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Autore: AthenaSkorpion    13/11/2012    2 recensioni
E se Teti fosse riuscita a salvare nella sua integrità il corpo del futuro eroe che sarebbe stato Achille?
Se il tallone che lo portò alla morte fosse stato immortale esattamente come tutto il resto?
Gli Dei avrebbero tremato.
P.S. Questa storia è in collegamento fuori trama con "La mela di Eris".
Genere: Avventura, Guerra, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Achille, con fare annoiato, si avvicinò a Dioniso. Ora che era sobrio non assomigliava più ad uno straccio ma aveva la sua bellezza, con quegli occhi luminosi che gli davano un'espressione strafottente e da mascalzone pronto a giocartene una. Achille odiava i perdigiorno ubriaconi, ma Dioniso poteva forse aiutarlo nell'impresa che, per lui da solo, era semplicemente irrealizzabile. E poi, una chiacchierata per conoscersi cosa poteva avere di male?

- Ti saluto, Dioniso. Sono venuto per parlarti.

Dioniso, steso sulle nuvolette che aleggiavano ai piedi di Achille, si alzò a sedere, fissando divertito l'eroe.

- Che serio che sei! Su, stenditi accanto a me e raccontami la tua congiura.

Achille tentò di mostrarsi impassibile ma non ci riuscì e fu allora che Dioniso scoppiò a ridere.

- Dovresti vederti!-soffiò mentre si controrceva per le risate. Il figlio di Peleo, che non essendo mai stato un giocherellone odiava ogni forma di risata sguaiata, quando vide Dioniso non poté fare a meno di sorridere. Vide quel dio così ilare e il sorriso si trasformò ben presto in una risata gioiosa. Dioniso, anzi, la sola vicinanza di Dioniso, portava ad Achille una leggerezza e una vitalità che neppure in guerra aveva mai provato. L'eroe si sedette accanto al giovane, frenando per un attimo l'entusiasmo e Dioniso non si affrettò a spiegarsi. Si stiracchiò per bene e solo dopo aver sciolto ogni giuntura e ogni articolazione e aver sospirato a lungo disse:- Ares era davvero felice della tua idea. Non ho ancora che una vaga idea di quale essa sia, ma si è fidato di me al punto da coinvolgermi.

Achille rimuginò qualche istante: E se Ares gli avesse dato il proprio consenso per tradirlo al momento opportuno? E se questo non fosse stato nei piani di Ares, perché chiedere aiuto proprio a Dioniso?

- Achille, io non sono affatto Dioniso.

L'eroe si voltò un secondo verso Dioniso, che gli aveva letto nel pensiero, e dietro i suoi occhi astuti vide l'eco di un'anima completamente diversa. In lui vide la Vita.

- Il mio vero nome lo sanno in pochi tra i mortali e qui sull'Olimpo neppure Zeus sospetta che sono risorto nella mia integrità. Il mio nome è Zagreo.

Achille spalancò gli occhi e fece un piccolo inchino. Dioniso, per la prima volta serio, lo fermò subito con la mano e si guardò intorno. Poi si concesse un sorrisetto.

- Sei un dio, non venerarne un altro.

Achille annuì e mormorò:- Non sono ancora abituato, chiedo scusa.

Dioniso cacciò una risata e porse ad Achille dell'ambrosia, che l'eroe accettò riconoscente.

- Quella giara di ambrosia non ti basterà fino alla conclusione della tua missione, io per fingermi stupido e poco pericoloso ne ho accumulata tantissima, quindi approfitterai della mia fino... alla fine.

- Dioniso, posso chiederti perché...?

-...lo faccio? Una volta mi fu promesso il trono dell'Olimpo, ma non l'ho mai visto né mai lo vedrò. E devo ammettere che non sarei affatto bravo a regnare su mortali e immortali, lascerei fallire tutto. No, se il trono non può essere del legittimo erede, non può essere occupato da nessun altro e a quel punto saremmo comunque rovinati. Perciò almeno voglio che Zeus paghi per l'onta che ho subito, voglio che soffra prima di sparire. E poi noi due siamo simili: siamo entrambi figli indiretti della morte, io per stirpe, tu per l'immissione nello Stige. Siamo entrambi protettori della Vita, anche se avrei delle riserve su di te. Ade ha visto qualcosa nella tua anima, ma non l'ha saputo decifrare. Ah, e poi c'è questo.

Zagreo posò la mano destra sulla guancia di Achille e per un istante l'eroe vide la sua aura grigia sgretolarsi, diventare di un oro intenso e sparire.

- Quello che ho visto...

- Ho la tua stessa aura. E come hai visto, non sei l'unico ad avere dei fiori. I tuoi sono neri, i miei bianchi. Questo non so spiegarmelo. Ma suppongo che avremo le nostre risposte prima o poi. Per ora voglio solo partecipare alla tua impresa. Come vedi sono sobrio...

Achille annuì concentrato e disse:- Sai chi altri potrebbe aderire?

- Efesto, Ade, Artemide, Apollo e Prometeo certamente. Forse Poseidone, quasi tutte le Dee, Afrodite no a meno che Ares non la convinca. Hera, per quanto odi il marito, è troppo debole di mente per un simile atto. Atena è dalla tua parte, è saggia, capirà. E poi non corre buon sangue tra lei e il padre.

Achille fece un rapido calcolo e disse:- In pratica Zeus ha in odio il mondo intero. Come ha fatto a regnare fino ad ora?

Dioniso si limitò a sorridere. Poi aggiunse quasi tra sé e sé:- Per lo stesso motivo per cui si è proclamato tuo padre biologico quando sei andato da lui, schernendo l'onore di Teti, quella brava donna.

- Non ti chiederò neanche come fai a saperlo-sbuffò Achille trattenendo un sorrisetto.

- Diciamo solamente che la Vita aleggia ovunque...

Dioniso si amalgamò nella nuvoletta sul quale si stava poggiando e un istante dopo non ci fu più.

Achille si alzò e sapendo con una certezza assoluta che quei fiori erano indice di Morte.



Su, cari lettori, avanzate ipotesi, mostratemi i vostri dubbi, esternate i vostri pensieri! Cosa dovrà fare mai questo sciagurato? E cosa pensate di Dioniso?
Su, beSu 

   
 
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