…A voi che avete
sognato assieme a me… dandomi la forza per farlo! (come sono poeticaa oggi e
chè?) Comunque ci ribecchiamo in fondo… non ve la cavate mica con una semplice
dichiarazione all’inizio eh no! ^^
Ora ti riconosco
Ultimo
capitolo
L’aveva perso!
…Che cavolo vuol dire
perso, poi?
Perdi un appunto di
storia su un foglio volante, perdi un anello, una collana… o uno stupido quaderno…
Lei invece voleva dire con quella frase di…di aver perso una persona!!
Si morsicò il labbro,
sentendo il sapore dolce del sangue in bocca.
Una persona! Una persona
fatta di carne ed ossa, che ha un cuore che batte esattamente come il tuo…
Come, come fai a perdere
una persona!?
Pensando solo a se
stessi… ovvio!
Si era garantita un
unico compagno per la vita:…Il suo orgoglio!
Che felicità!.. .Scoppiò
a ridere mestamente sentendo il vuoto intorno a lei. Sì, d’ora in poi si
sarebbe guardata allo specchio, spalmandosi del fondotinta sulla pelle
abbronzata e avrebbe iniziato la giornata, dicendosi come un’attricetta di
serie b:
-Tutto bene!-
Come no !
Tutto bene…!!
…Tutto bene un CORNO!!!
Chi era lei?!
Era ancora Sora, o
finalmente una volta tanto e di troppo, aveva lasciato uscire
Era l’agglomerato mal
riuscito delle due parti! E cosa aveva ottenuto giocando una partita a scacchi,
cercando di non ferire e muovendo le pedine, in primis, per proteggere se stessa
da tutto?
Niente! Nada!... Nulla!
Non avrebbe potuto
accorgersi prima, che lei non riesce proprio a smettere di cercare i suoi di occhi…
? Ovunque si trovasse… tra la folla, nel silenzio che la accompagna o tra
stupidi banchi di scuola?
L’amaro in bocca viene
reso ancora più acre dall’unica consapevolezza che lei per sentirsi Sora
Takenouci e per essere chiamata tale, ha solo bisogno di LUI!
Di lui e nessun altro…!
Davvero il destino aveva
affogato il suo cuore, all’alba di quell’11 dicembre facendola morire poi al
tramonto?
Parole, parole e parole!
Che non erano sufficienti a descrivere quello che veramente stava provando dentro!
Oltre al danno anche la
beffa…a pensare lo stupido ruolo che ricopriva lì a Digiworld, lei la
digiprescelta dell’amore… ora era sola!
-Ti scorderai di me!-
Sentì la sua voce agre e
rude romperle qualcosa dentro.
“Yamato… come potrei
trovare la forza di odiarti, per sentire meno dolore dentro?”
Si accorge di scivolare
contro un muro del suo palazzo, ma non fece nulla per arrestare quel moto.
In fondo anche la
famiglia Yoshima capirà quella piccola debolezza… e non si lamenterà per
ostruzione al passaggio…
-Ti scorderai di me.-
*Flash
back*
Il digiprescelto del coraggio sorrise, era sempre la sua
Sora, la conosceva come le sue tasche da una vita!
E lui doveva fare presto…
-Sai… Devo restituirti una cosa che
ti sarà molto utile. Uhm… forse me ne vorrai per un po’, ma questo non importa
se servirà, per farvi stare insieme.-
Sora
mostrò finalmente il suo viso in casa Yagami.
Kari le
aveva chiesto di venire. Erano le dieci e aveva accettato, dato che non aveva
fatto altro che passeggiare dalle sette … senza una meta, come un vero e
proprio zombie spaventando la popolazione di Odayba….
La
delusione si mischiò con la speranza quando in casa riconobbe solo il profilo
del suo migliore amico… ma chissà chi si aspettava di trovare proprio lì!
Il moro
dopo un po’ si era deciso a parlare e a rincuorarla a modo suo. Come inizio era
strano … Le aveva reso un foglio di carta. Le sue iridi si aprirono ed elaborò
il tutto.
Il suo
pensiero era così assorbito da Matt… che non le ci volle molto… Un foglio.
La gioia
fu indescrivibile quando Sora lo aprì tra le sue dita sottili.
Gioia che
poi si trasformò in stupore quando i suoi occhi ramati, interrogativi puntarono
verso la figura del giovane Yagami.
-Ecco
io…- sembrò scusarsi quello, per poi riprendere il suo discorso. – Leggila
Sora… perché questa traduzione l’ha tradito… ha fregato l’autorità di
Matt… Che stupidi dubbi che avete… come
potrebbe mai odiarti o non volerti più per causa mia…- Il ragazzo le si
avvicinò indicando poi una parte precisa del documento.
Cosa accadrebbe se
non ci fosse luce?
niente di sbagliato, niente di giusto
cosa accadrebbe se non ci fosse tempo?
e nessuna ragione o rima…Cosa accadrebbe se tu dovessi decidere che
non mi vuoi qui
accanto a te?
Che non mi vuoi qui
nella tua vita?
-E
poi….leggi ancora Sora… Cosa accadrebbe
se la prendessi male? E non ci fosse la canzone o la poesia? Potrei aggiustare
quel che per me non va?...- la voce di Taichi tremò leggermente.
-O farti sentire che io ti appartengo?-
Sora respirò profondamente continuando. –Ogni
passo che fai, potrebbe essere il tuo più grande errore. E noi potremmo
resistere, o romperci.- Si fermò colpita, ora capiva. Che stupida! Cosa gli
aveva urlato!?! L’aveva mandato via mentre lui…- Bhe, questo è il rischio che devi prendere…-
- Ti ama! Capisci ora… cosa prova? È un masochista
fissato…e in fondo un po’ lo sei anche tu! Siete fatti per stare insieme!-
Sora sorrise e inquadrò meglio la figura del
digiprescelto.
- Forse è troppo tardi…- esclamò scettica.
-Ma che dici? Non è mai troppo tardi se due persone si
amano veramente!- Tai alzò il volto, era rosso e imbarazzato mentre stava per
aggiungere quello che davvero sentiva, lasciando per una volta la burlona
maschera che indossava da anni. –E questo me l’ha insegnato tu.-
Sora lo fisso mentre i suoi occhi si fecero lucidi per
l’emozioni. -Taichi…come posso…-
Quello la azzittì, posandole dolcemente un dito sulle
labbra vermiglie.
-Mi vuoi bene?-
Sora gli saltò addosso abbracciandolo. –Come potrei, non
volerti bene!?-
Taichi abbassò gli occhi castani nascondendoli.
-Devo andare! Devo correre in aeroporto!!-
-Sono le dieci e trenta… dovresti farcela… lui parte alle
dieci e cinquanta!- Taichi prese il suo cappotto.
-Ma come?!?- Sora sentiva le guance rosse come due carboni
ardenti.
-AHH! Fermiamo un taxi! Rubiamo una macchina! Che te
frega?!?- La spinse gentilmente chiudendo il portone dietro di sé. –L’amore trionferà!- esclamò trascinandola per le
scale.
**
Sora strinse quel foglio
e delle stille salate caddero su una riga.
Tu sai che
il buio ritorna sempre alla luce
oh oh va bene
Ricorda di
essere scesa da quel taxi e di essersi illuminata entrando in quel posto. Un
sorriso si era impadronito di lei vedendo i suoi amici da lontano….
**
“Ce l’abbiamo fatta!! Non sono ancora partiti!”
Guarda
indietro per un solo attimo verso Taichi, come per assicurarsi che stesse
davvero bene. Poi sentì solo le sue gambe cominciare a correre. Schivò diverse
persone, e a pochi metri… un’immagine la bloccò e le gelò il sangue
completamente. Gli occhi ramati catturarono la figura esile di Hikari.
La sua
piccola sorellina, adottata da tempo: stava piangendo.
Scosse il
capo… No, non poteva essere. Non potevano essere di già le dieci e cinquanta…
Un rumore
bianco attanagliò improvvisamente quel posto e il suo corpo fece come da eco a
quel caos.
I rombi
dei motori si udivano malgrado tutte quelle tonalità di voci che si mischiavano
assieme; o forse era lei che non riusciva più a distinguere altro…
Non aveva
la forza di alzare gli occhi, ma capì che guardare l’orologio a muro non aveva
più importanza.
Maledizione…
se ne era andato!…!! E a pensare che si era alzata alle quattro; che non aveva
dormito, che non dormiva più… da giorni! Una morsa le bloccò i pensieri e lo
stomaco.
Sentì
Taichi sorpassarla e fermandosi di botto sorpreso quanto e come lei.
Jyou
distinse quei movimenti lontani. Sgranò gli occhi e si sistemò gli occhiali sul
naso. Sora… e Taichi erano venuti … finalmente!
-Ragazzi!-
urlò mentre notava lo sguardo perso della digiprescelta dell’amore.- Sora!- la
chiamò mentre seguiva la direzione del suo volto.
-SoRAA!-
-Kari sta
piangendo.- sussurrò invece la ragazzina.
Taichi
capì quello che voleva dire, quella dura
realtà. Così non si voltò per fermarla mentre la sentiva imboccare l’uscita.
L’aveva perduto
e … il suo cuore le gridava che doveva essere per sempre!
**
Non sa neanche, per
quanto tempo se ne era stata seduta su una panchina nel cuore del parco. È come
se qualcosa fosse morto irrimediabilmente dentro di lei, è come se le sue
illusioni e le sue speranze l’abbiano lasciata prosciugandola. Possibile che
abbia davvero avuto paura di essere felice? Forse le era sembrato tutto troppo
semplice…
Matt aveva ragione
quando le disse “che stava scappando da lui!”
Non sa neanche perché
ora se ne stava lì, seduta, con il
cellulare spento ed un mazzo di chiavi, sul zerbino della sua vicina, nel suo
palazzo.
Sora magari, con una
sincronizzazione planetaria, avrebbe potuto fare qualche pozione per
dimenticare tutta quella storia… Per esempio sono davvero molto utili delle
fette biscottate o del pane, immersi in un mare di cioccolata!! Poteva anche
farsi dei pop-corn… davvero perfetti per assicurarsi l’oblio. Si! Avrebbe
mangiato e guardato la tv, aspettando la notte e poi si sarebbe abbracciata al
cuscino!
Si alzò convinta,
avrebbe dimenticato che Matt le aveva scritto una canzone “What if”… e che
l’aveva fatta scattare come una molla verso l’aeroporto!! Avrebbe dimenticato
che lui aveva affidato il suo amore alla musica…
E poi non avrebbe
ricordato, che quanto T.k. le aveva portato il cd i suoi occhi le erano caduti
proprio su quel numero tre!!
Lo avrebbe potuto aspettare
ma… lui potrebbe conoscere e innamorarsi di qualcun'altra! Tre Mesi sono
troppi… Anche perché ne era convinta….era convinta che partendo Matt l’aveva
scacciata dal suo cuore!
E lei lo vuole
cancellare dal suo…! L’amore è solo una dolce illusione!
…Ma che stava dicendo?
Neanche un ennesima avventura a Digiwold
avrebbe potuto farle dimenticare quelle cose… Si era lasciata sfuggire quella
che forse… era la sua anima gemella.
La serratura del suo
portone scattò.
**
Che stava facendo?
Si guardò intorno, in quel posto così simile a un ospedale. Le vetrate grandi e luminose, forse
anche troppo, e quegli aggeggi dalle ali bianche che volavano nei cieli
affermando l’arroganza dell’uomo erano lì sotto i suoi grandi occhi azzurri.
E che stava combinando?
Davvero avrebbe dovuto partire, dopo aver salutato uno per uno i
suoi più cari amici?
Assurdo! Lui che non aveva mai avuto legami, perché tremava nel
rendersi conto che anche un “ arrivederci ” gli faceva un male cane?
Ah… divertente il bel tenebroso che non vuole lasciare la sua
città o quello che rappresenta per lui….
Si guardò intorno ancora più spaesato, lui e le sue iridi
spalancate e terrorizzate dai suoi stessi pensieri.
“Sora?” si limitò a pensare osservando come nessuno di quei volti
rispecchiasse la beltà della digiprescelta dell’amore…
-Oh… bhe…- Jyou scrutò l’orizzonte aggiustandosi i suoi occhiali
che oramai gli cadevano perpetuamente in giù scivolando sul naso piccolo e acuto,
chissà cogliendo il pensiero nascosto del suo amico..
E Matt come da copione, sembrò recuperare il suo proverbiale
sangue freddo. Abbracciò per primo quell’universitario, orientato verso realtà
inimmaginabili.
-Ciao Jyou .Non fa niente… non farci caso.- gli bisbigliò mentre
il giovane dai capelli scuri si voltava di nuovo verso l’entrata
dell’aeroporto.
Takero, nel frattempo, stava per essere strozzato da Yolei e da
Cody.
-Ragazzi… tanto tra tre mesi sono di nuovo qui…!-
Quella voce lo fece sussultare e ricordò che in fondo non era
completamente solo… Takero con il suo spirito
e con il suo fare, completamente l’ opposto da quello che era lui, gli dava una
sicurezza enorme, ricordandogli per l’ennesima volta il suo ruolo.
Ma chissà perché, i suoi occhi scivolarono verso l’uscita nel
momento stesso in cui pensava quelle cose…
“Sora!” proclamò a gran voce dentro di lui.
Ma al contrario fu ricoperto da Yolei, quel turbinio di colore
viola.
-Speditemi tutte le cartoline che potete, perché altrimenti
vengo su a prendervi e a tirarvi le orecchie…!- La sua solita allegria lo fece ridere
di cuore.
–Grazie Yo.- disse scompigliandole i folti capelli. –So di cosa
sei capace…!-
Izumi si avvicinava salutandolo commosso, seguito dal tenace
Daisuke.
-Tu lascia stare la mia cognata!- gli intimò mentre si sentiva
ancora più male, dal naso all’insù del suo piccolo amico.
-Hai sentito! Ubbidisci a mio fratello se non vuoi trovarti nei
guai!- Takero cercò di rompere quel muro di silenzio che si era venuto a
creare. Mentre Ken gli porgeva la destra, prima di un caloroso abbraccio.
Cody poi gli si inchinò davanti e Yamato dovette acciuffarlo per
regalargli un abbraccio. –Cody, rimani sempre così timido!- Gli disse facendolo
arrossire, mentre Hikari la più piccola gli si profilava davanti con gli occhi
già inumiditi…
-Matt…- gli disse, mentre il suo volto catturò la figura di T.k.,
che salutava intenerito prima Joe, Izumi e infine Daisuke.
-Non temere ci penso io a lui…- Yamato glielo sussurrò
all’orecchio mentre la abbracciava.
-E io penserò a Sora…- gli disse di rimando la castana
sciogliendosi da quell’abbraccio e rendendosi conto che una parte dei loro
caratteri erano molto simili.
Yamato si accorse ancora una volta di come quel nome lo facesse
voltare verso l’uscita. Annuì poco convinto, sperando ardentemente in qualcosa
dentro il cuor suo…
-E mi dispiace per Taichi… aveva detto che sarebbe venuto… me
l’aveva promesso!-Kari strinse dolorosamente i suoi occhi mentre qualche
lacrima le rigò il viso ambrato.
Yamato non le rispose. Il suo migliore amico, Taichi Yagami… non
era lì.
E questo gli bastava per confermare l’enorme stronzata che stava
per fare.
-Non causargliene una colpa Hikari…. Tai in un modo o nell’altro
ha sempre mantenuto le sue promesse.-
Hikari gli sorrise, mentre le lacrime fuoriuscivano dai suoi
begli occhi. Salutò Ken Ichijouji, mentre la sorellina di Taichi si abbracciava
A Takero, facendolo sentire ancora più
male.
- … Ci vediamo presto, amore mio…- Takero sfiorò le labbra della
sua Hikari, assorbito completamente dalla sua luce. Mentre Daisuke si copriva
dietro la spalla larga di Joe….
-Il volo A03 diretto a Sapporo.. sta per partire, preghiamo i
signori passeggeri di presentarsi all’imbarco…-
Quell’annuncio gelò il sangue nelle vene a molte persone. Yamato
si voltò verso L’uscita ancora una volta e con un luccichio di disperazione
negli occhi.
Era arrivata ora.
Lui e suo fratello, tra i saluti in coro dei digiprescelti, imboccarono
l’uscita… mentre
Joe dietro di loro, distingueva
movimenti lontani.
Sgranò gli
occhi l’universitario sistemandosi gli occhiali sul naso e sorridendo per
l’entrata tanto attesa.
-Ragazzi!-
urlò mentre notava lo sguardo perso della digiprescelta dell’amore.- Sora!- la
chiamò mentre seguiva la direzione del suo volto.
-SoRAA!-
E Matt come se
sentisse per la prima volta quel nome, mentre una gentile hostess gli chiedeva
il biglietto, si riscosse…
“Che cavolo sto
facendo?” Si chiese di nuovo e con più forza mentre capiva che il suo orgoglio
e la sua arroganza si piegavano sotto il peso più grande dell’amore.
-Sora!- esclamò
mentre gli occhi si illuminavano per il dolce suono di quel nome…
**
La hostess lo vide
cambiare bruscamente direzione mentre l’altro ragazzino che lo seguiva a ruota,
lasciava cadere per terra la valigia e il passaporto.
-Finalmente!- Takero
urlò quasi quella parola mentre la donna lo guardava immobile e con una
gocciolina in testa .-I signori non si imbarcano?- domandò con stupore misto a
nervosismo.
-Secondo lei?-
Takero fece saltare la sua valigia tornando di corsa dai suoi amici e lasciando
attonita l’assistente di volo, che scene come quella le aveva viste solo nei
film.
Yamato correva a
perdifiato, scivolando quasi tra le persone del Terminal, il cuore gli batteva
rumorosamente. Dov’era andata a finire?
SI bloccò
riconoscendo da lontano la figura del digiprescelto del coraggio.
-Taichi!-
-è andata via!- Gli
disse quello, indicando l’uscita e incitandolo in quel modo a seguirla.
Matt riprese fiato
posando il suo sguardo su di lui. Il moro gli battè un mano sulla spalla.
-Sai ti
avevo detto che non potevo ancora perdonarti. Ma mi sbagliavo.- si schiarì la
voce mentre gli occhi cerulei di Matt si fissavano su di lui. –Ti avevo
perdonato ancor prima che tu me lo chiedessi.- il tono della voce tremò. –E poi
con questa maratona che dovrai fare pareggiamo il conto una volta per tutte!!!-
Matt
gli sorrise come ormai non faceva più da tempo. -Grazie amico mio.-
*Fine flash back Matt*
Sora non fa il minimo rumore
entrando e i suoi pensieri la tengono occupata abbastanza e quasi non si rende
conto dell’oscurità che le sta attorno. Sua madre stranamente aveva chiuso
tutte le imposte e il buio regnava incontrastato nelle prime due stanze. Strano
che in una casa di una digiprescelta ci sia questa parola.
Sora lasciò cadere a terra la
borsa a sacco, trovandola pensante e fastidiosa.
“Come fa la canzone?” si
chiese mentre si liberava del giubbotto.
Un passo nel corridoio e
la sua voce ha un sapore amaro…
-Tam…what
if ...What if there was no light. Nothing
wrong, nothing right…Tam…What if there was no time…. –
Sora con le dita fece finta
di suonare un pianoforte. Non sapeva se ridere o se scoppiare a piangere
….magari era meglio dire che si era esaurita… o forse era meglio la parola
impazzita!!
-And no reason, or rhyme…What if you should decide… That you don't want me
there by your side …?That you don't want me there in your life? Nananana…-
Aprì la porta della
cucina. Un po’ di luce entrò dalla finestra chiusa, nel corridoio; dove sorgeva
il portone principale e che dava sulle scale del secondo piano.
Fece dietro marcia e si
diresse verso il salone, completamente nero. Sua madre probabilmente aveva
fatto le pulizie e temendo la polvere, aveva davvero sigillato la casa… anche
se era un comportamento insolito. Aprì la porta scorrevole. Aveva bisogno di
luce, strano, l’ultima volta era riuscita a piangere anche al buio.
Continuò a canticchiare
con quella sua voce melanconica e triste. Con movimenti lenti, alzò la serranda
manualmente.
-What
if I got it wrong? And no poem or song? Could put right, what I got wrong
Or make you feel I belong…- qui Matt le sta dicendo… Sora apre la finestra e si ferma, l’aria le sposta una
ciocca rossastra. - Cosa accadrebbe se la prendessi male? E se non ci fosse la
canzone o la poesia? Potrei aggiustare quel che per me non va? Or make you feel
I belong… o farti… o farti… sentire che io ti appartengo!?!-
Quella traduzione così
spontanea la fa ridere, si asciuga le lacrime silenziose che però non si
fermano . –Ed io che odio l’inglese!- sussurra voltandosi verso il divano.
…Come il più grande e il più bello dei misteri, la
luce illumina quello che prima era attorniato dal buio. Il cuore umano in un
certo senso è molto simile ad una finestra. Basta aprirla per vederci più
chiaro. È quello che ha fatto Sora;(è…
quello che avrei fatto anch’io per non rischiare di inciampare contro qualche
spigolo…), ma naturalmente questa è una metafora ….lei in questo momento,
ha capito che appartiene a qualcuno e non ha più paura, perché ha fatto
chiarezza in se stessa…. La volontà è la chiave di tutto.
C’è lei, nella sua casa, ed è lì davanti a quel
divano… e la luce quindi, come già scritto sopra definisce i contorni.
Voltandosi vede il sofà, niente di anomalo o di
strano, da quando era nata quel coso era sempre stato là. Ahh…quel suo divano
blu ricoperto da cuscini con motivi floreali!
Ma c’è qualcosa per terra… sul pavimento. Un
oggetto scuro di forma rettangolare, che risalta sulle mattonelle e che stona
con la tappezzeria. Quell’oggetto non appartiene alla mobilia… così come quella
fodera a fianco aperta e vuota, con un interno rosso fuoco.
Dove, dove aveva già visto quella custodia?
La sua prospettiva si sposta, sale.
E la luce non ha fatto altro, che mettere in
risalto quel profilo che conosce così bene.
C’è una persona di fronte a lei.
Un cappotto sbottonato per metà fa intravedere una
sciarpa blu e un maglione verde. Il viso giovane e arrossato. I capelli dorati e
un po’ arruffati.
Gli occhi blu, come l’oceano in tempesta che tanto
ama.
-Yamato…- esclama non credendo a quel nome.
-Sono qui, Sora.-
Esplode in lacrime mentre si butta tra le sue
braccia.
Il cuore le batte forte da farle male in petto! Lei
che non credeva più al tempo e ai miracoli…
Lui bacia con riverenza ogni lacrima che solca le
sue guance e Sora incredula gli accarezza i capelli.
-Matt!... Matt… Matt!!!- ripete non avendo altro
che quel suo nome sulle labbra.
Si abbracciano illuminati dalla luce di quella
finestra appena spalancata.
-Tu… tu…! Che ci fai Tu?!?- trema mentre lui la
stringe e incapace di formulare una frase di senso compiuto.
-Non potevo partire senza averti detto…che…!- Il
ragazzo la sente vicina al suo cuore, gli occhi si specchiano nei suoi…sembra
passata un’eternità dall’ultima volta. – Che io ti amo. Ti amo Sora Takenouci.-
…Lei non riesce a connettere, muove la labbra ma non
ne esce alcun suono. Una timida domanda sorge in lei.
-Ma…ma io credevo che tu fossi..partito!-
Matt stringe i suoi occhi.
-Infatti dovevo… ma all’ultimo ho capito che non
potevo salire su quell’affare… facendo finire la cosa più bella che mi sia mai
capitata.-
-Yamato!!-
-Non dire niente… voglio restare per un po’ così.-
Sora ha la voce bloccata dal pianto. –MA IO ANCH’IO HO BISOGNO….-respira
commossa.- Di dirti qualcosa!- trova il coraggio che lo fanno sussultare.
-Matt… devi sapere… che sono stata una stupida,- ha
improvvisamente la voce di una bambina…-Stavo per perderti!!- Le sue lacrime
scoppiano silenziose, un singhiozzo le impedisce di continuare. Matt
imbarazzato e serio le prende con le mani il volto. Lei si calma e finalmente…-
Yamato io non ho mai acuto il coraggio di dirti che ti amo!TI AMO immensamente…per
la tua dolcezza…quando sei taciturno, per la tua voce… per la tua
determinazione…amo i tuoi dolci silenzi… amo ogni tua smorfia…ogni sfumatura
del tuo viso!-
Il ragazzo sorride. Finalmente può baciarla come
vorrebbe! Finalmente può farlo senza sentirsi in colpa.
Sora continua a parlare. Sente il cuore rimbombarle
in testa. –Io sono stata una stupida testona, stavo per mandare via l’unica
persona che mi fa sentire speciale. Stavo per rovinarmi la vita…- la interrompe
unendola a lui tramite un bacio.
–Anch’io sono stato un testone piccola mia!-
-No…
perché tu… hai avuto il coraggio di non salire su quell’aereo… di rinunciare a
un tuo sogno… solo per me!-
-Anche tu
l’avresti fatto!- Yamato la stringe credendo ad ogni sua parola.
–No…
forse io no!- la sente mugolare…
-Sora… la
mia Sora… cosa sta dicendo?... Smettila di ragionare con la testa, basto già io
per quello… Tu sei quello che voglio, sei tutto per me.-
La
ragazzina lo guarda accarezzandogli la piega delle sue labbra dischiuse in uno
splendido sorriso, dedicato solo a lei.
-…Sono
stata gelosa… gelosa di tutto e ti ho fatto soffrire anteponendo la mia
tranquillità a te.-
-Shshh…
Sora.-
-No… lascia che io finisca, Matt… Perché… perché tu sei il
mio futuro… Magari siamo ancora troppo piccoli, forse il nostro amore non
resisterà…ma…ma.. Cosa accadrebbe se tu dovessi decidere che non mi vuoi
accanto a te? Che non mi vuoi qui nella tua vita?- disse con enfasi,
beffeggiandosi di Yamato che per tutta risposta si mise a ridere,
E magicamente si intonò quella canzone
nell’aria….
-
What if there was no light
Nothing wrong, nothing right
What if there was no time
And no reason, or rhyme…
[Cosa accadrebbe se non ci fosse luce?
niente di sbagliato, niente di giusto
cosa accadrebbe se non ci fosse tempo?
e nessuna ragione o rima…]
What if you should decide
That you don't want me there by your side …?
That you don't want me there in your life?
[Cosa accadrebbe se tu dovessi
decidere
che non mi vuoi qui accanto a te?
che non mi vuoi qui nella tua vita? ]
What if I got it wrong?
And no poem or song?
Could put right what I got wrong
Or make you feel I belong…-
[cosa accadrebbe se la prendessi male?
e non ci fosse la canzone o la poesia?
potrei aggiustare quel che per me non va?
o farti sentire che io ti appartengo? ]
Sora con un gesto deciso …unì dolcemente le sue labbra con quelle di
Matt.
Ma quella musica non finisce.
È destinata a continuare…. ed ecco che il viso di
Matt stavolta è riflesso in un televisore. Che migliaia di persone davanti a un
palco battono le mani, gridando, cercano di cantare e di carpire il significato
di quelle parole.
Ma solo una ragazza a Tokyo, sa che quei lemmi sono
esclusivamente per lei. È un po’ malinconica per la partenza dell’amato, ma sa
anche che lui tornerà e che in fondo non sono mai veramente lontani… Sa che in
fondo con quella canzone i loro due cuori sono più vicini che mai…
-…What if you should decide
That you don't want me there by your side
That you don't want me there in you life…
Matt continua a far echeggiare la sua voce. Lancia
uno sguardo…verso il soffitto…poi chiude i suoi occhi…
[cosa accadrebbe se tu
dovessi decidere
che non mi vuoi qui accanto a te?
che non mi vuoi qui nella tua vita? ]
…Oooooooh
that's right
Let's take a breath, jump over the side
Oooooooh that's right
How can you know it if you don't even try
Oooooooh that's right
E la immagina, sentendosi bene.
[oh oh va bene
prendiamo un attimo per respirare
cerchiamo di stringerlo forte
oh oh va bene
come puoi saperlo, se nemmeno ci provi
oh oh va bene]
…Every step
that you take
Could be your biggest mistake
It could bend or it could break
But that's the risk that you take
Cody osserva I suoi amici. E ne è fiero, che
fortuna che ha avuto! Anche Daisuke lo pensa, mentre saltella sotto gli occhi
di Izumi e di Joe.
[ogni passo che fai potrebbe essere
il tuo più grande errore
e noi potremmo resistere, o romperci
beh, questo è il rischio che devi prendere...]
What if you should decide
That you don't want me there in your life
That you don't want me there by your side
[cosa accadrebbe se tu dovessi decidere?
che non mi vuoi qui accanto a te?
che non mi vuoi qui nella tua vita? ]
Attimi… e il ritornello si scolpisce nella mente di
tutti. Takero lo osserva da dietro alle quinte, come è fiero di lui… come è
orgoglioso di far parte della sua vita.
Oooooooh thats right
Let's take a breath, jump over the side
Oooooooh that's right
How can you know it when you don't even try
Oooooooh that's right…
[oh oh va bene
prendiamo un attimo per respirare
cerchiamo di stringerlo forte
oh oh va bene
come puoi saperlo, se nemmeno ci provi
oh oh va bene…
Una innocua richiesta d’amore. Yolei guarda Ken stringendoli la mano,
mentre Hikari arrossisce pensando al ritorno della persona più cara che ha.
Oooooooh thats right
Let's take a breath, jump over the side
Oooooooh that's right
You know that darkness always turns into light
Oooooooh that's right….-
…oh oh va bene
prendiamo un attimo per respirare
cerchiamo di stringerlo forte
oh oh va bene
tu sai che il buio ritorna sempre alla luce
oh oh va bene]
La musica a poco a poco termina, così come
dopo una partenza c’è sempre un ritorno. Dipende tutto da noi, dipende solo da
noi, trovare il coraggio di scrivere nuove pagine della nostra vita.
-Ora ti riconosco.- Fa Taichi lanciando uno
sguardo a Sora, alla ragazza dai capelli ramati che ride di gusto per una
battuta dal mittente ignoto. -Ora ti riconosco.- bisbiglia spegnendo il
televisore e mettendosi a ridere anche lui, per aver parlato con uno schermo.
Fine
La
canzone è dei Coldplay si chiama “ What If ” il © è dei rispettivi proprietari e io non ho alcun diritto su questa
splendida canzone. Non c’è alcuno scopo di lucro. Thanks Coldplay for this
song!
E ora…passiamo al vero capitolo…!!
Scherzetto!
Paura
eh?? ^,^
SPAZIO KIWI
(ovvero le note e i ringraziamenti obbligatori,
chiamato così per la curiosa canzone che sto ascoltando in questo momento [Maroon
5, li amo con tutta me stessa] nana… sweeeettt Kiwi…!na…nana!!)
Ragazzi…
l’ ho finita O_° !!!
Ho
finito Ora ti riconosco!
Forse
questo è il capitolo che più di tutti mi ha messo a dura prova… Ho davvero
lasciato che il mio cervello calasse parole senza senso anche dalle orecchie!( Bene, quest’ immagine devi avervi fatto capire di
quanto il mio livello di pazzia sia giunto ai massimi storici… *°*)
Comunque a parte gli
scherzi non so quante volte, ho aperto e chiuso questo .doc nel mio computer…! A volte rileggevo tutto e cancellavo da
capo prima una parola, poi un rigo e poi pagine e pagine!
Sarà perché volevo
davvero riuscirvi a farvi toccare il cuore di questi splendidi personaggi…! Non
so, ci sono riuscita??? (occhi da cucciolo ç__ç ) Spero tanto di si, perché
detto tra noi, l’ultimo capitolo di una fan fic è logorante ed inebriante al
tempo stesso!
E a pensare che questa
fan fic era composta solo da due capitoli! *_* adesso mi ucciderete…!
Ahaha! ^,^ fischietto allegramente, sono sollevata e
spero di avere altre buone idee per riuscire a vostro scapito, si intende, a
tenervi ancora compagnia! Quindi questo è un arrivederci, ma prima di farvi
chiudere la pagina…ci tengo davvero a ringraziare ognuno di voi a cui è
dedicata questa Sorato…!!!
Per
le recensioni che mi hanno spinto ad andare avanti e per la marea di
complimenti ^//^ Beamarkecope, NeMy Sora
Ishida, Domanga grazieee…! Per il sostegno
enorme e intenso Apochan, _heAtHer_, Memole, Will/Jen, per la
vostra pazienza, dato che io e gli aggiornamenti
firmiamo dei veri e propri patti di “pace magna” con la benedizione di Windows
si intende!! A voi Maria, Francesca Akira 89, S.D. Keiko Sayuri, Miky 91, Fania!! Grazie!
E come non ringraziare
voi: Imi, Sora 89, Hikarikanna, Smartgjrl e
DarkSelene89Noemi …grazie perché
senza le vostre recensioni a quest’ora non avrei mai scritto l‘ultimo capitolo!
E a chi non si è mai
stancato delle mie elucubrazioni mentali, sostenendomi e spronandomi a
continuare, grazie di cuore Memi a voi è dedicato tutto questo!
Credo davvero di aver
menzionato tutti! Se ho dimenticato qualcuno… non me ne voglia! E che un po’ la
miopia e un po’ sti schermi sempre più piccoli…! Ah, grazie mille anche a chi ha letto senza commentare! E un grazie va
anche al mio eterno nemico-amico, il mio pc!
Quante volte ti sei bloccato mentre scrivevo questi capitoli… o ti sei spento
senza preavviso (grgr…) ma andiamo avanti…
bhe ragazzi…
Arrivederci!!!
Un bacione la vostra Sae
Disclaimer:
i personaggi dei Digimon non sono miei
ma sono © dei rispettivi autori, ma la storia è frutto della mia fantasia e mi
appartiene di diritto!