CAPITOLO 39
It was just a
nightmare
Afferrai
il mio cellulare il più velocemente possibile, i miei occhi
appannati dalle lacrime non mettevano a fuoco il display, ma sapevo
esattamente il numero a memoria.. 393-5... Chiama.
“Pronto?”
“Ho
sbagliato. Sei tu ciò che voglio!”
“Angy
ma cos...”
“Vieni
qui, sbrigati!”
Sentii
il suono delle porte dell'ascensore che si aprivano e gli corsi tra
le braccia.
“Hai
cambiato idea?”
“Stai
zitto e baciami...”
Un
bacio. Un altro. Un feroce incrocio di lingue. Indietreggio. Lo
spingo verso il divano. Gli sfilo la camicia. Mi toglie la maglietta.
Mi prende in braccio. Mi sbatte al muro, mi bacia il collo, poi il
petto.
Mi lascia sul divano. Mi sfila i pantaloni. Mi bacia ancora sul
collo. Gli slaccio la cintura. Ed è sopra di me.
“Sei
sicura Angy? ...E Harry?”
“Harry
non esiste più. Io amo te Fra...”
Spalancai
gli occhi di colpo. Sudavo freddo.
Ma
cosa mi è preso? Perchè questo sogno?
Mi
girai a guardare l'ora. 7:58
Mi
voltai a guardare Harry, dormiva tranquillamente ancora nudo dalla
notte.
Perchè
dopo aver fatto l'amore con Harry avevo sognato di farlo con
Francisco?
Ero spaventata da cosa mi stesse passando per la testa.
Non ne capivo il significato e questo mi preoccupava.
Rimasi
sdraiata cercando di riaddormentarmi ma niente; e dopo 10 minuti
passati a guardarmi in giro mi misi sul lato, rivolta verso Harry;
guardarlo dormire mi dava un senso di tranquillità e di pace
tanto
che di notte quando mi svegliavo, guardarlo mi conciliava il sonno.
Ma stavolta non riuscivo a guardarlo per più di tre secondi.
Le
immagini di quel sogno mi galleggiavano davanti, cercavo di non
pensarci ma erano troppo impresse, e invece che tranquillizzarmi,
guardare Harry mi rendeva ancora più irrequieta.
Quando
suonò il mio cellulare erano le 8:05.
Era
Ellie, corsi in bagno e sussurrando risposi
“Pronto?”
“Bigiata
del lunedì?”
“Si,
è che stasera Harry riparte e preferivo passare la giornata
con
lui!”
“Fra
mi ha detto di ieri.. non ho mai visto il mio migliore amico
così
giù per una ragazza, non che questo cambi qualcosa certo,
era solo
per fartelo sapere...”
“S-si..
Domani devo raccontarti il sogno che ho fatto!”
“Ma
che tono scioccato che hai.. Guarda che i sogni sono solo sogni non
devi...”
“Sono
preoccupata Ellie!”
“Ne
parliamo domani. Vado che è arrivata l'arpia che di
lunedì mattina
pretende di interrogare. Buona giornata!”
“Salutami
Dah!”
“Se
se. Ciao!”
Tornai
in camera ma Harry non era a letto.
Scesi
di sotto, e mentre facevo le scale mi stavo inventando delle scuse,
nel caso avesse sentito la telefonata. Mi avrebbe chiesto del sogno,
perchè mi preoccupava, ma cosa dovevo rispondergli?
Arrivai
in cucina e Harry era seduto su uno sgabello con una tazza di
caffè
in mano e il portatile davanti.
“Buongiorno!”
“Buongiorno.
Da quanto sei qui?”
“Il
tuo cellulare mi ha svegliato. Avevo fame e sono sceso subito.
Dormito bene?”
“Si
amore b-benissimo” dissi tirando un respiro di sollievo senza
farmi
notare.
“Ti
va se stamattina andiamo a fare la spesa?”
“Certo
Harry, tutto quello che vuoi. Dammi una mezz'oretta minimo e
usciamo!” sgttaiolai fuori dalla cucina di fretta
“...
Ti senti bene? Sei tutta rigida..”
“Si
sto bene, o fatto un incubo, tutto qui. Vado a prepararmi!”
“Ehi
ehi.. Vieni qui subito e dammi un bacio.. Muoviti!”
Corsi
subito da lui e gli saltai in braccio, e dopo essermi persa nei suoi
bellissimi occhi sempre più verdi lo baciai.
Uscimmo
intorno alle 9, Milano è bellissima la mattina ma quella
mattina mi
sentivo un'estranea.
Entrammo al supermercato e iniziammo a fare la spesa, prendendo quello che ci piaceva, non avendo scritto una lista delle cose importanti, mettevamo nel carrello quello che ci veniva in mente potesse servire. Ogni volta che incrociavo lo sguardo di Harry, tra uno scaffale ed un altro, lui mi sorrideva e io venivo pervasa da mille brividi alla schiena. Non riuscivo a levarmi quel sogno dalla testa, era piu forte di me e non facevo che pensarci.
Mentre Harry non si decideva su che biscotti prendere mi appoggiai agli scaffali e mi soffermai a guardarlo, e non smettevo di farlo.
“Perche
mi guarda signorina?”
“Sei
bellissimo Harry. Sei bellissimo in tutto quello che fai. E mi
chiedo, con tutte le ragazze e le donne che ti muoiono dietro al
mondo, come fai a stare con me?”
“Beh
sa signorina, tutte le ragazze che lei insinua, non sono minimamente
ne lontanamente come la ragazza che amo.. Non sarà certo
miss
universo, ma per me lo è; non abiterà di certo a
due passi da casa
mia, ma andrei da lei tutti i giorni; non sarà certo facile
stare
con lei perchè la lontananza e il mondo del gossip sono un
mix
fatale, ma è un rischio che voglio correre.. Per tutta la
vita!”
I
miei occhi si gonfiarono di lacrime. Mi tornò alla mente il
sogno,
e il bacio di Francisco nella sgabuzzino; e una voce nella mia testa
gridava 'Non lo meriti. Tu non meriti Harry!'
“Harry
andiamo che si sta affollando qui!” tagliai corto e spinsi il
carrello verso la cassa piu vicina.
Pagammo,
infilammo tutto nei sacchetti e poi i sacchetti nella macchina. E la
mattinata era volata.
“Dove
mangiamo?” chiese mentre si dirigeva verso casa
“Qualche
idea?”
“...”
“Mangiamo
a casa, io e te, ti preparo un bel pranzetto?”
“Che
mogliettina premurosa!”
“Mi
prendi in giro Harry?!”
“Non
oserei mai amore mio!” disse sorridendo.
Harry
parcheggiò la macchina e io salii in casa.
Non
facevo che pensare che dovevo smetterla di preoccuparmi per il sogno
e non pensare al bacio di venerdi, non significavano niente.
Entrai
in cucina e poggia i primi sacchetti sull'isola, mi misi a disfarli e
a sistemare tutto al proprio posto.
Stavo
spostando il portatile che Harry aveva lasciato, in mezzo alle
scatole, sull'isola. Mi accorsi che era ancora acceso e feci per
spegnerlo quando una mail di louis mi colpì:
“Harry mi raccomando, so che ti ho gia mandato mille sms ma ti prego, diglielo prima che puoi, so che è difficile ma devi farlo, è per il suo bene. La prenderà male e all'inizio sarà dura ma le passerà vedrai, con il tempo le cose si aggiusteranno. Non aspettare l'ultimo momento per dirglielo! Fallo.. Subito, o glielo dirò io!”
Chiusi
il pc così com'era e lo appoggiai sul tavolo in sala da
pranzo.
Harry in quel momento entro in casa con le altre buste della spesa e
si mise a sistemare tranquillamente le ultime cose
Cosa
c'era di cosi importante che Harry non mi aveva ancora detto? E
perchè Lou insisteva così tanto?!
Cercai
di resistere, se era così importante, Harry me ne avrebbe
parlato da
un momento all'altro.
Ma non disse una parola che mi allarmò. Ci
sedemmo a mangiare e ancora Harry non apriva bocca..
“Harry
non devi dirmi niente?”
“...N-no
amore.. perchè?”
“No,
così.. sei silenzioso...”
“...
ecco, in effetti c'è una cosa che devo dirti... Avrei dovuto
parlartene prima ma non ho mai trovato il coraggio di
farlo...”
Ero
agitata a dir poco, non sapevo cosa pensare, ne cosa fare o dire...
padroneggiata dall'ansia lo aggredii
“Harry,
ALLORA?!”
“Noi
partiamo per l'america”
“...
… Che cosa Harry? 'Noi' chi?”
“Io
e i ragazzi”
Mi alzai da tavola sbattendo ogni cosa, rovesciai persino il piatto di pasta buttando penne al ragù ovunque e il bicchiere d'acqua che non fece la doccia a Harry per un pelo. Andai di sopra, aprii nervosamente la porta della camera da letto. E mi fermai in mezzo alla stanza. E ora cosa faccio? Mi chiesi. Tremavo dalla rabbia, non sapevo neanche cosa pensare, cosa dire, che sentimenti provare. Sentii Harry che sistemava i piatti nella lavastoviglie. Non avevo voglia di vederlo, ne di parlargli. Ero fuori di me, se avessi avuto in mano in coltello l'avrei aperto in due e poi in quattro e in otto fino a ridurlo a piccoli quadratini. Guardai il letto ancora disfatto e mi vennero in mente le immagini della sera prima, mentre io e Harry facevamo l'amore. Afferrai furiosamente la mia borsa dalla sedia e tornai di sotto. Harry stava per salire le scale. Non lo guardai neanche in faccia. Lo spinsi via con le spalle e mi diressi verso l'ascensore.
“Dove
vai?” mi chiese
“Lontano
da te!” gli gridai dandogli le spalle
“Fermati”
mi implorò afferrandomi per il braccio
Mi
fermai e di scatto mi voltai per guardarlo negli occhi e fulminarlo.
“Quando
avevi intenzione di dirmelo Harry? Stasera forse mentre facevi la
valigia per tornare in Inghilterra? O forse domani mentre scendevi da
quel fottuto aereo? O addirittura avresti aspettato il giorno prima
di partire per gli stati uniti per dirmelo?” strattonai via
la sua
mano dal mio polso e feci due passi verso l'ascensore ma poi Harry mi
si barricò davanti
“Te
l'avrei detto con calma più tardi, giuro!”
“Harry
ti rendi conto di quanto sia lontana l'America da qui?!”
“Il
tour è l'anno prossimo Angy. Partiamo a febbraio!
Starò via un mese
come da contratto, ma è l'anno prossimo!”
“Questo
non cambia di molto le cose, o sbaglio?”
In
realtà cambiava di molto
“Devi
dirmi altro Harry, no?”
“Abbiamo
anche tour in Inghilterra.. Il mese prima”
“Quindi
i mesi che starai via diventano due giusto?!”
“...
Sì”
Alzai
gli occhi al cielo piu arrabbiata di prima e lo superai con
l'evidente intento di andarmene
“Due
mesi sono tanti lo so...”
“Meno
male che lo sai Harry, mi pare che tu non abbia la cognizione del
tempo”
“Non
andartene ti prego” usò il suo tono da cucciolo
impaurito. E
onestamente, non resistevo a quel tono di voce.
“Due
mesi non sono tanti Harry, due mesi sono TROPPI. Io non ce la faccio
Harry, non posso farcela, e lo sai!”
“Potresti
venire con me sul divano a parlarne per favore?” disse
prendendomi
dolcemente per mano.
Lasciai
che mi portasse in soggiorno. Mi fece sedere e si mise accanto a me
tenendomi entrambe le mani.
“Tu
credi che per me sia facile stare lontano da te?”
“Devi
dirmelo tu Harry...”
“Quando
i ragazzi mi hanno detto del tour in Inghilterra mi sono preoccupato,
ma quando mi hanno detto che subito dopo saremmo dovuti partire per
l'America mi sono sentito male. Credimi tesoro. Mi dispiace tanto..
Io non sapevo come dirtelo, è stato difficile per me
accettarlo,
figurati..”
Rimasi
a guardare le nostre mani intrecciate per lunghi secondi, aspettando
che qualche parola uscisse dalla mia bocca, ma niente..
“Sei
arrabbiata vero?!”
“No
Harry, stranamente mi è passato. Non so cosa
dire..”
“Dimmi
che mi ami e che appena inizieranno la vacanze di Natale verrai da me
in Inghilterra, e passerai il Natale insieme a me.. e alla mia
famiglia”
“Harry
ma.. La tua famiglia? Non è pericoloso che io venga in
Inghilterra?”
“Promettimelo!”
“Io...
Harry io... TI AMO!”
E
fu così che per l'ennesima volta ci riappacificammo con
quelle due
semplici parole.
La
mia rabbia c'era ancora per quello che era successo, ma non volevo
pensarci, quando sarebbe arrivato il momento l'avrei fatto...