Platone :<< l’era mitologica promosse la creazione delle costellazioni, guarda lì ad esempio, quella è la costellazione di pegasus il mitico cavallo che nacque nello scontro tra Perseo e la gorgone Medusa. Quelle entità che ora risiedono nel cielo sono testimonianza del potere divino dell’olimpo e in un certo modo… sono pronto ad affermare che quelle le costellazioni vivano. Le stelle tracciano il nostro passato e il nostro futuro giovane Aristotele >>.
Era una notte come le altre, dove il maestro Platone cercava di far comprendere all’allievo le sue idee.
Aristotele:<< come possono maestro da cosi lontano insegnare? E’ davvero possibile? Ciò che vive non è forse ciò che agisce? Io non ho mai visto muoverle... ne parlare. >>
Platone :< mi deludi giovane allievo, rammenti il mondo delle idee? L’essenza delle cose ? ebbene tal pensiero in me nacque guardando le stelle... dimmi allora come farei a distinguere una costellazione dalla altra, se usassi solamente gli occhi, non vedrei altro che punti luminosi … nel mondo delle idee esiste invece la vera forma e personalmente trovo nella costellazione un effettivo esempio pratico di tal pensiero >>.
Il giovane lo guardava con aria confusa …
< hahaha non riesci comprendere vero? Beh immagina che il mondo in cui vivi sia una caverna ... >.
Il sogno pian piano si dissipò lasciando un sussurro < … maestro!.>.
Aristotele si svegliò nel suo letto < vi ho sognato di nuovo … maestro > ridacchiando felice
L’ormai il giovane Aristotele diede uno sguardo dalla finestra : la solita Atene, la solita stanza dell’accademia e ... Bruooomm... la solita Veronica che nel vano tentativo di mettere a posto le varie scartoffie era inciampata incrementando il disordine .
“oh santi dei ….” Pensò tra se il filosofo “ eccola... ”
In quell’attimo giunse Veronica mentre scollava le vesti per allontanare la polvere
Veronica:< ehm le chiedo umilmente perdono signor Aristotele >. " che vergogna"
Veronica era una graziosa fanciulla, un’orfana accudita da Platone. Per vivere la giovane dava una mano in accademia e non ci volle molto che si affezionò particolarmente all’allievo prediletto di Platone vedendolo come un fratello maggiore.
Aristotele:< task non preoccuparti Veronica … ora va, sta tranquilla. L’accademia è grande e tutti meritano i tuoi servizi > disse sorridendo
Veronica:< ne è sicuro signore …? >.
Aristotele:< Ma certo, non temere! Ammetto inoltre che ho bisogno di silenzio per meditare>
La giovane gli sorrise, si scrollò di dosso la polvere ancora una volta e salutò felicemente.
“E’ un po’ che in questo luogo mi sono isolato, per comprende il tuo pensiero maestro … ricordo anni fa quando entrai in accademia. Solo tu appagavi la mia sete di sapere. Da quando sono qui, però sto abbandonando ogni attenzione verso la politica, i fatti quotidiani e persino sulle eventuali battaglie che incombono.
Voglio solo esser in grado di rispondere alle domande che hai lasciato a me come eredità. Ho sentito del tiranno di Fere, Giasone, qualche anno fa assassinato. La potente Roma poi … a quanto pare le lotte tra patrizi e plebei romani sono finite …. tsk e per onorare tal cambiamento pare che sia stato eretto addirittura un tempio nel foro : il tempio della concordia lo chiamano … che idiozia , ieri ho visto un gatto e un cane che non litigavano , nessuno ha costruito templi per questo … alla fine si sa già chi conta davvero...Stupidi Italici … Stupido mondo.
Atene è cosi diversa da Pella , in Macedonia , non riesco proprio a sopportarla … questa non è casa mia. Solo tu Platone fosti in grado di farmi sentire a casa … che cosa bizzarra ;
per la Dea Atena giunsi qui prendendo in considerazione questo luogo …grazie a quell' uomo”
Aristotele continuava a pensare mentre rimetteva a posto le carte fatte cadere da Veronica.
“ Misia in Asia minore …. Taurus avrà trovato i maestri forgiatori? I Calibi..?”