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Autore: rosewhite    26/10/2012    1 recensioni
Lo capisco dai tuoi occhi.. Quanti orrori hai visto?
Tra colleghi ci si capisce. Ma probabilmente pensi che io sia troppo piccola per comprenderti. Prima di giudicare, guarda cosa riesco a fare.
[I primi due capitoli sono d'introduzione. Godetevi la storia]
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jasper Hale, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: PWP, Tematiche delicate | Contesto: Successivo alla saga
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11° Capitolo




Fuori la porta di casa la nostra accompagnatrice si fermò e si voltò a guardarmi.

<< Sai Jasper, lo capisco dai tuoi occhi… - abbassò il tono di voce - quanti orrori hai visto? >>

<< Perché mi dici questo? >> le domandai fissando quei laghi viola. Lei si avvicinò a me e quando fu così vicina da potermi toccare alzando il braccio, accostò le sue labbra al mio orecchio e sussurrò.

<< Perché sei come me. >> e mi baciò dolcemente la guancia.



Bea Pov

Matt uscì mascherato.

<< Allora principessa? >>

<< Erano cinque principianti, quando sapranno che sono morti ne manderanno di più forti. Non sono riuscita a farmi dire perché volevano la bambina >> riassunsi tutto perfettamente. Brava me!

<< Diciamo che non ti sei applicata molto per scoprirlo >> disse con un sorriso. Scrollai le spalle nel gesto tipico che poteva dire tutto e niente.

<< Diciamo che non potevo >> sorrisi per farlo capire.
<< Possiamo andare? >>

<< Hai controllato tutta la casa? >> Gli vidi alzare un sopracciglio da dietro la maschera.

<< Per chi mi hai preso, principessa? >>

Risi. << Faccio una cosa e poi andiamo >>

Senza attendere risposta mi spostai alla velocità della luce, anzi meglio dire del vento, estrassi il pugnale inciso dal fodero assicurato alla gamba ed iniziai ad intagliare la corteccia degli alberi delineando il perimetro ad un chilometro dalla residenza dei Cullen.

Finii e corremmo a casa.
Mancavano venti minuti alle sette.
<< Grande interpretazione, hai parlato in inglese perfetto senza il minimo accento >> si complimentò Matt togliendosi le armi da dosso.

<< Gli hai detto di non provare nemmeno a seguirci? >> chiesi togliendo il mantello e riponendolo nella parete vicino alle armi.

<< Ovviamente >>

<< E secondo te lo faranno? >> tolsi la mascherai e riposi anche lei con cura

<< No. >>

<< Come sospettavo. >>

Mi cambiai velocemente, misi tutto a posto e feci chiudere la parete da J. Indossai nuovamente il mio amuleto per cambiare aspetto e sentii una macchina entrare nel vialetto sferzando la ghiaia. Giusto in tempo.

Aprii la porta prima che Jasper bussasse, presi il quaderno di storia dal tavolo e lo misi nello zaino con il portapenne.

<< Sei pronta? >> senza entrare Jasper mi osservò.

Parlammo in spagnolo. << Prontissima fammi solo… - diedi un bacino sul muso ad entrambi i cani – ecco fatto. Andiamo! >>

Casa Cullen era stranamente troppo silenziosa. Sapevo che c’erano tutti in casa eppure non riuscii a sentire nulla. Maledetti vampiri ultra silenziosi.
Ci mettemmo sul tavolo in cucina, un’enorme cucina anche se sapevo che li mangiava solo la piccola, ed iniziammo a studiare. Continuai la mia parte da “ non capisco nemmeno una parola di quello che c’è scritto qui” e quindi mi feci tradurre la maggior parte delle cose.
<< Odio la storia >> sbuffai ad un certo punto. Jasper alzò gli occhi dal suo quaderno e mi sorrise
<< Non è così male. Per capire il presente serve il passato. >>
<< Lo dice anche mia nonna! L’unica differenza è che lei probabilmente ci ha vissuto >>
Gli guardai la mano dove prima gli avevo fatto sparire la cicatrice.

<< Cosa guardi? >>

<< Hai davvero un bell’anello >> mentii sorridendo.

<< Comunque sei arrivato alle sette precise >> continuai a scrivere.

<< Non si fa mai aspettare una signora >> rispose sorridendo, alzai lo sguardo ed inarcai un sopracciglio.

<< Probabilmente c’eri anche tu con mia nonna >> e ridemmo.


Alle nove mi venne a prendere Matt e dopo poco, appena sicuro che i vampiri non sentissero nulla, ruppe il silenzio nell’auto << Levami una curiosità >>

<< Mmh…? >> mi voltai verso di lui con il filo delle cuffiette tra le labbra

<< Che cosa significano quei segni che hai inciso sugli alberi? >>

Liberai le labbra e sorrisi << Sono due gruppi di simboli diversi. Il primo è per farmi sapere se qualcuno di estraneo all’unità familiare entra nel perimetro. Non sono geniale? >>

<< Ed il secondo? >> mi lanciò una rapida occhiata.

<< Ed il secondo è per far perdere le nostre tracce. Superati quegli alberi è come se non fossimo mai passati. >>

<< Sì Bea. Sei veramente geniale. >> Risi accendendo lo stereo a tutto volume.


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L'occhio di Bea quand'è trasformata dovrebbe essere più scuro... ma faccio schifo a modificare quindi... ( ho sprecato un'ora a litigare con photoshop. )
Il prossimo capitolo è già pronto... Quindi non vi farò aspettare molto.
E... spero che vi piaccia ( se lasciate una piccola recensione per dirmelo o per darmi consigli sono iperfelice :D ) Un bacio.
Rose
   
 
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