Anime & Manga > Bleach
Segui la storia  |       
Autore: RoriStark    25/10/2012    0 recensioni
salve a tutti! questa Fiction si basa un pò su tutto il tratto della storia di bleach, pertanto potrebbe contenere spoiler :) dato che la vita di Aizen all'accademia non è stata specificata, ma è stato solo detto che era molto "solo" ho voluto fare un esperimento con un "what if" . Ovvero, se qualcuno fosse riuscito a comprenderlo,cosa sarebbe successo?
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sosuke Aizen, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Sosuke! Hai visto il mio fermacapelli??”

“l’ho buttato in giardino”

Kobato sbuffò mentre cercava ovunque ill suo nuovo fermacapelli, lo aveva preso a Karakura nella sua prima giornata in gigai e non voleva di certo perderlo. Aveva cercato in ogni angolo della sua camera, stava cercando sotto al futon quando alzando lo sguardo vide penzolare davanti al naso un fermacapelli con un coniglio sopra

“cercavi il signor chappy?”

“Sosuke!”

“te l’avevo buttato davvero in giardino, ma sei troppo tonta per arrivarci”

“uffa!dammelo!”

“aspetta..”

Disse tirandole indietro una ciocca di capelli e mettendovi un fermaglio a forma di stella. La giovane spalancò gli occhi fissandolo

“stai crescendo…è ora che indossi qualcosa che ti dia valore no?”

Kobato sfiorò la stella che aveva tra i capelli e sorrise dolcemente sporgendosi con la testa per picchiettare la fronte di Aizen con la sua ridendo appena. Chissà dove l’aveva presa, e chissà perché di quel regalo. Eppure quel regalo le fece scordare la frecciatina che le aveva appena fatto. Dopo un ò Aizen tornò in piedi ed aiuto Kobato ad alzarsi. La shinigami si stiracchiò mentre Aizen le sistemava di nuovo il fiocco messo male. Lei non obbiettò  e arrossì ridendo appena per l’imbarazzo. Aizen sorrise mentre le diede un buffetto

“oggi devi andare a Karakura?”

“già..ti va di venire con me?”

“mi spiace ma oggi devo...fare un paio di cose…”

Disse rabbuiandosi un attimo, Kobato stava per chiedergli cosa avesse ma lui sobbalzò tornando a sorridere

“non spendere tutti i soldi! Siamo in crisi per colpa tua lo sai?”

“io non spendo soldi!”

“ah sì? E il tuo gigai che veste meglio di una modella?”

“è un hobby sano!”

“sì certo…vai prima che lo dica al capitano.”

Kobato gli fece la linguaccia ma poi si avvicinò a lui baciandolo sulla guancia. Sorrise dolcemente notando un lieve rossore sulle guance dello shinigami, la giovane lo salutò ed uscì di corsa.
Questa volta Kobato aveva seguito il consiglio di Sosuke e per non cadere in tentazione era rimasta a Karakura senza usare il suo gigai , era ormai tarda notte, ii turni a Karakura erano stancanti e la giovane si era gettata nel suo futon ancora con lo shihakusho addosso. Sosuke non sembrava essere ancora tornato, certo che aveva il suo bel da fare.  Anche se voleva aspettarlo in piedi, almeno per assicurarsi che stesse bene. La giovane nonostante la stanchezza, decise di alzarsi ed affacciarsi all’uscita che portava verso la foresta dove di solito Aizen era solito allenarsi. In fondo alla foresta brillava una luce rossa. Molto probabilmente era Sosuke che si allenava con il kido. La giovane sospirò avviandosi verso quella luce, voleva ricordargli che era con la spada che doveva allenarsi, non con il kido. Ma poi i piedi di Kobato si bloccarono quando vide Aizen davanti a degli shinigami in ginocchio. La giovane si nascose dietro ad un cespuglio mentre gli shinigami consegnavano ad Aizen una specie di luce rossa che poi aggiunse alle luci nel barattolo. La giovane era confusa, non aveva idea di cosa stesse facendo ma non sembrava nulla di buono. Ma non poteva di certo spuntare dal cespuglio e fare domande. Così decise di voltarsi e tornare nella sua stanza cercando di non farsi sentire. Posò la katana al lato del letto mentre si nascose di nuovo sotto alle coperte. Ormai non aveva più sonno, quella scena sembrava un sogno, era assurdo che Sosuke stesse facendo cose tanto strane. Sosuke era il suo esempio, era il migliore shinigami, e ora cosa voleva fare ? I suoi pensieri vennero interrotti dalla porta scorrevole che si apriva e dai passi felpati di Aizen che si avvicinavano al suo futon. La giovane provò paura per un attimo

*perché ho paura? È Sosuke..lui…non mi farebbe mai del male..*

“eih…dobato…non puoi dormire conciata così”

“mmmh…”

Borbottò lei cercando di sembrare assonnata,cercò di calmarsi, in fondo era Sosuke, era il suo sempai. Anche se l’idea che si stesse cacciando nei guai la stava terrorizzando. Poi sentì lui ridere piano, stava per alzarsi quando la mano di lei afferrò di scatto la giacca di lui che rimase sorpreso del gesto

“Kobato?..”

“Sosuke..Sosuke…”

“eih….stai tremando come una foglia…che ti prende”

La voce di lei tremava, le sue mani tremavano e le lacrime cominciarono a scendere bagnando il cuscino sotto di lei. Aizen si sdraiò preoccupato accanto a lei avvicinandola a sé

“eih eih eih…..ma cosa combini…”

Sussurrò massaggiandole la schiena mentre la giovane si aggrappò a lui cercando di riprendere la calma

“hai avuto una giornataccia? Vuoi parlarne con me?”

“no…ho..fatto un incubo…”

“cosa hai sognato..”

La giovane si rannicchiò ancora di più facendosi sempre più piccola mentre Aizen prese a cullarla

“shhh…calma…”

“non andare via Sosuke…me lo hai promesso..”

Aizen rimase in silenzio mentre le accarezzava i capelli gentilmente, le baciò piano la testa e riprese a cullarla

“non vado da nessuna parte…era solo un incubo…”

La giovane annuì piano, per fortuna non si era fatta sentire né vedere nella foresta e Sosuke sembrava non sospettare nulla. Magari doveva semplicemente dimenticare l’accaduto. Sì, si fidava di Sosuke, lui sapeva quel che faceva.
Era passata una settimana da quella sera e Kobato sembrava più tranquilla, Sosuke sembrava svolgere alla perfezione il suo ruolo di luogotenente, era un ragazzo molto paziente soprattutto con il suo capitano Shinji che non sembrava per nulla professionale. Spesso la giovane si trovava con loro e vedeva Sosuke sbuffare esasperato in continuazione. Sembrava una baby sitter in effetti, spesso era lui a dover riprendere il suo capitano mentre Hyori  sembrava far anche peggio. La sera tornava a casa stanchissimo e Kobato cercava in tutti i modi per non dargli peso come era solito fare.
Era ormai sera quando Kobato si ritirò dagli allenamenti di Kido, posò la sua zanpakuto e cominciò a sistemare la camera da letto. La giovane si fece un po’ di tè per sé e per Sosuke per quando sarebbe tornato, di solito tornava sempre alla stessa ora in cui tornava lei. Passarono un paio d’ore ma di Sosuke nemmeno l’ombra. Stremata Kobato posò la fronte sul tavolo pensando che magari aveva avuto a che fare di nuovo con i casini di Shinji . Era di nuovo mattina quando Kobato si svegliò con un sobbalzo. Si guardò attorno notando che la tazza accanto a lei era vuota, aveva dormito fino a tardi dato che in camera Sosuke non c’era più. Era sicuramente uscito di nuovo e non era riuscita a restare sveglia per aspettarlo. Pensò rattristata mettendo lo shihakusho. La shinigami uscì all’aperto per raggiungere la quinta compagnia. Svoltò l’angolo e vide in lontananza l’haori della quinta compagnia, ma stranamente era riuscita a leggere il numero impresso su , solitamente per i capelli di
Shinji non si vedeva per nulla. Poi vide che a portare quell’ haori non era Shinji, ma quei capelli erano inconfondibili

“S…Sosuke?”

Quando lo shinigami si voltò, era  serio come non mai. La osservava dall’alto in basso con espressione severa tanto che Kobato si bloccò di scatto

“Sosuke..che..che ci fai con l’haori del capitano? Ti ha dato qualche incarico strambo??”

“no Kobato….sono io il capitano ora…c’è stato un complotto…molti sono stati banditi dalla soul society, hanno fatto la cerimonia poco fa..peccato che tu stavi dormendo..”

Sospirò mentre tirò fuori la sua fascia da luogotenente

“il tè era ottimo ieri sera, non c’era bisogno di aspettarmi in piedi…”

Le legò la fascia al braccio stringendola bene e sistemandole la targa in legno con impresso il simbolo della quinta compagnia

“beh, almeno ti sei risparmiata anche la tua di cermonia…congratulazioni, luogotenente..”

Kobato alzò lo sguardo, doveva essere un momento di gioia, ma Aizen sembrava deluso, sconvolto dal tradimento del capitano e degli altri shinigami. Non gli aveva detto chi erano ma presto lo avrebbe scoperto da sola. La giovane sorrise appena facendo un inchino davanti al nuovo capitano del gotei 13.

“grazie capitano..”

Lui le posò la mano sulla spalla tirandola a sé e stringendola forte, la giovane ricambiò l’abbraccio aggrappandosi a lui. Era davvero tanto sconvolto per quello che era successo? O c’era altro sotto?

“Capitano..va tutto bene?”

“stupida Dobato….continua a chiamarmi Sosuke….almeno tu..”

“certo…certo Sosuke”

Rimasero un po’ stretti, il mondo intorno a lei era cambiato con una velocità assurda, quel ragazzino che veniva mandato via da tutti a causa del suo genio. Quel ragazzino che lei aveva provato a proteggere ma poi si è sempre ritrovata lei ad essere protetta. Quel ragazzino con cui era cresciuta , ora era un capitano. Tutto cambiava attorno a loro, ma Sosuke, era ancora  il suo punto fisso. 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: RoriStark