"Hey Iz, guarda cos'ho preso a Michelle!" fece Cloe quel giorno, quando rientrando dopo il lavoro aveva mostrato al ragazzo un grazioso vestito rosa per la piccola. Ma la faccia di Izzy bloccò subito il suo entusiasmo. Il ragazzo aveva sorriso, ma ormai lo conosceva troppo bene per non capire che quello non era un sorriso vero "Che succede?" chiese subito allarmata.
Izzy si morse un labbro. Accidenti a lui che non sapeva nemmeno fingere... non voleva si preoccupasse subito in quel modo "Niente Cloe... è bellissimo, sul serio... le piacerà"
Ma no, non la fregava. Cloe mollò tutto, e si sedette al suo fianco sul divano "Michelle dorme?"
"Si"
"Mi dici che cos'hai?"
"Ma niente, davvero... anzi, vieni un po' qui" rispose cercando di prendere tempo, allargando un braccio sulle sue spalle. Chiuse gli occhi immergendo il viso nei suoi capelli. Voleva ricordarlo quel profumo.
"Izzy... mi stai facendo preoccupare"
Il ragazzo sospirò. Ormai non aveva molto senso continuare a mentirle cercando di tirarla per le lunghe. Tanto valeva dirle subito tutto "Ok, senti..." era difficile però. La tirò maggiormene contro di sè, e con la mano libera cercò la sua stringendogliela, intrecciando le loro dita "ha... ha chiamato Duff" disse all'improvviso, quasi liberandosi di quel peso. Istintivamente la stretta del suo abbraccio attorno a lei si fece più salda.
Cloe non parlò. Abbassò lo sguardo stringendo a sua volta le dita del moro nella sua mano. Sapeva cosa stava per dirle. Izzy fece di nuovo per parlare, ma lei lo anticipò "Ha cambiato idea, vero? Vuole tornare"
"Si"
La ragazza respirò a fondo. Cercava di ragionare in modo obiettivo, sapeva che era ciò che Izzy voleva da lei. Voleva bene a Duff? Si. Era il padre di sua figlia? Si. Per quanto tempo aveva desiderato che lui tornasse per restare con loro? Tanto. Troppo. Ma poi era arrivato Izzy... ok, a questo non doveva pensare, o sarebbe di sicuro scoppiata a piangere. E non doveva. Per lui. sapeva quanto era difficile. Ma sapeva che lo stava facendo per il loro bene. Si fidava di lui "Ok" si sforzò di dire annuendo sommessamente.
Il moro da un lato non si aspettava quella tacita e pacata reazione, ma dall'altro lato ne era sollevato. Se avesse reagito male non lo avrebbe sopportato "Stai bene?" le chiese solamente.
Lei annuì di nuovo "Quando?"
"Domani"
"Così presto?" allora si che sollevò lo sguardo su di lui, presa dal panico. Non credeva di avere così poco tempo "Io non... non lo so, voglio dire..." iniziò a blaterare mandando a quel paese ogni buon proposito di mantenersi calma.
"Cloe, schhh... ascoltami" fece lui prendendole il viso tra le mani "non vi sto abbandonando ok? Questo deve esserti chiaro... ci sarò sempre per te e e Michelle, se avete bisogno non dovete far altro che chiamarmi, e io ci sarò... ma Duff deve avere la sua possibilità, e tu lo sai... l'hai sempre voluto, giusto? E' la cosa giusta, per tutti" ribadì, cercando di convincere ora anche se stesso, oltre che lei 'Ti prego non piangere' pensò con tutto se stesso.
E Cloe non lo fece, si trattenne e basta "Tu che farai?"
"Tornerò a Lafayette"
"In Indiana?! E' lontano!" ecco, adesso si che poteva mettersi sul serio a piangere. Aveva detto che ci sarebbe stato per loro, ma come se se ne andava in quel posto a centinaia di chilometri ed ore da loro?
"E' l'unica cosa che posso fare adesso! Ho bisogno di tornare li... da solo... ma te l'ho detto piccola, tu cercami e io non esiterò un istante a prendere il primo aereo per Seattle... te lo prometto" ed era una promessa vera la sua.
Cloe lo guardò testando in quegli occhi la sincerità e la veridicità delle sue parole. Era così, ora lo sapeva. Si gettò nel suo petto lasciandosi abbracciare.
"Tornerò a Lafayette"
"In Indiana?! E' lontano!" ecco, adesso si che poteva mettersi sul serio a piangere. Aveva detto che ci sarebbe stato per loro, ma come se se ne andava in quel posto a centinaia di chilometri ed ore da loro?
"E' l'unica cosa che posso fare adesso! Ho bisogno di tornare li... da solo... ma te l'ho detto piccola, tu cercami e io non esiterò un istante a prendere il primo aereo per Seattle... te lo prometto" ed era una promessa vera la sua.
Cloe lo guardò testando in quegli occhi la sincerità e la veridicità delle sue parole. Era così, ora lo sapeva. Si gettò nel suo petto lasciandosi abbracciare.