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Autore: The Edge    10/11/2012    2 recensioni
Questa storia narra di quattro ragazzini che lavorano e vivono nella periferia londinese.
Non viene specificato con esattezza il tempo in cui avvengono i fatti, non sono ai giorni nostri, ma nemmeno cinquanta anni fa.
Il tempo serve, ma non esiste, e per questo ho preferito comportarmi così.
Buona lettura
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Il caldo sole estivo scaldava gli animi delle persone e le rendeva felici.
Jo-jo  si avvicinò a Zoe, le cinse le spalle con un braccio e le baciò i capelli neri.
“Pronta per uscire?”
“si, io aspettavo te”

Zoe appoggiò la testa sul petto ampio del marito e lo abbracciò forte, John ricambiò con affetto la stretta.  “mi mancavano questi tuoi attacchi di dolcezza nei miei confronti” la prese in giro lui, con un sorrisetto “Ma smettila. Lo sai che ti amo” gli rispose lei ridendo.
Jo le stampò un bacio leggero sulle labbra morbide e le fece il solletico sul collo “Ti amo anche io, come sempre”
 “Mi dispiace interrompere questo momento, però dobbiamo andare da Will. C’è tempo dopo per le coccole”
 “Giusto. Andiamo allora”
Insieme si avviarono per le strade, tenendosi per mano come due adolescenti innamorati.

Il tempo e la fatica avevano fatto irrobustire Jo-jo, e per la somma gioia di Sally Stone, aveva messo su un po’ di peso e ora non aveva più il viso smunto e pallido.
I capelli rossi erano più arruffati che mai e gli occhi azzurri erano limpidi e felici, per la prima volta senza che alcuna preoccupazione li facesse sembrare tristi come quando era un ragazzo.
Mentre l’irlandese aveva subìto pochi cambiamenti, i capelli neri era sempre ricci come quando era una bambina, gli occhi verdi erano limpidi come quelli del marito, era rimasta anche magra e leggera come un tempo. Aveva smesso di indossare il cappello a tesa larga, ma lo custodiva con cura e ogni tanto lo prendeva in mano, ricordando con affetto la sua stramba adolescenza.

“Ragazzi!”
William si sbracciava come suo solito dalla porta della sua abitazione, con un sorriso trentadue denti stampato sul viso.
Anche lui era cresciuto, aveva le spalle larghe e lasciava i lunghi capelli biondi al vento. Indossava dei pantaloni da lavoro e  una camicia azzurra, che ben si intonava con i suoi occhi.
Strinse in un abbraccio l’amico, poi si girò verso Zoe e le disse “la smetti di diventarmi bella? Jo-jo dovresti dirle qualcosa!” lei arrossì e il biondino la strinse in un abbraccio caloroso “mi siete mancati tanto.”
“anche tu. Anche quell’orso di Bernie ci è mancato”.
“Ah e così io sarei un orso? Begli amici che mi ritrovo. Ci conosciamo da una vita, ed è questo ciò che ottengo?” Bernie fece la sua comparsa e stritolò con garbo tutti e tre i suoi amici.

“allora Will, cosa volevi dirci?” chiese Jo-jo dopo aver bevuto una tazza di thè, il biondino sorrise e i suoi occhioni blu si illuminarono di sincera gioia “Dunque, volevo dirvi che fra un po’ io e Julie diventeremo genitori e voi cari miei, siete stati promossi a futuri zii” Bernie sorrise emozionato “Caspita! Beh, congratulazioni! Spero solo che il piccoletto o piccoletta, quello che sarà, non prenderà la brutta faccia da schiaffi che ti ritrovi”
 “Ma come ti permetti? Razza di bestione!” mentre parlava fingendosi offeso, il suo viso trapelava contentezza. John aggiunse con un sorriso “Will lo sai che scherziamo. Comunque siamo orgogliosi di te, e so che posso parlare a nome di Bern e di Zoe, vero?” Bernie annui e la ragazza prese parola “Si, hai ragione. Siamo contenti di te. Sarai un ottimo papà”
 “Grazie ragazzi. Vi adoro!”

Bernie sorrise, si lisciò i baffi e borbottò “Ragazzi stavo pensando che…” Will lo interruppe “Stai attento a non pensare troppo”
 “Ah-ha attento Taylor, la scusa che stai per diventare papà non fermerà lo scapaccione che potrebbe arrivarti sulla zucca” il biondino scoppiò a ridere “Dio se mi sei mancato Bern”
 “Come siamo sentimentali eh?  Comunque anche tu mi sei mancato ‘Riccioli d’oro’, come del resto anche quei due piccioncini di John e Zoe”
I due interpellati arrossirono e Bernie rise di cuore “Guardali! Sono diventati rossi come pomodori. Ehi amico, sei arrossito talmente tanto che i tuoi capelli sembrano sbiaditi in confronto alla tua faccia”
William, mosso dalla compassione per i suoi amici, cercò di riportare il discorso da dove si erano interrotti “Dai Bern, cosa volevi dire?? Hai detto che stavi pensando a qualche cosa…”
 “Si, è vero.. però grazie a qualcuno di mia conoscenza, mi sono completamente dimenticato. Quando mi verrà in mente, tapperò la bocca a questo dannato biondino e ve lo dirò”
 “Non mi fai paura bestione.”
“di me forse no, ma dei miei scappellotti si”
 “Ahia. Quelli si che fanno male!”

Nel pomeriggio William e Julie chiesero a Zoe se lei e sua madre potevano assistere al parto e l’irlandese accettò, garantendo la presenza di Elizabeth.
Bernie sfidò John a scacchi e durante la partita il moro domandò all’amico “Come vanno le cose con Zoe? Anche se è una domanda inutile.”
 “Va benissimo, perché è una domanda inutile?”
“Basta guardarvi per capire che siete la coppia più azzeccata che ci sia. Voglio dire, state insieme da quando avevate quindici, sedici anni e ora ne avete quasi ventisei. Se questo non è amore, io sono una fatina” il rosso scoppiò a ridere “in effetti non ti ci vedo molto conciato da fata.. Scherzi a parte, è vero, stiamo insieme da tanto, contando poi che noi quattro abbiamo vissuto assieme per.. vent’anni? Qualcosa di simile…”
“diciamo pure che era prevedibile. Beh, inoltre tu hai lo stesso sguardo innamorato di sempre, come del resto anche Zozo. Insomma, siete perfetti, e io ti sto per fare ‘Scaccomatto’ caro mio.”
 “Puoi tentare di distrarmi in tutti i modi, parlare di me e di mia moglie, ma non riuscirai mai a battermi” “Oh-oh, io non ne sarei così sicuro, mi sono allenato”
 “Sei migliorato, ma non abbastanza da sconfiggermi!” 
L’esito della partita fu il solito, e Bernie ingoiò l’ennesima sconfitta.

Quando tornarono a casa, John e Zoe erano silenziosi, si godevano appieno la presenza dell’altro.
La giovane donna salutò il marito e salì una rampa in più rispetto a dove abitavano. Bussò delicatamente alla porta e dallo spioncino un occhio verde la osservava.
Elizabeth aprì la porta e sorrise alla figlia. Era invecchiata, piccole rughe d’espressione le solcavano il viso, la soffice massa nera era piena di fili d’argento. Nonostante invecchiasse, il Capitano Crewest continuava a sostenere che fosse una bellissima donna.
“Ciao mamma, come stai?”
 “sto bene, tu? Vedo una scintilla di gioia genuina sul tuo viso, è successo qualcosa di importante?”
“Mi conosci proprio bene… beh, Julie e Will diventeranno a breve genitori, e hanno chiesto a me e a te se possiamo assistere al parto come infermiere, suppongo”
 “ma che bella notizia! Certo, accetto volentieri. Ora scusami tesoro mio, ma vado a riposare. Sono molto stanca..” Zoe annuì e diede un bacio sulla guancia della madre.

L’irlandese scese le scale e vide che la luce della camera da letto era ancora accesa.
John, comodamente spaparanzato sul letto, leggeva un libro e ogni tanto mandava qualche sbuffo, solo allora Zoe notò che il titolo del libro era scritto in gaelico “Jo, sei ancora alle prese con il gaelico?”
 “Si. Va meglio, solo che certe volte mi sfuggono dei termini, mi sa che dovrai farmi un’altra lezione. È questa la fortuna di amare una donna irlandese.” Zoe rise e si sdraiò accanto al marito “se lo dici tu… piuttosto, non sei contento di diventare zio?”
 “sono esaltato, lo ammetto. Chissà come sarà. Te lo immagini un William in miniatura??”
 “sarebbe una peste come lui.. però sono curiosa. Non lo so, mi fa effetto pensare che il nostro migliore amico stia per diventare padre.” Il rosso la guardò dritta negli occhi “Fa effetto anche a me. E.. noi? Voglio dire, ti piacerebbe diventare mamma?”
 “Sì, penso che mi piacerebbe, e tu?” “Io non so come si comporta un padre, dato che il mio mi ha lasciato davanti ad un orfanotrofio. Però piacerebbe molto anche me diventare papà” Zoe gli baciò il naso e poi la bocca “Tra nove mesi devo aiutare a far nascere il pargolo di casa Taylor. Dopo penso che potremmo dedicarci al futuro pargolo di casa Golish, che ne pensi?”
 “Dico che sono d’accordo.” Jo sorrise e aggiunse “adesso amore mio, ti proporrei di fare una sfida. Chi si addormenta per primo. Chi perde prepara la colazione” l’irlandese gli fece la linguaccia, annuì e chiuse gli occhi.



Angolo dell'autrice:
Direi che per oggi mi fermo a pubblicare.
Mi sto esaltando troppo, ma ormai è diventato peggio di una droga (?)
Lasciatemi delle recensioni, sono sempre tanto gradite dalla sottoscritta.
a presto!
Bacioni
The Edge
  
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