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Autore: Out_Ofocus    21/10/2012    3 recensioni
Non aveva assolutamente voglia di tornare a casa per due lunghe settimane. Ma era un occasione importante, suo fratello si sarebbe sposato e lei non poteva certo mancare. Si alzò guardò l'orologio, il suo aereo sarebbe partito alle otto di sera, erano solamente le due di un venerdì pomeriggio, decise così di andare a farsi una doccia, e poi avrebbe finito di preparare le ultime cose. Si cominciò a spogliare andando verso il bagno, lasciando i vestiti per il corridoio. Una volta in bagno, aprì il getto dell'acqua calda ed entrò in doccia, due settimane di giornate interminabili con i parenti, non era pronta a tornare nel suo piccolo paesino, dove tutti conoscevano tutti di tutti e dove lei era e sarebbe rimasta sempre Teddy, la ragazzina sfigata che al liceo non usciva mai e che aveva qualche chiletto di troppo. Nonostante da un anno e mezzo vivesse a Milano, lavorando per una delle agenzie pubblicitarie della città. Aveva perso i chili di troppo che l'avevano perseguitata negli anni del liceo. Aveva sostituito gli occhiali dalla montatura spessa con delle lenti a contatto, che rendevano decisamente più visibili quei due occhini verdi smeraldo che si ritrovava.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dinner
 

 

- No mamma non mi cambio! - Teddy (Outfits) la guardò appoggiandosi con i gomiti al bancone della cucina. - Anche perché nemmeno vorrei esserci a questa cena! - 

- E' una cena con la famiglia di Cece al completo e si presume che anche la nostra lo sia! - la guardò girando le patate nella padella.

- Sarebbe potuto venire anche Adam, almeno avrei avuto compagnia! - 

- Teddy, sei grande e vaccina, puoi sopportare una cena di un paio di ore! - la madre la guardò seria. - Ora va a finire di apparecchiare la tavola! - indicò la sala da pranzo. 

- Potrebbe farlo Andy, visto che è la cena con la famiglia della sua futura moglie, invece no è fuori con quel coglione di Ryan! - andò in sala da pranzo dopo aver preso le posate dalla credenza e finì di apparecchiare. 

- Sono a casa! - Andy entrò dalla porta principale. 

- Oh guarda chi si è degnato di tornare! - Teddy si affacciò dalla sala da pranzo guardandolo. - Muovi quel culo e vieni ad apparecchiare! - 

- Devo farmi una doccia e prepararmi! - disse come se niente fosse andando al piano di sopra, Teddy sbuffò e finì lei, per poi prendere il computer e mettersi a lavorare sullo spot che avrebbe dovuto presentare al suo ritorno a Milano. Si era appena messa al computer quando il suo telefono vibrò, nuovo messaggio, Adam. Sorrise e lo aprì. "Se devi essere salvata da una serata noiosissima, fammelo sapere che con una scusa vengo a salvarti! :D". Cominciò a digitare velocemente la risposta. "Vieni a prendermi ora allora, ti pregooo … usa qualsiasi scusa, un drago ha dato fuoco alla tua casa, il cane ti ha mangiato le chiavi della macchina, ma ti prego vienimi a salvare!". 

- Ehi! - il padre entrò in salotto sorridendo, mettendosi a sedere accanto a lei.

- Ehi! - sorrise guardandolo, mentre accendeva la tv. Indossava un paio di pantaloni scuri e una camicia bianca, segno che la moglie aveva scelto per lui cosa indossare. Teddy sorrise era difficile vedere il padre vestito bene quando era in casa. 

- Chi è? - chiese quando il cellulare di Teddy vibrò di nuovo. 

- Adam! - sorrise aprendo il messaggio. "Vado a comprare il cane e poi uso la scusa delle chiavi!". Rise e sentendo il campanello suonare, alzò gli occhi al cielo e non rispose, alzandosi e vedendo Andy precipitarsi giù dalle scale per andare ad aprire, la madre uscì dalla cucina sistemandosi i capelli e il padre seguì Teddy con meno voglia di lei, se possibile. 

- Benvenuti! - Andy sorrise aprendo la porta e lasciando entrare Cece e sua madre e il marito della madre, non che patrigno della ragazza. Teddy inarcò un attimo le sopracciglia, gli sembrava una faccia familiare. 

- Accomodatevi pure! - la madre dei ragazzi indicò il soggiorno dove aveva sistemato sul tavolino una sorta di aperitivo. 

- Teddy ben tornata in città! - Cece abbracciò Teddy sorridendo. 

- Grazie! - rispose freddamente ricevendo un'occhiataccia dal fratello. 

- Venite, andiamo anche noi in soggiorno! - Andy sorrise facendo per chiudere la porta rimasta aperta. 

- Aspetta non chiudere! - una voce maschile arrivò da fuori. - Scusate il ritardo, la lezione è finita tardi! - il ragazzo sorrise guardando Cece. 

- Mai una volta che tu sia puntuale! - lo guardò male per poi andare in soggiorno, seguita da Andy. 

Teddy si girò verso il ragazzo e rimase stupita di vederlo lì. - Joel? - chiese guardandolo. - Joel Peat? - lo aveva riconosciuto nonostante fosse cambiato, si era fatto un uomo. Si ricordava il ragazzino che frequentava il liceo con lei. Giocava nella squadra di calcio della scuola e aveva una fila di ragazze che sbavava per lui. Avevano sempre fatto parte di due mondi diversi, ma si erano parlati qualche volta per dei progetti. Frequentavano biologia e lettere insieme. 

- Teddy! - sorrise guardandola. - Avevo dimenticato che fossi la sorella di Andy! - si passò una mano tra i capelli. 

- Non sapevo che fossi imparentato con Cece! - era confusa. 

- Mio padre ha sposato sua madre un anno e mezzo fa! - 

- Oh non lo sapevo! - 

- Tu quando sei tornata in città? - 

- Ieri l'altro! - 

- Dov'è che vivi? Scusa non ricordo precisamente! - 

- Milano! - 

- Giusto Milano! - sorrise guardandola. - E come ti trovi? - 

- Voi due pensate di unirvi a voi? - la voce del padre di Joel rimbombò nell'ingresso. 

- Arriviamo! - Joel le fece segno di passare prima e Teddy automaticamente lo precedette in salotto, dove tutti erano comodamente seduti sul divano, mangiando stuzzichino. 

 

- Scusatemi! - Teddy si pulì la bocca con il tovagliolo e si alzò dal tavolo non appena il suo cellulare suonò. 

- Teddy! - 

- E' il lavoro mamma, devo rispondere! - mentì andando in cucina. - Pronto? - 

- Come procede? Devo andare a comprare un cane o posso usare una scusa normale per venire lì? - 

Rise cercando di non farsi sentire, decise così di uscire dalla porta della cucina, almeno nessuno l'avrebbe sentita. - Non importa che tu ti compra una cane, a dire il vero non importa che tu venga a salvarmi, per quanto desideri essere altrove non sta andando poi così male! - sorrise accendendosi una sigaretta, non era una fumatrice accanita ma ogni tanto ne fumava una. 

- Cosa ne hai fatto della mia migliore amica? Non sta andando poi così male? Adesso mi preoccupo! - 

- Ti ricordi Joel Peat? - 

- Quello che giaceva come difensore nella squadra di calcio della scuola? - 

- Esatto! - 

- Si ricordo, a volte viene in negozio da me a comprare degli accessori per la sua chitarra! - 

- Suo padre e la madre di Cece si sono sposati anno scorso! - 

- Cosa? 

- Non ne sapevo niente fino a quando non me lo sono ritrovato in casa! - rise sbuffando una nuvola di fumo. 

- Poi mi dovrai raccontare tutto! - 

- Domani mattina lavori? - 

- Si, attacco alle nove! - 

- Allora vengo in negozio a portarti la colazione e ti racconto! - 

- Perfetto! - 

Quando sentì aprire la porta alla sue spalle, spese velocemente la sigaretta. Sorrise vedendo Joel. - Adam, ti chiamo più tardi o ti mando un messaggio! - 

- A dopo o a domani! - 

- A domani! - riattaccò guardandolo. 

- Mi hanno mandato a chiamarti per il dolce! - 

- Arrivo! - sorrise guardandolo. 

- Telefonata di lavoro? - chiese indicando il telefono. 

- Non proprio! - rise guardandolo. 

- Manterrò il segreto! - aprì la porta lasciandola entrare per prima per poi seguirla di nuovo in sala da pranzo. 

 

- Quindi Teddy, di cosa ti occupi di preciso a Milano? - chiese la madre di Cece guardandola. 

- Lavoro per un'agenzia che crea pubblicità per le aziende o per i negozi, mi occupo soprattutto della parte grafica! - 

- Interessante … ad esempio spot? - 

- Facciamo anche quelli, ma solitamente io lavoro alla creazione di manifesti, locandine, volantini! - 

- E tu Joel cosa fai? - chiese la madre di Teddy guardandolo. 

- Mi sto per Laureare in discipline delle arti, della musica e dello spettacolo … e ancora devo capire bene cosa farò dopo! - sorrise bevendo un sorso d'acqua. 

- Cece tu cosa fai invece, Andy non me l'ha mai detto! - Teddy la guardò seria. 

- Oh io … lavoro in un negozio d'abbigliamento in centro! - sorrise guardandola. Teddy sorrise automaticamente, le sembrava come una piccola vendetta personale. Cece l'aveva sempre tormentata durante il liceo credendosi migliore di lei, e guarda quanta strada aveva fatto, era finita a lavorare in un negozio di abbigliamento in centro a Liverpool mentre Teddy lavorava per una delle agenzie pubblicitarie più importanti di Milano. Quanto era vero che la vita reale non era come il liceo. Si sentì soddisfatta, con una sola domanda aveva scoperto di essere migliore di quanto Cece si era mai creduta al liceo. 

Parlarono ancora del più e del meno per circa un oretta, dopo di che la famiglia di Cece se ne andò e Teddy diede una mano alla madre a mettere a posto per poi andare in camera e buttarsi a peso morto sul letto dove crollò nel mondo dei sogni nel giro di cinque minuti.

 

---



E siamo finalmente tutti al completo! 
So che l'entrata in scena di Joel non ve l'aspettavate così, vero? 
Fatemi credere di non essere prevedibile! ahaha
Comunque so che non è lungo come capitolo, ma le cose tra poco si cominceranno a movimentare lo prometto! 
Spero vi sia piaciuto! Vi lascio inoltre come io mi sono immaginata Teddy:



Non so se guardavate una mamma per amica, se lo facevate allora la riconoscerete sicuramente!
Al prossimo

Peace&LoveEl.

   
 
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