani – quasi.
Scusami?”
Oh, andiamo. Barton gli dà dello psicolabile ogni dieci minuti e non è statisticamente possibile che lui non l'abbia mai sentito.”
Bruce si passò la mano sul collo con la fronte corrugata, come se stesse cercando di comprendere il risultato di un esperimento.
Fammi... Fammi capire bene, tu sei andato da Loki e...”
Sono andato nel mio laboratorio,” precisò Tony piccato. E poi successe, di nuovo, anche se non mangiava dolci da almeno ventiquattr'ore e il caffè lo beveva amaro, ma niente da fare, la logorrea prese possesso un'altra volta delle sue sinapsi e lui si ritrovò a vomitare parole come proiettili. “Seriamente, doc, non lo trovi insopportabile? L'altro pomeriggio era tutto hohohaha, ridiamo e scherziamo, poi uno entra in una stanza ed è sottoposto ad aggressioni fisiche oculari e risposte sgradevoli, senza nessuna motivazione logica per questo tipo di oscillazioni e, francamente, sono stanco di dover sempre fare il conto del numero di finestre ad una distanza sufficientemente ridotta dal punto in cui mi trovo per considerarle un potenziale strumento di morte. E ha dei calzini a righe.”
Non che la questione dei calzini a righe fosse – perché diamine lo aveva detto? Come gli era venuto in mente senza neanche che se ne accorgesse il particolare dei calzini, quando stava parlando di tutt'altro? Quanto a lungo avrebbe dovuto sopportare l'effetto incrociato dello zucchero e del sale che, era evidente, stavano danneggiando in modo irreparabile le sue cellule cerebrali?
Bruce appoggiò il gomito sul tavolo e poi sorresse il viso con la mano chiusa a pugno davanti alla bocca.
Non sono sicuro di aver capito.”
Neanche io,” ammise Tony.
L'altro sospirò tra sé, prima di raddrizzarsi e poi appoggiarsi indietro, contro lo schienale della sedia.
Posso essere del tutto onesto con te, Tony?”
Certo.”
Bruce annuì e si stropicciò la guancia.
Io penso che tu stia, mh, attraversando un momento difficile e, ecco,” espirò rumorosamente, con un certo disagio, “penso che questa faccenda di Pepper ti stia...”
Questo non ha niente a che vedere con Pepper, Brucey, non...”
Tony, sembri tu il malato di mente da qualche settimana.”
Quell'affermazione gettata fuori con foga ebbe il potere di zittirlo per qualche secondo, e meccanicamente si voltò per riempirsi nuovamente la tazza e schivare lo sguardo di Bruce intanto che faceva mente locale.
Sono commosso, doc. Pensavo di sembrare sempre un pazzo.”
E' peggiorato durante le ultime settimane, e di nuovo poco prima di Natale.” Bruce non sembrava deciso a mollare. Piantò i gomiti sul tavolo. “Intendo... Cosa altro ci dovremmo aspettare? Onestamente, mi sembra normale. È bloccato qui, su un pianeta che non gli piace, sotto la sorveglianza di persone che odia e che lo hanno sconfitto e umiliato, controllato a vista dal suo fratello adottivo che detesta e, cioè, lo sai benissimo che io come tutti, insomma, quello che ha fatto a Coulson e a New York...” Bruce si interruppe per qualche secondo, rimettendo ordine nelle idee. “Quello che voglio dire è che, oltre al fatto che in questa torre siamo tutti persone disturbate e borderline, per usare un eufemismo, e Loki forse è un esempio di spicco, la realtà è che se la cavando alla grande.” Bruce ridacchiò, quasi incredulo. “Se fossi io al suo posto l'intero quartiere sarebbe già raso al suolo, e sai che lo intendo letteralmente.”
Tony non seppe cosa rispondere esattamente e decise che per una volta sarebbe stato zitto. Era una risoluzione epocale, perché rimanere zitto non era qualcosa per cui fosse portato e anzi già all'high school aveva avuto problemi con numerosi insegnanti per via della sua tendenza a tenere banco durante le lezioni quando non se ne andava per i fatti suoi, poteva addirittura essere che qualche volta parlasse addosso alle persone e sicuramente se nessuno stava parlando lo faceva lui, ma stavolta rimanere zitto diventò una cosa naturale.
Tu, invece?” riprese Bruce più pacatamente. “Tony, ci stiamo preoccupando. Stai sviluppando delle manie che... L'altro giorno hai cominciato a controllare tutti gli ingredienti di ogni cosa che mangi. E borbotti tra te e te, mentre lo fai.”
Per verificare la presenza di zuccheri, pensò lui, ma forse conveniva stare zitto un'altra volta – che Bruce non ci facesse l'abitudine, però.
Steve voleva chiamare Pepper.”
Lo rimetto nel ghiaccio, se solo osa,” ribatté lui d'istinto, con veemenza.
Bruce scosse la testa, ma non aggiunse niente e riprese a leggere il giornale mentre Tony tornava ad osservare la finestra. Cominciava a sentire di aver un lieve tic all'occhio che probabilmente doveva servire da avvertimento per indicare che continuare a bere caffè a quel ritmo non avrebbe potuto portare nulla di molto buono e forse sarebbe stato più saggio cercare di dormire, ma lì fuori da qualche parte c'era un mago che forse voleva di nuovo conquistare il pianeta o semplicemente sfogare la sua furia e con ogni probabilità questo avrebbe influito negativamente sul buon andamento, per non dire sull'effettiva realizzazione, del suo party di capodanno.
A dopo, doc,” mormorò truce, avviandosi verso la porta. Poi ci ripensò, tornò indietro e riempì bene la tazza di caffè fino all'orlo, quindi si diresse all'ascensore.
A più tardi,” rispose Bruce, laconico.
Tony rimase fermo per qualche secondo, dopo la chiusura della porta, senza sapere bene a che piano andare.
JARVIS?”
“Sì, signore.”
Qualcuno è tornato alla torre?”
No, signore. Il capitano Rogers e gli agenti Barton e Romanov non sono ancora arrivati.”
Thor?”
I nostri ospiti asgardiani non sono a loro volta nel perimetro di sicurezza della torre, signore. Devo procedere ad avviare una chiamata verso qualcuno di loro?”
Tony sospirò pensoso.
Proviamo Thor. E scendo in laboratorio.”
Sì, signore.”
Il telefono suonò a vuotò per svariati piani, prima che la chiamata venisse accettata.
Hai delle buone nuove per me, Tony Stark?” chiese affannosamente Thor, prima ancora che lui avesse anche solo potuto ipotizzare di parlare. Il che, andava ammesso, era rimarchevole. Ma significava anche che il principe di Asgard non aveva avuto molto successo nella ricerca del suo cadetto.
Nope, omone. Speravo ne avessi tu.”
Thor sospirò rumorosamente.
Ho un brutto presentimento, uomo d'acciaio. Questo silenzio prolungato non preannuncia nulla di buono. Non voglio tuttavia essere io a presumere il peggio da parte di mio fratello. Conservo la speranza che non farà nulla di scriteriato.”
Tipico.
Già, beh... Non te la prendere, Thor, ma con la speranza non andremo lontani.”
Lo so, Tony Stark. Non siete riusciti a stabilire in nessun modo la sua posizione?”
Con il suo telefono all'Avengers Tower, non ho potuto fare molto. Lo SHIELD si sta occupando di fare mappature sulla traccia della sua energia, ma Steve non mi ha ancora fatto sapere nulla.”
Capisco. Continuerò a cercare.”
Tony si schiarì la voce. Non aveva voglia di porre la domanda successiva, ma sentiva in qualche modo di essere costretto a farlo.
Credi che potrebbe aver lasciato la Te... Midgard?”
Thor tacque per qualche secondo.
L'Allfather ha pronunciato una sentenza di esilio nel vostro reame. Io ritengo che mio fratello non sarebbe così folle da mancare di rispettarla ma, se così fosse, come erede al trono e futuro Re di Asgard mi comporterò di conseguenza.”
Cioè?” chiese Tony, con un sinistro presagio.
Preferirei non parlarne, Tony Stark. Sono convinto che Loki sia ancora qui.”
Uohou,” commenta Tony interdetto, mentre la porta dell'ascensore si spalanca. “JARVIS, di là” mormora, e la comunicazione viene trasferita nel laboratorio. “Senti, Point Break, mica si condannano a morte i fuggitivi, dalle tue parti?”
Ci fu un nuovo, sinistro e prolungato silenzio.
Preferisco non parlare di queste cose, Tony Stark,” rispose Thor di nuovo, con una voce bassa e vacua. “Mio fratello non è un fuggitivo,” aggiunse poi con più foga. “Sono certo che si trova ancora su Midgard.”
Tony rimase fermo, ancora in mezzo alla stanza. Lo stordì, quasi, la consapevolezza di essere preoccupato per Loki, che aveva cercato di ucciderlo, di radere al suolo la città, rendere schiavi tutti gli esseri umani ed era, ultimo ma non certo in ordine d'importanza, l'assassino di Phil Coulson, anche se spesso cercava di non pensarci perché la realtà era che Phil gli mancava ancora molto e che quando gli tornava in mente gli veniva voglia di spaccare qualcosa, tipo la colonna vertebrale di Loki, ma c'era anche il fatto che la sua posizione difficilmente gli poteva permettere di giudicare in maniera categorica persino un sanguinario invasore alieno – quante vittime era costato l'attacco di Loki alla Terra? Quattro o cinquemila, in via approssimativa, ma l'arsenale infinito di armi delle Stark Industries quante morti avevano provocato? Tony preferiva non saperlo e cercare di continuare a dormire la notte, grazie mille.
Phil lo avrebbe odiato molto se avesse saputo che era affezionato al suo assassino?
Sarebbe stato più ragionevole di Fury, sicuramente.
Sei ancora lì, Tony Stark?” lo riscosse Thor.
Lui scosse la testa e nel farlo gli cadde lo sguardo sul computer nuovo.
Aveva regalato un gioiello della tecnologia informatica del valore di qualche migliaio di dollari all'assassino di Phil Coulson, ma non era sicuro di sentirsi così male come avrebbe dovuto, perché di fatto le seconde occasioni gli piacevano e nella sua torre viveva un individuo evidentemente disturbato mentalmente che stava cercando di riparare il proprio cervello, e Tony era piuttosto curioso di scoprire quale vette avrebbe raggiunto quella mente prodigiosa una volta ritrovato l'equilibrio, anche se era possibile che morisse di vecchiaia molto prima di allora, o che morisse e basta visto che, aveva appurato, le sue tendenze suicide non lasciavano prospettare una vita lunga e una vecchiaia di nessun tipo.
Il computer, pensò poi con un guizzo di attenzione.
Sono qui, omone,” rispose, avvicinandosi al case con urgenza. “Mi è appena venuta in mente una cosa importante a cui avrei dovuto pensare ore fa. Ti richiamo tra poco.”
La chiamata s'interruppe mentre lo schermo del computer di Loki si accendeva con un lievissimo sfrigolio. Tony si riempì l'ennesima tazza di caffè mentre le impostazioni si caricavano e lasciavano spazio a una paginata bianca su cui troneggiava la scritta PASSWORD.
JARVIS, fammi accedere.”
Sì, signore,” rispose l'AI con solerzia. “...Signore, il sistema impedisce l'accesso.”
Tony aggrottò la fronte.
Come sarebbe?” chiese, perplesso. “E' il mio sistema.”
I file di questa memoria sono stati sovrascritti e crittografati, signore.”
Tony si abbassò sulla tastiera, tamburellando le dita accanto ai tasti.
Figlio di puttana,” mormorò, non senza una punta di ammirazione. “Forza l'accesso, decrittografami qualunque codice sia stato impiantato.”
Ci vorrà più tempo del normale, signore. Le simbologie utilizzate non corrispondono precisamente a nessun sistema fonetico terrestre.”
Ovviamente,” mormorò Tony. Quello stronzo galattico doveva aver usato la magie sui suoi giocattoli tecnologici, ed era un'altra buona ragione per spezzargli la colonna vertebrale non appena lo avesse trovato perché nessuno doveva permettersi di ridicolizzare la sua scienza e comunque JARVIS ce l'avrebbe fatta in ogni caso, era solo che non avevano molto tempo a disposizione e che ogni minuto poteva essere prezioso.
Proviamo Thor,” mormorò, digitando velocemente. Il server remoto gli negò l'accesso. “Odin. Frigga. Asgard.” Ogni nuovo tentativo corrispondeva ad un nuovo fallimento. “Tesseract. Niente, cazzo... Thanos.”
Il computer accettò la password e Tony sorrise trionfale.
Era facile.”
Complimenti, signore.”
Il desktop era praticamente vuoto, l'immagine di sfondo era rimasta quella impostata con il sistema operativo. Nelle cartelle dei documenti c'erano una raccolta di articoli e dissertazioni teoriche sui vortici dimensionali, i buchi neri, le manifestazioni di vita aliena, una serie di ebook sugli argomenti scientifici più disparati – ancora molta fisica quantistica ma anche chimica, biologia, informatica – e un'enorme raccolta di materiale sulle Stark Industries. Tony aggrottò la fronte mentre scorreva i titoli dei documenti. C'erano materiali degli archivi di suo padre che non erano mai stati resi pubblici, il che significava che Loki doveva in qualche modo aver piratato JARVIS, moltissimo materiale sull'Arc Reactor e sulle sue ricerche elementali successive al palladio, e una sottocartella dall'edificante titolo “mercante di morte” che conteneva una vasta galleria di articoli di giornale che coprivano tutta la sua carriera. Tony la saltò in tronco, procedendo ulteriormente la sua esplorazione.
Stai trovando qualche indizio sull'attuale posizione di Loki, JARVIS?”
Non ancora signore. Sto passando allo scan l'hard disk.”
Tony aprì una nuova cartella, senza stupirsi del fatto che contenesse una vasta quantità di materiale sulla mitologia norrena, traduzioni dei poemi epici, immagini e dipinti che ritraevano il Dio Odin, Thor e il suo martellone e Loki stesso.
Credo che dovrebbe vedere qualcosa, signore,” lo informò JARVIS neutro, mentre lui contemplava perplesso un'immagine che si chiamava “Il volo di Loki a Jotunheim” e lo ritraeva trasformato in un mezzo uccello con tanto di piume.
Cosa?”
Sullo schermo del computer apparve un documento di testo dai caratteri incomprensibili.
Cos'è questa roba?” chiese Tony, spostandolo velocemente sulla proiezione olografica per ingigantire l'immagine.
Rune, signore. Non sono esattamente uguali a quelle che si conoscono sulla Terra, come ho detto, ma dovrei essere in grado di fornire una traduzione approssimativa.”
Che è interessante perché...?”
E' un insieme di speculazioni sulle analogie tra la mitologia terrestre relativa alle divinità norrene e la realtà della vita e della storia di Asgard, signore.”
Cosa ci dice di importante sulla posizione attuale di Loki?”
I risultati di una sezione ricerca sembrano dare particolare rilievo al fatto che secondo gli autori dei poemi antichi Valhalla, la zona di residenza degli dei norreni, avrebbe una collocazione che sulla Terra corrisponde con la città di Troia.”
...Troia, quella di Omero?”
Apparentemente, signore.”
Dove si trova, già?” chiese Tony, anche se conosceva sufficientemente la risposta e la trovava oltremodo deprimente.
In Turchia, signore. Poco distante dallo Stretto dei Dardanelli, su una collina di nome Hissarlick.”
Medio Oriente...” mormorò lui nervosamente.
Non era mai stato particolarmente ansioso di rimettere piede in quella zona geografica del mondo, dopo la sua non-molto-trionfale visita commerciale in Afghanistan e il successivo attacco a sorpresa, e probabilmente si sarebbe trattato di un buco nell'acqua e Loki si trovava in tutt'altro luogo, la Groenlandia o le isole Fuji, e inoltre poteva comunque mandare Thor sul posto e lasciare che se la sbrigasse lui con quel suo cocciuto irritante di fratello, gli sembrava esattamente la cosa migliore da fare.
Preparami il Mark VIII, JARVIS,” disse quindi, dando mostra nuovamente di una coerenza fuori da ogni norma.
Sì, signore.”
Valutò rapidamente l'ipotesi di avvisare almeno Steve del suo progetto di gita fuori porta, ma siccome era con Fury probabilmente il direttore dello SHIELD li avrebbe sentiti parlare a avrebbe mandato tutto un drappello di agenti sul posto e Tony era certo che, se si fosse visto piovere addosso una squadra armata, Loki non sarebbe stato molto collaborativo. Bruce aveva detto chiaramente che voleva restarne fuori e quindi rimaneva solo Thor ma, in effetti, la sua presenza bastava sempre da sola a far incazzare Loki. Quindi forse, dopotutto, poteva dare un'occhiata e poi decidere chi avvisare. Era comunque possibile che Loki non si trovasse affatto lì ma fosse davvero alle Fuji e avesse scoperto i benefici di una tintarella ben presa. Sì, ecco.


Durante il viaggio Fury aveva telefonato qualcosa come sei volte, Steve altre tre e Bruce una. Tony aveva lasciato a JARVIS tutte le chiamate, e il messaggio forte chiaro che tutti trasmettevano era che avevano registrato in almeno tre luoghi una traccia energetica del passaggio di Loki, ma in nessuno dei tre qualche traccia effettiva della sua attuale presenza. Lo informavano anche che Thor sembrava visibilmente sull'orlo di un collasso nervoso e che difficilmente la cosa avrebbe avuto conseguenza positive per il pianeta. In ultima istanza, Fury lo avvisava che se non si fosse reso reperibile immediatamente lui avrebbe fatto qualcosa di francamente molto brutto con la sua riserva di whisky, ma Tony decise che poteva anche correre il rischio di veder esplodere le sue amate bottiglie e che comunque avrebbe impugnato la cosa una volta rientrato, facendosi rimborsare i danni materiali e morali dallo SHIELD.
I resti dell'antica città di Ilio erano una meta turistica abbastanza rinomata. Durante la traversata JARVIS gli fece un rapido resoconto della storia della città, ricostruita otto volte sulle proprie rovine e riportata alle luce da scavi archeologici imponenti nel corso del Diciannovesimo secolo. Si trattava indubbiamente di un luogo peculiare, ma quando Tony arrivò sul posto era praticamente notte e non poté vedere granché.
Mappature della presenza di Loki?” chiese spiccio, rallentando la velocità di volo e accingendosi a fare una ricognizione circolare sulla zona.
Non ancora, signore.”
Nel documento di Loki c'è qualche riferimento particolare?”
Sì, signore. All'antica roccaforte nel centro cittadino.”
Dove si trova?”
Traccio la localizzazione esatta, signore.”
E Loki era esattamente lì. Non diede nemmeno segno di volersi allontanare quando lo sentì arrivare e atterrare a qualche metro di distanza da lui. Era seduto su un'antica muraglia corrosa dai secoli, le gambe a penzoloni nel vuoto, l'armatura completa addosso, lo scettro appoggiato diagonalmente accanto.
Non si voltò mentre lui si avvicinava.
Non è molto divertente, Rudolph,” iniziò lui, aprendo il casco e decidendo che fosse meglio lasciar sfogo alla sua delirante logorrea direttamente e risparmiarsi spiacevoli attimi potenzialmente mortali di silenzio. Come al solito, dove c'erano lui e Loki da soli c'era anche uno strapiombo sul vuoto, ma stavolta almeno indossava l'armatura e le cose avrebbero potuto andare molto peggio – era solo, ecco sì, affascinante notare come quella coincidenza andasse perpetuamente ripetendosi. “Thor sta vagando da una giornata intera alla tua ricerca e Fury è abbastanza incazzato. Pensavamo stessi accarezzando l'idea di cercare nuovamente di distruggere la nostra razza, sai, e non...”
L'ho fatto,” rispose Loki atono, ancora osservando il vuoto nella direzione opposta.
Oh... Beh, grandioso,” commentò lui schiarendosi la voce. “Cosa ti ha trattenuto?”
Loki non rispose affatto, stavolta. Tony aprì la bocca per aggiungere qualcos'altro ma poi pensò che sedersi a sua volta sarebbe stato un buon gesto di civilizzazione e perciò, in uno stridore dell'armatura, caracollò seduto sporgendo lo sguardo in basso. Non dovevano essere più di una quindicina di metri, roba da dilettanti considerati i loro standard.
Sai, le brutte giornate capitano. Non c'è bisogno di sparire nel nulla, sarebbe bastato appiccicare un biglietto sulla porta della tua camera chiedendo di non disturbarti. Avremmo convinto anche Thor a rispettare questa volontà,” riprese, cercando di non suonare nervoso.
Ne dubito,” mormorò Loki con voce priva d'intonazione. “La mia volontà non è mai stata tra i suoi interessi primari.”
Beh, lui ora vive in casa mia, e...”
Hai sabotato il mio computer.”
Hai sabotato JARVIS.”
Ci fu un lungo, penoso istante di silenzio.
...Come ci sei riuscito?” chiese infine Tony. “Non sapevi nemmeno cosa fosse un computer fino a qualche mese fa.”
Ha importanza?”
Tony si strinse nelle spalle.
Sono curioso, immagino.”
Loki si voltò a guardarlo. Sembrava sorprendentemente stanco e qualcosa di diverso dal solito che, in quell'armatura, lo faceva apparire non minaccioso ma quasi fragile, e che gli fece tornare in mente quanto i loro due ospiti alieni, per i canoni delle loro razze, fossero giovani.
Il codice che fa funzionare il sistema informatico è estremamente semplice, sono solo combinazioni di due caratteri.”
Si chiama sistema binario, e non è semplice,” precisò Tony stizzito. “Inoltre ci sono i linguaggi di programmazione, che sono tutta un'altra storia.”
Non ne ho bisogno. Con le mie abilità mi è sufficiente dialogare nel tuo...Codice binario.”
Hai usato la magia su JARVIS? Non farlo mai più.”
Uscì molto più seccamente di quanto fosse sua intenzione e Tony pensò che non era quello il modo migliore di parlare a un guerriero asgardiano incazzato, depresso e psicologicamente instabile.
Voglio dire, non...”
Vuoi dire esattamente quello che hai detto, Stark,” lo interruppe Loki lapidario.
Tony non se la sentì di contraddirlo. Mentire a Loki era il piano peggiore che un uomo minimamente sensato potesse farsi venire in mente.
Quanto sei incazzato, approssimativamente, su una scala da uno a dieci?” chiese invece con cautela.
Loki spostò di nuovo lo sguardo di lato, senza rispondere. Rimase fermo, di nuovo, con un'espressione in qualche modo così dolorosa che Tony decise di guardare a sua volta altrove.
Ieri volevo distruggervi tutti. Ma qui, da solo, con i miei poteri indeboliti, sarei una ben misera caricatura di dominatore del mondo, non è vero?”
Quindi ti sei depresso e basta,” concluse Tony annuendo. Guardò cautamente di lato, per verificare che la sua frase scherzosa non avesse avuto effetti deleteri, ma Loki sembrava non averlo nemmeno ascoltato.
Pensi che non lo sappia?” chiese invece molto lentamente, a voce bassa. “Che qualcuno con la mia intelligenza non sia consapevole? Potrei dirti esattamente qual è stato il momento in cui il mio genio ha cominciato ad andare alla deriva e sprofondare nella follia. La parte migliore è che ormai sono sempre più lunghi gli intervalli di tempo in cui non me ne rendo neanche più conto.”
Tony si schiarì la voce, osservando il cielo. Si chiese da dove venisse il senso di nausea che lo aveva colto repentino, ma forse preferiva non saperlo.
Senti, non sarò certo io a dire che non sei mentalmente fottuto, perché lo sei,” ammise piano. “Cazzo, se lo sei. Ma in quella torre siamo tutti parecchio spostati e tu... Tu non stai peggiorando. Sei migliorato. Non hai nemmeno più cercato di uccidere Clint quanto ti mette il sale nel barattolo dello zucchero prima del caffè. Ascolta...” continuò, estremamente a disagio. Odiava parlare di cose del genere. Odiava parlare di emozioni e tutta quella merda. Perché era seduto su un muro vecchio qualche millennio, in Turchia, a discutere a cuore aperto con un alieno malvagio in crisi depressiva? Perché la sua vita doveva essere sempre allucinante?
Sto ascoltando,” commentò Loki con sufficienza.
Sei arrivato qui e hai fatto impressionanti porcate. A volte ti odio. Posso capire il voler conquistare il mondo, sono megalomane anche io. E mi rendo conto che alle volte sono sufficientemente irritante da poter considerare la defenestrazione come una scelta obbligata più che un intento criminale. Ma...” Scosse la testa, sospirò e si appoggiò indietro, reggendosi sui polsi piegati. Il cielo era schifosamente stellato e sereno, una cosa da dare ai nervi. “Phil Coulson era un brav'uomo. Il genere di uomo che non ha paura di fronteggiare un nemico cento volte più forte di lui con un'arma che non sa nemmeno cosa sia, semplicemente perché è la cosa giusta da fare. Non doveva morire.”
Tutto questo è molto commovente,” commentò Loki asciutto, e Tony desiderò colpirlo. “Non capisco perché me lo stia raccontando.”
Perché a volte vorrei farti del male con tutte le mie forze. Tipo, adesso. E la sera di Natale perché sono arrivato in laboratorio e tu eri di nuovo un colossale stronzo come allora. Sei sempre un colossale stronzo, in effetti. Avresti almeno potuto dire una volta che ti dispiace, sai.”
Loki sbuffò scettico.
Perché dovrei? Sono un bugiardo, è vero, ma uso la menzogna solo per scopi precisi. Non sono come voi mortali, che mentite senza una vera ragione, solo per codardia e comodità. Perché dovrei dire che mi dispiace per la vita di un qualunque, insulso midgardiano che sarebbe comunque morto nel giro di pochi anni, come tutti voi? Non è vero. Non mi dispiace. Avevo un obiettivo e quell'agente era un ostacolo.”
Tony si era già alzato molto prima di aver ascoltato la fine di quella replica, allontanandosi per trattenere l'impulso di sparare contro di lui e sparare ancora.
Vaffanculo,” ringhiò, deciso ad andarsene immediatamente. “Sei molto peggio di quello che sembri. E, per la cronaca, a volte non si chiede scusa per le azioni compiute. A volte si chiede scusa per il dolore che quelle azioni hanno provocato alle persone intorno a sé. Se sei così intelligente dovresti saperlo, lo so persino io.”
Come chi?” chiese Loki, che sembrava quasi divertito.
Non so. Thor.”
Loki rise piano.
Thor? Io odio Thor. Qualunque dolore gli provochi è ragione di gioia, non di colpevolezza. E comunque, dagli altri sei mesi e avrà dimenticato che quell'uomo sia mai esistito.”
Beh... Oppure noi.”
Gli Avengers? I miei nemici?”
Io, allora.”
loki lo guardò quasi con curiosità.
Tu? E perché dovrebbe essere diverso dagli altri?”
Coulson era mio amico.”
Loki sgranò gli occhi, scettico.
Non credo di comprendere di cosa parli. Non ho cose come amici. Mai avuto bisogno. Thor amava circondarsi di idioti con cui pavoneggiarsi, io preferivo la solitudine.”
Certo,” rispose Tony sordo, stabilendo immediatamente di non soffermarsi sul malessere ma di concludere quella conversazione, archiviarla e ritornare velocemente al suo laboratorio e al Mark IX in perfezionamento. Voltò le spalle e si accinse a riprendere il volo.
O forse tu consideri te stesso qualcosa come un mio amico?” suppose Loki con tono ironico. “Pensi di avere un qualche rilievo ai miei occhi, oppure io ce l'ho ai tuoi?”
Sono un Avenger, Rudolph. Lasciamo stare le cazzate.”
Loki si alzò a sua volta, lentamente, con agilità. Quelle orride corna lo facevano sembrare anche eccessivamente alto, più eccessivamente del solito e Tony non era sicuro che ci avrebbe mai potuto fare l'abitudine. Non che la cosa avesse qualche peso.
Forse ci tieni persino,” continuò l'asgardiano pensoso.
Leggere Asimov non ti ha fatto molto bene, Loki,” replicò Tony secco, portandosi sulla difensiva. “E queste pose sono penose. La realtà è che sei contento, quando ci sono io a darti retta. A Natale eri tutto felice di chiacchierare per telefono, come un adolescente quale all'incirca sei... Quanti anni avresti se fossi terrestre? Ventuno? Ventidue? Non più di venticinque, sicuramente.”
Le labbra di Loki erano serrate strette, adesso, con le mani chiuse a pugno, e il bagliore del suo sguardo pericoloso.
Quanto alla tua ipotesi, beh, genio, siamo nella fottuta Turchia. L'ultima volta che sono stato in questa parte del mondo sono quasi morto e mi sono ritrovato con questa roba conficcata nel petto insieme a una condanna a morte posticipata. Potevo mandare Thor. Ma non preoccuparti, non sono un uomo che perseveri negli errori.”
E con questo non aveva proprio nient'altro da dire, quindi mise in azione i reattori.
Mi dispiace,” affermò Loki con voce incerta e riluttante, sorprendendolo, “che la mia mancanza di dispiacere per la morte dell'agente Coulson ti disturbi. Nonostante questo, il mio disinteresse verso quell'evento è invariato.”
Tony sospirò rumorosamente, scuotendo la testa.
Avevi iniziato bene. Dovevi solo risparmiarti la seconda frase.” Ma in realtà era sollevato, davvero, perciò scosse la testa. “Mi dispiace di averti dato del malato di mente bipolare e maniaco-depressivo. Anche se lo sei. Puoi teletrasportarci a casa, adesso? Ho un certo sonno.”


Tony apprezzò molto la scelta di teletrasportarli direttamente nei suoi alloggi privati e non nello spazio comune della torre, dove sicuramente sarebbero stati aggrediti verbalmente – e non solo, nel caso in cui Clint fosse già rientrato dal quartier generale – e lui non era sicuro di poterlo sopportare perché qualcosa di estremamente delicato stava succedendo ai suoi nervi, doveva trattarsi di una strana reazione tra la mancanza di sonno e l'eccesso di caffè ed era piuttosto affascinante, da un punto di vista scientifico, e rallegrante per via del fatto che non ci aveva messo nemmeno un grammo di zucchero, in quel caffè, e nemmeno, ovviamente, di sale, quindi si sentiva al sicuro. Soltanto perché gli si appannava lo sguardo e le sue mani tremavano in maniera lieve e incontrollata, non voleva dire che ci fosse qualcosa che non andava, in lui – niente a paragone di quella volta che aveva accidentalmente respirato del laminato di palladio e, oltre a rischiare la morte sul colpo, aveva avuto strane visioni e un controllo non pervenuto delle sue funzioni muscolari e aveva quasi distrutto Dum-E per errore e sfasciato il cofano dell'Audi.
Bene,” mormorò. “JARVIS, chi è presente nella torre?”
Ad eccezione di Thor, gli Avengers sono tutti qui, signore. Sono in comunicazione con i direttore Fury in questo momento. Come le ho accennato, sono preoccupati per la sua sparizione concomitante con quella di Loki di Asgard.”
Il quale, registrò Tony con la coda dell'occhio, aveva già allungato gli artigli sul suo prototipo di bracciale del Mark IX appoggiato sul tavolo e se lo stava rigirando tra le mani con aria curiosa. Tony cercò di non immaginare cosa fosse successo se avesse attivato l'armatura e se la fosse attirata addosso. Oltretutto, era decisamente troppo alto per entrare nel Mark.
Mettimi in comunicazione con loro,” disse spiccio a JARVIS, mentre attivava il comando per liberarsi dell'armatura. “Posa quello,” aggiunse all'indirizzo di Loki, che in tutta risposta lo osservò stizzito e si fece graziosamente roteare il bracciale intorno al dito indice.
Stark, sei nella torre?” esplose in quel momento la voce decisamente imbestialita di Fury. “Se lo sei, sto per mandare qualcuno ad ucciderti; se non lo sei, bene, anche.”
Non mi sta invogliando a risponderle, direttore,” osservò Tony, senza spostare lo sguardo da Loki, le cui dita lunghe e nervose stavano percorrendo la superficie del bracciale.
Tony, perché i computer rilevano la presenza di Loki nel perimetro della torre?” intervenne Bruce, con tono più calmo e solo vagamente inquieto.
Perché sono qui, dottor Banner,” rispose il diretto interessato con tono scostante.
Loki è tornato nella torre?” riprese Fury seccamente. “Manderò una squadra. Deve essere immediatamente interrogato e sottoposto a controlli sul modo in cui ha speso gli ultimi due giorni. Non accetterò che questo comportamento si ripeta. Sei sotto il controllo ufficiale dello SHIELD fino a che le autorità di Asgard...”
Direttore,” lo interruppe Loki seccamente. “Lei non può di fatto impedirmi di uscire da questa torre. Finora sono stato abbastanza generoso da non attuare nessuna azione offensiva contro di lei e la sua organizzazione. Non mi costringa a cambiare idea. Sono un individuo volubile.”
Clint stava iniziando a borbottare qualcosa e Tony decise di intervenire prima che la situazione degenerasse – perché non era sicuro che quello che Hawkeye stava per dire fosse lusinghiero nei confronti di Loki, anzi, era moderatamente certo del contrario.
Loki stava solo trascorrendo qualche tempo da solo. L'ho trovato in Turchia. Non ha provocato danni di nessun tipo, che io abbia potuto verificare.”
Deve essere interrogato,” insistette Fury iroso. “Una squadra...”
Me ne occupo io,” affermò Tony deciso. “...Se metti giù quella cosa,” mormorò all'indirizzo di Loki. Questi levò lo sguardo verso il soffitto con profonda insofferenza, prima di abbattere il bracciale sul tavolo con una certa violenza e voltarsi a guardare fuori dalla finestra con una postura che Tony giudicò sinistra.
Voglio una registrazione in presa diretta dell'intera conversazione, Stark,” intimò Fury irritato.
Si può fare,” confermò Tony annuendo un po' troppo freneticamente. Non era sicuro di poter tenere ferma la testa, effettivamente. Era davvero strano come ultimamente qualunque sostanza ingerisse sembrasse avere come conseguenza strani effetti collaterali. “Ci vediamo dopo, ragazzi. Qualcuno avverta Thor che il nostro raggio di sole è tornato a casa. Allontanati da quella finestra, mi rendi nervoso,” aggiunse, dopo aver interrotto la comunicazione.
Intravide il sorriso tagliente e malizioso di Loki nel riflesso del vetro, e trovò sommamente inquietante anche quello.
Qualcuno potrebbe pensare che tu abbia subito un trauma legato alle finestre,” mormorò l'asgardiano con tono vago.
Quel qualcuno forse dovrebbe sperimentare come ci si sente a farsi scaraventare nel vuoto,” replicò Tony sarcastico.
Loki si voltò per dedicargli uno sguardo di estrema condiscendenza.
Sono caduto dal Bifrost,” replicò seccamente.
Non è una finestra,” insistette Tony, pedante.
Loki non rispose nulla. Si portò una mano alla fronte con fare stremato, come se fosse vittima di una violenta emicrania. Tony conosceva quell'espressione, era una conseguenza diretta dell'effetto Stark. Fu molto orgoglioso che funzionasse anche sugli alieni testardi dalla lingua affilata.
Siediti, vuoi? Credo che dovrei realmente farti qualche domanda prima che Fury abbia un attacco epilettico,” riprese, indicando la poltrona vuota.
Loki seguì la direzione del suo sguardo senza grande interesse. Tony comprese semplicemente osservando la sua espressione che il suo scopo nella vita, in quel momento, era infastidirlo profondamente – una di quelle attività a Loki tanto care, quella di attaccarsi ai nervi del prossimo e di nuovo, trovò abbastanza agghiacciante il fatto di capirlo così bene.
Sarebbe una cosa negativa?” domandò l'asgardiano distrattamente.
Ci sta guardando in questo momento, sai.”
Perverso...”
Seriamente.” Tony appoggiò entrambe le mani al tavolo del suo piccolo studio. “Cosa c'è di così terribile nel fare per una volta quello che ti viene chiesto? Non ne sei davvero in grado?”
Certo che sì,” rispose Loki, senza manifestare tuttavia l'intenzione di sedersi. “Sono andato a comprare le luci di Natale. Quello mi è stato chiesto.”
A Tony sembrò di sentire distintamente l'imprecazione di Fury anche se la comunicazione in quel momento era inattiva. In effetti, qualcuno avrebbe potuto pensare che mandare un killer di massa al centro commerciale potesse non essere una grande idea ma, ehi, nessuno aveva mai detto che la prudenza fosse il punto forte degli Avengers anche perché se lo fosse stata, realisticamente, si sarebbero trovati tutti un'occupazione meno folle nella vita e gli Avengers non sarebbero nemmeno esistiti.
Se non ci fossi stato io, probabilmente avresti finito con lo strappare dal marciapiedi un lampione, splendore,” replicò sarcastico, stabilendo che quell'argomento andava accantonato e ricordando al suo proprio cervello che la minaccia della lobotomia era ancora perfettamente valida, nel caso. “Quando hai lasciato la torre, esattamente?”
Loki piegò la testa con espressione pensosa, stringendo le labbra, quindi si mosse lentamente per girare intorno al tavolo dal lato opposto a quello in cui si trovava Tony, senza spostare lo sguardo da lui.
Dopo la tua visita irritante nel laboratorio,” rispose calmo.
Te l'ho già detto, è il mio laboratorio. Irrito chi mi pare.” Tony spostò il pesò sui due piedi e si spostò di un paio di passi, poggiandosi al bordo del tavolo. “Dove sei andato?”
Lo sai. In Turchia, dove mi hai trovato,” rispose Loki guardandolo dritto negli occhi.
Balle, pensò Tony sintetico, aggrottando la fronte.
Direttamente?”
Era la mia meta,” rispose Loki, con un cenno minimo della mano, e Tony trattenne un sorriso, osservandolo con eloquenza – perché quella non era una risposta, era un'elusione o, secondo i suoi parametri mentali, un guanto della sfida. Silvertongue, lo chiamavano.
Quindi sei uscito dall'Avenger Tower e sei andato in Turchia,” ripeté annuendo. “Per due giorni.”
Loki tacque per un paio di secondi.
C'è una legge che lo vieta, nella tua Costituzione?” domandò, arcuando un sopracciglio.
No,” rispose Tony sollevando piano le mani. “Perché lo hai fatto?”
Ero interessato a scoprire in quale modo i vostri avi midgardiani immaginavano Asgard,” rispose Loki con noncuranza.
Perché?”
Immagino che non avessi niente di meglio da fare,” rispose Loki con un sorriso affilato.
E sei andato là e ci sei rimasto per due giorni?” insistette Tony, perplesso.
Continuare a chiederlo non farà cambiare la mia risposta.”
In realtà, tecnicamente non hai risposto.”
La voce di Clint li interruppe, meccanica, irrompendo attraverso il canale di JARVIS.
Tony, se non smettete di girare intorno a quel tavolo come in un documentario sull'accoppiamento dei leoni, io vomiterò. Ora.”
Tony sbatté le palpebre con vaghissimo sconcerto e portò uno sguardo non troppo convinto su se stesso, e poi su Loki e, effettivamente, sembrava che avessero girato lentamente intorno al tavolo per l'intero scambio di battute, mantenendosi l'uno agli antipodi dell'altro e, beh, forse i cervelli superiori avevano bisogno di uno sfogo fisico costante quindi ha, niente che Barton potesse comprendere – di nuovo – e poi c'era quel problema della caffeina che rendeva particolarmente complesso il fatto di non muovere i muscoli del corpo o anche solo di respirare del tutto normalmente, nonostante il fatto che dopo aver ritrovato Loki il suo livello di ansietà fisica fosse comunque calato, non perché Loki centrasse qualcosa ma perché durante la traversata verso la Turchia lui non aveva più bevuto caffè.
Loki sbuffò silenziosamente, prima di indietreggiare di un paio di passi e lasciarsi andare a sedere sulla poltrona con fare annoiato.
Clint, dove avete rinvenuto tracce della sua energia magica?” chiese Tony senza cessare di osservarlo. Loki non sembrò minimamente toccato da quella domanda, l'infame.
Stuttgart e Londra, Tony.”
Stuttgart!” esclamò Tony con aria sorpresa. “Siamo nostalgici?”
Loki strinse le labbra in un sorriso che, ora sì, non celava del tutto la contrarietà.
Chi non lo è?” rispose sfacciatamente. “Ci siamo conosciuti lì, voi e io. Sono un sentimentale, forse.”
Esattamente la parola che userei per descriverti,” mormorò Tony con lo stesso tono di finta ilarità. “Perché Stuttgart?” aggiunse brusco.
Credevo di averlo appena spiegato.”
Perché la password dei tuo computer è Thanos?”
Il sorriso di Loki si fece ulteriormente più velenoso.
Credevo che il principio fosse quello di usare una parola che non si arrivi a dimenticare.”
Perché hai tutte quelle informazioni sul reattore ARC e le Stark Industries? Perché Londra? C'è stata la conferenza mondiale sulle energie eco-sostenibili meno di un mese fa e, se non ti dispiace, perché tutto quel materiale sul mio passato?”
Tony buttò giù le sue carte tutte d'un colpo e studiò attentamente la reazione di Loki per cercare di spiarne l'evoluzione, ma l'unica cosa che ottenne fu quella di veder tornare il suo sorriso ampio e vagamente sornione.
Oh, certo, la mia cartella 'mercante di morte'... Mi piace il soprannome,” commentò con naturalezza. “È molto più di mio gusto di Iron Man.”
Tony sorrise asciutto, cercando di celare la frustrazione.
Non mi dire,” commentò sarcastico, prima di poggiare le mani sul tavolo e osservarlo a denti stretti. “Cosa stai pianificando?”
Perché dovrei avere sempre un piano segreto?”
Perché sei tu.”
Mi lusinghi.” Loki accennò persino un principio di risata, prima di sporgersi leggermente in avanti. “Ora ti dirò com'è andata realmente, Stark, così potrai smettere di tormentarti. Io sono,” mosse lievemente le dita nell'aria, come se stesse cercando di fare ordine, “l'equivalente di quello che voi midgardiani considerate uno scienziato. Sono curioso sul funzionamento dei vostri strumenti. Sono andato a Stuttgart perché l'uomo che ho ucciso all'Opera House stava conducendo ricerche interessanti, ma ho realizzato che senza un supporto mi sarà difficile avervi accesso. Il tempo di spostarmi a Londra mi è bastato per sapere che erto troppo irritato dalle tue farneticazioni su malattie mentali e sindromi patologiche per concentrarmi sul materiale della tua preziosa conferenza. Volevo isolarmi in un luogo non ostile, che potesse essermi familiare, quindi sono andato in Turchia per visitare la città in cui i germanici identificavano Valhalla, ma non aveva nulla in comune col luogo in cui sono cresciuto nella menzogna, quindi sono rimasto lì con la mia prevedibile delusione fino al momento in cui tu sei comparso per lamentare la sorte del vostro caro, compianto agente Coulson.” si appoggiò graziosamente indietro, contro lo schienale imbottito. “Altre domande?”
...Quanto ti piace il suono della tua voce?”
Quanto piace a te quello della tua.”
...Sì, già.”
Stark, Thor è sulla via del ritorno,” annunciò Fury con una nuova interruzione. “E i tuoi coabitanti hanno cercato di trattenere miss Potts, ma sta venendo lì in questo momento.”
Pepper?” esclamò Tony voltandosi automaticamente verso la porta.
Il suo ingresso nella stanza è previsto tra ventidue secondi, signore,” intervenne JARVIS con prontezza.
Tony ebbe giusto il tempo di voltarsi ancora fugacemente verso Loki e sillabare con precisione “non ti credo”, affermazione alla quale l'asgardiano reagì con una smorfia oltraggiata, portando dolorosamente la mano al cuore, prima che Pepper irrompesse in un ticchettio delle scarpe col tacco.
Tony! Stai bene, vero? Mi hanno detto che eravate spariti da ore!”
Tecnicamente io ero sparito da ore, Loki da due giorni,” precisò lui meccanicamente, senza nemmeno pensare a cosa diceva, guardandola mentre si avvicinava e gli poggiava la mano sull'avambraccio senza traccia di esitazione, ma con cautela. Sembrava inquieta e i suoi occhi erano accesi di ansia, il che gli sembrò molto confortante e in linea generale la sua sola, presenza, in quel momento, bastava a rilassarlo – ok, forse Loki stava progettando qualcosa di orrendo ma lui aveva vicino quella donna quindi, beh, avrebbe risolto il problema con l'alieno e vissero tutti felici e contenti.
Credo che vi lascerò,” intervenne Loki, alzandosi dalla poltrona. “Miss Potts...” continuò con un breve cenno del capo, prima di allontanarsi verso la porta.
Pepper replicò con un gesto analogo, senza emettere verbo, e spostò a malapena uno sguardo circospetto nella sua direzione prima di concentrarsi nuovamente su Tony.
Dove sei stato?” chiese, con aria rassicurata.
Turchia.”
Lei aggrottò lievemente la fronte ma non fece commenti, per qualche secondo, e Tony le fu riconoscente.
Va tutto bene?” chiese poi, guardandolo attentamente negli occhi.
Certo,” rispose lui, distogliendo lo sguardo prima di sorridere. “Ho riportato a casa Lassie.”
Pepper tese le labbra in un principio di sorriso, prima di scuotere lievemente la testa.
Per un momento mi sono preoccupata,” commentò semplicemente, prima di allungare anche l'altra mano e abbracciarlo.
Credevo ci fossi abituata, Pep,” commentò lui, imitandola circospetto, tanto per tentare di possibile di non fare cose stupide – non ne faceva mai, in realtà, faceva parte della definizione di essere un genio, ma il resto delle persone spesso le percepiva come tali.
Lei rise piano contro la sua spalla.
Non fartene un vanto,” mormorò.
Mentre la porta si chiudeva dietro Loki, Tony si chiese confusamente come mai il suo problema di caffeina sembrasse toccare un nuovo picco.
No, non voleva saperlo affatto.






   
 
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