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Autore: martamatta    17/11/2012    4 recensioni
Questa storia è una specie di Call of duty modern warefare 3 di pura invenzione.
Allora incomincio con l'introduzione.
Chi dice che i morti non possono tornare? Cosa mai succederà se un uomo ignaro di chi sia lui stesso abbia dentro una rabbia e una vendetta di cui non ha memoria? Makarov è ancora a piede libero e la rabbia dei superstiti della task force 141 ribolle mentre il mondo è invaso dalla guerra e dalla morte. Un mondo sporcato di sangue di bugie e tradimenti. Ma che nasconde molte verità.
Buona lettura spero che vi piaccia.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Cosa ti preoccupa Rick?- disse Soap turbato nel vederlo così pensieroso, -Solo un dubbio…perché avete nominato mio fratello “Roach”?-. Soap sorrise leggermente –Quel nome glielo diete Ghost durante la sua prima missione; per il fegato che aveva dimostrato!-, Rick guardò il capitano sempre più curioso –Che successe?-. Soap sospirò sorridendo –Successe tutto un paio di anni fa….
 
La squadra si riunì presso il quartier generale di Las Vegas. Tra America ed Europa c’era un grosso traffico di droga ed armi; così il Regno Unito decise di mandare la migliore squadra a sua disposizione: La Task Force 141.
Una volta che la squadra fu riunita il capitano McTavish prese parola con autorità e chiarezza –Il piano è quello di arrestare i principali trafficanti di droga e armi, ed eliminare chiunque ci ostacoli. Ecco delle foto, memorizzate bene il loro aspetto!- fece una breve pausa dove buttò delle fotografia sul tavolo, che si trovava davanti a lui. Poi prese ad indicare un punto della cartina, appoggiata sempre sul tavolo, e il capitano riprese a parlare –Qui! Fra 8 ore si terrà un incontro in un cantiere a 12 chilometri dalla nostra posizione attuale. Ecco come agiremmo: Formeremo due squadre. Io comanderò la prima squadra, e prenderò con me Sanderson in modo da vedere come se la cava fuori dall’accademia; invece Ghost tu penserai alla seconda squadra.
Allora sotto il cantiere c’è un condotto delle fogne che lo attraversa tutto; la prima squadra si infiltrerà la sotto e poi farà irruzione dal retro. Voi intanto attenderete il nostro attacco, quando sarà il momento li attaccherete dal “davanti”. Ci sono domande?-. Nessuno parlò, ma Ghost disse ironico –Dopo l’attacco vi conviene farvi una doccia vista la gita delle fogne…!-, il capitano sorrise –Ed ecco che Ghost non manca di umorismo…va bene allora possiamo procedere! Ma ricordate una cosa, i due trafficanti li voglio vivi! Possono avere delle informazioni molto preziose…-, detto questo il capitano li congedò e tutti i soldati andarono nelle loro camere per prepararsi.
Gary era molto nervoso, visto che avrebbe affrontato la sua prima missione –Ehi Sanderson!-, qualcuno lo chiamo, la voce proveniva alle sue spalle, il soldato si girò –Si…?- parlò incerto. Si ritrovò davanti Ghost –Vedi di non farti ammazzare Sanderson! Il capitano dice che sei in gamba, io ho fiducia nel suo giudizio. Quindi vedi di non deluderci!-, -Non vi deluderò signore!- parlò Gary con fiducia in sé. Ghost sentendo quella sicurezza sorrise, e Gary lo notò nonostante la maschera che gli copriva il viso.
 
Le fogne oltre ad avere un odore sgradevole; aveva anche dei cunicoli stretti e la squadra procedeva a fatica e lentamente. Arrivati ad uno spiazzo, dove vari cunicoli si collegavano tra di loro.
Il capitano fece segno di fermarsi e dalla tasca tirò fuori la mappa del condotto fognario, dopo un paio di muniti prese ad indicare un cunicolo davanti a loro; era più piccolo e stretto rispetto a quello precedente.
-Se attraversiamo quel condotto arriveremo dove si tiene l’incontro, sbucheremo sotto i loro pieni, in un altro spiazzo leggermente più piccolo di questo. Dopo di che attraverseremo un altro condotto che ci permetterà di salire e di prenderli alle spalle. Sanderson vai avanti tu! Io ti seguo a ruota-, Gary annuì e con molta fatica riuscì a passare quel cunicolo. Con l’arma puntata faceva attenzione ad ogni angolo.
Arrivato allo spiazzo fece cenno al capitano di avanzare; eppure c’era qualcosa che non convinceva il giovane soldato; sembrava tutto troppo facile.
Il capitano stava per entrare nel cunicolo, ma poi sentì un suono famigliare e inconfondibile. Fece indietreggiare tutta la squadra mentre i suoi occhi trovarono la fonte di quel rumore. Sopra il cunicolo c’era una lunga e profonda spaccatura dove il capitano poté intravedere un piccolo pacco di C4, avente una spia rossa che lampeggiava minacciosa. Alla sua vista McTavish urlò –Indietro allontanatevi da qui!-, ma il capitano non fece in tempo a finire una frase che una grande esplosione investì l’area circostante.
Gary venne catapultato a terra. Dopo pochi secondi aprì gli occhi; polvere e macerie lo circondavano, dove prima c’era il cunicolo dalla quale era passato ormai c’erano solo pietre spaccate e dei filamenti di metallo che ne uscivano fuori.       
Il giovane soldato si mise in piedi barcollando, non sentiva più le orecchie; ogni piccolo e grande suono era confuso e delle volte impercettibile.
Dopo pochi minuti i timpani ripresero a funzionare adeguatamente. La voce del capitano urlava preoccupata –Sanderson! Mi senti? Garyyyyyyy! di qualcosa!-. Il giovane soldato fece un respiro profondo per riprendere fiato dalla brutta sorpresa esplosiva, poi parlò con tutta la voce che riusciva a tirare fuori dalle corde vocali –Sto bene capitano….!- la voce che ne uscì fuori nonostante fosse determinata, era anche bassa e stridula.
-Resisti verremo a prenderti, intanto contatteremo Ghost- disse il capitano con autorità.
-Ricevuto- annuì Gary, ma poi qualcosa attirò la sua attenzione. Un chiacchiericcio poco più avanti dalla sua posizione gli giunse all’orecchio.
Fece qualche passo finché non si trovò davanti una grata: larga otto centimetri e lunga quindici; era collocata appena sopra di lui. Riuscì a vedere cosa c’era dall’altra parte:
degli uomini vestiti in modo elegante parlavano, mentre davanti a loro erano posate delle valigette metalliche.
Gary cominciò ad ascoltare attentamente –Abbiamo delle talpe nel settore delle operazione speciali…credevano davvero di fregarci così?- disse uno, poi l’altro prosegui –La prima squadra è intrappolata nelle fogne, mentre l’altra sta combattendo contro i nostri uomini. Comunque sia vediamo di sbrigarci con le trattatine…non voglio trovarmi qui se i nostri uomini falliscono!-, l’altro uomo annuì –Hai ragione si tratta pur sempre di una task force!-.
Gary chiuse gli occhi e poté sentire meglio gli spari provenienti dalla strada e mormorò con freddezza –Non è una task force qualunque! Questa è la 141!-.
Gary non poteva fallire la missione poiché le parole di Ghost gli rimbombavano nella mente “Il capitano dice che sei in gamba, io ho fiducia nel suo giudizio. Vedi di non deluderci!”, Sanderson si voltò verso il secondo condotto, quello che serviva a prendere alle spalle i suoi obbiettivi. Per sfortuna di Gary anche quel condotto era stato fatto saltare in aria.
Rapidamente si guardò intorno, le macerie erano troppo pesanti per essere spostate, per non contare che ci sarebbe voluto del tempo. L’unica soluzione che aveva davanti Gary era la stretta e lunga grata. E un'unica idea equivalente ad un gesto di pazzia lo invase. Si guardò il jillet militare che aveva indosso; aggrappato a dei ganci che tenevano delle granate, un paio fumogene e un paio accecanti. Prese per prime quelle fumogene, e con molta attenzione le attivò e le fece rotolare attraverso la grata, sul pavimento di cemento, verso i due trafficanti senza che questi se ne accorsero.
Pian piano il fumo  si alzava silenzioso –Che succede? Non mi dire che già sono arrivati qui?- disse inquieto uno dei duo uomini –Di sottofondo si sentono ancora gli spari venire da fuori…forse è meglio preparare le pistole per sicurezza- parlò l’altro in modo da tranquillizzare il suo socio in affari.
A quel punto Gary non perse tempo; nascosto nel fumo attraversò strisciando la stretta grata. E in quel momento si sentì davvero un insetto, in grado di passare attraverso piccoli e stretti passaggi. Alla fine con un enorme fatica riuscì a strisciare fuori dalla fogna e a  mettersi in piedi.
Purtroppo l’unica cosa che aveva a disposizione erano le granate  accecanti e le sue capacità in combattimento fisico, poiché aveva lasciato tutte le sue armi, incluso il coltello da combattimento e il pesante jillet militare, per poter attraversare la grata.
Avendo memorizzato la posizione dei trafficanti, Gary aggirò il fumo per poterne prendere uno alle spalle. Lentamente il fumo cominciò ad affievolirsi e con gesto fulmineo buttò una delle granate accecanti tra i due obbiettivi.
I trafficanti vennero accecati e disorientati da quel colpo di luce, mentre Gary si era coperto gli occhi con le mani; approfittando della loro confusione, soffocò alla trachea il trafficante che aveva aggirato per primo. La mancanza di cervello di ossigeno al cervello fece perdere i sensi all’uomo e Gary lo lasciò cadere a terra come un  peso morto.
L’altro accortosi di questo prese a sparare verso Gary, ma essendo ancora accecato sparava a cassaccio verso la direzione del giovane soldato, non riuscendo a cogliere la sua giusta posizione.
Gary si buttò dietro a un enorme tubo di cemento del cantiere, che serviva per la costruzione dell’edificio. Così facendo si coprì dagli spari, il trafficante avendo riacquistato la vista, scoprì la posizione di Gary e pian piano aggirò il tubo con la pistola pronta a colpire. Appena finì di aggirare il tubo, il trafficante non vide altro che un altro lampo di luce di un’altra granata accecante, così vicina e forte che gli fece cadere la pistola dalle mani.  
L’uomo si ritrovo Gary alle spalle che non tempo; lo colpi col gomito alla testa, più forte che poté fino a fargli perdere i sensi.
Il giovane soldato respirò affannosamente e guardò la sua ultima preda. Gary aveva fatto in modo che il trafficante l’avesse visto rifugiarsi dietro il grande tubo di cemento, per poi piazzare la granata accecante e aggirare il tubo per prendere l’uomo alle spalle.
 
Con precauzione e decisione Gary tolse tutte le armi a tutti i terroristi e li posizionò appoggiati con la schiena al grande tubo  di cemento. Stanco, sudato e sporco, il giovane soldato si sedette accanto alle sue incoscienti vittime, per riprendere fiato. Ma solo in quel momento si accorse che gli spari provenienti dalla strada erano cessati.
L’ansia si impadronì di Gary, avendo paura di chi avesse vinto. Con determinazione le pistole dei trafficanti, una per mano, e le puntò verso l’ingresso principale. Molti passi frettolosi e decisi si avvicinavano e Gary era pronto a sparare.
 
Il capitano McTavish era agitato, mentre si dirigeva verso la posizione degli obbiettivi. Aveva paura per Sanderson, non erano riusciti a spostare le macerie e la sua squadra dovette raggiungere Ghost per dar loro man forte, visti i molteplici nemici che gli si erano parati davanti. E da allora Gary non aveva più risposto alle chiamate del capitano tramite radio. Oltretutto i loro obbiettivi potevano essere andati chissà dove.
Ormai il capitano arrivò nel luogo dell’incontro e davanti agli occhi si ritrovò una scena inaspettata; il giovane soldato Sanderson seduto vicino ai due trafficanti, privi di sensi e disarmati.
Gary aveva due pistole puntate sul capitano, ma appena vide bene lui e i suoi uomini le abbassò e buttò fuori un respiro di sollievo.
Il capitano si avvicinò a lui e gli tese la mano –Sanderson con questo è confermato! Benvenuto nella task force 141!- Gary sorrise ed annuì mentre afferrò la mano del capitano –Grazie capitano…-.
-Bene adesso dobbiamo trovarti un nome in codice- intervenne Ghost mentre osservava soddisfatto i due trafficanti tramortiti –Hai mantenuto la tua parola! Ma dimmi…come hai fatto a metterli KO?-.
Con molta precisione Gary spiegò ai due militari le mosse che fece e la tattica che utilizzò, mentre i due trafficanti vennero portati al quartier generale per essere interrogati.
Alla fine del racconto il capitano parlò soddisfatto –Hai rischiato grosso, ma sei davvero bravo!-, Ghost si avvicinò a lui e disse in tono disgustato –Hai davvero un pessimo odore! Ma come cavolo hai fatto a passare da lì!?-, e aggiunse sconvolto il soldato mascherato –Ti sei mosso come uno scarafaggio! Un momento…-. Gli occhi di Ghost si illuminarono –Il modo in cui ti sei mosso…Roach! Ma certo è perfetto!-, Gary e il capitano lo guardarono confusi, ma poi Ghost si chiarì –Visto come si è comportato il piccolo Sanderson, penso che Roach come sopranome sia perfetto-.
 
-Quindi è stato Ghost a dargli quel sopranome…be’ visto le fogne e il suo modo sfuggente….forse è azzeccato- disse Rick pensieroso, Soap rise –Tuo fratello era un po’ titubante per quel sopranome, ma alla fine lo accettò di buon grado. Per lui l’importante è stato entrare nella task force 141-. Rick annuì sorridendo –Sono felice che il capitano aveva molta stima del suo sergente. In che rapporti era con Ghost?- domandò curioso il ragazzo. –erano molto legati. All’inizio Ghost diffidente nei suoi confronti vedendolo così giovane, aveva paura che combinasse qualche casino. Ma poi a Las Vegas…vedendo che era un ragazzo con la testa sulle spalle, cambiò tono. In poco tempo divennero amici, quei due erano inseparabili. Persino io avevo difficoltà nel separarli, mi facevano tenerezza…nelle missioni si mantenevano sul professionale, ma almeno tre volte la settimana dovevano fare a gara per qualcosa; da chi faceva più punti al tiro al segno a chi attraversava per primo il corridoio…per non contare in mensa; quando si mettevano a fare gara a chi mangiava di più…- Soap scosse la testa e scoppiò a ridere nel riemergersi nei ricordi. In tanto Rick lo guardò con compassione e ringraziando, dentro di sé, di aver incontrato Soap e di aver scoperto un pezzo mancante della vita del suo adorato fratello.
 
Ormai era tutto immerso nell’oscurità, Nikolai guardava gli elicotteri degli europei in lontananza, mentre si scaldava davanti un piccolo fuoco acceso. –Allora, calcoli quante volte le pale degli elicotteri girano al minuto?- disse Price mentre si sedeva vicino a lui. Nikolai si voltò verso di lui e disse sorridendo –Più che altro quanto tempo ci mette al decollo! Questo modello è molto semplice da guidare, potrei farlo partire anche a occhi chiusi!-, Price sospirò –Che giornata! Almeno Soap sta meglio grazie a Sara e adesso Jackson…tu che pensi?-.
Nikolai stette in silenzio per un po’, ma poi rispose deciso –Sembrano in gamba…ma a me interessa Makarov! Sono molto preoccupato, starà architettando qualcosa. Finché non sarà certo di averci ucciso, non si sentirà mai al sicuro e questo lo fa diventare più pericoloso-, price abbassò lo sguardo –Già, se moriamo noi, la verità morirà con noi….-.
-Capitano Price? Il generale Fury vuole vederla!- disse il soldato alle loro spalle, Price si voltò –Cosa vuole?-, il soldato scosse la testa –Non saprei…ha detto solo che era importante-. Price annuì e si alzò –Ci vediamo dopo Nikolai!-, il pilota fece un cenno di saluto mentre guardava l’amico allontanarsi.
 
Il soldato accompagnò Price in una delle tende più grandi dell’accampamento; Lì trovò Fury in piedi, davanti un tavolo, pensiero, -Volevi vedermi Fury?- disse Price appena entrato nella tenda, sentendo un forte profumo di tabacco mischiato a carta bruciata. Il generale si girò e il capitano poté notare che stava fumando un sigaro in modo ansioso e nervoso. –Mi hanno informato del comportamento di Soap nei confronti di Death! Credevo che non ne avrei mai parlato a nessun altro…si sieda è una lunga storia-, Price lo guardò diffidente –A che ti riferisci?-. Fury buttò del fumo dalla bocca e fece cenno a Price di sedersi alla scrivania, egli ubbidì anche se contrariato. –Se succedesse di nuovo ciò che è successo oggi, metteremo in serio pericolo la salute mentale di Death!- disse Fury sedendosi di fronte al capitano. Price lo guardò confuso –Che significa?-, Fury sospirò, prese dalla giacca una cartella e la buttò davanti a Price, -La troverai molto interessante. È arrivata l’ora capitano…l’ora di dirti chi si cela sotto quella maschera nera e rossa!-.
 
Nota dell’autrice: Salve…si si lo so avevo detto che avrei pubblicato presto, ma purtroppo non ho avuto internet per un mese. Mi dispiace che abbiate aspettato tanto. Spero che almeno vi sia piaciuto!
Bene bene bene xD il prossimo due capitoli saranno i più “interessanti” a mio avviso; si vedrà la vera identità di Death o meglio Escaped Death (capirete tutto nel prossimo capitolo;) ). Mi raccomando leggete e recensite.
Baci, martamatta<3          
  
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