Chiedo scusa a tutti coloro che leggeranno...Ho dimenticato
di andare a capo ogni tanto XD
Dalla prossima volta mi ricorderò di farlo
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Tutto nero...Kothern guardava attorno a sè ma non vedeva
altro che uno sapzio immenso e nero come la pece. Riusciva chiaramente a
distinguere il suo corpo ma attorno a lui niente. La spalla era sanata e non
aveva addosso i segni della battaglia. Sotto i suoi piedi c'era una superfice
solida. Infatti camminava, seppure a tentoni, verso l'ignoto urlando a squarcia
gola i nomi dei compagni. Non ricordava esattamente cosa gli fosse successo.
Aveva in mente il momento dell'incantesimo e di ciò che era successo dopo.
Aveva ripreso possesso del suo corpo ma ora? Dove si trovava? Continuava ad
avanzare nell'oscurità senza meta. Era spaventato. Non sapeva dove si trovava e
la prospettiva di una permanenza in quel luogo ( o non luogo) lo metteva
fortemente in ansia. Provò ad usare la magia ma nulla. Nessuna fonte di energia
se non lui.
Mentre avanzava un progressivo stato di inquietudine prese
possesso di lui. Avvertiva qualcosa di non materiale. Eppure la sua magia non
aveva avvertito niente. Come era possibile. Sentiva una presenza appena dietro
di lui. Si girò lentamente ma quel nero opprimente non era mutato. Quindi
ricomicniò a camminare nella speranza di trovare qualcosa. Ma quel
presentimento non lo abbandonava. Era costantemente dietro di lui. Oltretutto
il fatto che lo scenario rimaneva completamente nero non aiutava di certo a
risollevare il morale di Kothern. Si voltò di nuovo. Ma qualcosa era cambiato o
almeno gli sembrava. Due puntini bianchi all'orizzonte. Minuscoli ma visibili.
Ogni secondo che passava però si avvicinavano. Non passarono nemmeno una decina
di secondi che quei puntini adesso erano chiaramente visibili. Sembravano due
occhi ma senza pupille. Quegli occhi continuavano ad avvicinarsi a velocità
crescente. C'era qualcosa nella parte più recondita dell'animo di Kothern che
gli urlava di scappare ma il resto del suo corpo non gli obbediva. Era rimasto
li impietrito fino a quando gli occhi erano di fronte a lui. Vuoti ma enormi.
Erano grandi quanto lui. Improvvisamente dentro gli occhi le pupille si
materializzarono. Erano come quelle di un gatto. Quei due enormi occhi lo
scrutavano e lui continuava a rimanete immobile.
Una voce cupa e
irosa gli risuonò nel cervello : "Cosa credevi? Di potermi usare a tuo
piacimento? Mago da 4 soldi! Pochi sono riusciti a dominarmi ma tu non sei
nulla a confronto dei miei vecchi padroni! "
Kothern sembrò rimprendersi. Pensò fra sè e sè "Cosa
sta succedendo? A che cosa sono di fronte?" Lo stato di inquietudine si
era trasformato quasi in terrore. La voce sembrava stesse ridendo "Davvero
non ti sei reso conto di dove sei e al cospetto di chi ti trovi? Lo dicevo io
che non valevi nulla...E non ti scomodare a chiedermelo...So leggerti nel
pensiero. Non c'è cosa che tu possa nascondermi. Hai avuto l'ardire di evocare
una delle 7 bestie immonde. Sapevi a cosa andavi incontro? Certamente no.
Altrimenti credo avresti evitato. Siamo...Beh diciamo che "non
siamo"... Ci troviamo in nessun luogo. Al momento sei sospeso in un limbo.
L'incantesimo col quale mi hai evocato... Ti è costato molto. Ma non la
vita.Sei stato fortunato in un certo senso. Il fato ha voluto che fossi io ad
essere invocato. Fosse stata qualche altra belva non saresti sopravvissuto. Sai
perchè? Io ho bisogno di un involucro per poter rimanere quì mentre le
altre...Sono allo stato di essenza. Sono immateriali e allo stesso tempo
materiali...Se i tuoi compagni mi avessero ucciso sarei tornato da dove sono
venuto...Ma cosa parlo a fare con te?!? Beh alla fine devo ringraziarti. Mi hai
dato la libertà. Ma sappi che da ora in poi condivideremo questo corpo. Ogni
qual volta la tua forza d'animo verrà meno io entrerò in scema...E farò quel
che vorrò. I tuoi compagni sono stati fortunati questa volta. La prossima come
andrà a finire?" I due occhi si chiusero e Kothern fu preso da un
improvviso stato di stanchezza. Non ebbe il tempo di rendersi conto di ciò che
succedeva che si accasciò a terra svenuto.
Sembrava passato
solo un attimo però che riaprì gli occhi. Aveva di fronte una guardia. La
chiamò ma ella non gli rivolse la parola. Semplicemente si alzò e andò via. Era
in una tenda. Steso su una branda. Ancora dolorante. La ferita alla spalla era
stata bendata. Ma era legato con delle catene! A quanto pare l'episodio della
battaglia aveva richiesto misure precauzionali non indifferenti. Mentre si
guardava attorno nella tenda entrò Rushank accompagnato da Bermon e Roftlon.
Avevano tutti uno sguardo fra il sospettoso e il triste. Fu Rushnak il primo a
parlare : "Ringrazia i tuoi dei. Ti abbiamo risparmiato perchè sei svenuto
altrimenti ti avremmo ucciso."
"Sarebbe stato molto meglio" gridò Kothern ancora
seccato. Poi continuò "Avete il dovere di farlo!! Quella bestia è dentro
di me e non so quando riprednerà il controllo!!"
Rushnak rispose con aria interrogativa "Deciderò io il
da farsi. Ora pensa a riposare e vedi di tenere a bada quella be..."
Fu interrotto perchè nella tenda entrava un soldato di nome
Zrintek seguito da alcuni altri commilitoni. "Generale, le vorremmo
parlare...In privato..."
"Non ci sono segreti fra noi. Parla pure."
Zrintek esitante cominciò
"Beh come dire...La "prestazione" di Kothern
ha inquietato tutti ieri sera. A quanto ho sentito oltretutto la minaccia è
ancora presente. Il plotone all'unanimità chiede che Kothern sia
"allontanato"."
"Non ce n'è bisogno...E' incatenato e non può nuocere a
nessuno ora. Nemmeno se fosse posseduto di nuovo. Torneremo in città e
decideremo poi..."
"Ma..."
"Niente "ma"! La decisione è presa!"
"Beh non volevo ricorrere a questi metodi però..."
Neanche fu finita la frase che i soldati alle spalle di
Rushnak, Bermon e Roflton si lanciarono contro loro attaccandoli di sorpresa.
Kothern non fu nemmeno in grado di lanciare un grido di avvertimento che un
colpo dietro la testa lo fece svenire. Dormì a lungo. Quando riaprì gli occhi
era ancora incatenato nella tenda ma era sera. Sentiva delle voci confabulare
appena fuori dalla tenda. Si stavano avvicinando. Entrarono alcuni soldati i
quali dissero "Vedo che finalmente ti sei svegliato. Anche se fra un pò
dormirai per molto tempo...La sentenza è stata decretata. Condanna a morte."
"Beh me lo aspettavo...Ho già accettato il mio
destino..."Poi si ricordò della scena avvenuta prima di svenire e chiese
"Ma Rushnak, Roftlon e Bermon?"
Nessuna risposta.
"Allora? Dove sono?"
"Non preoccuparti.Non è un tuo problema"
La frase non tranquillizzò Kothern ma sperava nel buon senso
dei soldati. Uno di loro però aveva già sfoderato una sciabola e stava per
usarla per eseguire la sentenza quando un barlume di istinto di
sopravvivenza prese il sopravvento e
senza neanche accorgersene Kothern disse "Aspetta, Aspetta!" Il
soldato si fermò e disse seccato "Che c'è?"
Kothern provava molta vergogna per se stesso ma non voleva
morire. Una parte dentro di sè voleva vivere!"
La parte razionale invece parlò per prima. Inventò una bugia
per prendere tempo
"Non spargete il mio sangue. Il demone fuoriscirebbe
dal mio corpo e prenderebbe il possesso di un altro...Sareste punto e da
capo..."
"Ah davvero?" Il modo in cui Kothern aveva
pronunciato quella frase sapeva tanto di bugia e quindi il soldato non perse
tempo e disse "Allora ti impiccheremo...Eravamo pronti all'evenienza e
abbiamo già pronto il cappio" Poi gli scappò una risata sadica.
"Prendetelo e portatelo al "patibolo" "
Avevano costruito un vero e proprio patibolo in piena
regola. Kothern fu sollevato di peso e già meditava sul quel poco che gli
restava da vivere. Non si sarebbe mai aspettato una fine simile. Credeva che un
giorno sarebbe morto in battaglia. Oppure di vecchiaia se un giorno magari
fosse riuscito a far carriera nell'esercito. Ma in quel modo mai. Già tutta la
vita gli passava davanti agli occhi che la corda gli fu legata intorno al
collo. Salì su uno sgabello. Riusciva a vedere molto bene da li le facce degli
ex-commilitoni. Per loro cui voleva bene come dei fratelli, ora provava anche
un pò di risentimento. Nessuno sembrava poi tanto dispiaciuto. Avevano tutti
avuto troppa paura. PEr loro quello non era più Kothern. Il mago passava in
rassegna tutti i volti ma non riusciva a trovare quelli dei suoi amici più
cari. Avrebbe voluto vederli un'ultima volta. Almeno...Poi il suo sguardo senza
un motivo particolare volse a guardare l'accampamento intero e improvvisamente
notò qualcosa dietro una tenda. Dei corpi!
No...Non era possibile. Avevano detto che non doveva preoccuparsi...
La voce gli uscì tremolante pochi istanti prima che lo
sgabello su cui poggiava i piedi gli fosse tolta." Quelli...Ditemi che
quelli non sono..." Nessuno ora osava guardarlo in faccia.
"BASTARDI!!!! COME AVETE POTUTO??? LORO NON VI AVEVANO FATTO NIENTE!!!OLTRETUTTO
NON POTEVANO COMBATTERE PERCHè NON AVEVANO LE ARMI!!!"
Zrintek parlò per tutti "Si erano opposti e nella foga
mentre cercavamo di immobilizzarli...beh è successo quel che è successo...E ora
li raggiungerai..."
Lo sgabello fu buttato via e Kothern rimase appeso alla
fune. Le lacrime gli scendevano copiose sul viso. Aveva la vista annebbiata.
Stava soffocando. Si contorceva. Ma nonostante il momento sentiva l'ira e la
sete di vendetta crescere dentro di sè. La belva prese la parola. Le sue catene
stavano cedendo e ora riusciva a far sentire la sua presenza.
"Guarda cosa hanno fatto..."
E intanto nel cervello di Kothern risuonava solo una parola
; Vendetta
"E' solo colpa tua..."
Vendetta
"Però anche se così fosse potevano evitarlo..."
Vendetta
"E tu ti lasci uccidere così?"
Vendetta.
Kothern smise di contorcersi e chiuse gli occhi.
Passarono alcuni attimi in cui tutti i soldati parvero
sollevati.
Ma improvvisamente il mago riaprì gli occhi. Di nuovo neri.
La bestia era libera! La fiamma nella mano tornò ad ardere. Bruciò per tutto il
corpo di Kothern e consumò le corde che lo immobilizzavano. Cadde in piedi che
ancora ardeva. Ma pian piano la fiamma tornò a prendere possesso solo della
mano. I soldati avevano però già sfoderato le armi. Sebbene terrorizzati
all'idea di dover affrontare quel demone non sarebbero morti senza combattere.
Ma nessuno osava attaccare per primo. Sapevano che era un'azione suicida.
Kothern ne approfitò per parlare. "Ahhhh...Che bello il profumo della
paura...Si sente nell'aria. che siete atterriti. Però visto che oggi mi sento
"buono" vi dirò a cosa andate incontro. Avete la possibilità di
scontrarvi contro non uno ma ben due avversari. Lascerò fare anche al maghetto.
La sua sete di vendetta...Mi piace...Potrebbe tornarmi utile perchè no? Allora
c'è qualcuno che vuole venire per primo o preferite venire tutti insieme? Per
me non fa differenza" I soldati si gettarono uno sguardo di intesa e tutti
insieme si scagliarono contro Kothern. Ma il mago non si mosse fino a quando
tutti non furono a circa un metro da lui. La mano in cui il fuoco bruciava fu
appoggiata per terra e il fuoco cominicò ad ardere tutto attorno a Kothern
facendo un cerchio perfetto. Da questo cerchio si sollevò un muro di fuoco.
Tutti i soldati si fermarono all'istante alla vista di quella barriera. Erano
però molto vicini e sentivano come un'aria estremamente gelida. Subito si
allontanarono. Kothern non era più visibile ai soldati. Questi ultimi fecero un
tentativo. Alcuni imbracciarono le balestre e scoccarono alcune frecce. Ma non
ci fu nessun cambiamento. Quel vortice di fuoco continuava ad avvolgere
Kothern. Poi pian piano si dissolse completamente. Kothern aveva in mano della
polvere. Mise la mano di traverso e la
lasciò cadere per terra. Il terreno era tutto annerito.
"Visto che fine hanno fatto le vostre frecce? E cosa
più importante...Visto di cosa è capace un maghetto se gli vengono pestati i
piedi. Pensate allora a cosa vi farò io..."Li leccò le labbra. Sembrava
stesse per scattare ma si fermò. Poi ad alta voce come se stesse parlando con
qualcuno. "Come vuoi..." disse divertito "tanto per me non fa
differenza"
Il fuoco nella mano riapparve. Sotto forma di pugnale però e
non più di lama. Lo scatto felino del mago non colse impreparato nessuno ma
l'impeto del colpo si. Il primo avversario fu scaraventato alcuni metri più in
là dopo essersi difeso dal primo colpo. Si rimise in piedi ma non fece in tempo
a parare il secondo affondo. Il pugnale entrò nel petto e scese fino all'addome
basso prima di uscire. Immediatamente però si voltò per scagliarsi contro un
altro avversarsio e questa volta puntò direttamente alla giugulare. Ma mentre
il colpo andò a segno il pugnale si trasformò in sciabola. Nel trasformarsi
perse di consistenza e poi la riuacquistò passando così la guardia alta
dell'avversario. Il soldato che credeva di aver parato il colpo si ritrovò con
la gola mozzata. Ancora un altro. Questa volta voleva sceglierlo accuratamente.
Mentre esitava la sciabola si mutò in martello. I soldati capirono. Il demone
stava compiendo la vendetta di Kothern. Zrintek tentò un colpo psicologico.
"Ehi Kothern non sai affrontarci da solo? Hai bisogno di qualcuno molto
forte altrimenti non saresti nulla..."
Di fronte a lui il mago rimaneva immobile." Fai come
vuoi...Per me la scenetta è comica."Cominciò a parlare il vero Kothern
"Beh in un certo senso l'ho fatto per voi. La morte che vi da il demone
almeno è veloce. Se proprio ci tenete ad affrontare me ben venga..." La
fiamma perse la forma ma rimaneva comunque nella mano. Zrintek credeva che
quello fosse solo un colpo di spavalderia e fece segno a tutti di attaccare.
"Eppure siete stupidi. Non avete visto la dimostrazione
di prima?" Di nuovo la fiamma generò un vortice che avvolse Kothern ma un
soldato si avvicinò troppo. Stava per allontanarsi quando un braccio dal
vortice lo afferrò e lo tirò all'interno. Quando le fiamme si dissolsero il
mago si stava torgliendo di dosso le ceneri del soldato che era stato cremato
vivo. "Allora ? Credevi stessi scherzando? Ti mostro qualche altro
incantesimo oppure preferisci il mio amichetto quìche non aspetta altro che io
gli ceda il posto?" Con quella vittima i soldati ancora vivi erano pochi.
Sei per la precisione. Tutti erano coscienti che quella era la fine. Quindi un
soldato si avvicinò di soppiatto alle spalle del mago. Ma egli se ne accorse e
lo afferrò per la gola. Lo fece inginocchiare e poi gli diede un calcio
all'addome. Il soldato cacciò un gemito di dolore. Di nuovo un calcio e un
altro ancora. "Reagisci almeno..." e nel frattempo continuava a
percuoterlo fino a quando il soldato non smise di emettere suoni e rimasi li
sdraiato sul terreno. "Chi è il prossimo?"
"Cerca di ragionare " gli disse un soldato
"Ragionare? Perchè dovrei? Avete fatto fuori i miei più
cari amici senza che nemmeno ce ne fosse stato bisogno."
"Non è stata colpa nostra..."
"Ah no? E di chi?"
"Zrintek ci ha convinti...E' sua la solpa...Ci ha
imbrogliato..." All'unisono gli altri soldati cominciarono ad accusare
Zrintek. In effetti l'idea era stata sua ma nessuno si era opposto. Però vista
un'occasione di salvezza tutti vi si erano aggrappati e voltarono le spalle al
povero soldato
"Mi fate sempre più schifo...Siete solo
patetici...Abbandonare un compagno in difficoltà nella speranza di essere
perdonati...Miseri! Prego. Fanne ciò che vuoi. Solo ti chiedo di lasciarmi
quello Zrintek"
E riecco la fiamma a forma di martello. Niente più parole.
Colpi su colpi e corpi che cadevano. Senza Rushnak, Roftlon e Bermon il demone
non aveva rivali. I restanti soldati morirono senza poter fare nulla. Ora
rimaneva solo colui che aveva generato l'ammutinamento. Kothern se lo trovava
di fronte tremante come una foglia.La fiamma scomparve e gli occhi tornarono
normali.
"Vorresti vivere non è vero?"
L'altro gli fece un accenno timoroso col capo.
"E dimmi non hai pensato solo per un istante che anche
loro tre lo volevano? " Poi afferrò una sciabola da un cadavere e gliela
puntò contro.
"Chiedi pietà"
"P...pi...pietà...."
"Cosa ? Non ho sentito bene..."
"Pietà..."
"Facciamo una cosa...Tu adesso seppellirai tutti quei
poi si vedrà il da farsi."
"Va bene..."
Kothern si girò andando verso i cadaveri dei suoi amici più
fidati. Voleva guardare i loro volti. Arrivato lì vide la peggior scena della
sua vita. Erano stati uccisi con una tale violenza che la rabbia sembrava
diventare palpabile attorno a lui. La tristezza e l'ira presero possesso di
Kothern.Zrintek però credeva di aver trovato il mago con la guardia abbassata e
cercò di infilzarlo alle spalle. Il demone però aveva avvertito la presenza .
Infatti egli si girò di scatto con la lama-fiamma nella mano. Fermò il colpo e
atterrò l'avversario. Gli pose un piede sull'addome e gli piantò la spada nella
spalla. Zrintek urlò per il dolore. Anche nell'altra spalla. Le urla del
soldato aumentarono di intensità.
"Inutile" disse Kothern che estrasse l'arma dal
corpo ancora urlante per poi conficcare la spada nella bocca. Le urla si
interruppero.
Passarono interminabili attimi di silenzio quando il demone
prese la parola "Bel lavoretto abbiamo fatto io e te vero?"
"..."
"Ma dai...Ti ho rivalutato. Non sei male. E con un pò
di allenamento potresti potenziarti...Saremmo una potenza. Nessuno ci potrà mai
contrastare. In poco tempo potremmo conquistare la città oppure l'intero
paese!"
"No..."
"Come no? Aspetta...Non oserai!"
"L'ho già fatto...Libererò questo mondo da te e da
me..."
silenzio. Kothern si accasciò per terra con gli occhi sbarrati. Era cosciente della minaccia. E ora aveva capito. Così durante la battaglia aveva spinto ai limiti massimi il suo fisico senza rifocillarsi con la magia. Il suo cuore aveva ceduto e si era accasciato accanto ai cadaveri di quelli che una volta erano i suoi più cari amici.