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Autore: Frulli    09/05/2007    2 recensioni
Prequel del film "300". Come, secondo la mia fantasia, si sono conosciuti Re Leonida e la Regina Gorgo; come una ragazza, una spartana, deve combattere per la propria libertà, contro suo padre, contro le leggi, contro gli dèi stessi. Tutto per un oracolo...
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 5: partenza

Capitolo 5: addio…Gorgo

Il giorno dopo, all’alba, tutto era pronto. Gorgo si sistemò il mantello sulle spalle, quello stesso cremisi che indossava durante la gara: un ricordo di Sparta. In silenzio, nelle loro stanze, le serve ilote piangevano sommessamente; in silenzio, all’ombra del porticato, la madre l’osservava senza espressione; in silenzio, nel cortile interno della dimora, suo padre la osservava, attendendola.

Quando Gorgo giunse, egli osservò il mantello rosso, la treccia, la tunica corta e i sandali da viaggio.

– Possiamo andare, allora – disse Ebdacle, volgendosi verso l’uscita.

– Spartana! – Ektha richiamò la figlia. Quest’ultima si volse verso di lei e le si avvicinò lentamente. La madre l’osservò senza nulla dire, poi si tolse un ciondolo e lo legò intorno al suo collo.

– Me lo darai quando tornerai – . Gorgo osservò quell’ artiglio argentato, ricordo dell’agogè di Ektha , quindi annuì e si volse verso l’uscita della dimora, senza nulla dire.

Appena fuori, si volse indietro, per un ultimo sguardo a quelle mura in cui nacque e in cui avrebbe tanto voluto crescere.

La città era ancora poco frequentata: solo le donne, con piccole brocche, s’avvicinavano al profondo pozzo per attingere l’acqua fresca del mattino. Gorgo sorrise loro, ma non disse nulla. Si diressero verso le porte della città…Silenzio.

– Bene…Buon viaggio, figlia mia – disse Ebdacle, osservando sua figlia.

– Grazie, padre – null’altro disse la giovane spartana. Osservò suo padre, quindi gli volse le spalle e si avviò verso l’esterno della città, sospirando.

- Ebdacle! – riconobbe quella voce solenne ma pacata. Leonida!, pensò la ragazza, voltandosi di scatto indietro. Davanti a suo padre sostava il Re e tre spartani, in veste da guerra.

– Accompagneremo vostra figlia…Devo recarmi anch’io dagli Efori: è quasi giunto il tempo delle sacre Glancizie…comprendi, Ebdacle? – spiegò il sovrano all’uomo che subito si inchinò.

– Certamente signore, comprendo benissimo – rispose Ebdacle, quindi lanciò un ultimo sguardo alla figlia e si diresse verso la propria dimora. I quattro uomini, tra cui il giovane e valoroso Delios, si avvicinarono verso la giovane atleta.

Gorgo tuttavia non badò al loro arrivo ma alla figura di suo padre che si allontanava, per poi scomparire. Diede un ultimo sguardo, un ultimo addio alla sua città: salutò l’agorà, il gymnasion, la sala del consiglio, le botteghe, la casa reale, casa sua, tutto.

- Spartana, non ho tempo da perdere – la richiamò il Re, mentre le passava accanto. Gorgo annuì, quindi si sistemò la sacca sulle spalle e si pose alla fine del piccolo gruppo di spartani, mal armati ma sicuri che nessuno avrebbe dato loro fastidio. Al loro contrario, Gorgo riusciva a mala pena a camminare, costretta dalla Legge, probabilmente, mentre il suo cuore le gridava di tornare indietro, di fuggire dal suo destino. Ma perché fuggire? Prima o poi sarebbe giunto…che differenza fa essere schiava degli Efori oggi o domani? Tutto per un maledetto Oracolo…

Addio per sempre, Sparta mia. Ti porterò sempre nel mio cuore. Addio, madre mia, ti ho amato sempre. Addio, padre mio, non ti do alcuna colpa...Tu hai solo ubbidito alle leggi. Addio, Filorome, ti ringrazio per tutto ciò che mi hai insegnato. Addio, mia Edoné, saprai troppo tardi che tua sorella non c’è più. Addio, fratello mio, che tu possa sempre vincere le tue battaglie.

Addio…sacra Sparta. Addio…Gorgo.

Ringrazio coloro che hanno apprezzato, commentato o semplicemente letto questo mio racconto. Mi date la forza di scrivere ancora e di apprezzare di più il mio lavoro.

P.S. non temete, non ho fatto il mio solito racconto lungo Kilometri! ^_*

  
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