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Autore: crazybulma    02/06/2007    15 recensioni
Anche Bulma Brief può avere dei nemici, ma chi la proteggerà da una vendetta premeditata da anni?
Nota: storia ambientata nel periodo precedente all'arrivo di Majin Bu.
Genere: Romantico, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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My Sweet Revenge

Cap. 6 - End of All Hope


Bulma e Vegeta riconobbero subito a chi apparteneva la voce del loro presunto salvatore, ma alzarono comunque la testa per essere certi che si trattasse davvero di lui.
"E tu cosa ci fai qui?" domandò Vegeta, poggiando entrambe le mani contro la barriera.
"Non riuscivo a dormire senza la mamma che mi raccontava la storia della buonanotte. Non vi ho visti in casa e sono venuto a cercarvi, Poi ho sentito l'aura di papà ed eccomi qui" spiegò Trunks, che infatti indossava ancora il pigiamino.
"Trunks! Grazie al cielo sei arrivato!" urlò Bulma felicissima, mentre suo figlio correva verso di lei per liberarla dai lacci che la imprigionavano alla macchina di Helene. "Che vi è successo?"
"E' una lunga storia, ma ti racconterò tutto più tardi. Adesso dobbiamo scappare. C'è una bomba sotto il pavimento!" gli rivelò Bulma, mentre si sfregava i polsi arrossati.
Ma ora come salvare Vegeta? Il timer della bomba segnava che mancavano solo 10 minuti all'esplosione.
"Papà!" gridò Trunks, scalciando contro la barriera nel tentativo di scalfirla.
"Lascia perdere! Ci ho già provato io... Andate via, piuttosto!" ordinò Vegeta seccamente.
"No! Mai!" replicò Bulma, attaccandosi a quello strano muro che la separava da suo marito.
L'uomo digrignò i denti. "Non essere sciocca. Io sono un saiyan, una stupida bomba non mi ucciderà. Ma tu..."
"Non posso lasciarti qui" insistette lei guardandolo intensamente, mentre gli occhi le si colmavano di lacrime.
"Sparisci!" ripeté Vegeta, desiderando che sparisse davvero dalla sua vista, e andò a sedersi in angolino, non degnandola più d'attenzione. Forse, pensò, se non le avesse dato considerazione si sarebbe arrabbiata e se ne sarebbe andata.
Lei capì tutto, abbassò le braccia lungo i fianchi e le sue labbra tremarono nel sussurrare "Come vuoi..."
Trunks tossì, e interruppe il tragico momento. "Scusate, ma quando avrete finito con le smancerie, io userei questo!" disse, agitando con la mano un grosso telecomando.
"E' lo stesso che Helene ha usato per intrappolare Vegeta!" urlò Bulma, dandosi dell'idiota per non averci pensato prima.
"Ma è pieno di pulsanti, quali devo premere?" disse il piccolo, grattandosi la testa.
Vegeta si rimise in piedi e gli ordinò di premerli tutti, a caso.
"Agli ordini!" esclamò Trunks, pigiando col palmo della mano tutti i bottoni contemporaneamente. Ci furono piccole esplosioni, e macchine che si accendevano di colpo, ma anche la barriera trasparante scomparve.
"Sta esplodendo!" strillò Bulma quando il timer segnò comincio il conto alla rovescia dai dieci secondi.
Trunks afferrò immediatamente la madre e, seguito da Vegeta, volò più alto che poté.
La bomba esplose in boato assordante, e una fiammata enorme devastò il paesaggio circostante.



La famiglia Brief ritornò in volo verso casa, esausti e ancora troppo scioccati per dire qualsiasi cosa. Semplicemente restarono in silenzio, ognuno assorto nei propri pensieri.
Quando Bulma mise piede dentro casa, ringraziò il cielo di essere ancora viva e di riavere il pieno possesso della propria vita. Controllò che tutto fosse apposto in casa, e notò che l'unica cosa che Helene aveva rubato erano i progetti per la Macchina del Tempo. Rimboccò le coperte e Trunks e gli lesse una favola per farlo addormentare. La storia parlava di una donna ricca e importante che ad un tratto si vedeva portar via da una strega cattiva tutte le cose che più amava. Trunks chiuse gli occhi e sprofondò nel sonno con un sereno sorriso sulle labbra, dopo aver ricordato a sua madre che gli doveva una torta di mele per averle salvato la vita.
Poi Bulma si fece una doccia fredda, andò a mangiare qualcosa in cucina ed infine, completamente esausta, andò in camera da letto dove Vegeta stava già riposando beatamente. Si distese accanto a lui, che le dava la schiena, e poi rimase immobile a fissare le ombre notturne muoversi sul soffitto buio della stanza.
"Vegeta... sei sveglio?" domandò dopo qualche minuto.
"No" rispose lui, aprendo gli occhi.
"Helene mi ha detto che siete stati insieme... magari su questo stesso letto. E' vero?" mormorò lei con la morte nel cuore.
Vegeta si mise seduto di scatto. "E' una bugia!"
Bulma lo guardò, speranzosa. "Dici sul serio?"
"Anche se aveva le tue sembianza, non mi attraeva per niente. Lei non era te" disse, rimettendosi sdraiato di fianco.
Allora Bulma lo abbracciò, commossa dal fatto che lui la conoscesse così bene. "Grazie. Ti prometto che d'ora in poi non ti dirò mai più che devi cercarti un lavoro. Devi ancora allenarti a lungo, non sei nemmeno capace di abbattere una stupida barriera creata da una terrestre!" lo schernì.
A Vegeta sfuggì un sorriso, lieto che quella donna avesse finalmente capito che diventare più forte era tutto per lui. Stava per addormentarsi quando Bulma aggiunse "Chissà cosa combinerà ora Helene con il progetto della Macchina del Tempo. Si prenderà un merito non suo, e la metterà in commercio per diventare miliardaria..."
"Io non ne sarei tanto sicuro" disse Vegeta alla sua donna che, finalmente rincuorata, si addormentò profondamente.

MOLTI ANNI DOPO...
"Bulma Brief, durante il congresso di domani, presenterà la sua nuova invenzione: il jet più veloce del mondo. Un grande passo avanti per chi viaggia da una parte all'altra del globo!"
Helene, spense la televisione, stanca di sentire il nome di quella donna che, incredibilmente, era riuscita a salvarsi la pelle.
"Tsk! Il jet più veloce del mondo non può competere con questa!" esclamò osservando, con le mani nei fianchi, la Macchina del Tempo. Ce ne aveva messo di tempo per costruirla, ma finalmente l'invenzione più innovativa della storia era stata ultimata. Mancava solo il collaudo.
"Bene, è arrivato il momento di partire" disse Helene, facendosi coraggio e salendo nella postazione di comando. Azionò la Macchina, dopo aver selezionato l'epoca del passato in cui voleva recarsi. Il viaggio fu emozionante, ma breve.
Quando alla fine scese dalla Macchina, si guardò attorno ed esultò ad alta voce. "Ce l'ho fatta!" Aveva deciso di tornare nel medioevo, ed infatti la città in cui si trovava era fatta di vecchie case e gente vestita fuori moda. Soddisfatta, cominciò a ridere sguaiatamente, senza rendersi conto che una folla di persone si era radunata attorno a lei.
"Io l'ho vista apparire dal nulla!" gridò una donna malconcia e sporca.
"Che diavoleria è mai questa? Non ho mai visto nulla del genere!" disse un uomo, toccando la Macchina del Tempo con un bastone.
"E' sicuramente una strega! Prendiamola, al rogo!" urlò un vecchio monaco impugnando un forcone arrugginito. Helene cercò una via di fuga, ma era circondata ormai. Saltò dentro la Macchina, ma si accorse di aver finito l'energia sufficiente per tornare nel presente. In quel momento le vennero in mente le parole di Bulma: giocare col tempo poteva essere pericoloso.
Helene lo avrebbe capito nella maniera peggiore.


The End

Grazie a tutti coloro che hanno letto questa storia, che l'hanno messa tra le preferite, che hanno lasciato un commento e lo lasceranno anche per l'ultimo capitolo.
Alla prossima!
Cibbì



  
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