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Autore: Frulli    10/05/2007    2 recensioni
Prequel del film "300". Come, secondo la mia fantasia, si sono conosciuti Re Leonida e la Regina Gorgo; come una ragazza, una spartana, deve combattere per la propria libertà, contro suo padre, contro le leggi, contro gli dèi stessi. Tutto per un oracolo...
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 7:

Capitolo 7: tramonto

Mancava un’ora al tramonto, quando giunsero ai piedi della montagna. Gorgo pose la sua sacca a terra, senza molta delicatezza; si sedette vicino un piccolo ruscello proveniente dalla montagna, così bagnò più volte una benda per portare via il sangue dalla pelle e dal mantello rosso.

- Leonida, è meglio che Gorgo riposi e che cominciate il viaggio domani all’alba – propose Delios, una volta posati gli scudi, mentre lui e il suo signore osservavano la ragazza occupata a levarsi dal viso il sangue uscito dal labbro e dalla bocca. Entrambi si erano accorti che aveva un’aria malaticcia e il suo colorito roseo era mutato in un colorito pallido. Leonida osservò le bende rosse della ragazza, le sue mani appena tremolanti, la rabbia nei suoi occhi. Sorrise tra sé.

- Riposeremo solo qualche ora, ma non possiamo partire domani mattina: è troppo tardi, Delios, non faremo in tempo poi a tornare a Sparta a mezzo giorno – rispose pacatamente il sovrano. Delios chinò appena il busto, quindi annunciò agli altri due soldati l’ordine del comandante, mentre questo si avvicinava a Gorgo.

Si fermò davanti a lei, poi flesse le ginocchia e allungò la mano per controllarle il labbro, ma subito la ragazza scostò il suo braccio con un gesto silenzio, come avesse scacciato via un insetto.

- Voglio vedere se il labbro è rotto – le disse pacato l’uomo, allungando di nuovo la mano. Gorgo spinse indietro l’uomo che mantenne a stento l’equilibrio:

- Avete fatto già abbastanza, mio signore, grazie – rispose Gorgo osservandolo un attimo, per poi rovistare nella sacca in cerca di un’altra fascia.

– Riposeremo per qualche ora, ma ripartiremo prima che si faccia buio – annunciò atono Leonida, sollevandosi.

- Sempre che gli Efori mi vorranno con questo labbro conciato male. Forse dovrei ringraziarti…-, rispose Gorgo, sollevando gli occhi su di lui ed osservandolo con sguardo glaciale mentre il labbro continuava a sanguinare, - …ma stai certo che non lo farò…mio signore - .

Si scambiarono un breve sguardo, poi Leonida tornò dai suoi uomini e Gorgo tornò a attenuare il sangue che ancora usciva.

Poco dopo, Delios portò a Gorgo una scodella di cibo che la ragazza rifiutò, come nel pomeriggio.

- Spartana, devi mangiare! Non puoi stare a digiuno: hai il viso pallido e l’ascesa al monte non è una passeggiata, avrai bisogno di forze! – sussurrò Delios, posando la pietanza vicino a lei. Gorgo scosse il capo e allontanò il piatto con la mano:

- Ho con me del pane e un po’ di cereali: basteranno – rispose pacata. Delios l’osservò un attimo, poi sollevò le spalle, sospirando.

- Il labbro è rotto? – le chiese infine. Gorgo scosse il capo, poi non disse più nulla, lasciando intendere che non voleva parlarne. Delios la osservò ancora per qualche secondo, poi riprese la ciotola e tornò dai suoi compagni.

Gorgo si osservò un attimo indietro, lo sguardo cadde su Leonida che era chino sul proprio piatto e mangiava lentamente. Quando il sovrano si volse verso di lei, Gorgo si era già voltata verso l’orizzonte.

Gli occhi della Spartana si riempirono della luce del tramonto ed un lieve sospiro uscì dalle sue labbra. La pelle cominciò a fremere sotto la tunica…ma non aveva freddo. I suoi occhi si velarono di lacrime…ma non stava piangendo. Una profonda malinconia afferrò il suo animo, mentre il sole moriva lentamente oltre le montagne innevate, colorando di rosso, arancione e oro la neve, il cielo, le foglie degli alberi, il suo viso. Era il tramonto più bello e malinconico che Gorgo avesse mai visto. Era così sola, così disperata…Non voleva lasciare Sparta, non poteva, non doveva! Strinse forte i pugni, trattenendo a stento le lacrime: Filorome l’aveva addestrata bene.

Le era stato insegnato fin da bambina che una Spartana non piange mai…lei non l’avrebbe fatto.

Le era stato insegnato che una Spartana non fugge mai davanti il pericolo…lei non l’avrebbe fatto.

Le era stato insegnato che una Spartana affronta sempre la realtà con forza e onore, che mai avrebbe disubbidito alle leggi e agli dèi…e lei non l’avrebbe fatto.

Le era stato insegnato che una Spartana opera solo per il bene del suo popolo e per volere degli dèi…lei l’avrebbe fatto.

Gorgo avrebbe ubbidito agli insegnamenti spartani, non avrebbe ceduto agli Efori nemmeno una lacrima, né sarebbe fuggita, né avrebbe disubbidito. Lei sarebbe salita sul monte e sarebbe divenuta oracolo…

Una lacrima sì posò sulle sue ciglia. Stava disubbidendo. Senza scomporsi asciugò quella stilla con un lembo del mantello. La vide essere assorbita dal tessuto e pochi attimi dopo scomparire in essa, prosciugandosi. Come la mia vita, come il suo spirito, pensò Gorgo. Sentiva il dio che le strappava a forza l’anima dal corpo, sentiva le cuciture che univano anima e corpo cedere….presto sarebbe diventata solo un corpo, solo materia, mentre il dio si divertiva a strappare la sua anima in tanti piccoli pezzetti per poi gettarli nel cielo, facendoli disperdere nell’infinito. E cosa sarebbe rimasto di lei? Un guscio di carne, pelle e ossa; qualcosa e non qualcuno, un vegetale che non prova emozioni e giorno dopo giorno, anno dopo anno, avrebbe profetizzato a lui, sicuro del fatto che sarebbe tornato a Sparta.

Non si era accorta che il tramonto era morto e che le prime stelle spuntavano nel cielo nero. Si volse verso i soldati: dormivano, tutti, compreso Delios, compreso Leonida.

Ne approfittò per riposare anche lei. Chiuse gli occhi. Oscurità…

- Questa non è la tua via…- una voce sussurrò nella mente di Gorgo, prima lontana poi sempre più nitida.

– Questa non è la tua via, mia signora. Tu non diverrai oracolo, ma qualcosa di più grande…!- ancora quella voce parlava nella sua testa. Gorgo aprì gli occhi ma intornò a sé non vide altro che nera oscurità e una paura abissale.

– Qual è la mia strada, allora? Che cosa devo fare? – chiese Gorgo alla Voce. Questa rispose, lontana: - La tua via ti sarà rivelata presto…attendi la mia voce…tu non diverrai oracolo, ma qualcosa di ben più grande….mia signora! - .

- Mia signora! – la voce di Delios svegliò di soprassalto Gorgo che aprì di scatto gli occhi.

- Scusate, mia signora, ma dobbiamo andare – le spiegò il soldato. Gorgo annuì appena, quindi si mise a sedere. Lentamente mise a fuoco il luogo dove si trovava e le figure che le camminavano intorno: i due soldati stavano ancora riposando, essendo piena notte, e solo Delios e Leonida erano svegli. Gorgo si alzò e si sistemò per bene il mantello, la sacca sulle spalle e la spada alla cinta. E’ stato solo un sogno, ingenua Gorgo…, pensò tristemente tra sé mentre gettava acqua sul suo viso, per cercare di portare via il sonno dagli occhi. Sollevò lo sguardo verso il cielo: fissò Selene e i suoi argentati capelli fin quando la voce del sovrano non la richiamò alla realtà e lasciò volare via la sua ultima preghiera a Selene.

- Delios, affido a te il comando. Mi raccomando: molta attenzione, occhi ben aperti. Ci rivedremo qui, al mattino. Siate pronti a partire – disse il comandante al suo soldato che annuì deciso: - Certamente, signore – rispose.

Nel mentre, Gorgo si avvicinò ai due soldati.

– Buon viaggio – disse Delios osservando la sua concittadina e porgendole la mano. Gorgo osservò l’amico negli occhi, ma non disse nulla: il suo sguardo parlava più di mille parole. I due si strinsero l’avambraccio, in segno d'eterna amicizia, quindi Gorgo si volse verso la montagna e, senza volgersi indietro, cominciò l’ascesa, preceduta da Re Leonida.

Questo è un capitolo a cui tengo davvero molto e a mio parere è il più bello di tutto il racconto. In particolar modo, spero vi sia piaciuta la scena del tramonto e la descrizione dei suoi pensieri.

Ringrazio Laura Sparrow per il consiglio che mi ha dato^_^Spero ti piaccia!

  
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