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Autore: Joe McFly    30/05/2007    1 recensioni
In onore al film “Spider-man 3”, in uscita in questi giorni, vi presento una storia che narra dell’ultimo scontro fra Spider-man e il suo più acerrimo nemico: Venom è tornato ancora più forte, intento ad annientare il nostro eroe.
Inizia, così, l’ultima battaglia, che non dovrà essere necessariamente vinta, come è di consuetudine, dal Bene...
P.S.: Nel leggere questa FF, usate un po’ di fantasia: ho dovuto trasportare a parole ciò che è normalmente visto nei fumetti.
Genere: Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Volevo ringraziare tutti coloro che mi hanno seguito e in particolare a Micky90 (grazie per i commenti!).
Volevo avvertirvi che proprio in questo capitolo è richiesta la vostra fantasia (come dicevo nell’introduzione). Maggiore sarà la vostra immaginazione, maggiormente lo apprezzerete.
E poiché stiamo per giungere al termine, è doverosa una domanda: se Venom è superiore a Spider-man, come farà questi a sconfiggerlo, se mai lo sconfiggerà?
Ho dovuto sforzare un po’ le cose, ma spero di non avervi deluso.
Ci risentiremo nell’ultimo capitolo! Buona lettura…

6. L’ultima battaglia

La disperazione di Spider-man era più forte di qualsiasi razionalità o speranza: non era in grado di sconfiggerlo. Sapeva che prima o poi Lui avrebbe attaccato. Era arrabbiato, molto deluso ed intento solo ad uccidere Spider-man. Altro, non poteva desiderare.
Solo che Spider-man non riusciva a capire perché, improvvisamente, era andato via, si era lasciato staccare. Ripensava a quello che aveva detto in precedenza:
“Non sono stato io a rimanerti attaccato: eri tu a volermi!”.
Forse era davvero solo questo: bastava rifiutare Venom per non esserne più vittima, o lui c’era riuscito solo perché più potente?
Nessuno avrebbe risolto i suoi dubbi. L’unico in grado di poterlo fare era ora dinanzi a lui, intento ad annientarlo.
Ma se ancora non lo attaccava era perché era ancora molto legato a Spider-man e gli costava fargli del male. Seppur in passato lo aveva fatto, era perché Eddie Brock voleva la morte di Peter. Venom voleva l’unione.
E adesso che, invece, era Venom a volere la sua morte, in che modo si sarebbe difeso?
“Hai perso la tua ultima opportunità. Questa volta proverai il lato oscuro di me, quello che molti hanno già sperimentato: il dolore. Perché stavolta, è la tua morte che desidero. Non ho più bisogno di te…”.
Spider-man, seppur già sapeva questo, rimase ferito nell’orgoglio: l’amore era reciproco e pure lui si sentiva legato “sentimentalmente” al Simbionte. Sentirsi rifiutato fu per lui un duro colpo. Con il dolore nel cuore e la rabbia negli occhi, partì in contrattacco, completamente impazzito.
“Hai già provocato troppo dolore agli altri. È ora di eliminarti una volta per tutte”.
Con uno scatto, gli balzò contro. Mentre Venom fermò un suo braccio, con l’altro riuscì a dargli un pugno, mettendolo al tappeto e, con una capriola, ritornò coi piedi per terra. Si voltò, unì i pugni e cercò di colpire il corpo inerme di Venom.
Ma questi si alzò in piedi e, girando su se stesso, colpì col braccio Spider-man, scaraventandolo contro il muro.
Spider-man, a terra, si rialzò. Grazie ad una ragnatela, salì sopra il palazzo, subito seguito da Venom.
Appena Venom mise piede sulla terrazza, Spider-man cercò di colpirlo, ma questi si scansò.
“Dimentichi che anche io ho un debole “senso di ragno”?”, disse, colpendolo in pieno petto e sbalzandolo più in là.
Ancora una volta, Spider-man si rialzò. Con una mano al petto e col sangue che gli colava dalla bocca, rimase un momento immobile per recuperare le forze. Quando Venom si accorse di questo, si rilassò e fissò il nemico con il suo sorriso soddisfatto, mostrando, come sempre, i suoi acuminati denti.
“Non ti attacco, tanto non ho fretta. So che, comunque, non potrai mai distruggermi. Renditene conto: il primo a cui mi son legato sei stato tu e da te ho ottenuto una straordinaria forza e nuovi poteri. Se mi fossi legato ad un comune mortale, a Brock, per esempio, ne sarebbe uscito un semplice uomo colmo di rabbia e leggermente più potente. Ma, pieno dei tuoi poteri, mi è bastato un semplice corpo ospite per raggiungere la forma attuale e diventare, finalmente, Venom. Rafforzando il mio corpo ospite, ho aumentato la mia forza ed ho imparato ad eludere il tuo senso di ragno.
Sei stato tu a dar vita a Venom. Ed è giusto che sia Venom a far fuori te”.
Spider-man era colto da rabbia, ma aveva appena sperimentato che questa non bastava a distruggerlo. Doveva usare la testa, come aveva fatto sempre. I semplici poteri non erano sufficienti a fare di lui Spider-man. Era uscito indenne da mille situazioni anche grazie all’ingegno. Ora doveva fare lo stesso.
Ma per quanto ci pensava, per quanto si sforzasse, non riusciva a trovare una soluzione a quel dilemma. Sapeva che Venom aveva ragione, in tutto. E le sue continue frasi goliardiche erano un attentato alla sua concentrazione.
“Inutile che ci provi. Non puoi uccidermi. Prima dovevo condividere il mio volere con quello del corpo ospite, che lasciavo vivo. Ed ero già più forte di te. Figurati adesso che il corpo diventa ed è solo il mio scheletro, un essere inanimato. Posso sfruttare al massimo i miei poteri ed il mio volere. Sono invincibile, per te…”.
In questi momenti, Spider-man si affidava sempre ai ricordi dello zio Ben, che lo aveva aiutato e gli aveva regalato la forza per andare avanti. Ricordare le sue parole, gli fu utile. Non era certo di ciò che stava per fare, ma era pur sempre un tentativo…
Per nulla colpito dalle parole di quello oscuro essere, Peter disse ciò che sentiva e, ad ogni parola, sentiva un’energia nascergli dentro.
“Sai, una volta mio zio mi disse: “Da un grande potere, derivano grandi responsabilità”. Questo io l’ho capito solo col tempo… E inizialmente ho creduto che i miei poteri potessero donarmi solo gioia. Adesso, invece, mi viene da pensare che alle volte siano solo una maledizione. Venom, so per certo di aver capito cosa volesse dire mio zio. Mio zio non volle solo rinfacciarmi le mie responsabilità, volle anche dirmi che ci saranno sempre degli ostacoli che dobbiamo superare, che con la forza possiamo abbattere e che più andiamo avanti, più grossi saranno gli ostacoli. Ma ce la faremo sempre…
Tu sai ancora poco del genere umano. Venom, sappi che: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità… Ma anche nuovi punti deboli”.
Così disse. Prese un pezzo di legno che era lì per terra e corse verso il nemico. Cogliendolo di sorpresa, riuscì a colpirlo lì dove doveva esserci il cuore del corpo ospite…

   
 
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