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Autore: Lady Vivien    02/06/2007    2 recensioni
Salve a tutti!!! Questa è la mia prima ff su Furuba. Spero vi piacerà come sta piacendo a me scriverla...!! Naturalmente i protagonisti sono Akito e il trio (Aya-Shi-Hato) che, per chi non lo sapesse, sono i miei personaggi preferiti!! Buona lettura!!! Lady Vivien
Genere: Romantico, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Soma, Ayame Soma, Hatori Soma, Shigure Soma
Note: OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti

Salve a tutti!!!

Questa è la mia prima ff su Furuba. Spero vi piacerà come sta piacendo a me scriverla...!!

Naturalmente i protagonisti sono Akito e il trio (Aya-Shi-Hato) che, per chi non lo sapesse, (NESSUNO, OVVIAMENTEEEE!!!! >_< NdLettori) sono i miei personaggi preferiti!!

Buona lettura!!!

Lady Vivien

 

                                                               -1^ cap-

                                                             Interruzioni

 

 

 

Silenzio. Silenzio opprimente. Camminando per una qualunque delle tante stradine della Villa Soma era l’unica cosa che si sentiva: ormai non c’erano neanche più uccellini o altri tipi di animali... sembrava tutto irrealmente finto, di vetro. Anche se era primavera.

Ormai, però, erano passati circa quattro anni da quando Toru Honda era entrata nella vita dei Soma e due da quando era riuscita ad annullare la maledizione.

Negli ultimi due anni, tra le tante cose eclatanti accadute, c’era stata la morte accidentale (beh, è esattamente ciò che è successo.. perché ci guardate così? Non ne siete convinti tutti?NdAkito e Lady Vivien)(No!!!!NdAltreInservienti) dell’odiosa inserviente che pretendeva di controllare  anche ciò che non la riguardava.

Questa perdita aveva solamente migliorato la vita alla villa....... Tranne che per il silenzio. Anche se ora il carattere di Akito era cambiato in meglio, aveva proibito di parlare ad alta voce per le varie stradine, soprattutto vicino la casa principale.

Era proprio lì che Shigure si stava recando. -Si può?-chiese l’uomo aprendo la porta scorrevole senza aspettare il permesso e Akito, ormai rassegnata a questo suo comportamento, lo invitò a sedersi con una smorfia riponendo un libro.

-Come mai questa visita senza invito?-

-Che c’è, ora è anche vietato fare delle sorprese alle persone a cui si vuole bene Akito?-disse Gure con un sorriso sarcastico stampato sul volto.

-Ahhh BASTA mi sono stufata di te, non sopporto più che fai ciò che vuoi solo perché non sono più il dio degli animali dello zodiaco e sono stata tua amante!!!!!!!! Vattene e non farti più vedere. Chi è la cameriera che ha disobbedito all’ordine di non farti entrare?-

-Complimenti, sei stata eloquente, e non è neanche un minuto che sono qui, ma come hai detto tu io ero il tuo amante e passeggiando con te ho notato la congiunzione di alcune strade non controllate che ho deciso di usare in quest’occasione..... Perché oggi non ho intenzione di andarmene finchè non mi avrai ascoltato... Ormai sono mesi che non mi permetti più di parlarti.-

Dopo estenuanti secondi di silenzio: -Va b....- -TocToc- -Si? Avanti...-disse lei scocciata tentando di nascondere Shi fuori in giardino.- Signorina, un giardiniere ha notato delle impronte in un punto dove è vietato passare.....Lei ha notato qualcosa?- -No, niente di strano... Anzi, vieta a chiunque, anche al personale, di avvicinarsi al mio appartamento da dentro e fuori, fino a che non vi richiamerò io...naturalmente anche tu dovrai andartene- -Ma così lei....- -Niente discussioni, sono sempre io il capo famiglia, o no?- disse Akito alludendo palesemente alla morte dell’inserviente megera che aveva disobbedito ai suoi ordini impicciandosi sempre di affari a lei estranei.

-Si, mi scusi.- sussurrò allora la cameriera uscendo inchinandosi ripetute volte.

Nell’istante in cui si chiuse la porta Akito si diresse da Shigure che, senza nessun indugio o inibizione, entrò nella stanza e la baciò, un bacio con la lingua, caldo, soffice ma possessivo, disperato, come erano sempre stati i loro baci.

-Ecco, era proprio di questo che volevo parlare.- disse Shi.

-Se era questo che volevi dirmi lo hai detto quindi puoi andare, quella è la porta.- disse Akito cercando di liberarsi delle braccia che le cingevano i fianchi. Ma lui non dava segni di cedimento, anzi per tutta risposta prese a baciarle il collo e con la voce rauca dal piacere disse: -Infatti ho detto che IO ti dovevo parlare, non pretendo una risposta.- -..............-

La sua mano sinistra stava andando a scostare dalla spalla di lei il kimono, mentre iniziava a sfiorare con le labbra la pelle calda e morbida spostandosi sempre più verso il centro del petto, poi con tutte e due le mani fece scivolare a terra il vestito, che era come sempre l’unico indumento da lei indossato per stare a casa, e si scostò. Akito interpretando male questo suo movimento si volse subito per raccogliere l’abito e Gure, abbracciandola da dietro, si accorse subito che stava piangendo cercando di non farsi scoprire.

-Ssshhh, non piangere, ti ho allontanata perché volevo guardarti... da troppo tempo vedo il tuo corpo solo nei sogni, e sinceramente non mi basta più, voglio averti, ora... per sempre. Sei nata per essere mia.- dicendo questo, sempre tenendola abbracciata, per farla calmare, iniziò a spogliarsi e appena fu nudo anche lui si sdraiarono sul futon.

-Sai, pensavo fossi cambiata dopo tutto questo tempo... invece sei sempre la solita impulsiva.- detto questo prese ad accarezzarle i fianchi e le anche, pensando solo a come le decisioni di Ren avessero cambiato il fisico della figlia.

Infatti, avendo vissuto come un maschio per anni, Akito aveva il seno poco sviluppato ma sodo, il sedere alto e muscoloso ma la pelle morbida come la seta, tutte cose perfette agli occhi di Gure.

Lui invece era muscoloso ma asciutto, il profumo naturale della sua pelle era qualcosa di inebriante, primitivo. E a mandare in orbita Akito soprattutto c’era il suo fallo che in quel momento premeva enorme fra le sue gambe, eccitato per l’attesa.

Shi era paziente, non aveva fretta di fare l’amore, si stava godendo i preliminari baciando e succhiando avidamente i capezzoli e stringendo a sé i fianchi frementi di lei.

Quando all’improvviso Hatori irruppe nella stanza.

 

I tre volti non potevano riflettere emozioni più differenti. Il viso di Akito era lo specchio della vergogna, quello di Hatori era rosso peperone dall’imbarazzo, e quello di Shigure era il riflesso dello stupore.

E nell’istante in cui Hatori era entrato sembrava che il mondo si fosse fermato. Akito e Shigure non si erano mossi di un millimetro, come del resto Hatori che sembrava paralizzato a causa della posizione in cui li aveva trovati.

-Oh cielo..... m-mi di-dispiace.... non volevo.....- disse Hatori rosso in viso. All’improvviso però la sua espressione mutò. –No che non mi dispiace, conosci i rischi che corri facendolo, vero? Non ti ho forse spiegato la situazione Akito?- disse imperiosamente il dottore.

-Ehi, quali rischi? Io non ne so nulla-

-No, niente non ti preoccupare.....- rispose lei cercando di rimanere indifferente.

-Come non si deve preoccupare...?! - disse Hatori sconcertato avanzando senza più imbarazzo nella stanza. -se le vuoi veramente bene non dovete farlo.- disse infine Hatori rivolgendosi direttamente all’amico e poi rivolto alla ragazza:-E tu ora vieni con me nel mio studio, è un ordine!!-

A testa bassa Akito si rivestì e non appena fu pronta uscì dalla stanza e Hato sussurrò a Shigure che non appena si fosse vestito, senza fretta avrebbe dovuto raggiungerlo nel suo studio, di nascosto da Akito. Subito dopo si incamminarono per la stradina che precedentemente le aveva indicato Shigure, quando Hatori notò che Akito aveva preso una pessima cera.

–Cos’è, non ti senti bene?-

-No, è solo che...... come mai conosci questa strada? Pensavo fosse solo Shi a con....-

-Io e Shigure dovremmo essere gli unici a conoscerla. Perché?-

-Stavo pensando che sarebbe bello poter passeggiare qui senza nessuno che mi controlli.-  

Hato la prese in braccio e Akito stringendosi forte a lui disse :-Non farlo. Ti prego non dirglielo, non mi vorrebbe più, ti prego, ti prego.- ripetè infine implorandolo, tuffando il viso nel suo collo cercando di reprimere le lacrime, ma lui sorrise e le mormorò:

-Ti vorrà comunque, perché anche se effettivamente la maledizione si è spezzata, per il cuore di Shigure è come se niente fosse cambiato, credo che per lui tu sia ancora la dea.- Hatori continuò a camminare con Akito in braccio. La ragazza era ancora preoccupata, così non fece caso alla parola “dea” e continuò:-LUI non dovrà saperne niente comunque, anche se pensi che rimarrebbe al mio fianco, in fondo è qualcosa che si può curare tranquillamente, no?-

-Non lo so.-

-Cosa non sai?-chiese lei allarmata.

-Tutte e due le cose: riguardo la prima... da te accetterebbe tutto, ma non le bugie, lo sai bene o hai già dimenticato? Riguardo la seconda....... non so cosa dirti, non ho mai avuto pazienti nella tua situazione...-

Parlando erano quasi arrivati allo studio di Hatori all’esterno del quale si aveva una splendida vista sui ciliegi della villa che stavano mettendo i primi fiori.

Poi ci fu ancora il silenzio finchè Hato non la adagiò sul lettino e iniziò a toglierle il kimono.

Akito improvvisamente disse:-Ehi, aspetta, perché sei entrato tutto trafelato nella mia stanza? Mi hai sgridata e portata via, però non mi hai spiegato perché sei venuto da me. Allora?- chiese infine impazientemente, con il solito tono perentorio, lei.

-Ah, è vero, sì, ecco..... è molto importante, allora... tu non sei più il dio..- iniziò lui dando le spalle ad Akito.

-Sì e allora? Non è una novità.- disse lei un po’ scocciata.

A quel punto Hatori si girò deciso a dirle tutto guardandola in faccia, ma non appena lo fece se ne pentì, dato che era completamente nuda... non poteva non ripensare alla scena vista poco prima.

-Rivestiti-

-Perché? Non hai mai avuto problemi a parlarmi durante la visita.-

-Lo so, ma dato che ciò che devo chiederti è serio e importante per il mio futuro vorrei che la conversazione avvenisse nel più decoroso dei modi.-

-Vorrei sapere perché la mia approvazione è importante per te. Anche se mi siete rimasti vicini tutti quanti, nessuno è mai venuto a parlarmi di cose personali-

-Per questo volevo parlartene, oltre al fatto che per me sei ancora importante, forse anche più di prima. E poi perché non fai niente per cercare di stare vicino alle persone che ti sono più care al mondo. Mentre do....-

-Beh, proprio per questo dovrei sembrarti una stupida, non dovrei risultare la migliore, gli altri non mi vogliono.-

- è proprio per questo che per me sei importante, hai capito che è inutile imporre il proprio volere agli altri.-

Detto questo Hatori riprese la parola ed essendo imbarazzatissimo, per togliersi il pensiero decise di arrivare subito al punto:-Vorrei sposare Mayu.-

Akito era rimasta senza parole dallo stupore e dall’imbarazzo, così Hatori per aiutarla esclamò:-Ho detto “vorrei” perché sei sempre il capofamiglia, ma soprattut...-

-Sì, va bene, ne sarei felice.- assentì lei prendendolo alla sprovvista.

Poi continuò, dato che lui era rimasto in silenzio:-So anche che quando eri fidanzato con Kana mi sono comportata irrazionalmente- disse indicando l’occhio sinistro di lui -e che è tardi per scusarsi, però vorrei farlo lo stesso. Scusami.- concluse Akito con un inchino da seduta.

Hatori non pensava che Akito avrebbe assentito così in fretta, pensava di doverle fare delle pressioni, invece il suo consenso era arrivato inaspettatamente subito. Per un secondo il solito calmo e pacato Hatori era scomparso, infatti per ringraziare la ragazza si era letteralmente gettato su di lei, abbracciandola e ringraziandola. (Mia cara autrice, non ti sembra che il mio carattere si sia improvvisamente avvicinato molto a quello di Shigure?NdHato indispettito)(Ehi, cos’ha che non va il mio carattere adesso O.o , eh?NdShi)(Dato che siamo amici te lo devo dire:TUTTO >____

Dopo questa dimostrazione di affetto Hatori si ricompose e si decise a visitarla.

Per tutta la durata della visita nessuno dei due parlò. Ma non appena Hato finì, il suo viso era troppo scuro, cosicché Akito non seppe aspettare.

-Perché sei così preoccupato? Non posso essere peggiorata così tanto, o sì?-

-Non sei peggiorata, però l’infezione non sembra volerne sapere di scomparire, persiste e non so più cosa fare.-

-Che vuol dire che non sai più che fare?-

-Che ho usato tutte le mie conoscenze mediche. Ma sembra che l’effetto delle medicine e delle creme sia solo temporaneo.- disse lui un po’ triste.

-Sicuramente non è colpa tua, stai tranquillo, altrimenti come potresti curare così bene i tuoi altri pazienti? O ti sei dimenticato che io non sono più la tua paziente più importante?-

-Tranquilla.- disse lui con uno strano sorriso. -Ora vai, come hai detto tu non sei più l’unica....-

-Allora buon lavoro.-

-Grazie. Ciao.-

Akito uscì dallo shoji che si trovava sul giardino, ma non si accorse che proprio in quel momento dietro ad un cespuglio si stava nascondendo Shigure (Te la prendi comoda, eh? =.=’’ NdHato e Lady Vivien) (Eh, che ci volete fare...? Ognuno ha i suoi tempi ^_^ NdGure).

Non appena Akito scomparve dal campo visivo dello studio, Shigure uscì dal suo nascondiglio e si diresse verso Hatori che, avendo notato gli strani movimenti del cespuglio, lo stava già guardando (eh, pure Akito è una cima, eh! Ma come ha fatto a non vedere Gure? E’ pure cieca, oltretutto? O.o NdRanpyon) (E tu che ci fai qui? Capisco che stai sempre a casa mia, ma devi anche impicciarti della MIA storia?? NdLady Vivien) (Beh, sai com’è... passavo per caso... Cioè, no, giravo per casa...U.U NdRanpyon).

-Allora cosa c’è di così importante e segreto da farmi venire come un ladro?- chiese Shi togliendosi una foglia dal kimono.

-Veramente sei tu che hai deciso di venire come un ladro, io ti avevo semplicemente detto di venire senza che Akito lo sapesse.- rispose secco l’altro.

-Beh, come al solito hai ragione, ma ora dimmi, perché mi volevi così tanto parlare?- chiese tutto gongolante Gure.

-Per dirti una cosa che ha bisogno della massima serietà.- rispose invece serio Hato.

-Va bene, di cosa si tratta, allora?- chiese questa volta serio Shi.

-Si tratta di Akito, come credo avrai già compreso.-

Shigure fece un cenno affermativo con la testa per consentire all’amico di continuare. Hatori si accese una sigaretta e iniziò a parlare:-Ho promesso ad Akito che non te ne avrei parlato, e così sarà.-

-Ma, non capisco..-

-Tranquillo, devi solo ascoltarmi e poi vedremo. Allora, prima vi ho fermati e vorrei che non provassi a fare l’amore con lei fino a che non sarò io a dirlo. Posso solo chiederti di promettere, so che è difficile promettere per qualcosa che non si conosce, però devo chiederti di farlo. Per Akito.-

-Non posso proprio sapere di che si tratta, allora?-

-No, non puoi. Gliel’ho promesso.- disse un po’ malinconico il dottore.

-Va bene, lo prometto.-

-E naturalmente non dovrai parlarne con nessuno.-

-Di cosa dovrei parlare? Non so niente...-

-Esatto, non sai niente.- concluse Hatori un po’ rincuorato.

-Ah, non te lo avevo detto perché so che sei un gran chiacchierone, ma dato che ora sono certo che non ci saranno problemi posso dirtelo: Mayu è la mia fidanzata e ho chiesto ad Akito se era d’accordo al fatto che mi sposassi....- fece una pausa ad effetto e si gustò la faccia di Shigure, che aveva letteralmente gli occhi di fuori e la mascella a terra dallo stupore e continuò:-Ha detto che per lei va bene. E dato che è stata felice di questa notizia ho deciso che sarà la mia testimone, insieme a te.-

-Sono felicissimo per te, ma la cosa che mi preoccupa di più è: come l’ha presa Mayu quando le hai detto che se vi sareste sposati sarei stato io il tuo testimone?-

-Non l’ha presa, dato che l’ho appena deciso...- disse con un sorriso di noncuranza.

Hatori aveva deciso che la conversazione era finita, così si alzò, finì la sigaretta ed entrò nel suo studio chiudendosi dietro la porta per evitare che quello sciagurato del suo amico se ne uscisse con qualche strana pensata ed iniziò a prepararsi per andare a trovare la sua fidanzata, che era ignara del suo arrivo.

Come aveva immaginato, lo scrittore lo stava aspettando fuori, così si sbrigò a richiudere la porta, dato che come al solito aveva lasciato in giro tutto ciò che si era tolto.

-Che c’è ora? Non dovresti tornare a casa? Toru sarà preoccupata , e non voglio immaginare Micchan, che starà impazzendo, visto che sei sicuramente uscito senza dire per dove o per quanto tempo, invece che terminare il nuovo romanzo.-

-Dove stai andando?- chiese invece l’amico, incurante del “rimprovero” appena ricevuto, con il suo solito tono da stupido.

-Non sono affari tuoi.- rispose scocciato l’altro.

-Perché mi tratti male? Non dovremmo dirci sempre tutto?- provò speranzoso Gure, che voleva impicciarsi.

-Lasciamo perdere. E tu va’ a casa che ti stanno aspettando.- replicò serio l’altro -E non fare così, sai che mi innervosisci- concluse riferendosi agli occhi a stanghetta e il corpo diventato improvvisamente superflessuoso.

Lo liquidò così e si diresse subito verso il negozio del padre di Mayu , dato che sapeva che quel pomeriggio la ragazza lavorava lì.

Lei, non appena lo vide, diventò subito rossa e si diresse da lui per salutarlo. Però era anche tesa; l’ultima volta che si erano visti l’aveva costretto a promettere che si sarebbero sentiti solo per telefono, finchè lui non avesse detto al capofamiglia che volevano sposarsi. C’erano solo due possibilità: buone o cattive notizie. –Ciao.- disse lui baciandola sulle labbra.

-Buongiorno.- rispose lei cercando di non far trasparire la sua ansia.

-Va bene se i miei testimoni saranno Shigure e Akito?- Hatori aveva deciso di essere diretto per stupirla, e c’era riuscito.

Mayu era senza parole e aveva le lacrime agli occhi dalla felicità.

-Ti amo.- sussurrò lei tuffandosi tra le braccia del fidanzato. Restarono un po’ di tempo abbracciati, vicino la cassa del negozio. Poi sempre restando abbracciata a lui Mayuko disse:-Se i tuoi testimoni saranno loro, i miei saranno Ayame e Kana. Va bene, vero?-

-Certo che va bene Kana. Ma sei sicura di volere Ayame?- fece lui con una faccia scettica.

-E tu sei sicuro di volere Shigure?- fece lei con la stessa faccia.

Alla fine scoppiarono a ridere di cuore, anche se avevano fatto di tutto per restare seri.

Da quando aveva trovato l’amore in Mayu e aveva rinunciato a Kana, Hatori rideva molto più spesso.

Nel frattempo Shigure, senza alcuna fretta, era tornato a casa sua, dove, come dalla previsione di Hatori, aveva trovato Toru preoccupata e Micchan disperata.

Invece Kyo eYuki erano completamente indifferenti alla sua assenza, anzi Kyo sembrava più rilassato del solito.

(Ci credo che è rilassato, non sono neanche dieci minuti che è sceso, dopo essere stato chiuso nella sua stanza per più di un’ora con Toru. NdYuki)(Wow, davvero? Non ne sapevo niente anche se sono l’autrice!!!! NdLady Vivien)(Si può sapere perché vi impicciate delle cose che non vi riguardano? NdKyoincazzatonero)(Perché per carattere siamo curiosi. =P NdYuki e Lady Vivien)(Per favore autrice non dica che io e Kyo facciamo quella cosa. >///////< NdToru)(Veramente, per come siete fatti pensavo giocaste a scarabeo. NdLady Vivien) (Ops........ ndToru)(Possibile che se mi giro un attimo combini guai? NdKyoprotettivo).

 

Intanto alla casa principale Akito stava seduta fuori la finestra della sua camera, e con le dita dei piedi giocava con dei sassolini. Piangendo.

 

 

 

 

  
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