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Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?
- William Shakespeare
Capitolo 1
Pov Baby
Aprì gli occhi.
Vedo una luce accecante, appena metto a fuoco ciò che mi circonda mi rendo conto di essere in una scialba stanza d'ospedale.
Sento dei singhiozzi
-Ti sei svegliata- dice mia madre preda delle lacrime e dei singulti
-Finalmente tesoro, ben tornata!- dice con un gran sorriso mia madre
-Dov'è... dov'è è... lui- balbetto
-Oh Anthony è qui fuori ora lo facciamo entrare sta calma tesoro- dice mia madre dirigendosi verso la porta
-Stai bene?- chiede mio padre alzandosi dalla sedia e avvicinandosi.
-Si...- mento non so neanchio come sto.
-Eccomi- dice Anthony entrando.
Mi stringe la mano. Non è questa la stretta che voglio. Non è lui che voglio.
-Vi lascio soli- dice mio padre andandosene
No soli no...
-Hai fatto una schiocchezza, perchè?- mi chiede stringendomi la mano e sedendosi a fianco del letto.
-Dovevo cancellarlo....- sussuro
-Salendo su un ponte? Sei matta...- mi dice leggermente alterato
-Sono qui Baby. Sono qui.- di nuovo quella voce la sua voce.
Mi preme una domanda così gliela faccio senza rispondere alla sua
-Chi mi ha salvato?- dico decisa fissandolo negli occhi castani con filature arancio\oro
Tentenna lo sguardo corre per la stanza e poi torna su di me
-Io- dice piantando gli occhi nei miei
-Mi hai fatto prendere uno spavento!- aggiunge preoccupato baciandomi dolcemente le labbra le nostre lingue incastrate a perfezione e i nostri sapori mischiati. La leggera barba che ha sulle guance pizzica un pò.
- Signorina Gervasi dobbiamo fare una TAC, per vedere come vanno le costole.- Ci interompe un' infermiera sulla trentina di media statura con i capelli neri e gli occhi chiari.
Mi fa accomodare su una sedia a rotelle e andiamo nella sala per l'esame.
Dopo la TAC vedo mia sorella Daniela fare capolino dalla porta e corrermi ad abbraciarmi.
-Ei, sto bene ma non stringere troppo- le dico mentre singhiozza sulla mia spalla
-Sono il dottore Lins, vostra figlia ha due costole incrinate ma niente di grave... massimo domani col pomeriggio sarà fuori.- dice un dottore sulla cinquantina brizzolato e occhialuto
E' passata una settimana e ormai mi reputo guarita dopo una giornata di lavoro e università, vado al bar per prendermi un caffè e mangiare qualcosa.
Entrando lo vedo e il mio cuore a un tonfo sordo.
E con dei suoi amici scherza allegro a fianco a lui c'è una ragazza che deve essere Gin.
A un tratto si gira e mi guarda.
Quando i nostri occhi si incontrano non riesco a sostenere lo sguardo e entro a testa bassa.
Ordino un panino, un insalata e una coca cola. Mangio tutto lentamente sperando che se ne vada, sento il suo sguardo trafiggermi la schiena.
Ordino un caffè. Sto male vederlo o anche solo pensarlo mi fa male, pensavo di averlo superato e invece.
A solo un mese dal mio matrimonio penso a la storia più importante che ho avuto in vita mia alla tenera età di diciotto anni.
Pago quando me lo ritrovo accanto.
-Ciao- mi dice semplicemente
-Ciao- gli faccio eco
Ordina una birra.
-Mi vuoi dire qualcosa?- gli chiedo, si doveva sedere proprio su questo sgabello c'è ne tanti
-No, bevi?- mi chiede lui
-Si ok- non dovrei farlo ma non mi costa nulla.
Così gomito a gomito iniziamo a bere birra,e gin tonic, che altre cose.
-Angolo autrice-
Ed eccomi anche qui tra poco mi ritrovereta da per tutto, si questa è una minaccia xD
Tornando a noi questa storia che come già avete capito non è indivuduale ma a quattro mani con Esperia Dream
Vorrei ringraziare le 30 persone che hanno letto il prologo e spero piaccia anche questo capitolo.
Ringrazio anche Sherazade Graphic's per la copertina bellissima.
Se volete dire qualcosa a me o a Esperia Dream potete farlo da qui sono i miei personali ma se voi volete comunicare con Esperia Dream potete dire a me qui e io glielo comunico
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Grazie e a presto c:
Lalla S T