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Autore: ludolabba    14/11/2012    1 recensioni
"A volte, professore, la stessa vita è un enigma. L'unico enigma esistente che non ha una soluzione."
Un nuovo mistero da risolvere. Non una semplice avventura,non una semplice indagine, ma un segreto che, se svelato, bisogna pagare a caro prezzo.
SPOILER SUL TERZO GIOCO!!
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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13° Capitolo
 
 
Diari e minacce
 
 
«Eccoci, siamo arrivati alla biblioteca.»
Nonostante il paese non fosse grandissimo, la biblioteca dall’esterno sembrava molto grande.
«Bene, entriamo.» disse il professore e così entrarono entrambi.
All’interno era come una normale biblioteca, solo che al banco noleggi non c’era nessuno. Esplorarono videro che i libri erano tutti impolverati e rovinati, il professore provo a prenderne uno e da questo caddero tutte le pagine.
«Una biblioteca così ben fornita gestita in questo modo. Un vero peccato.» pensò ad alta voce Layton.
«Infatti.» disse Scarlett, cercando tra gli scaffali «Evidente temente in questo paese non sono molto interessati alla letteratura.»
Dopo un paio d’ore a cercare e leggere, i due non avevano trovato nulla di utile, ma all’improvviso Scarlett non attirò l’attenzione di Layton «Professore, venga qui!»
L’uomo corse da Scarlett curioso «Hai trovato qualcosa?»
«A quanto pare sì.» disse la ragazza, mostrando un taccuino nero con il marchio degli Immateriali sopra «L’ho sfogliato e ho visto varie date, sembra un diario.»
Il professore so portò la mano al mento pensieroso «Sarà il diario di un membro della Setta. E sicuramente l’ha messo in questo posto perché sperava che qualcuno lo trovasse.»
«Molto probabile.» confermò la ragazza «Era anche abbastanza nascosto, incastrato tra due grossi volumi di biologia, cosa che con gli Immateriali non credo c’entri molto. Ci ho messo un po’ per toglierlo, i libri erano abbastanza stretti tra di loro.»
«Immagino. Non penso sia il caso di leggerlo ora, sono quasi le 17 e conviene avviarsi verso casa. Lo leggeremo e lo analizzeremo tutti insieme» consigliò il professore e Scarlett annuì «Va bene.»
Così si avviarono fuori e presero la strada di casa, ma un boato distante attirò la loro attenzione.
«Cos’è stato?» chiese il professore.
Scarlett indicò il punto dalla quale veniva il suono «Proveniva di là. Andiamo a vedere.» e cominciarono a correre. Arrivarono al parco, vi entrarono dentro e gelarono. Hargos stava strangolando Clive con una sola mano, sollevandolo da terra, mentre Luke giaceva a terra privo di sensi. Vicino a lui la statuina di legno che raffigurava Flora.
Scarlett non aspettò un secondo per intervenire  «Fermo!!»
Hargos si girò all’improvviso, vide la giovane e sul suo volto si scolpì un ghigno malvagio. Lasciò la presa da Clive, che cadde a terra, anche lui privo di sensi.
«Giusto te cercavo.» disse il gigante con la sua voce grave.
«Oh che bello! Questa cosa mi mette gioia!» disse ironica la ragazza, digrignando i denti.
«Fai anche del sarcasmo, adesso!» urlò l’uomo ridendo «Piuttosto, ti consiglio di lasciar perdere questa inutile ricerca. Qualunque cosa farai, la Setta ti starà sempre col fiato sul collo, pronto a spezzartelo! Sottomettiti al suo potere, se non lo farai anche i tuoi amichetti rischieranno grosso, come puoi ben vedere.» e allungò il braccio sui corpi dei due ragazzi svenuti.
Scarlett si incupì «Quindi avevo ragione, la Setta c’entra qualcosa con i rapimenti..» ma sollevò la testa e fissò negli occhi Hargos, feroce «Io non mi sottometto ad un gruppo di persone così vigliacche! Rapire gente che voleva solo portare avanti una ricerca.. E per cosa?? Per il potere! Siete degli insulsi! E io vi fermerò, costi quel che costi!»
Hargos prima ghignò, poi scoppiò in una grossa risata «Mi fai proprio ridere! Solo perché sei la pupilla di una psicologa da strapazzo pensi di poter diventare la paladina della giustizia! Tanto presto o tardi te ne pentirai di questo affronto, la setta te la farà pagare!»
Detto questo, l’energumeno si dissolse diventando una pozzanghera nera, che si prosciugò in un istante.
Scarlett era furiosa, ma vide Luke e Clive ancora privi di sensi e decise di mettere da parte la rabbia per soccorrerli insieme al professore.
 
*
 
«Fortunatamente abbiamo incontrato quei due uomini che ci hanno aiutato a portare Clive e Luke a casa.» disse Layton versandosi il tè nella tazza.
«Già, meno male.» disse la ragazza, ma dalla voce si sentiva che pensava a tutt’altro.
Layton provò a tranquillizzarla «Su, ora non badiamo alle parole di un uomo tutto fumo e niente arrosto, dobbiamo stare solo più attenti. Infatti propongo di non uscire finchè Clive e Luke non si riprenderanno del tutto.»
Scarlett annuì «Sono d’accordo, analizzeremo ciò che abbiamo trovato.»
«Sì, ma adesso dobbiamo riposarci.» concluse il professore «Infatti credo che tra poco andrò a dormire, si sta facendo tardi.»
«Va bene professore, buonanotte.» salutò Scarlett, ma non si alzò dalla poltrona sulla quale era seduta.
«Tu non vai?» chiese Layton.
«Professore, io al massimo dormo due ore a notte, quindi questa non è ora mia per andare a dormire.»
Il professore la guardò preoccupato «Penso che dovresti dormire un po’, lo dico per il tuo bene.»
«Anche se ci provassi, non ci riuscirei, credetemi.»
Layton sospirò arreso «E va bene, a quanto pare sei irremovibile. Buonanotte cara.» Così salì le scale e sparì nel buoi del corridoio.
Scarlett sospirò, si versò una tazza di tè e lo bevve tutto d’un fiato, senza assaporarne il gusto.
 
*
 
Il giorno dopo Luke si risvegliò, e raccontò a Scarlett e a Layton come i due ragazzi avevano incontrato Hargos e di come sono stati aggrediti. Tuttavia la preoccupazione non passò del tutto, dato che Clive ancora non si era risvegliato. Il professore chiamò anche un medico per una visita di controllo e questo tranquillizzò i tre, dicendo che non era nulla di grave, ma comunque di dargli un’occhiata ogni ora.
La notte dopo Layton e Luke andarono a dormire e stavolta Scarlett provò ad infilarsi a letto e dormire. Si addormentò all’una e si svegliò alle 3 e mezza di notte, l’ora in cui di solito Hargos veniva a trovarla per porle gli enigmi. Arresa, si rivestì e andò sulla collinetta dietro la casa.
Non essendoci molto inquinamento luminoso, il cielo era incredibilmente stellato la notte, così Scarlett di stese sul prato ad osservare il cielo, poi chiuse gli occhi per un paio di minuti e sentì dei passi sempre più vicini. D’istinto si alzò in piedi con un balzo e si girò di scatto pronta a colpire, quando di fronte a lei si ritrovò Clive.
   
 
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