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Autore: Cristie    05/11/2012    0 recensioni
Spoiler sulla puntata 4x04.
Blaine cerca di contattare Kurt per un chiarimento, ma l'altro sembra non voler più avere nessun contatto con lui, l'unica cosa che Blaine può fare è scrivere i suoi sentimenti in un'ultima mail, cosa farà Kurt, gli risponderà?
Può la loro storia finire così?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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“ It's like wishing for rain,
as I stand in the desert”
{ Ron Pope – A Drop In The Ocean} 
 
 
Kurt lo sapeva che quella sarebbe stata una pessima idea, ne aveva avuto il sentore già da quando la sua collega Camille, l'addetta alle fotocopie del terzo piano se n'era uscita con quella folle idea.
Era cominciato tutto nel tardo pomeriggio del giorno precedente, Kurt aveva appena finito di riordinare la sua scrivania, aveva spento il computer. Non gli rimaneva altro da fare che prendere il suo amato, nonché nuovissimo cappotto firmato Burberry, nell'armadio guardaroba ed andarsene.
Il personale della ditta di pulizie aveva già cominciato a fare irruzione nel suo piano, lungo il corridoio Kurt poteva già sentire il rumore dell'aspirapolvere che veniva passato sui pavimenti di uffici distanti da lui.
- Buona serata signor Hummel – lo salutò con un caloroso sorriso ed un forte accento Emilia Perez, che stava spolverando una scrivania.
- Buon lavoro signora Perez – rispose lui al saluto, per poi uscire dirigendosi verso gli ascensori. Percorrere sette piani a piedi, anche se in discesa certo, non era assolutamente nei suoi piani.
Spinse il tasto di chiamata, ed attese che le porte si aprissero davanti a lui.
- Hey Kurt! -  una voce femminile, molto squillante l'accolse appena prima che entrasse in ascensore.
Camille stava allegramente sventolando la mano in segno di saluto.
- Ciao Camille – salutò lui con non troppo entusiasmo, ma educato come sempre. Camille Evans non era esattamente la compagnia adatta con cui ritrovarsi rinchiuso da quattro lastre d'acciaio per tutta la durata della discesa. Poca importanza aveva che si trattasse di solo cinque minuti di tragitto.
“La lunga strada verso l'uscita” pensò Kurt, e ne aveva tutte le ragioni.
- Cavolo Kurt, sei uno schianto! Di la verità hai di nuovo un appuntamento con il fotografo, vero? - chiese lei civettuola, ignorando il leggero stringere di labbra di Kurt.
- No, siamo usciti solo una volta. Non credo ci rivedremo – fece allora lui, sperando che quella risposta potesse bastare alla collega.
- Ah, e come mai? -
Kurt prese un respiro profondo, molte volte avrebbe tanto voluto dire alla sua collega di farsi un paio di affari suoi, per una volta. Poi contava fino a cinque, ricominciava a pensare lucidamente ed allora cercava di rispondere in maniera diplomatica.
Peccato che stavolta non sapeva cosa volesse rispondere.
Avrebbe dovuto che da quando si era trasferito a NY, non aveva avuto una storia che durasse almeno più di una settimana? 
Oppure che era alla ricerca di qualcuno che non puntasse solo ad una attrazione puramente fisica?
Ma questo non l'avrebbe ammesso neanche sotto tortura, malgrado quello era la clausola non detta quando si comincia a lavorare nel mondo della moda. Ragion per cui rispose semplicemente.
- Non ci siamo trovati, abbiamo caratteri molto diversi. Per cui ci siamo solo limitati ad una cena per poi salutarci -
Forse Kurt aveva sbagliato il tono, o magari la scelta delle parole. Perché Camille assunse un'espressione stupita, per poi passare ad una faccia compassionevole seguita da un sorriso radioso.
- Sai Kurt, credo che tu debba solo trovare la compagnia giusta. Domani sera vieni con me in un nuovo locale, il TD lo conosci? Se non lo conosci meglio, sarà una piacevole sorpresa! -  Camille gli poggiò le mani sulle spalle dall'entusiasmo.
Cosa che a Kurt non piacque e che cercò subito di smorzare – Veramente...- 
- Niente scuse, ti passo a prendere alle dieci ok, così avrai tutto il tempo per farti bello intesi? Dovrai essere esplosivo! -
Per una fatalità o per volere del destino le porte dell'ascensore si aprirono, permettendo a Camille di andarsene urlando un saluto a Kurt, mentre lui rimaneva ancora lì con espressione basita.
Si era fatto fregare alla grande.
 
 
Kurt rientrò a casa, venendo accolto da l'oscurità – Casa, dolce casa – borbottò ad alta voce, alla casa vuota.
Rachel era andata a convivere con Brody, non l'aveva mai vista così serena in tutta la sua vita, più di quando stava con Finn. Anche se a malincuore doveva riconoscerlo. Era la sua migliore amica, e le augurava ogni bene.
Ragion per cui l'aveva letteralmente sbattuta fuori di peso, con valigia alla mano ovviamente, non appena aveva saputo che Brody aveva proposto la convivenza.
Peccato che ora Kurt si trovasse da solo in una casa troppo grande, tante volte si era detto che doveva trovarsi un inquilino, ma erano passati sei mesi dal trasferimento di Rachel, e con il suo lavoro che gli prosciugava ogni energia, poteva permettersi di mantenere la casa e lo stesso di avere un tenore di vita almeno pressoché uguale a quando divideva ancora la casa con la sua amica.
Ne aveva fatta di strada Kurt, la sua carriera era appena cominciata,  Isabelle l'aveva messo sotto la sua ala, ma questo era solo un dettaglio.
Kurt ci aveva messo l'anima nel suo lavoro, ed i risultati non tardarono ad arrivare. 
Londra, Parigi, Roma. 
Aveva girato il mondo delle passerelle e del glamour, aveva viaggiato in aereo in lungo  e in largo ogni continente.
Kurt in cuor suo sperava che quella giostra non finisse mai.
C'erano tuttavia dei periodi senza viaggi, dove la quotidianità tornava ad essere il lavoro d'ufficio e con i ritmi ad esso correlati,erano quelli i periodi più difficili.
Quando la vita diventava meno frenetica tanto da non crollare a peso morto sul letto con ancora i vestiti addosso.
Momenti in cui ripiombi nella desolazione della tua vita.
Momenti in cui vecchie questioni in sospeso, tornano a galla con la pretesa di avere anche loro una soluzione.
Kurt chiuse la porta dietro di sé, sistemò il cappotto su l'attaccapanni e si diresse in camera sua.
Con stanchezza si sedette sul letto, prese un paio di respiri e prese a frugare nel cassetto del comodino che aveva accanto a sé, frugò finché non trovò quello che stava cercando.
Era una piccola scatolina rossa, con una coccarda dorata sopra.
Se la rigirò tra le mani, ancora indeciso se fosse giusto infilarsi in vecchi ricordi in un momento di malinconia non fosse una cosa autolesionista.
Ma non poteva farci niente.
Aprì la scatolina e prese delicatamente tra le mani l'anello che gli aveva regalato Blaine, il Natale era quasi alle porte...
 
 
“ - M-ma cosa vuoi promettermi? -
- Di amarti sempre, di difenderti anche quando so che hai torto. Di sorprenderti, di rispondere sempre alle tue chiamate, non importa cosa stia facendo.  Di farti i biscotti almeno due volte l'anno e di baciarti quando e dove vuoi. Ma sopratutto di ricordarti quanto perfettamente imperfetto tu sia..-”
 
 
 
 
 
Quell'anello, ad eccezione di tutte le foto che teneva raccolte in una cartella nel suo pc, era l'unico ricordo che gli era rimasto di Blaine, ma non solo.
L'anello era la prova di quello che loro due erano stati, prima che Kurt si diplomasse.
L'anno più bello della sua vita. Che aveva avuto la fortuna di passare con la persona amata.
No, era stato Blaine a decidere di trasferirsi dalla Dalton, di lasciare i suoi amici e tutto questo lo aveva fatto per lui. 
Nonostante la mancata ammissione alla NYADA, aveva ottenuto tutto quello che in quel momento aveva potuto desiderare.
Non si era mai sentito così realizzato in tutta la sua vita di liceale. Tanto che molte volte Kurt si era ritrovato a sperare di poter fermare il tempo in quell'istante.
Blaine aveva fatto così tanto per lui, che quando ormai se n'era reso conto era troppo tardi.
Eppure Kurt nel suo cuore non aveva mai smesso di sperare, di poterlo rivedere ancora una volta  anche solo per dirgli grazie.
Se solo se ne fosse presentata l'occasione.
Erano ormai passati due anni da l'ultima mail che gli aveva mandato e tre da quando si era trasferito a New York, ma Blaine non si era mai fatto sentire. Tanto che molte volte Kurt si era ritrovato a chiedersi se alla fine anche lui fosse veramente venuto a NY.
Se solo l'avesse incrociato un giorno per sbaglio, cosa avrebbe potuto dirgli?
Che gli dispiaceva per come le cose erano andate tra loro, che lo ringraziava per i sacrifici che aveva fatto per lui e che gli augurava ogni bene.
Se potevano provare ad uscire di tanto in tanto, come vecchi amici che non si vedono da tanto e che anno molte cose da raccontarsi.
Che era ancora innamorato di lui e che non lo aveva dimenticato...
Kurt si riscosse, e con la stessa delicatezza con cui teneva l'anello tra le mani, lo ripose nella scatolina per risistemarlo di nuovo in un angolo dimenticato del comodino.
- Sei proprio uno stupido Kurt – si disse ancora ad alta voce.
Con quale diritto poteva anche solo pensare di dire a Blaine che era ancora innamorato di lui? Come poteva pensare che anche Blaine fosse rimasto cristallizzato a quei tempi e che non fosse andato avanti?
Decise di smetterla con quei pensieri rivolti al passato. Si alzò andando in cucina e prendendo un piatto pronto mettendolo a scaldare al microonde, nell'attesa andò a farsi una doccia.
Ne uscì dopo una mezz'ora abbondante, passata sotto il getto della doccia nella speranza di schiarirsi le idee.
Cosa che non gli riuscì, quella sera i pensieri non lo stavano affatto aiutando. Ma poteva arrivare ad un compromesso con se stesso, quello lo poteva fare.
Così l'ultimo pensiero, dopo aver consumato velocemente il il piatto pronto uscito dal microonde, per poi mettersi immediatamente a dormire, colto dalla stanchezza della giornata sommata a quella fisica fu, “ devo andare avanti anche io...non posso rimanere ancorato al ricordo di me e Blaine. Devo essere felice anche io...”
Per poi abbandonarsi ad un sonno privo di sogni.
 
 
 
 
- Avanti Kurt! Andiamo! - lo esortò Camille fermando la macchina davanti a Kurt, che si era messo ad aspettarla davanti al portone di casa.
- Dobbiamo sbrigarci, come ho fatto a dimenticarmene! - gli disse Camille, mentre Kurt stava prendendo posto in macchina accanto a lei. 
- Cos'è successo? -
- Ogni sabato sera al TD viene organizzata una serata a tema, sai non parlo di serata Halloween o altro. È divertente perché non ci si annoia mai. Il locale ha aperto solo da un anno ed è diventato famoso - 
Kurt che intanto si era messo ad osservare la strada sfrecciare davanti a lui, cercando di capire dove fosse l'ubicazione del locale.
Fu così che si ritrovarono per una via che lui non conosceva, molto trafficata con una serie di lampioni ad illuminare i lati della strada, ed una schiera di negozi con le vetrine ancora accese.
Camille parcheggiò la macchina, e con passo affrettato superò Kurt, mostrandogli la via.
- Sbrighiamoci! -
Altri cinque minuti di marcia a passo svelto, per poi ritrovarsi davanti a quella che sembrava essere l'entrata del pub/ ristorante? Kurt non aveva chiesto che cosa poteva essere.
Della musica dava loro il benvenuto. 
- Entriamo – l'incalzò la donna, peccato che Kurt era rimasto impalato ad osservare l'insegna illuminata appena sopra il locale.
- Volgiamo entrare? - ripeté lei di nuovo.
- Il locale, l'insegna – farfugliò Kurt ad alta voce. Camille se lo guardò un attimo stranita, per poi alzare gli occhi al cielo e trascinarlo dentro. Kurt aveva ragione TD non era il nome completo del locale. Ma TD che stava per Teenage Dream, si faceva prima a dirlo. Che male c'era?
Si ritrovarono così a prendere posto ad uno dei tavoli più lontani dalle luci, rimanendo in penombra.
Mentre si sedevano Camille non faceva altro che borbottare che se fossero arrivati prima, sarebbero 
- Guarda sta salendo uno dei proprietari. Lui è veramente divertente...- ed intanto che Camille continuava a parlare Kurt si era voltato ad osservare l'arrivo del fantomatico proprietario del TD come lo chiamava la sua collega, il nome completo gli faceva venire troppi ricordi che non era assolutamente il caso di rispolverare in quella sede.
Poi lo vide, e la sua mente smise di formulare pensieri a random. 
Era lì a meno di cinque metri, sempre uguale sotto le luci dei riflettori. Come se di colpo il tempo fosse tornato indietro di tre anni, agli incancellabili tempi del Glee Club.
In un altro contesto, probabilmente Kurt avrebbe riso, di quanto il mondo potesse essere piccolo o come molte volte il destino, a cui Kart difficilmente credeva, riuscisse a mettersi in mezzo neanche volendo.
- ...dovresti sentire che voce!Dico davvero dovrebbe fare il cantante o cose simili si chiama ..-
- Blaine...- l'interruppe Kurt con voce strozzata,  Camille lo fissava completamente stupita.
L'unica cosa che poté fare fu seguire gli occhi del ragazzo seduto accanto a sé, che stavano osservando Blaine con una nostalgia senza pari.
 
 
 
- Bene, i tavoli sono tutti occupati, immagino che possiamo cominciare! Per chi è la prima volta che si unisce a noi, le regole sono semplici : c'è un tema a cui  chi verrà scelto a cantare dovrà fare riferimento, per cui si dovrà cercare una canzone nella nostra playlist che rappresenti al meglio il tema, le persone verranno scelte a caso e quando la luce del riflettore punterà dovranno alzarsi e cantare. Quindi siate voi stessi e non siate timidi! -
E detto questo, Blaine scese dal palco, mentre le luci dei riflettori cominciavano già a volteggiare sui clienti, scegliendo a sorte chi sarebbe stato il primo cantante in erba della serata.
 -Anche stasera siamo pieni di gente – gli fece notare il barista, che intanto si stava occupando di due clienti al bancone.
- Blaine -  si sentì chiamare, da una voce che non udiva da molto tempo. Senza attendere un minuto di più, si voltò incontrando quegli occhi azzurri che una volta erano così famigliari.
- Kurt! - riuscì solamente a rispondere lui alla stessa maniera di Kurt, nonostante fossero davvero tante le cose che volesse chiedergli, per poi riprendersi, e provando a darsi un tono disse – Che sorpresa vederti qui! -
- Sono qui con una mia collega, è davvero bello qui -fece l'altro valutando il locale.
Blaine rimase ad osservarlo, i suoi tratti si erano fatti più asciutti l'espressione del suo viso era quasi stanca, ma questo non aveva per niente i suoi tratti, che anzi avevano contribuito a dargli un'aria ancora più matura.
Avevano così tante cose di cui parlare, ragion per cui si ritrovò a chiedergli del tutto incurante che Kurt fosse venuto insieme alla sua collega – Ti andrebbe di venire con me? Possiamo parlare un po' ...non devi sentirti in obbligo ovviamente, è solo che  -
- Va bene -
La risposta di Kurt, arrivò immediata che convinse Blaine che forse, non era l'unico a voler parlare.
A voler cercare un confronto, così lo condusse verso una porta laterale e poi salirono un paio di rampe di scale, ritrovandosi sul tetto del locale.
Anche la notte sembrava ideale, l'aria non particolarmente fredda, permetteva di poter rimanere a l'aperto senza troppo problemi, nonostante fosse ottobre inoltrato.
Kurt si diede un'occhiata attorno, poi appoggiandosi al muro e riguardandolo di nuovo, si decise a domandare infine – Allora..come ti va la vita? -
- Bene! - rispose lui, di fretta e con un tono di voce un po' troppo alto – Questo locale lo abbiamo aperto io e Jeff, è stata una vera scommessa. Non è stata una passeggiata : ottenere il prestito dalla banca, trovare il locale da affittare ,  un posto dove dormire. Ce l'abbiamo fatta comunque, non ci aspettavamo tutto questo successo. - finì per confessare Blaine evitando lo sguardo di Kurt e mettendosi ad osservare il panorama davanti a sé.
- Sono contento, è un bel traguardo – si complimentò Kurt sorridente, anche se a Blaine sembrò che quel sorriso fosse un po' forzato.
E Blaine, nel profondo del suo cuore sapeva bene il perché. Avevano tante cose di cui parlare, quindi a che scopo continuare a rimandare?
- Mi dispiace non essermi fatto sentire, è solo che sai ...- 
- New York ti ha catturato, non te ne faccio una colpa Blaine, è successo lo stesso con me  -
Intanto un lieve sottofondo musicale proveniva dal piano sottostante.
-Hai ragione, ora..riesco a capirti un po' meglio, tutto l'entusiasmo, fa perdere un po' la prospettiva delle cose – e finalmente Blaine trovò la forza di reggere lo sguardo azzurro di Kurt.
- Non sei l'unico ad aver sbagliato, non sentirti ancora responsabile. Sono passati tre anni è ora di andare avanti. - poi prendendosi un po' di tempo, come a cercare il coraggio per dire la prossima frase, alla fine chiese – Come è andata a finire poi con Eli? Voglio dire ci sei stato insieme ? -
- Ci siamo frequentati per un po', anche se non è mai stata una cosa seria è stato solo..-
- Solo sesso? -  se ne uscì l'altro con tono amaro.
Blaine cacciò dentro le parole che avrebbe tanto voluto dirgli, che gli dispiaceva per tutto quello che era successo, ma tacque. Lasciò che l'astio di Kurt vedesse finalmente la luce, aveva solo quell'occasione per confrontarsi veramente con Kurt, e non poteva lasciarsela scappare.
- L'ho superata Kurt, sono passati due anni. Vuoi veramente dirmi che tu non hai avuto nessuno per tutto questo tempo? - dalla faccia de l'altro, aveva usato un tono più sprezzante di quanto volesse, ma alla fine tutto si era ridotto veramente a quello? Il rimanere ancorati al passato senza nessuna speranza per il futuro, anzi per un future che Blaine voleva insieme a Kurt?
- C-certo che ho avuto qualcuno! Pensavi che fossi rimasto ad aspettarti forse? - ringhiò Kurt in risposta, prima di prendere un bel respiro e ricacciare indietro le lacrime.
A Blaine si spezzò il cuore nel vederlo così, tuttavia non poteva fare altrimenti. Tutto dipendeva dalla risposta di Kurt alla sua provocazione.
- Sono stato uno stupido a venirti incontro, dovevo lasciare le cose come stavano. Pensavo che ci fosse una speranza, che fosse rimasto qualcosa ma....-  farfugliò ancora Kurt stringendosi nelle spalle ed avviandosi piano verso la porta che l'avrebbe portato di nuovo nel locale.
Peccato che Blaine non avesse nessuna intenzione di lasciarlo scappare così, e strattonandolo per un braccio, gli urlò – Rimasto cosa Kurt? Questo sono io, sono sempre stato io, cosa pensavi che fosse rimasto? -
- Sei un idiota Blaine! Ed io sono uno stupido a sentire ancora qualcosa per te! Tu sei andato avanti, mentre io non sono altro che il solito sentimentale, è questo che vuoi sentirti dire? Blaine Anderson è riuscito a cavarsela a New York ed essere un vincente! Invece io sono rimasto dove ero arrivato due anni fa e non riesco a toglierti dalla mia testa! -
Blaine se ne stava a guardare Kurt che non smetteva di riversare parole come un fiume in piena, aveva sentito ciò che necessitava di sapere, Kurt non lo aveva dimenticato, e quello era già abbastanza. - Kurt – provò a chiamarlo piano, tentando di interrompere il flusso di parole.
- Vattene al diavolo Blaine – fù ultima cosa che gli sentì dire prima di vederlo andare via.
 
 
Kurt raggiunse immediatamente Camille, che stava bevendo un drink con un uomo.
- Hey Kurt! Ma che fine avevi fatto? Spero che non ti dispiaccia se ho trovato qualcuno con cui parlare un po' – e fece l'occhiolino al suo nuovo amico. Kurt però non se ne accorse.
- Devo andare a casa, ho già chiamato un taxi. Tu non preoccuparti e resta. Grazie mille per la serata. Ci vediamo in ufficio – e detto questo, prese il cappotto e si diresse di corsa verso l'uscita.
La fuga era la migliore scelta in quei casi, una cosa rapida e indolore rimandando le spiegazioni al giorno dopo magari, dopo una notte passata a leccarsi ferite che si credevano ormai guarite.
Ragion per cui Kurt ringraziò il cielo per aver fatto arrivare il taxi proprio in quel momento, fuggendo dalla stessa Camille che lo stava praticamente correndo dietro.
 
 
Erano a l'incirca le undici e trenta di una domenica novembrina, quando da ormai venti minuti abbondanti,il campanello non la smetteva di suonare. Kurt era avvolto nelle coperte e sebbene con molto rammarico, si diresse alla porta di casa.
- Hey – gli fece un Blaine da l'aspetto alquanto trasandato.
- Hey – rispose Kurt, con tono un po' infastidito non sapendo bene cosa dire e come muoversi, dopo la discussione della sera precedente.
- Non volevo svegliarti, è solo che dopo quello che è successo ieri non volevo passare troppo tempo senza chiarirci. Pensavo che a quest'ora ti fossi sveglio -
- Tu invece sembra che non hai dormito affatto – gli fece notare Kurt, nel vedere che indossava gli stessi vestiti della sera precedente, e da come sembravano molto più stropicciati non era certo detto che si fosse cambiato. Evidentemente doveva averci preso perché Blaine se ne uscì con una risata amara.
- Ieri sera, dopo che te ne sei andato sono tornato al locale ..- e distolse lo sguardo da lui – diciamo che ho affogato i dispiaceri ne l'alcool, almeno fino a quando Jeff non mi ha trascinato nello studio prendendomi per il collo. Mi ha chiesto cosa diavolo fosse successo, una volta finito di spiegare, posso assicurarti che gli insulti che mi avevi urlato tu prima di andartene erano acqua di rose. Mi ha detto che dovevo correrti indietro, invece che starmene lì ad ubriacarmi, poi ad un certo punto non è molto chiaro, avevo bevuto troppo. Devo aver detto qualcosa di stupido, fatto sta che alla mi ha sbattuto fuori da l'appartamento che dividiamo, dicendomi di andare a farmi passare la sbornia in una camera d'albergo -
- Ed invece eccoti qui -
- Kurt, lo so che sono stato un vero idiota. Non volevo ferirti, era solo un modo per vedere se ero ancora importante per te, come tu lo sei sempre stato per me. - e prendendo un bel respiro per farsi coraggio Blaine continuò – Kurt io non ho mai smesso di amarti, ho frequentato altre persone, ma  non ti ho mai dimenticato...quindi ho pensato che forse questa potrebbe essere una seconda possibilità..-
- Blaine, io non so se tutto questo sarà possibile – Kurt sembrava incerto.
Blaine stette ancora ad osservarlo – Kurt, siamo qui entrambi non andiamo da nessuna parte. Possiamo cominciare a vederci ogni tanto, proviamoci. E se poi vedremo che la cosa non funziona, beh allora...-
- Rachel si è trasferita da Brody -
- Come..? -
- Una stanza è rimasta libera, ed ammetto che mi farebbe comodo avere qualcuno con cui condividere le spese di casa, e visto che Jeff ti ha buttato fuori di casa..-
Blaine lo stava osservando letteralmente senza parole, Kurt invece lo osservava con un piccolo sorriso, perché aveva ormai capito di non poter tagliare fuori Blaine non ora che finalmente l'aveva ritrovato. E se questo valeva dire ricominciare da un inizio che poteva sfociare in qualunque cosa.
Beh, ne valeva la pena.
Così mentre Blaine annuiva lentamente con la testa, a Kurt scappò una piccola risata – Dai entra, vado a preparare la colazione, passerai dopo in albergo a prendere le tue cose -
Il primo ad entrare fu Kurt, che rimase a tenere la porta a Blaine – Forse dovrei andare adesso, ho proprio bisogno di fare una doccia – se ne uscì quest'ultimo.
- Posso darti io un cambio, così mentre tu ti fai la doccia, io preparerò i pancakes. A proposito ti piacciono ancora vero? - domandò il padrone di casa, mentre chiudeva lentamente la porta, nel medesimo istante Kurt poté giurare di aver sentito la calda risata di Blaine proveniente dal bagno.
 
 
 
Nobody said, it was easy
No one ever said, it would be so hard
 
 
Im going back to the start.





 
Bene, eccoci qui a questo ultimo capitolo della fic! Ci è voluto un pò ma spero che ne sia valsa la pena, ci tendo molto a questa storia e spero che ti sia piaciuta.
Questa è probabilmente l'ultima fic che scrivo sul fandom di Glee, il telefilm è veramente troppo cambiato ed è come se non lo sentissi più lo stesso. Una sensazione cominciata già a partire dalla terza stagione e culminata con il primo episodio della quarta.
Smetto come autrice, ma non
come lettore ci sono veramente storie davvero belle ed autrici/ri con una fantasia che io posso solo immaginare.
Quindi ci salutiamo qui.
Grazie per aver seguito la storia e spero che vorrai lasciare un commento oppure se vorrai dirmi la tua sulla mia pagina fb : 
https://www.facebook.com/CristieEfp?ref=hl  
MI farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensi.
A presto, 

Cristie


PS Il paragrafo in corsivo non è altro che il dialogo della scena Klane Box sottotitolata in italiano che potete trovare qui 
http://www.youtube.com/watch?v=hwtYqLuB7vY complimenti a chi ha realizzato i sub!
 
   
 
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