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Saltai velocemente le pagine in cui parlavo di sciocchezze da bambini fermandomi solo davanti ad un foglio dalla faccia scritta solo da tre righe:

5 Novembre
Caro diario,
oggi il papà è tornato presto, però mi sembrava preoccupato ma non capisco il motivo.
Dopo cena la mamma mia ha mandato subito a letto senza neanche farmi vedere i miei cartoni preferiti alla TV. Anche lei era strana.
Claire

Curiosa e stranita da ciò che avevo letto passai subito avanti trovando una pagina segnata da una scrittura tremolante.

7 Novembre
Caro diario,
sono le 23.00 di sera e ti scrivo perchè sei l'unico che mi può confortare in questo momento. Proprio adesso mamma e papà per la prima volta stanno litigando. Li sento discutere dalla loro stanza e non so che fare. Vorrei andare da loro per chiedergli il perchè del loro litigio e per pregarli di smettere, ma non ne ho il coraggio: ho troppa paura.
Forse stanno litigando per colpa mia, perchè ieri ho rotto il pianoforte di papà. Però giuro che non l'ho fatto apposta, è stato un incidente! Non volevo romperlo! Non volevo che litigassero! Sono pronta a prendermi tutte le punizioni di questo mondo se serve a farli ritornare come prima e farmi perdonare.
Spero che tutto si sistemi.
La triste Claire

8 Novembre
Caro diario,
Stamattina mentre facevo colazione mamma e papà hanno vociferato di nascosto tra di loro. Hanno pure i loro segreti adesso e mi tengono all'oscuro! Però io lo so il perchè! Loro sono ancora arrabbiati con me per il fatto del pianoforte e non mi vogliono più bene come prima! Forse pensano anche di cambiarmi come figlia o di non considerarmi più. Io non voglio! Non voglio!
Oggi stesso, quando papà torna vado a parlargli, ho deciso! Non voglio essere cambiata con un'altra!
Claire

p.s. ho parlato con papò poco fa. Quando mi ha sentito dire quelle cose si è messo a ridere e mi ha detto che mai mi avrebbe cambiato con un'altra bambina e che per il pianoforte non è arrabbiato, lo farà aggiustare.
Adesso mi sento meglio.

Sentii le mie guance inumidirsi e lanciai lontano il diario.
Avevo dimenticato tutto quello, avevo dimenticato l'inizio di tutto, avevo dimenticato la vicenda del pianoforte. Le cose erano andate a farsi fottere così, un mio sbaglio che coincide con ragioni più grandi di me e puff! Nella mia testa da bambina di 7 anni si scatenavano le fantasie più assurde, poi bastava una parola rassicurante da parte della persona più importante della mia vita, dell'uomo che consideravo il mio eroe prima che mi deludesse, del mio perfetto quanto stupido papà e tutto si risistemava.
Bastava una sua parola per farmi stare bene, bastava un suo gesto per distruggere tutto.