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Autore: bicci97    17/11/2012    4 recensioni
Eccomi qua, finalmente da autrice. Sono rimasta in silenzio per più di un anno, ed ora ho deciso di dedicarmi un po' alla scrittura.
Neal è alle prese con un nuovo colpo che sembra, oltre che interessante, anche relativamente semplice da portare a termine. Ma si sa, niente si ottiene con facilità. Cosa lo ostacolerà? E soprattutto... chi?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neal Caffrey, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bip bip. Bip bip. Bip bip.

La sveglia, la mia rovina. Odio essere svegliato da rumori insistenti (siano il trapano di un cantiere sotto casa o una sveglia, appunto) ma Peter me l'ha regalata obbligandomi ad usarla, da bravo agente.

Mi alzo senza fretta, devo essere al lavoro tra un'ora, posso anche prendermela comoda. Mi vesto con uno dei miei completi preferiti (quello blu, June dice che si intona con il colore dei miei occhi), indosso il mio ormai immancabile Fedora e mi avvio verso l'ufficio.

Sono quasi tentato dal prendermi un caffè al “Little Piece of Italy” (il locale in cui lavora Mollie, per intenderci) ma ci ripenso, me ne preparerò uno arrivato da Peter.

 

Eccomi qua, pronto per un nuova giornata lavorativa. È piuttosto strano dirlo, visto che non ho mai fatto un lavoro “serio” che implicasse alzarsi presto e lavorare per un certo numero di ore.

Sono solo le 8:30, eppure c'è un gran caos: persone che parlano al telefono, altre che stampano documenti ufficiali, altre ancora che consultano dei raccoglitori. E proprio in mezzo a tutto questo c'è Peter, che mi sta aspettando.

Guai in vista a quanto pare.

- Ciao Neal.

- Buongiorno Peter. Come mai questa confusione?

Si guarda intorno per un attimo, sembra si sia accorto solo ora della mole di persone che lo circonda.

- Niente di che, sarà giorno di paga.

Sembra sarcastico, anzi, ne sono sicuro. Questo conferma ulteriormente la mia tesi: c'è qualcosa di grosso nell'aria.

- Vieni in sala riunioni fra quindici minuti.

- Certo, capo.

È appena stato promosso a direttore della White Collar Crime Unit, lo prendo in giro continuamente.

Mi preparo un caffè al volo.

Bleah, sa di ruggine. Era meglio se andavo da Mollie.

Mi fiondo in sala riunioni giusto in tempo, appena mi siedo Peter dice:

- Molto bene signori, abbiamo un altro caso fra le mani. Ieri uno dei responsabili della galleria d'arte “Marian Goodman Gallery” ci ha chiesto di autenticare un quadro. È certo che sia un falso. Il nostro compito è quindi studiarlo e, in caso di falsificazione, scovare il criminale che lo ha rubato. Tu dovresti essere esperto di queste cose, non ho forse ragione, Caffrey?

Gli rivolgo un sorriso, non mi vergogno affatto dei miei (presunti) reati.

- Diana e Jones restate qui, se scopriamo qualcosa ve lo comunichiamo subito. Tu Neal invece vieni con me, hai del lavoro da svolgere.

 

Beh, mi bastano cinque minuti di osservazione per capire che è un falso coi fiocchi.

- Allora?- mi domanda Peter.

- È un falso, ma è davvero un ottimo lavoro. Il vero dipinto, quello di Raffaello, non ha questo.

Indico con una matita un piccolo segno, quasi invisibile.

- Che cos'è? - chiede Peter mentre si avvicina con circospezione al quadro.

- Una firma. Se si osserva con attenzione si notano le lettere “S.R.M.”. A quanto pare sono così noto che cominciano a copiare la mia tecnica. La mia passione nel firmare le cose di mia creazione sta dilagando.

- E ora come procederete? - dice il responsabile.

- Beh, ci sono varie cose da fare. Interrogatori, test scientifici... tutto quello che potrebbe esserci utile, insomma. Non si preoccupi, non disturberemo i visitatori della sua galleria, i miei uomini sono molto discreti.

- Molto bene. Attendiamo ulteriori notizie, allora.

Peter deve quasi trascinarmi via, vorrei restare li ancora un po' ad osservare quella perfetta riproduzione del quadro di Raffaello “Madonna col bambino e san Giovannino”. Di norma dovrebbe trovarsi a Vienna, al Kunsthistoriches Museum, ma dopo mesi di lunghe trattative Sam, il responsabile, è riuscito a farlo esporre qui a New York per qualche mese. Peccato sia stato rubato.

Potrebbero esporre al pubblico questo, è così perfetto...

- Muoviamoci Neal, non abbiamo tempo per osservare l'operato di un tuo “rivale in affari”.

Ma che rivale, questo qui è un vero maestro, secondo soltanto a me.

 

 

Il resto della mattinata passa in modo tranquillo e monotono. Le pratiche da sbrigare prima di passare alla modalità operativa sono una vera rogna.

Ma sono sicuro che Mozzie saprà vivacizzare la mia giornata. Quando arriva il momento della pausa pranzo salgo su un taxi e vado a cercarlo al “Little Piece of Italy”.

Spero almeno che non mi rovini l'appetito.

 

 

All'entrata non c'è, e infatti appena entro noto un tizio completamente nascosto dal Times, seduto al mio tavolo.

Mi siedo immediatamente, sono sicuro che quello nascosto dal giornale sia Moz. E io non mi sbaglio mai.

- Ciao Neal.

- Ciao Moz. Ordino qualcosa da mangiare, vuoi pranzare con me?

- No grazie, ho già mangiato.

Solo quando noto avvicinarsi una Mollie molto diversa dal solito mi ricordo del casino che ho combinato con lei, ieri. È fredda e pragmatica, il suo sorriso è scomparso, i suoi occhi luccicanti sono solo un ricordo. Deve essersela presa, e parecchio.

- Cosa vi porto?

Non saluta neanche, è proprio incazzata.

- Un'insalata greca, un'acqua naturale e uno dei tuoi magnifici caffè.

Spero di strapparle un sorriso con il complimento. Tentativo fallito.

- Subito.

Resto un po' a guardarla mentre prepara caffè a raffica e parla con le amiche.

Come posso farmi perdonare? Forse potrei...

- Neal? Smettila di guardare quell'adolescente, hai altro a cui pensare. C'è un'altra a cui devi pensare.

Ha ragione lui, devo concentrarmi sul “lavoro”.

- Allora, perché mi hai portato qui? C'è un motivo in particolare oppure...

- Il motivo sta entrando proprio ora.

Mi giro immediatamente verso la porta. Sta entrando... un angelo.

Una ragazza davvero incredibile sta varcando l'entrata del “Little Piece of Italy”: capelli biondi, occhi color verde smeraldo, fisico perfetto stretto in un tubino rosso e tacchi a spillo. Ripeto. Incredibile.

Si dirige decisa verso il bancone, per parlare a... Mollie.

- Cos'è quella faccia?

Ok, probabilmente sto sbavando, con gli occhi fuori dalle orbite. Devo darmi immediatamente un contegno.

- Ehm... - ho la gola secca.

- Allora, che te ne pare? Ritieniti fortunato, la tua nuova fidanzata è davvero una donna fuori dal comune.

Mantenendo lo sguardo fisso sulla mia preda dico:

- Che cosa sai su di lei?

- Il suo nome è Edison Smash. È la figlia del proprietario di questa catena di caffè. È la sorellastra di Mollie. A proposito, potresti utilizzare la tua amica per avvicinarti a lei.

- Ehm, io non credo. Comunque vai avanti.

- Ha ventiquattro anni, sta per laurearsi in Scienze della Comunicazione, sogna di diventare una giornalista di grido, un giorno. Ha un debole per l'arte, non si perde neanche una mostra qui in città.

Mozzie mi fa paura, come fa a sapere così tante cose su Edison?

Edison... Mi piace come suona.

- Altro?

- Suona la viola in modo divino, ogni tanto si esibisce. Sa andare a cavallo, tre volte alla settimana ha la lezione di yoga... potei parlare per un'altra mezz'ora, ma queste informazioni ti dovrebbero bastare.

- La pedini? Sei così informato...

- Hey, io studio a fondo le persone che devo avvicinare. È importante essere informati.

- E come dovrei avvicinarla?

- E che ne so io? Questo è un tuo problema. E poi te l'ho già detto che io di ragazze non me ne intendo proprio.

Sono fregato. Conosce Mollie.

Mi rigiro a guardarla. Sta ridendo con la sorella, sembra vadano d'accordo nonostante abbiano una madre diversa.

Potrei farmi presentare da Mollie... Ma che sto dicendo?! Ieri ho capito che le piaccio, non ci penserebbe neanche a “cedermi” ad Edison. Devo fare da solo.

Potrei andare li e offrirle un caffè, ma probabilmente sembrerei un maniaco.

Appena finisco di pranzare mi dirigo verso la cassa per pagare, immerso nei miei pensieri. E proprio li... mi becco un caffè dritto sul completo di Prada. Il contatto bollente con il liquido mi desta dalle mie elucubrazioni.

Ma che cazzo...

- Scusa! Non ti ho proprio visto! Mi dispiace tantissimo!

Eccola qui la mia scusa: Edison, girandosi per andarsene, ha perso l'equilibrio (e ci credo, come fa a camminare sui quei tacchi vertiginosi?!) e mi è finita praticamente addosso, versandomi un cappuccino sul mio bel completo, rovinandolo in modo irreparabile.

Alzo lo sguardo e incontro quello di lei. Sfodero il mio miglior sorriso, quello che ha conquistato tutte le ragazze con cui l'ho usato. E anche stavolta funziona.

- Non ti preoccupare, ne ho molti di questi completi.

Per un momento rimane imbambolata, non riesce a fare altro che guardarmi.

Ma ha perso la lingua? I miei occhi fanno sempre il loro dovere.

- Ehm... ok... Volevo dire certo che no! Devo ripagare in qualche modo o devo comunque ripagare in qualche modo...

- Beh, - dico sorridendo in modo malizioso – potremmo prenderci un caffè qui al bar nei prossimi giorni. Che ne dici? Comunque io sono Neal.

Non sa proprio cosa dire. E se fosse fidanzata? Non avevo pensato a questa possibilità.

Ma da quel che ho capito è una persona a cui piace stare con gli altri, quindi sono abbastanza sicuro che accetti. O almeno lo spero.

Ti prego, accetta...

Ma ecco che il suo volto si schiude in un sorriso alla Julia Roberts. Splendida.

- E va bene, facciamo dopodomani a mezzogiorno?

La sua voce è davvero dolce e cristallina.

Basta con i complimenti.

- Direi che è perfetto. Allora a domani. Se non ti dispiace ora vado a cambiarmi l'abito. Ciao.

- Ciao. Ah, io sono Edison.

Mi allontano con il sorriso stampato in faccia, e mentre la porta del Little Piece of Italy si chiude sento in lontananza:

- E scusa ancora!

Per tutto questo tempo Mozzie è rimasto in disparte, per non farsi notare. Ha visto la scena, ne sono sicuro, perché è felice come un bambino.

- Allora? - mi domanda.

- Missione compiuta. La vedo domani.

- Ottimo lavoro, ero sicuro che il tuo spirito da Don Giovanni ci sarebbe servito.

 

 

 

ANGOLINO DELL'AUTRICE:

Ed ecco il terzo capitolo! Pensavate fosse Mollie la ragazza da “abbordare”? E invece no XD non ce li vedevo insieme, ma non date tutto per scontato! La mia mente partorisce idee alla velocità della luce ^.^

Neal, con quegli occhi può ottenere tutto. È proprio mitico *_____*

Alla prossima allora

bicci97

  
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