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Autore: Amarant    10/05/2007    1 recensioni
Una piccola storia fantasy che parla di un plotone di soldati che mandati in missione fanno un brutto incontro...
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pioveva a dirotto ma i soldati continuavano imperterriti ad avanzare nel fango

Chiedo scusa a tutti coloro che leggeranno...Ho dimenticato di andare a capo ogni tanto XD

Dalla prossima volta mi ricorderò di farlo

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Tutto nero...Kothern guardava attorno a sè ma non vedeva altro che uno sapzio immenso e nero come la pece. Riusciva chiaramente a distinguere il suo corpo ma attorno a lui niente. La spalla era sanata e non aveva addosso i segni della battaglia. Sotto i suoi piedi c'era una superfice solida. Infatti camminava, seppure a tentoni, verso l'ignoto urlando a squarcia gola i nomi dei compagni. Non ricordava esattamente cosa gli fosse successo. Aveva in mente il momento dell'incantesimo e di ciò che era successo dopo. Aveva ripreso possesso del suo corpo ma ora? Dove si trovava? Continuava ad avanzare nell'oscurità senza meta. Era spaventato. Non sapeva dove si trovava e la prospettiva di una permanenza in quel luogo ( o non luogo) lo metteva fortemente in ansia. Provò ad usare la magia ma nulla. Nessuna fonte di energia se non lui.

Mentre avanzava un progressivo stato di inquietudine prese possesso di lui. Avvertiva qualcosa di non materiale. Eppure la sua magia non aveva avvertito niente. Come era possibile. Sentiva una presenza appena dietro di lui. Si girò lentamente ma quel nero opprimente non era mutato. Quindi ricomicniò a camminare nella speranza di trovare qualcosa. Ma quel presentimento non lo abbandonava. Era costantemente dietro di lui. Oltretutto il fatto che lo scenario rimaneva completamente nero non aiutava di certo a risollevare il morale di Kothern. Si voltò di nuovo. Ma qualcosa era cambiato o almeno gli sembrava. Due puntini bianchi all'orizzonte. Minuscoli ma visibili. Ogni secondo che passava però si avvicinavano. Non passarono nemmeno una decina di secondi che quei puntini adesso erano chiaramente visibili. Sembravano due occhi ma senza pupille. Quegli occhi continuavano ad avvicinarsi a velocità crescente. C'era qualcosa nella parte più recondita dell'animo di Kothern che gli urlava di scappare ma il resto del suo corpo non gli obbediva. Era rimasto li impietrito fino a quando gli occhi erano di fronte a lui. Vuoti ma enormi. Erano grandi quanto lui. Improvvisamente dentro gli occhi le pupille si materializzarono. Erano come quelle di un gatto. Quei due enormi occhi lo scrutavano e lui continuava a rimanete immobile.

Una voce cupa e irosa gli risuonò nel cervello : "Cosa credevi? Di potermi usare a tuo piacimento? Mago da 4 soldi! Pochi sono riusciti a dominarmi ma tu non sei nulla a confronto dei miei vecchi padroni! "

Kothern sembrò rimprendersi. Pensò fra sè e sè "Cosa sta succedendo? A che cosa sono di fronte?" Lo stato di inquietudine si era trasformato quasi in terrore. La voce sembrava stesse ridendo "Davvero non ti sei reso conto di dove sei e al cospetto di chi ti trovi? Lo dicevo io che non valevi nulla...E non ti scomodare a chiedermelo...So leggerti nel pensiero. Non c'è cosa che tu possa nascondermi. Hai avuto l'ardire di evocare una delle 7 bestie immonde. Sapevi a cosa andavi incontro? Certamente no. Altrimenti credo avresti evitato. Siamo...Beh diciamo che "non siamo"... Ci troviamo in nessun luogo. Al momento sei sospeso in un limbo. L'incantesimo col quale mi hai evocato... Ti è costato molto. Ma non la vita.Sei stato fortunato in un certo senso. Il fato ha voluto che fossi io ad essere invocato. Fosse stata qualche altra belva non saresti sopravvissuto. Sai perchè? Io ho bisogno di un involucro per poter rimanere quì mentre le altre...Sono allo stato di essenza. Sono immateriali e allo stesso tempo materiali...Se i tuoi compagni mi avessero ucciso sarei tornato da dove sono venuto...Ma cosa parlo a fare con te?!? Beh alla fine devo ringraziarti. Mi hai dato la libertà. Ma sappi che da ora in poi condivideremo questo corpo. Ogni qual volta la tua forza d'animo verrà meno io entrerò in scema...E farò quel che vorrò. I tuoi compagni sono stati fortunati questa volta. La prossima come andrà a finire?" I due occhi si chiusero e Kothern fu preso da un improvviso stato di stanchezza. Non ebbe il tempo di rendersi conto di ciò che succedeva che si accasciò a terra svenuto.

Sembrava passato solo un attimo però che riaprì gli occhi. Aveva di fronte una guardia. La chiamò ma ella non gli rivolse la parola. Semplicemente si alzò e andò via. Era in una tenda. Steso su una branda. Ancora dolorante. La ferita alla spalla era stata bendata. Ma era legato con delle catene! A quanto pare l'episodio della battaglia aveva richiesto misure precauzionali non indifferenti. Mentre si guardava attorno nella tenda entrò Rushank accompagnato da Bermon e Roftlon. Avevano tutti uno sguardo fra il sospettoso e il triste. Fu Rushnak il primo a parlare : "Ringrazia i tuoi dei. Ti abbiamo risparmiato perchè sei svenuto altrimenti ti avremmo ucciso."

"Sarebbe stato molto meglio" gridò Kothern ancora seccato. Poi continuò "Avete il dovere di farlo!! Quella bestia è dentro di me e non so quando riprednerà il controllo!!"

Rushnak rispose con aria interrogativa "Deciderò io il da farsi. Ora pensa a riposare e vedi di tenere a bada quella be..."

Fu interrotto perchè nella tenda entrava un soldato di nome Zrintek seguito da alcuni altri commilitoni. "Generale, le vorremmo parlare...In privato..."

"Non ci sono segreti fra noi. Parla pure."

Zrintek esitante cominciò

"Beh come dire...La "prestazione" di Kothern ha inquietato tutti ieri sera. A quanto ho sentito oltretutto la minaccia è ancora presente. Il plotone all'unanimità chiede che Kothern sia "allontanato"."

"Non ce n'è bisogno...E' incatenato e non può nuocere a nessuno ora. Nemmeno se fosse posseduto di nuovo. Torneremo in città e decideremo poi..."

"Ma..."

"Niente "ma"! La decisione è presa!"

"Beh non volevo ricorrere a questi metodi però..."

Neanche fu finita la frase che i soldati alle spalle di Rushnak, Bermon e Roflton si lanciarono contro loro attaccandoli di sorpresa. Kothern non fu nemmeno in grado di lanciare un grido di avvertimento che un colpo dietro la testa lo fece svenire. Dormì a lungo. Quando riaprì gli occhi era ancora incatenato nella tenda ma era sera. Sentiva delle voci confabulare appena fuori dalla tenda. Si stavano avvicinando. Entrarono alcuni soldati i quali dissero "Vedo che finalmente ti sei svegliato. Anche se fra un pò dormirai per molto tempo...La sentenza è stata decretata. Condanna a morte."

"Beh me lo aspettavo...Ho già accettato il mio destino..."Poi si ricordò della scena avvenuta prima di svenire e chiese "Ma Rushnak, Roftlon e Bermon?"

Nessuna risposta.

"Allora? Dove sono?"

"Non preoccuparti.Non è un tuo problema"

La frase non tranquillizzò Kothern ma sperava nel buon senso dei soldati. Uno di loro però aveva già sfoderato una sciabola e stava per usarla per eseguire la sentenza quando un barlume di istinto di sopravvivenza prese il sopravvento e senza neanche accorgersene Kothern disse "Aspetta, Aspetta!" Il soldato si fermò e disse seccato "Che c'è?"

Kothern provava molta vergogna per se stesso ma non voleva morire. Una parte dentro di sè voleva vivere!"

La parte razionale invece parlò per prima. Inventò una bugia per prendere tempo

"Non spargete il mio sangue. Il demone fuoriscirebbe dal mio corpo e prenderebbe il possesso di un altro...Sareste punto e da capo..."

"Ah davvero?" Il modo in cui Kothern aveva pronunciato quella frase sapeva tanto di bugia e quindi il soldato non perse tempo e disse "Allora ti impiccheremo...Eravamo pronti all'evenienza e abbiamo già pronto il cappio" Poi gli scappò una risata sadica. "Prendetelo e portatelo al "patibolo" "

Avevano costruito un vero e proprio patibolo in piena regola. Kothern fu sollevato di peso e già meditava sul quel poco che gli restava da vivere. Non si sarebbe mai aspettato una fine simile. Credeva che un giorno sarebbe morto in battaglia. Oppure di vecchiaia se un giorno magari fosse riuscito a far carriera nell'esercito. Ma in quel modo mai. Già tutta la vita gli passava davanti agli occhi che la corda gli fu legata intorno al collo. Salì su uno sgabello. Riusciva a vedere molto bene da li le facce degli ex-commilitoni. Per loro cui voleva bene come dei fratelli, ora provava anche un pò di risentimento. Nessuno sembrava poi tanto dispiaciuto. Avevano tutti avuto troppa paura. PEr loro quello non era più Kothern. Il mago passava in rassegna tutti i volti ma non riusciva a trovare quelli dei suoi amici più cari. Avrebbe voluto vederli un'ultima volta. Almeno...Poi il suo sguardo senza un motivo particolare volse a guardare l'accampamento intero e improvvisamente notò qualcosa dietro una tenda. Dei corpi!

No...Non era possibile. Avevano detto che non doveva preoccuparsi...

La voce gli uscì tremolante pochi istanti prima che lo sgabello su cui poggiava i piedi gli fosse tolta." Quelli...Ditemi che quelli non sono..." Nessuno ora osava guardarlo in faccia. "BASTARDI!!!! COME AVETE POTUTO??? LORO NON VI AVEVANO FATTO NIENTE!!!OLTRETUTTO NON POTEVANO COMBATTERE PERCHè NON AVEVANO LE ARMI!!!"

Zrintek parlò per tutti "Si erano opposti e nella foga mentre cercavamo di immobilizzarli...beh è successo quel che è successo...E ora li raggiungerai..."

Lo sgabello fu buttato via e Kothern rimase appeso alla fune. Le lacrime gli scendevano copiose sul viso. Aveva la vista annebbiata. Stava soffocando. Si contorceva. Ma nonostante il momento sentiva l'ira e la sete di vendetta crescere dentro di sè. La belva prese la parola. Le sue catene stavano cedendo e ora riusciva a far sentire la sua presenza.

"Guarda cosa hanno fatto..."

E intanto nel cervello di Kothern risuonava solo una parola ; Vendetta

"E' solo colpa tua..."

Vendetta

"Però anche se così fosse potevano evitarlo..."

Vendetta

"E tu ti lasci uccidere così?"

Vendetta.

Kothern smise di contorcersi e chiuse gli occhi.

Passarono alcuni attimi in cui tutti i soldati parvero sollevati.

Ma improvvisamente il mago riaprì gli occhi. Di nuovo neri. La bestia era libera! La fiamma nella mano tornò ad ardere. Bruciò per tutto il corpo di Kothern e consumò le corde che lo immobilizzavano. Cadde in piedi che ancora ardeva. Ma pian piano la fiamma tornò a prendere possesso solo della mano. I soldati avevano però già sfoderato le armi. Sebbene terrorizzati all'idea di dover affrontare quel demone non sarebbero morti senza combattere. Ma nessuno osava attaccare per primo. Sapevano che era un'azione suicida. Kothern ne approfitò per parlare. "Ahhhh...Che bello il profumo della paura...Si sente nell'aria. che siete atterriti. Però visto che oggi mi sento "buono" vi dirò a cosa andate incontro. Avete la possibilità di scontrarvi contro non uno ma ben due avversari. Lascerò fare anche al maghetto. La sua sete di vendetta...Mi piace...Potrebbe tornarmi utile perchè no? Allora c'è qualcuno che vuole venire per primo o preferite venire tutti insieme? Per me non fa differenza" I soldati si gettarono uno sguardo di intesa e tutti insieme si scagliarono contro Kothern. Ma il mago non si mosse fino a quando tutti non furono a circa un metro da lui. La mano in cui il fuoco bruciava fu appoggiata per terra e il fuoco cominicò ad ardere tutto attorno a Kothern facendo un cerchio perfetto. Da questo cerchio si sollevò un muro di fuoco. Tutti i soldati si fermarono all'istante alla vista di quella barriera. Erano però molto vicini e sentivano come un'aria estremamente gelida. Subito si allontanarono. Kothern non era più visibile ai soldati. Questi ultimi fecero un tentativo. Alcuni imbracciarono le balestre e scoccarono alcune frecce. Ma non ci fu nessun cambiamento. Quel vortice di fuoco continuava ad avvolgere Kothern. Poi pian piano si dissolse completamente. Kothern aveva in mano della polvere. Mise la mano di traverso e la lasciò cadere per terra. Il terreno era tutto annerito.

"Visto che fine hanno fatto le vostre frecce? E cosa più importante...Visto di cosa è capace un maghetto se gli vengono pestati i piedi. Pensate allora a cosa vi farò io..."Li leccò le labbra. Sembrava stesse per scattare ma si fermò. Poi ad alta voce come se stesse parlando con qualcuno. "Come vuoi..." disse divertito "tanto per me non fa differenza"

Il fuoco nella mano riapparve. Sotto forma di pugnale però e non più di lama. Lo scatto felino del mago non colse impreparato nessuno ma l'impeto del colpo si. Il primo avversario fu scaraventato alcuni metri più in là dopo essersi difeso dal primo colpo. Si rimise in piedi ma non fece in tempo a parare il secondo affondo. Il pugnale entrò nel petto e scese fino all'addome basso prima di uscire. Immediatamente però si voltò per scagliarsi contro un altro avversarsio e questa volta puntò direttamente alla giugulare. Ma mentre il colpo andò a segno il pugnale si trasformò in sciabola. Nel trasformarsi perse di consistenza e poi la riuacquistò passando così la guardia alta dell'avversario. Il soldato che credeva di aver parato il colpo si ritrovò con la gola mozzata. Ancora un altro. Questa volta voleva sceglierlo accuratamente. Mentre esitava la sciabola si mutò in martello. I soldati capirono. Il demone stava compiendo la vendetta di Kothern. Zrintek tentò un colpo psicologico. "Ehi Kothern non sai affrontarci da solo? Hai bisogno di qualcuno molto forte altrimenti non saresti nulla..."

Di fronte a lui il mago rimaneva immobile." Fai come vuoi...Per me la scenetta è comica."Cominciò a parlare il vero Kothern "Beh in un certo senso l'ho fatto per voi. La morte che vi da il demone almeno è veloce. Se proprio ci tenete ad affrontare me ben venga..." La fiamma perse la forma ma rimaneva comunque nella mano. Zrintek credeva che quello fosse solo un colpo di spavalderia e fece segno a tutti di attaccare.

"Eppure siete stupidi. Non avete visto la dimostrazione di prima?" Di nuovo la fiamma generò un vortice che avvolse Kothern ma un soldato si avvicinò troppo. Stava per allontanarsi quando un braccio dal vortice lo afferrò e lo tirò all'interno. Quando le fiamme si dissolsero il mago si stava torgliendo di dosso le ceneri del soldato che era stato cremato vivo. "Allora ? Credevi stessi scherzando? Ti mostro qualche altro incantesimo oppure preferisci il mio amichetto quìche non aspetta altro che io gli ceda il posto?" Con quella vittima i soldati ancora vivi erano pochi. Sei per la precisione. Tutti erano coscienti che quella era la fine. Quindi un soldato si avvicinò di soppiatto alle spalle del mago. Ma egli se ne accorse e lo afferrò per la gola. Lo fece inginocchiare e poi gli diede un calcio all'addome. Il soldato cacciò un gemito di dolore. Di nuovo un calcio e un altro ancora. "Reagisci almeno..." e nel frattempo continuava a percuoterlo fino a quando il soldato non smise di emettere suoni e rimasi li sdraiato sul terreno. "Chi è il prossimo?"

"Cerca di ragionare " gli disse un soldato

"Ragionare? Perchè dovrei? Avete fatto fuori i miei più cari amici senza che nemmeno ce ne fosse stato bisogno."

"Non è stata colpa nostra..."

"Ah no? E di chi?"

"Zrintek ci ha convinti...E' sua la solpa...Ci ha imbrogliato..." All'unisono gli altri soldati cominciarono ad accusare Zrintek. In effetti l'idea era stata sua ma nessuno si era opposto. Però vista un'occasione di salvezza tutti vi si erano aggrappati e voltarono le spalle al povero soldato

"Mi fate sempre più schifo...Siete solo patetici...Abbandonare un compagno in difficoltà nella speranza di essere perdonati...Miseri! Prego. Fanne ciò che vuoi. Solo ti chiedo di lasciarmi quello Zrintek"

E riecco la fiamma a forma di martello. Niente più parole. Colpi su colpi e corpi che cadevano. Senza Rushnak, Roftlon e Bermon il demone non aveva rivali. I restanti soldati morirono senza poter fare nulla. Ora rimaneva solo colui che aveva generato l'ammutinamento. Kothern se lo trovava di fronte tremante come una foglia.La fiamma scomparve e gli occhi tornarono normali.

"Vorresti vivere non è vero?"

L'altro gli fece un accenno timoroso col capo.

"E dimmi non hai pensato solo per un istante che anche loro tre lo volevano? " Poi afferrò una sciabola da un cadavere e gliela puntò contro.

"Chiedi pietà"

"P...pi...pietà...."

"Cosa ? Non ho sentito bene..."

"Pietà..."

"Facciamo una cosa...Tu adesso seppellirai tutti quei poi si vedrà il da farsi."

"Va bene..."

Kothern si girò andando verso i cadaveri dei suoi amici più fidati. Voleva guardare i loro volti. Arrivato lì vide la peggior scena della sua vita. Erano stati uccisi con una tale violenza che la rabbia sembrava diventare palpabile attorno a lui. La tristezza e l'ira presero possesso di Kothern.Zrintek però credeva di aver trovato il mago con la guardia abbassata e cercò di infilzarlo alle spalle. Il demone però aveva avvertito la presenza . Infatti egli si girò di scatto con la lama-fiamma nella mano. Fermò il colpo e atterrò l'avversario. Gli pose un piede sull'addome e gli piantò la spada nella spalla. Zrintek urlò per il dolore. Anche nell'altra spalla. Le urla del soldato aumentarono di intensità.

"Inutile" disse Kothern che estrasse l'arma dal corpo ancora urlante per poi conficcare la spada nella bocca. Le urla si interruppero.

Passarono interminabili attimi di silenzio quando il demone prese la parola "Bel lavoretto abbiamo fatto io e te vero?"

"..."

"Ma dai...Ti ho rivalutato. Non sei male. E con un pò di allenamento potresti potenziarti...Saremmo una potenza. Nessuno ci potrà mai contrastare. In poco tempo potremmo conquistare la città oppure l'intero paese!"

"No..."

"Come no? Aspetta...Non oserai!"

"L'ho già fatto...Libererò questo mondo da te e da me..."

silenzio. Kothern si accasciò per terra con gli occhi sbarrati. Era cosciente della minaccia. E ora aveva capito. Così durante la battaglia aveva spinto ai limiti massimi il suo fisico senza rifocillarsi con la magia. Il suo cuore aveva ceduto e si era accasciato accanto ai cadaveri di quelli che una volta erano i suoi più cari amici.

  
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