Riku90
tuffo nel cuore? O.o e che roba è? Mai sentito.. cmq ok, grazie
delle precisazioni, modificherò subito ^^ cmq, ci tengo a ricordarti che:
QUESTA STORIA NON SEGUE FEDELMENTE LA TRAMA ORIGINALE! Ok? Quindi se troverai
cose diverse (tipo xem) nn stupirti.. ah, sei un boy? XD sorry, allora se ti ho
dato della girl!! ^^ spero tu continuerai a commentare!!
The
Bookman
grazie per aver commentato ^^ ehi, cmq ti avviso che la storia
nn sarà proprio quella del videogioco, xk la modificherò un po’.. cmq qst
cosa della porta l’ho rivista neanche due giorni fa che stavo ricominciando kh
senza l’impiastro del mi fratello.. ^^ grazie a lui ho saltato molti pezzi
importanti.. -.- grazie, cmq!!
Ma, visto k ti trovo informata, sai se qui uscirà final mix??
Black
Kairi grazie ^//^ ma non esageriamo..!! Riku pucci? OO sono riuscita
a renderlo così??
L_Yasha
Shaman Slayer ma ammora ma ciaao XD in effetti il capitolo era un
po’ corto ^^ già, Inuxsesshou nn è male come coppia.. ma ascolta, posso
chiederti una cosa? Tu conosci un po’ ff7? Cmq.. qui sul sito c’erano tante
SephirothxCloud.. ‘ndo cazzo sono finite? Le hanno levate tutte, accidenti?!
È troppo bella come coppia, e delle storie a proposito ci devono essere,
accidenti!! Non è possibile! Ora ci sono solo storie insignificanti su Vincent
e non so chi (sia chiaro, io adoro anche Vincent, ma non si può neanche fare
questo..!)..!! ne sai qualcosa? Non sarà mica xk facevano Seph maggiorenne e
Cloud, no, vero?!
Duffy
Duffyyyyyyyyyyyyy!!!
ç...ç
Vai
e si parte con la storia.. grazie a tutte, comunque!! XD e scusate per il
ritardo mostruoso ma avevo il pc distrutto.. ç…ç
L’acqua
fredda era piacevole contro la pelle dei piedi e lo aiutava a pensare, come
sempre. Le onde muovevano piano l’acqua verso di lui, contro il legno della
zattera. Era praticamente finita. Quasi non ci credeva.. sarebbero partiti il
giorno dopo. Sora aveva insistito tanto che era troppo presto, che mancavano
delle provviste e aveva tirato fuori un discorso enorme, che alla fine lo aveva
convinto a dargli ragione, pur di zittirlo.
Sorrise.
Che
chiacchierone che era quel bambino.
Vide
Kairi da lontano che gli veniva incontro, correndo. Che voleva?
_
Riiiku!! _ gli gridò, poi arrivandogli vicino ansimando. La guardò riprendere
fiato. _ Senti, mancano le ultime provviste..! Puoi andarle a cercare tu? _
Riku
incrociò le braccia, sbuffando. _ Sì, sì, faccio sempre tutto io.. possibile
voi siate così pigri? _
Kairi
gli fece gli occhi dolci, battendo le palpebre, cosicché Riku sbuffò,
rassegnato.
_
Che devo prendere? _
Kairi
sorrise felice, incrociando le braccia dietro la schiena. _ Allora..
mancherebbero un po’ di funghi, delle noci e delle uova.. _
_
Ok, ok.. vado, principessa _
Riku
si diresse verso la porta di legno che faceva accedere all’altra parte
dell’isola, mentre Kairi gli mandava baci con le mani. Bah.. rise tra sé.
Sarebbe stato curioso di vedere la faccia di Sora se avesse saputo che Kairi era
venuta a letto con lui. Come minimo sarebbe morto sul colpo oppure.. già,
avrebbe potuto anche chiedergli che cos’era il sesso.
Mentre
raccoglieva i funghi gli venne in mente quella volta in cui Sora gli aveva
chiesto che cosa fosse un preservativo, a che cosa servisse.
Ricordò
la faccia che aveva fatto e la faccia incuriosita di lui. Ovviamente si era
rifiutato di spiegarglielo ed era andato via sconvolto. Non capiva ancora bene
il perché e come faceva a essere così informata, ma poi era stata Kairi a
schiarire le idee di Sora che non li aveva guardati in faccia per un po’..
Altra
provvista..? Ah sì, le uova.
Quella
sera si sentiva inquieto.. aveva una strana ansia addosso.
Era
sul letto, le braccia dietro la testa, ed era un’ora che non riusciva proprio
a dormire.
Non
era per la partenza di quella notte, era qualcosa di diverso, di più..
eccitante.
Fissando
il soffitto aveva in testa il viso contento di Sora, le sue labbra sottili
disegnate in un sorriso, le guance colorate di rosso mentre fissava Kairi.
Sospirò, stanco. Poi, veloce come un lampo, gli schizzò in mente il viso di
Xemnas, le sue labbra carnose, il suo odore..
Scattò
a sedere, fissandosi i piedi. Cosa cazzo..?!
Si
tenne la testa, alzandosi a andando in bagno a bagnarsi la faccia. L’acqua
fredda sul viso fu come uno schiaffo, e la sua mente sembrò liberarsi da quel
poco torpore che gli era rimasto.
Lasciò
il bagno per controllare lo zaino. Una cosa tipo la quindicesima volta da quel
pomeriggio.
Si
stava ossessionando.. cominciava a credere che se non fossero partiti sarebbe
diventato pazzo..
Oh,
accidenti, c’era proprio tutto! Non mancava nulla..ma mancava così tanto,
ancora..
Lasciò
cadere la testa in avanti, sconsolato, buttandosi a pancia in giù sul letto. Il
viso soffocato nel cuscino.
La
mente vagò verso gli avvenimenti di quei giorni.. aveva archiviato la questione
Xemnas tra “Incubi” ma non era sicuro di aver fatto bene. Aveva i brividi al
ripensare a quel fatto. Il trovarsi così alla mercè di qualcuno era stato
orribile.
Sentiva
il cuore battere veloce nel petto, sempre più veloce. Si portò una mano al
torace, chiudendo gli occhi. Perché..?
Improvvisamente
vide il nascondiglio segreto. Le rocce scure erano lì, con i loro disegni.
Sorrise a vedere i disegni abbozzati di Sora e.. Kairi. Il sorriso divenne
amaro. Già. Cosa lo aveva fatto sorridere, esattamente? L’altra che mordeva
il paopu non era lui.
La
luce che emanava la porta lo fece voltare. Fissò incantato le rifiniture dorate
brillare, la luce della porta era di un bianco accecante.. si avvicinò
ad essa. L’uomo di quella mattina.. come faceva a saperlo? Da.. dove veniva?
Moriva
dalla voglia di saperlo, accidenti.
Appoggiò
le mani sulla porta, sfiorando il legno. Una serratura, una serratura d’oro
nella porta apparve, quella serratura che aveva già visto anni addietro in
quella stessa porta, in quello stesso posto. Appoggiò la mano su di essa, senza
pensarci.
Ci
fu uno schiocco, come se qualcosa si fosse aperto..
La
porta.
Ah,
stupido, non poteva essersi aperta.. con quale chiave, poi?
La
porta si spalancò, improvvisa, facendolo balzare indietro. Scorgeva solo il
buio più profondo, un’oscurità annientante.. in un certo qual senso
pulsante.
Si
mosse, governato da una forza a lui sconosciuta, camminando verso la porta
aperta.
Un
rumore come quello dell’aria risucchiata nei polmoni lo trascinò dentro.
Il
fiato gli si spezzò in gola.
Sul
pontile. Fissava il mare, un sorriso sulle labbra.
L’ultima
volta che lo avrebbe visto. Poi lui e Sora sarebbero andati via da lì e
avrebbero visto altro. Niente Kairi, niente famiglie, niente amici, niente
isola.
Lui.
E Sora.
L’oscurità..
che prezzo poteva mai essere? Aveva sulla pelle la sensazione che gli aveva dato
l’essere entrato in quella porta. Ed era magnifica. Brividi sulla pelle al
ricordo.
Quanto
ci metteva Sora ad arrivare?
Lui.
Solo lui. Sarebbe venuto con lui.
E
se non avesse voluto..?
Quasi
rise al pensiero. Figurarsi. Lo avrebbe ritrovato, o comunque.. sarebbe tornato
da lui. E gli avrebbe raccontato tutto. Avrebbero parlato, avrebbero riso.. era
o non era il suo migliore amico? Sarebbero sempre rimasti insieme.
E
perché tutti questi problemi? Sora sarebbe venuto con lui.
Alzò
il viso a guardare il cielo nero.
Ecco
Sora..
Sentì
la sua voce chiamarlo, la avvertì limpida e chiara, come sempre era la voce di
Sora.
_
Dov’è Kairi? _ gli chiese Sora, spaventato.
Kairi.
Giusto, Kairi. Sempre Kairi. Bella Kairi, tesoro Kairi. Non seppe cosa disse
poi, vedeva semplicemente il proprio corpo muoversi e lui assistere.
Ricordava
di avergli sorriso. Di avergli porto la mano, di averlo invitato a seguirlo.
Un’enorme
pozzanghera nera si aprì sotto i suoi piedi, mentre Sora correva verso di lui.
Morbidi tentacoli neri cominciarono ad afferrarlo, portandolo giù, sempre più
giù. Fissava Sora, lo stesso sorriso sulle labbra, mentre era allontanato dalla
sua mano che si protendeva disperata verso di sé. Che fai, spastico? Non è così
difficile, dai. Sono qui, prendi la mia mano. Dai.
Il
proprio corpo chiuse gli occhi e non vide più Sora, l’isola, le palme, il
mare.. o era la luce che era sparita? Gli occhi erano aperti, ma era cieco,
completamente cieco. Non vedeva niente.
Ma
era calmo. C’era silenzio, pace.
Ma
cadeva. Avvertiva il proprio corpo cadere.
Qualcosa
gli afferrò il cuore, facendolo correre a velocità spaventosa.
Aria,
aria, aria. Aveva bisogno di aria, il cuore era troppo veloce, sarebbe esploso.
Lo
sentiva in gola, nella testa.. tum. Tum. Tum. Era vertiginoso.
Sentì
la caduta arrestarsi, i piedi fermarsi su qualcosa di indefinito. Ma fermarsi.
Sembrò
non pensare al fatto che Sora non era con lui.
_
E infine eccoti qui, Riku _
Riku
non credette alle proprie orecchie. Possibile che fosse lui?
_
Sai, non pensavo ti saresti spinto fino in fondo.. _ l’uomo gli si avvicinò.
Gli toccò i capelli, gli sfiorò una guancia.
Riku
scattò a colpire con uno schiaffo quella mano, allontanandola da sé. Si voltò
per fissare l’uomo, i suoi occhi e i capelli strani divenuti ormai familiari.
Aveva
uno strano prurito alle labbra. Come se.. cazzo, come se avesse voluto un bacio
da lui?!
Perché
no..
Si
avvicinò di più, appropriandosi delle sue labbra, unendole alle sue in un
bacio profondo. Xemnas rimase stupito, sul momento. Gli occhi ridenti. Mise le
mani sui suoi fianchi, appoggiandole sul sedere. E che sedere..
_
Ehi.. cos’è.. ora.. mi baci? _ gli sussurrò nei vari stacchi-attacchi del
loro lungo bacio. Riku gli morse la lingua, staccandosi. Lo fissava, gli occhi
fissi nei suoi.
Riku
alzò le spalle, con noncuranza, nonostante percepiva una sottile vena di
terrore serpeggiare lungo la propria spina dorsale.
_
Sì _ gli rispose, accennando un sorriso. Bè, gli andava di baciarlo, ecco
tutto. E così magari sarebbe stato pure lasciato in pace.
_
Bè, se devi farlo, almeno fallo come si deve, no? _ disse Xemnas avvicinandosi
facendo un sorrisetto. Afferrò Riku, stringendolo contro di sé, facendo
aderire ogni singolo centimetro della propria pelle alla sua. Com’era caldo,
il ragazzo. Ora che lo guardava non sembrava poi molto contrario.
Lo
baciò a sua volta, arrivando a farlo gemere. Fissò Riku sospirare, ad occhi
chiusi, cercando di controllarsi. A quanto sentiva non ci riusciva un granchè,
però.
Sentì
le mani di lui sulla schiena, e poi scendere a stringergli il sedere. Sembrava
implorarlo di fotterlo.
Peccato
che il tempo a sua disposizione fosse terminato.
Strappò
un altro bacio alle sue labbra, allontanandolo da sé. Riku lo fissò quasi
contrariato. O almeno sembrava. Non era un genio a decifrare le emozioni.
_
Spiacente, il tempo a nostra disposizione è terminato _ lo disse in maniera
piatta. E Riku lì per lì non rispose.
_
Perché, cosa..?! _ il ragazzo non fece in tempo a finire la frase che Xemnas
sparì
nel nulla.
Avvertì
la sensazione tremenda che il cuore si comprimesse, che l’aria gli venisse
strappata via dai polmoni.
Riprese
a cadere.
Schiuse
piano gli occhi, battendo le palpebre più volte.
Cascate
d’acqua che correvano verso l’alto..?!
Si
alzò in piedi, poiché era sdraiato in terra. No, non era terra. Era.. un pezzo
di ghiaccio coperto di mattonelle marroni. Dov’era..?
_
Dove sono? _ chiese ad alta voce a sé stesso, pretendendo una risposta, forse..
Il
panico sembrò attanagliarlo. Era solo. Completamente solo.
Aveva
ripreso coscienza di sé, la sua mente e il corpo sembravano essere una cosa
sola di nuovo. Lui.. era caduto e.. e cosa era successo poi?
Era
solo, dannatamente solo. La disperazione esplose.
_
Sora! Kairi! _ lo gridò con tutte le proprie forze, guardandosi intorno. Magari
erano.. atterrati più lontano e non lo trovavano, proprio come lui. Magari lo
cercavano.
Accidenti.
Erano spariti..
Sospirò,
tristemente.
Accidenti.
Ma
era sicuro che li avrebbe rivisti.. o almeno lo sperava con tutto sé stesso.
Fissò
le strane mattonelle sotto i suoi piedi, lo sguardo pensieroso.
Strinse
i pugni.
Alzò
gli occhi per fissare quei sassi volanti fatti di ghiaccio, osservando che
potevano fargli da scala per arrivare al castello che si intravedeva in
lontananza. Prese la rincorsa, prendendo a saltare da uno all’altro.
Ma
si sentiva osservato.
Arrivò
in uno spiazzo con una pozza d’acqua al centro, coperto dalle stesse strane
mattonelle. Con delle colonne che non reggevano niente.
Si
ritrovò davanti ad una donna alta, coperta da un lungo mantello nero e un
vestito curioso. Aveva strane corna nere sulla testa.
_
Non mi dire che sono nel mondo di Halloween! _ esclamò Riku, scoppiando a
ridere. La donna lo fissò sorpresa, mentre rideva di gusto. Poi sorrise.
_
No, Riku _ disse sorridendo. _ Benvenuto ad Hollow
Bastian
_
Riku
si zittì, fissandola meglio. Come sapeva il suo nome? Strinse gli occhi,
fissandola diffidente.
_
Chi sei tu? Come fai a conoscermi? _
Lei
sorrise di nuovo. Riku si ritrovò affascinato da quel sorriso. Quella donna lo
affascinava, in qualche strano modo.
_
Sei tu che hai aperto la porta dell’oscurità. Sei tu che sei giunto fin qui..
io mi chiamo Malefica _ rispose lei, chinando la testa in segno di saluto. Riku
ricambiò, sghignazzando.
_
Malefica, eh? _ disse sarcastico. Malefica lo guardò interrogativamente. _ Non
è che sia proprio un nome rassicurante.. _
Malefica
ridacchiò a sua volta, stupendolo. _ Già. Vieni, seguimi.. _
Riku
non si mosse. _ Perché dovrei, scusa? _
_
Non vorrai rimanere qui, vero? E non stavi cercando i tuoi amici..? _
Riku
si zittì. Stava per chiederle come faceva a saperlo, ma probabilmente lo aveva
sentito gridare..
La
superò, arrivando fino al bordo di quel sasso enorme. In fondo si scorgeva
l’immensa fortezza volante. La donna lo raggiunse, alzando lo scettro che
teneva stretto con la mano sinistra. Uno strano mezzo di trasporto volante si
avvicinò loro, come scendendo lungo un filo invisibile.
Salirono.