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Autore: lemonade    09/05/2007    4 recensioni
Non era mai stato un esempio di rettitudine, ma quella volta aveva proprio passato il segno: il figlio di Lyr, dio degli oceani, aveva reso onore alla sua fama di “Principe degli inganni” raggirando perfino se stesso.
Voleva solo farla pagare a Beli, quello stupido mezzosangue Fianna, che i suoi genitori avevano accolto in casa come un dono e che con un sorriso aveva conquistato tutti, anche Niamh, la sua caustica sorellina.
Lo odiava, avrebbe voluto tagliarlo in mille pezzi, eppure quello straziato era lui, il ragazzo che avrebbe regnato sui Fomori.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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il principe degli inganni

La notte era serena, i raggi lunari piovevano calmi sulla superficie piatta del mare ed il viso affilato di Muir affiorava appena dall’acqua, pallido e livido come la luna che guardava.

I suoi capelli neri ed i drappi dei suoi vestiti scuri galleggiavano sinuosi attorno al suo corpo sottile, allargandosi come macchie d’inchiostro, mentre gli occhi cobalto sembravano lontani, opachi per il rimorso.

Non era mai stato un esempio di rettitudine, ma quella volta aveva proprio passato il segno: il figlio di Lyr, dio degli oceani, aveva reso onore alla sua fama di “Principe degli inganni” raggirando perfino se stesso.

Voleva solo farla pagare a Beli, quello stupido mezzosangue Fianna, che i suoi genitori avevano accolto in casa come un dono e che con un sorriso aveva conquistato tutti, anche Niamh, la sua caustica sorellina.

Lo odiava, avrebbe voluto tagliarlo in mille pezzi, eppure quello straziato era lui, il ragazzo che avrebbe regnato sui Fomori.

Continuò a galleggiare sul pelo dell’acqua, chiedendosi cosa fosse andato storto nel suo piano perfetto, semplice e pulito…

 

Aveva cambiato le sue sembianze in quelle di una giovane mortale dagli occhi di cielo, proprio come era stata la madre del suo nemico, e si era mostrato in difficoltà, facendo leva sul suo buon cuore per avvicinarlo.

Beli l’aveva salvata dall’annegamento - proprio lui che come ogni appartenente al popolo dei Fomori aveva acqua salata nelle vene - e Muir aveva continuato a recitare la sua parte di dolce fanciulla indifesa, per sedurre il fratellastro.

Ed il biondo Fianna si era innamorato, di quel amore che ti scalda con un solo sguardo e non chiede niente in cambio, se non che tu sia felice.

Il principe delle acque all’inizio lo aveva provocato, lo aveva tirato in giro con piccole allusioni alla sua amante umana, ma Beli aveva sorriso in quel suo modo radioso ed un po’ beota, senza nemmeno provare a negare o difendersi e Muir era andato su tutte le furie, sentendo crescere il suo astio per qualche misterioso motivo.

Aveva inscenato la sua stessa morte nei panni della ragazza, un suicidio “perché lo amava troppo e non poteva permettere che lui intrecciasse la sua vita immortale con quella effimera di una creatura terrena”.

Beli ne era uscito distrutto, incapace di reagire a quella tragedia, e per la prima volta Muir si era sentito colpevole, meschino. Non era riuscito ad approfittare della debolezza del suo avversario per assestargli il colpo di grazia, si sentiva invaso da quella strana sensazione di vuoto e dolore e non sapeva come rimediare.

 

Una luce si avvicinò velocemente al luogo dove galleggiava in silenzio, fermandosi a pochi passi da lui, levitando sull’acqua.

Il giovane dalla pelle dorata ed i capelli quasi bianchi osservò con i suoi grandi occhi neri la figura scura del Fomori, che tratteneva inconsciamente il respiro e non parlava.

Si guardarono a lungo e Muir ebbe l’impressione che potesse leggergli dentro, che sapesse già tutto e che fosse venuto a cercare vendetta, ma quando Beli parlò le sue parole avevano lo stesso tono stanco e pesante di chi non si è ancora rimesso dal lutto.

< Niamh mi ha chiesto di cercarti, è preoccupata. - disse, sedendosi a gambe incrociate nell’aria accanto a lui, mentre il suo fedele corvo lo raggiungeva e gli si posava su una spalla. - è successo qualcosa, fratello? >

Quella domanda colpì il ragazzo marino come un pugno nello stomaco e quello stupido neanche si rendeva conto del potere che aveva su di lui.

< Dì a Niamh che sto bene, ho solo bisogno di stare un po’ da solo e poi non sono tuo fratello. > rispose scontroso ed altero, cercando di allontanare il prima possibile quel essere luminoso.

Il fianna scosse la testa rassegnato, < Come vuoi, Muir. > disse facendo per andarsene ed al vedere la sua schiena il giovane principe perse un altro battito.

< Mi dispiace… > sospirò, talmente piano che Beli si voltò chiedendosi se l’aveva udito davvero.

< Mi dispiace… > ripeté un po’ più forte, sentendo le lacrime confondersi con l’acqua marina che già gli bagnava il volto e smise di galleggiare, lasciandosi affondare orizzontalmente tra i flutti scuri.

< Non ti preoccupare, non importa. - rispose dolcemente, cercando incerto di scorgere la figura di Muir tra le onde - Abbiamo tutta l’eternità per imparare ad andare d’accordo. >

Le parole di quel piccolo Fomori capriccioso ed indisponente erano le uniche che lo avevano toccato nel profondo dopo la morte del suo primo amore. Sembravano così vere e partecipate, come se dividesse con lui non solo il dolore, ma anche il senso di colpa per aver causato quella situazione.

La testa scura di Muir riemerse, con le ciocche nere e pesanti che si attaccavano al suo viso sottile e perlaceo, < Mi riferivo alla tua perdita, Beli. - chiarì, tenendo gli occhi bassi, senza la consueta dose di ironia che riservava a certi argomenti - Basterà tutta l’eternità per dimenticarla? >

< Non potrò mai dimenticarla. - rispose tristemente abbracciandosi le ginocchia, tornando a lievitare a pochi centimetri dalla superficie ed allungando una mano come se volesse accarezzare le onde - Lei era come il mare… >

Guardò Muir e vide che lui lo fissava attonito, con le labbra dischiuse e gli occhi spalancati. All’inizio pensò che quel paragone dovesse averlo offeso, accomunare una semplice mortale al suo amato elemento, ma poi si accorse che, alla luce emanata dalla sua stessa aura di Fianna, gli occhi del suo fratellastro sembravano diversi, senza l’ombrosa minaccia che avevano sempre quando lo guardava.

Più cerulei e profondi…

Erano sempre stati di quel colore?

Immensi… ci si poteva perdere lì dentro.

< Come… il mare? > chiese stupito il moro, emergendo un po’ di più, fino a sedersi accanto a lui, appoggiato sul pelo dell’acqua.

Beli si riscosse e continuò a raccontare incerto, gli sembrava che gli facesse bene parlare con lui e forse in questo modo si sarebbero potuti avvicinare un po’.

< Sì, era imprevedibile e buona, ma aveva i suoi segreti, sai? - gli confidò, sorridendo al ricordo di lei, smorzando la dolcezza della nostalgia col sapore amaro del rimpianto - Non li ho mai scoperti, non si è mai fidata di me fino infondo… >

< Magari non poteva… Forse col tempo ti avrebbe rivelato tutto… > disse il Fomori con l’ingenua pretesa di aver ragione, forse cercando di consolarlo in quel suo modo infantile e sincero.

L’altro scosse ancora la testa < No, non credo sia così… a volte credo che mi odiasse, ma tu conosci il mare meglio di me… - disse con un sorriso un po’ fiacco - …sai quanto può essere spietato e crudele e quanto velocemente torna ad essere calmo, quanto in fretta dimentica, e tu non puoi fare altro che amarlo, no? >

< Ma il mare è freddo e non ama nessuno, e non è l’acqua dolce che disseta, ma quella salata che scava le rocce e corrode le piante… > rispose assente Muir, parlando si se stesso, rendendosi conto di quanto poco meritava.

< Però è bellissimo, non è vero?, e sfama tanta gente e lava via i pensieri e lo ami proprio perché è così, capriccioso e incontrollabile, non è colpa sua se non guarda mai in faccia nessuno… > sorrise ancora, socchiudendo gli occhi prima di sbarrarli di fronte alle parole del giovane principe.

< Lei ti amava. > disse soltanto, sfuggendo il suo sguardo.

< Come fai a… ? > biascicò il biondo, attonito.

Muir continuò a guardare di lato, scrollando le spalle con semplicità, < Altrimenti non si sarebbe uccisa, non credi? >. Non sapeva neanche lui se stava ancora mentendo o se aveva cominciato a dire la verità.

Beli lo guardava sbalordito, incapace di ribattere. Quante volte quella ragazza venuta dal mare lo aveva lasciato senza parole con la stessa liquida naturalezza?

Quante volte gli era sembrata così vicina e così lontana?

Il ragazzo Fomori si alzò, camminando sulle acque,

L’altro rimase a fissarlo mentre se ne andava, chiedendosi perché notava tutte quelle somiglianze soltanto adesso.

 

Quando l’erede al trono di re Lyr entrò nella sua stanza dopo aver dato la buona notte alla sorella, gli fu subito chiaro di non essere solo.

La luce che seguiva il Fianna ovunque tradiva la sua presenza, bucando l’oscurità.

< Sono stanco, Beli, vorrei solo andare a dormire. > esordì, avvicinandosi al proprio letto e scostando le tende ricamate a ricordare reti da pesca.

< Tu puoi imitare le sembianze di chiunque, vero? - chiese l’altro all’improvviso, facendolo sobbalzare per la paura di essere stato finalmente scoperto, ma il suo fratellastro continuò - So che non hai mai provato grande simpatia nei miei confronti, ma ho bisogno che tu mi faccia un favore: devo vederla un’ultima volta. >

Di nuovo quegli occhi cerulei che lo fissavano spalancati e smarriti, < No! - si oppose il moro quando fu di nuovo in grado di parlare - No! Sei impazzito? >

Fantastico!, aveva pure fatto andare in corto circuito quei due neuroni che giocavano a nascondino nel cervello di quel testone!

< Ti prego, Muir! Ti chiedo solo questo! - lo pregò l’altro, afferrandolo per le spalle e guardandolo supplichevole - Fammi soltanto questo favore ed io ti sarò debitore per sempre!, Lo giuro! >

Il Fomori guardò nei suoi occhi neri, così lucidi e disperati, e sentendosi in colpa per aver causato tutta quella sofferenza a colui che avrebbe dovuto amare come un fratello, annuì, allontanandosi un poco.

 

Tutto in lui cambiò, come un riflesso che trema tra le increspature dell’acqua prima di ricomporsi.

La sua pelle perse quel balugginio madreperlaceo e si fece più rosea, punteggiata di efelidi color pesca, le sue forme si addolcirono, trasformandosi nelle morbide curve di un corpo di donna, i suoi capelli presero i colori della terra e si inanellarono in onde soffici che incorniciavano quel viso minuto…

… ma quando aprì gli occhi rivelandone il colore, Beli si accorse che erano rimasti gli stessi: identici a come li ricordava eppure inequivocabilmente di Muir.

 

Si avvicinò a quell’apparizione quasi tremando, mentre il giovane principe tramutato in fanciulla sembrava combattere contro se stesso per non indietreggiare.

Allungò una mano per accarezzargli una guancia e Muir esitò per un istante, le sue iridi cerulei puntate con timore su di lui, prima serrare le palpebre ed abbandonarsi al suo tocco, mentre una sola lacrima perfetta gli rigava il volto, svegliando Beli dal suo sogno.

< Ehi, va tutto bene? > chiese sollevandogli un poco il mento.

< Sì, scusa, non so cosa mi è preso… > rispose la voce flautata che aveva imparato ad amare, meno bassa e nasale di quella del Fomori, eppure ugualmente tersa e vibrante.

Beli lo guardava sotto le mentite spoglie della ragazza che aveva amato e pensò che Muir fosse veramente abile nell’utilizzare i suoi poteri: se non lo avesse visto personalmente trasformarsi avrebbe giurato che era lei, il suo dolcissimo amore.

Anche il gesto con cui si asciugava le lacrime con il dorso della mano tirandosi un po’ indietro, irruento ed appena infantile, ma allo stesso tempo elegante, come se piangere fosse un suo diritto, come se gli fosse dovuto.

Avrebbe voluto baciarlo, anche se sapeva che si trattava del suo fratellastro e che gli stava solo facendo un favore ma… Per Nuada!, sembrava così vero!

Muir parve ricomporsi un poco, fece un timido sorriso, e poi tornò serio, vedendo il modo in cui lo stava fissando, riconoscendolo.

Si sentiva così male, così dannatamente indifeso!, era certo che da un momento all’altro Beli avrebbe capito tutto e l’avrebbe odiato, proprio ora che si rendeva conto di…

La figura della fanciulla tremò prima che il Fianna riuscisse ad afferrarla e si ritrasformò in quella del principe degli inganni, con i suoi lunghi capelli neri, gli angoli acerbi, il suo corpo sottile e spigoloso bloccato in un’eterna adolescenza.

Beli gli ghermì il polso cercando di trattenerlo dalla fuga e si trovò di nuovo quegli occhi cerulei e profondi incollati ai suoi.

< Beli, io… Mi dispiace tanto… > sussurrò, ormai certo di essere stato smascherato, abbassando il capo.

< Sei tu? > chiese l’altro senza saper se arrabbiarsi per essere stato preso in giro o gioire di aver ritrovato qualcuno che credeva perso per sempre.

Il moro confermò, annuendo remissivo.

< Era un gioco? > domandò ancora, con la voce rotta.

< Vorrei poter cancellare tutto, davvero vorrei…! > rispose Muir, stava piangendo e sembrava così assolutamente sincero e pentito che Beli avrebbe voluto baciarlo lo stesso, anche se sapeva che era stato tutto uno scherzo crudele e che quel ragazzo capriccioso non lo amava.

 

Decise di farlo.

Di prendersi quel unico semplice bacio come risarcimento per il danno subito.

Si avvicinò a lui velocemente e accarezzò il viso per farlo alzare, appoggiando le labbra sulle sue, muovendole un poco, leccandole, assaporandole.

Muir si aggrappò ai suoi vestiti spalancando gli occhi cerulei, ma senza respingerlo, anzi rispondendo timidamente al bacio, come se lo avesse aspettato a lungo.

 

Com’era bello per il mare farsi baciare dal sole, lasciare che la sua luce lo scaldasse un poco, accoglierlo mentre si tuffava in lui al tramonto, perdendosi senza spegnersi.

 

Il principe degli inganni si sarebbe imbrogliato mille volte ancora, sarebbe rimasto scottato dal suo amore per il Beli, ma questa è un’altra storia ancora e la colpa non fu solo loro…

 

 

 

***

Ogni tanto ho degli sprazzi di romanticismo decisamente atipici, lo riconosco.

I personaggi di questa storia sono originali ed ispirati alla mitologia celtica (solo ispirati però, perchè lì dentro è veramente un gran casino...!).

All'inizio li avevo inventati di sana pianta perchè volevo scrivere una fiction originale fantasy e shonen ai, partendo dai due opposti (l'acqua ed il fuoco, il mare ed il sole, il bianco ed il nero...ecc...) poi però ho cominciato a fare delle ricerche per trovare spunti e ne è venuto fuori qualcosa di abbastanza complesso, che per ora è un po' in fase di stallo.

Così mentre aspetto l'illuminazione ho deciso di fare una one-shot su di loro, precedente a tutti gli eventi della long-fic.

Fatemi sapere se vi piace e lasciatemi una rec, che è sempre gradita ^___^

*baci* lem

  
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