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Autore: Lady_Sticklethwait    21/10/2012    1 recensioni
«Sig.ina Barbrook» una voce ben nota piombò dal sentiero opposto, accompagnata dalla splendida visione del duca di Bekwell, vestito come sempre in modo impeccabile nel suo abito color beije intonato al colore dei capelli scombinati .
Aveva un sorriso divertito e, sebbene non potesse ben vederlo, riusciva ad immaginare quelle scintille d'ironia che trasparivano spesso negli occhi color acquamarina.
«Sig.or Bekwell…» disse guardandolo come se si fossero appena incontrati in una circostanza assolutamente normale. « Come mai da queste parti? »
Colin rise. La sua non era una risata comune ma bensì qualcosa che scaldava l'animo, che rimbombava nella testa e poi scivolava via, lasciando delle adorabili fossette sul volto giovane e dai tratti raffinati dell'uomo.
«Devo dire che riesce sempre a sorprendermi , signorina Babrook»
«Come prego?»
«Avrei molte domande da farle, come qualsiasi persona normale penso voglia porle, ma, per il momento, penso di potermi trattenere e godermi lo spettacolo».
Scese dal cavallo, incrociò le braccia e la guardò con ludibrio.
«Ebbene?» proseguì sostenendo il suo sguardo a mò di sfida.
« Ebbene, sig.ina Barbrook, non capita tutti i giorni di vedere alle 8 del mattino una selvaggia molto affascinante su di un albero»
Genere: Comico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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                                             Capitolo 3.
Questa Autrice vuole precisare che, se commetto qualche errore di morfologia o sintassi, voi, mie care lettrici, non dovete far altro che avvertirmi in proposito. Qualche volta anche a me capita di sbagliare, e, lo dico con il cuore, mi piacerebbe sentire anche qualche critica circa i miei capitoli. Sono, ovviamente, ben accettate delucidazioni positive . Detto ciò, vi auguro una buona lettura.                                                                                                                      Lady_Sticklethwait.

Nel capitolo precedente... "[..] Lo sconosciuto passò quasi dinanzi a lei , e dalla fragranza che emanava il corpo, chiunque poteva accorgersi che era un profumo esclusivamente maschile. Per qualche secondo riuscì anche a smettere di pensare , per paura che persino ciò potesse causare rumore ma , ahimè , il suo vestito era così stretto e lei stava in una posizione così scomoda che si strappò  violentemente. [...] Egli si avvicinò pericolosamente alla tenda, ed Elisabeth aumentò ulteriormente , se possibile, le sue suppliche, quando questa si aprì con uno strattone.
" MAI Elisabeth si trovò in una situazione tanto imbarazzante e, se non fosse per il fatto che aveva lo sguardo fisso sugli stivali di pelle dell'uomo, sarebbe sicuramente andata alla ricerca di una pala per sotterrarsi.
Vi furono vari minuti di silenzio, dove anche il suo respiro affannato sembrava rimbombare nella testa dei due, ed ella ne era assolutissimamente consapevole, ma ora era l'ultimo dei suoi problemi... Per il momento doveva solo trovare il coraggio di guardarlo in faccia ed utilizzare una scusa convincente.
Si , pensò , se solo non mi scrutasse in questo modo ed avviasse lui il discorso, mi faciliterebbe molto le cose...Ok Elisabeth , al mio tre alzi il volto. Uno , due e ...
" Si sentite bene, signorina?" . Una voce calda e virile proveniva proprio dal ignoto signore davanti a lei , così , seppur contro la sua volontà ( che in quel momento le suggeriva di correre a più non posso fino ad arrivare a casa ) , si ritrovò a fissare due occhi meravigliosamente azzurri.
Erano di un colore molto raro, ricordavano il colore del cielo a mezzogiorno, oppure le profonde spiagge del Mediterraneo... Delle ciocche castane ribelli gli si arricciavano morbidamente sulle tempie , sulle orecchie e sulla nuca, conferendogli un aria fanciullesca e dissoluta, che le donne trovavano scandaloso ma allo stesso tempo anche attraente.
" S-s-i , credo " balbettò senza rendersene conto e ciò la fece arrossire tremendamente.
Oh Elisabeth , sei così sciocca...
" E' sicura? A me sembra il contrario. Accomodatevi nel mio studio , si sentirà sicuramente meglio..." si avviò verso una stanza a fine corridoio , e la guardò con aria quasi incerta.
"Scusate il disordine , ma non ho avuto tempo. Sapete , sembro sempre essere l'ultimo avvisato in questa casa quando si tratta di ricevimenti. Non che mi interessi molto esserne al corrente, però , diciamo che mi sento sempre più..." 
"Estemporaneo , turbato , fuori luogo , impacciato?" si prestò ad enuciare mentre l'uomo la scortava verso una poltrona molto grande e tappezzata di blu e giallo.
" Si , penso proprio che tutti e quattro i termini mi si adattino perfettamente" sorrise. E quel sorriso,pensò Elisabeth, le fece venire le farfalle nello stomaco... Farfalle? Lady Sticklethwait ,ma quali farfalle e farfalle , qui ci sono dei veri e propri pipistrelli!
"Non so ancora il suo nome.." disse mentre cercava di coprire con le mani la macchia provocata dalla limonata sul suo vestito smeraldo.
"Colin , Colin Bekwell. " - " Elisabeth Barbrook " disse timidamente tenendo lo sguardo fisso sul fuoco.
 Colin la scrutò con occhi attenti , ed ella non potè far altro che sorridere, non avendo argomenti intelligenti da trattare.
" Posso farle una domanda?  " Elisabeth alzò lo sguardo su di lui ,per incoraggiarlo. "Capisco che è difficile liberarsi dalle attenzioni delle madri , conoscenti e quant'altro .. Ma.. Nascondersi dietro ad una tenda non mi sembra la risoluzione più appropriata per sfuggire a.."
" Sono lieta del suo interesse , signore , ma le assicuro che se non avessi voluto cadere nelle grinfie di persone a me sgradevoli , nascondermi dietro ad una tenda e per lo più in un corridoio isolato, sarebbe stato l'ultimo dei miei pensieri" disse guardandolo con aria di sfida.
Colin , evidentemente divertito , le offrì un sorriso a 32 denti , e lei quasi credette che fosse un dio greco. I suoi occhi emanavano una luce allegra e  birichina , che la fecero sussultare e dimenticare del suo precedente imbarazzo.
" Si sta  prendendo gioco di me , signore?" Colin non rispose e si versò una generosa quantità di brandy , prima di dirle " Penso sia ora di fare il nostro glorioso ritorno nel salone."
Elisabeth annuì e si alzò avviandosi a grandi passi verso la porta. Uscì ed improvvisamente il suo istinto la fece arrivare al primo piano nelle vicinanze del salone. Si girò per chiede al suo "accompagnatore " dove fosse il bagno , ma il corridoio era scuro e vuoto  così che lei non seppe  neanche se egli l'aveva seguita o meno nella sua marcia .
"Sig.or Bekwell?" sussurrò appena , quando si udì una pronta risposta al suo fianco. " Sono qui " esclamò con voce allegra Colin. Eppure qualche minuto fa avrei giurato che affianco a me ci fosse stato soltanto il freddo muro...
" Vorrei solo accertarmi sulla sua discrezione per il nostro..Mhh.. "
" Incontro?"
" Direi incidente.."
" Permettetemi di correggervi , l'incidente riguarda il vostro vestito , ma , soggettivamente , penso che  questo sia stato uno degli incontri più divertenti che mi siano potuti capitare in tutta la mia vita" .
Elisabeth trovò quel suo commento molto fastidioso , ma non replicò.
"Siamo arrivati." sussurrò Colin . Poi , con un cenno di saluto, si incamminò velocemente davanti a lei e si immerse nella folla. Dio , che serata... Riuscì appena a pensare quando sua madre le venne incontro e la portò quasi al centro della sala . " Dalle mie parti si saluta " disse Elisabeth liberandosi con uno strattone e guardando sua madre con aria interrogativa.
" Scusami tesoro , ma dovevo assolutamente farti conoscere un gentiluomo. " si guardò intorno per un paio di secondi , poi quasi urlò " Sig.or Bekwell! "
Santissimi numi , di male in peggio!!
" Sig.ora Barbrook" si avvicinò Colin con un sorriso affascinante , e prima che potesse aggiungere qualcosa , sua madre esclamò " Oh , che sbadata , vi presento mia figlia , la sig.ina Elisabeth Barbrook"
VOGLIO - MORIRE- ORA.
"E' un immenso piacere , fare la vostra conoscenza.." Le prese la mano inguantata e sfiorò appena le sue nocche con un bacio.
Che splendido attore .Pensò mentre rispondeva " Il piacere è tutto mio , sig.or Barbrook." .
" Sapete , Colin... Posso chiamarvi Colin ?" egli annuì . " ogni volta che vi vedo non posso far altro che pensare a che diavoletto eri prima..." poi aggiunse prestamente " Non che la mia figliuola fosse da meno , naturalmente. Anzi , mi ricordo benissimo i vostri giochi maligni quando vi incontravate nel cortile di casa .."
Entrambi rimasero inermi , ed il gentiluomo annuì , guardando Elisabeth con sguardo malizioso.
" Allora " si schiarì la voce  " posso  avere l'onore di questo ballo , come rimpatriata dei vecchi tempi?" .
" Bhè..ecco..io" balbettò, e sua madre intervenne prontamente " Ma certamente che vuole. Anzi , sfortunatamente ho proprio intravisto una mia vecchia conoscenza e sarebbe un peccato non salutarla. " e si allontanò urlando dei nomi incomprensibili.
Madre , se un giorno troverò il coraggio , davvero vi ucciderò pensò ella mentre guardava il duca con aria innocente.
" Ebbene , sembra che le nostre strade siano costrette a incontrarsi , ancora una volta... " disse Colin mentre la scortava verso il centro della sala da ballo
" Nessun commento in proposito? Mi delude incredibilmente." abbassò gli occhi con fare dispiaciuto.
" Vuole sapere il mio parare? Bhè , trovo tutto questo incredibilmente sgradevole , anche per il fatto che mi sento assiduamente in trappola." sorrise amabilmente.  Egli si abbassò e le sussurrò nell'orecchio "Bene , perché io mi sto divertendo da matti ".
Elisabeth non poté replicare poiché iniziò il ballo che più odiava al mondo. IL VALZER.
" Sig.or Bekwell , ritengo sia giusto che lei sappia la mia penuria riguardo il valzer. Pertanto..."
" Pertanto state cercando di dirmi che, se i miei piedi saranno crudelmente pestati stasera, non vi assumete la resposabilità dei danni? Ne sono infinitamente addolorato " disse mettendo il broncio.
 Elisabeth non riuscì a trattenere la risata che le si stava formando in gola , così sghignazzò con fare poco signorile , e Colin pensò per quasi tutto il resto della serata a quella risata genuina .
Il resto del ballo proseguì silenziosamente e , alla fine , dopo che i due ebbero fatto una riverenza , egli esclamò allegramente " Niente piedi doloranti  quindi? Peccato , mi ero preparato al peggio. Posso quindi sperare in un futuro valzer per ricevere le pedate oggi non riscosse, oppure ci saranno più  balli chiaramente a rate?"
La guardò intensamente , e poi sorrise.
Dio , perché mai un uomo come lui vuole ballare con me?
" Mi sta forse corteggiando , signore? "chiese schiettamente.
" Con tutto il rispetto che provo verso di lei, signorina , non potrei mai corteggiarvi in una sala da ballo dopo avervi conosciuto da appena un'ora, e per di più ,in casa mia " Elisabeth arrossì immediatamente , e nel salone le sembrava facesse sempre più caldo.
" Questa , signore , penso sia stata indubbiamente una delle risposte peggiori che lei abbia mai potuto dare." disse cercando sua madre nella sala.
Perché quando ho bisogno di lei , non c'è mai?
" Sul serio? Ed io che pensavo potesse sopraffarvi "
" Indubbiamente starà perdendo colpi."
" Non ci contate , sig.na Barbrook" e quelle parole le disse con una voce talmente intensa che Elisabeth quasi tremò.
" Mi sembra di aver intravisto mia sorella..."
" Ed io penso invece di essere atteso dalla mia simpatica famigliola. " Si fermò , le prese la mano e la baciò, per poi sparire nella folla.
Elisabeth aveva la schiena piena di brividi freddi.
" Tesoro , penso sia ora di andarcene " disse sua madre spingendola verso l'uscita. E nella carrozza , nonostante le assidue chiacchiere di Kate, non  poté far altro che pensare a quegli occhi e al suo sorriso.




Lady Stichlethwait.
   
 
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