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Autore: Luna Dubhe Baggins    24/10/2012    4 recensioni
Perché continuavo a vedere questa strada? Cosa significava? Stavo impazzendo proprio come la Cooman e Luna Lovegood? Mi sarei ritrovata a essere l’insegnate di una materia stupida e alquanto inutile come Divinazione?
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Questa è la prima fanfiction che scrivo visto che ho sempre scritto storie inventate da me. Avviso subito che questa storia l'ho voluta fare di un solo capitolo perchè volevo scriverla ma non mi andava di dilungarmi troppo. Quindi,per favore, non scrivete potevi farla più lunga. Non è, per me, un granchè come storia ma spero comunque che la gradiate. Non mi rimane altro da fare che augurarvi buona lettura.
PS: non fate troppo caso agli errori di battitura, di solito me ne scappan alcuni.

 Il mio Paradiso

Mi chiamo Elisabeth Castle e sono una strega. Ho quindici anni e sono una Serpeverde al quinto anno della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Sono una purosangue ma non disprezzo i Babbani anzi li studio e li apprezzo. Sono sempre stata una strega o almeno così credevo fino a qualche tempo fa.
Era il primo settembre e me ne stavo placidamente seduta a leggere una rivista sul Quidditch in uno scompartimento insieme ad alcuni miei compagni di Serpeverde e a due ragazzine di Corvonero.
Stava per iniziare il mio quarto anno e avevo passato un’estate calma in cui avevo avuto modo di leggere diversi libri babbani su cose come magia e stregoni. Quanto mi ero divertita a sentire le pazze teorie di questi uomini: affascinanti ma completamente insensate.
La mia estate però non era stata tutta rose e fiori infatti spesso avevo avuto delle visioni di una strada babbana che mi terrorizzavano non poco.
All’improvviso ne ebbi un’altra diversa dalle solite: non c’era solo la strada come sempre ma c’ero anch’io.
Indossavo una maglietta nera con lo stemma di Serpeverde disegnato sopra e avevo al collo uno strano anello dorato con delle strane incisioni sopra. Stavo camminando con aria depressa e sconsolata con uno zaino nero in spalla seguita da alcune ragazze apparentemente più grandi di me.
La visione finì e mi accorsi che le persone nel mio scompartimento mi guardavano con aria preoccupata e una delle due Corvonero si avvicinò a me con aria stralunata chiedendomi
“Stai bene? Sembri un fantasma.”
“Sì” risposi ormai calmata “ti ho già vista da qualche parte, vero?”
“Mi chiamo Luna Lovegood, sono una Corvonero del terzo anno” . Ecco chi era! Era la famosa Lunatica Lovegood che molti dicevano pazza.
Ripresi la lettura della mia rivista e dopo una mezz’ora iniziai a scorgere dal finestrino il panorama che tanto amavo con montagne boscose e vasti laghi. Indossai la mia divisa da Serpeverde e raccolsi le mie cose sparse per lo scompartimento.
Poco dopo il treno iniziò a rallentare per poi fermarsi  completamente.
Scesi da esso e dietro di me sentì una voce famigliare
“Guarda un po’ chi si vede, la traditrice del suo sangue!”
“Malfoy ti ricordi il pugno di Hermione a fine dell’anno scorso?  Ne vorresti per caso un altro? Perché io sono bendisposta a dartelo!” mi voltai e lo squadrai  con fare arrabbiato.
Arrivata ascuola dopo il viaggio sulle carrozze, mi diressi verso la Sala Grande per la cena e lo Smistamento. Durante il pasto venne annunciato che quell’anno Hogwarts avrebbe ospitato il Torneo Tremaghi e che solo gli alunni di diciassette anni o più avrebbero potuto partecipare alla sfida scatenando borbottii irritati da parte della maggior parte degli studenti.
Dopo la cena mi avvia verso la mia Sala Comune e da lì mi diressi subito nel dormitorio femminile della mia Casa.
Il giorno dopo iniziarono le lezioni.
Settembre passò veloce e ottobre ancora di più, presto le delegazioni di alunni dalle scuole di  Beauxbatons e Durmstrang sarebbero arrivate.
Le mie visioni di quella stradina non mi passavano e per poco la Cooman non mi ingaggiava come sua assistente personale; intanto continuava a predire la mia morte e quella di Harry Potter, tanto per cambiare un po’.
Il trenta ottobre arrivarono gli studenti delle due scuole per il Torneo Tremaghi e il giorno dopo furono estratti  gli studenti che vi avrebbero partecipato: Victor Krum per Durmstrang, Fleur Delacour per Beauxbatons e Cedric Diggory e Harry Potter per Hogwarts, nonostante quest’ultimo sia un mio coetaneo e non avrebbe avuto il diritto di partecipare. Questo fatto gli fece perdere la simpatia  di tutta la scuola compreso quella del suo amico Ronald. Io, invece, mi avvicinai a quel ragazzo moro e adesso siamo pure grandi amici.
Passarono diverse settimane e la prima prova era ormai alle porte. Le mie visioni si facevano sempre più lunghe e nitide; adesso si sentiva il rumore di un automobile molto vicina a me mentre io non ci badavo per via di un paio di auricolari e attraversavo la strada senza badare a niente.
Perché continuavo a vedere questa strada? Cosa significava? Stavo impazzendo proprio come la Cooman o Luna Lovegood? Mi sarei ritrovata a essere l’insegnate di una materia stupida e alquanto inutile come Divinazione?
Arrivò il giorno della tanto attesa prima prova. Harry la passò con successo e prima ancora che i punteggi per la sua prestazione fossero stati assegnati si era riconciliato con Ron.
Qualche settimana dopo l’argomento all’ordine del giorno era variato da ‘prima prova’ a ‘Ballo del Ceppo’.  In un primo tempo non avevo molte intenzioni di andarci nonostante i miei genitori mi avessero già comprato un abito per il ballo che io non mi ero nemmeno degnata di guardare. Cambiai,però, idea quando mi invitò una persona che mai non mi sarei mai aspettata.
“Elisabeth Castle puoi venire al ballo con me?”
“Malfoy da quando chiedi a una traditrice del suo sangue di andare al ballo con te quando potresti benissimo andarci con Pansy Parkinson?” chiesi con tono divertito ma anche un po' seccato.
“Non la sopporto. Ecco come mai. E in più sei la più carina della mia età di Serpeverde” disse arrossendo. Non mi sarei mai aspettata di essere invita da Draco specialmente perché noi litigavamo sempre.
“Va bene” dissi sorprendendo me stessa.
Il ventiquattro dicembre arrivò in fretta. Passai la mattinata in biblioteca a fare compiti e a studiare. Lì trovai Hermione intenta nella lettura di un libro e mi pareva piuttosto agitata.
Il pomeriggio girovagai senza meta per Hogwarts trovando molti gruppetti di ragazze che parlavano del ballo e dell’abbigliamento che avrebbero avuto quella sera.
Verso le cinque mi avviai verso il mio dormitorio per prepararmi.
Indossai l’abito acquistatomi dai miei genitori. Era lungo e viola, aveva una fascia sotto il seno argentata dello stesso colore delle maniche e delle scarpe le quali avevano appena un accenno di tacco. Raccolsi i miei capelli bruni in un morbido chignon lasciandone fuori parecchi i quali però avevo reso ricci con un gel magico.
Mi guardai allo specchio. Non sembravo me e questo mi metteva parecchio a disagio.
Andai in Sala Comune ad aspettare che Malfoy  finisse di prepararsi. Dopo poco uscì con indosso un abito di velluto nero che dava molto l’idea di un vicario.
“Come sto?”
“Bene” risposi tentando di evitare di  ridere “Saliamo? Sono quasi le otto”
Ci avviammo verso la Sala Grande dove vidi Harry con indosso un abito verde bottiglia. Lo salutai senza dare nell’occhio.
Poco dopo tutti erano nella Sala Grande a ballare compresa me anche se dopo neanche cinque minuti ero seduta a un tavolo ad aspettare impazientemente la cena tanto per aggiunge qualche altro chilo di troppo a quelli che già avevo. Fu spettacolare e mangiai tantissimo.
 Ero esausta già alle nove e mezza e perciò me ne tornai nel dormitorio di Serpeverde per dormire. Indossai il mio pigiama e mi infilai sotto le coperte.
Sognai quella strada, io camminavo senza fare caso alle automobili, o meglio all’automobile che si avvicinava a tutta velocità a me, camminai per ancora qualche metro e poi vuoto.
Mi svegliai di soprassalto, adesso tutto mi era chiaro. Quell’auto mi aveva investita quando avevo tredici anni e io morendo mi ero ritrovata in un'altra vita completamente diversa dalla mia. Adesso ero una strega come avevo sempre desiderato da quando avevo avuto la possibilità di leggere e di immergermi con la fantasia in queste fantastiche avventure. Adesso so com'è il Paradiso ed Harry Potter è il mio Paradiso.

Grazie per essere arrivati in fondo. Spero vi sia piaciuta e anche in caso contrario mi piacerebbe sentire un vostro parere con una recensione.
                                                                                                                                                                                                                                                                  Luna Baggins
 
 
   
 
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